A CURNO TUTTI I SAL(A)MI FINISCONO IN GLORIA
UN COMUNE ALLO SBANDO
Fanno il bando perla fornitura dell’energia elettrica per
l’illuminazione pubblica e dimenticano quella per le telecamere e i
semafori. quindi altra gara. fanno il bando per la manutenzione dei
beni comunali e non si sa se sia compresa la nuova Rodari o meno.
nominano come RUP di un’operapubblica un geometra e poi gli affiancano
come RUPdelRup un laureato. la coop di consulenza per lo sport é pagata
a peso d’oro mentre i cittadini componenti debbono lavorare gratis.
delle ditte che vincono gli appalti lo fanno con ribassi
spaventosi perché bando hanno dimenticato di inserire la clausola
contro il massimo ribasso. mettono nello stesso punto all’OdG del
consiglio comunale due argomenti e ne trattano uno solo. nominano come
RUPdelRUP di opere pubbliche un professionista che lavora per i privati
anche sul territorio comunale.
A Pasquetta porta alla luce alcune determinazioni significative nel
contenute e nella valutazione politica. Nel paese bello da vivere una
delle principali risorse sarebbe il volontariato ma poi quando si va a
fondo nelle pieghe nascoste dell'albo pretorio, la realtà è del tutto
differente. Il clientelismo spicciolo vince sul volontariato ed è
ORGANICO al metodo di governo di questo c.d. governo arancione col
maggiore azionista il PD.
Prendiamo per esempio la determina n.172/2019 che approva l' impegno di
spesa per prestazione occasionale consegna pasti a domicilio - e
così l'utente I. E., il quale, mediante sottoscrizione di un progetto
personalizzato elaborato dall'Assistente Sociale si è reso
disponibile a svolgere quale Prestazione di Lavoro Occasionale Autonomo
il servizio di consegna pasti a domicilio per un compenso pattuito di
750,00€ lordi (Euro 200,00 netti, ovvero euro 10,00 netti per ora di
servizio svolta) da liquidarsi mediante ricevuta di Lavoro Autonomo.
L'insieme non è propriamente chiaro come si passi da una spesa totale
di 750 ai 200 netti ma questo deve essere rimasto nella tastiera della
dirigente.
Scusate: ma la consegna dei pasti a domicilio non era un compito
assegnato assieme a chi consegna i pasti alla scuola oppure era
eseguito –col solo rimborso spese per l'auto- dai volontari? Sono
scappati tutti i volontari? Sono morti tutti? Sperem de no.
Poi c'è anche la determina n.173/2019 esattamente identica alla 272 con
l'aggiunta della cura dell'attraversamento degli alunni sulle strisce
pedonali solo che la spesa prevista è di 1626 € lordi.
Non poteva mancare la determina n.175/2019 dal titolo “caffe'
risocializzante anno 2019” siccome “tra le attività partite con RETI
CITTA' SANE uno degli impegni presi dal Comune di Curno è l'inclusione
sociale delle persone anziane anche attraverso il gioco scacchi burraco
e dama e la ginnastica preventiva adattata, motivo per cui, da mesi si
ragiona con alcune cooperative su progettualità altre, volte
all'inclusione sociale degli anziani e dell'integrazione dei servizi
già esistenti”; richiamata la procedura SINTEL nr. 106463007 e
l'offerta ID 1547629747962 aggiudicata alla Cooperativa Se.re.na per il
progetto caffè risocializzante anziani Curno anno 2019, per mezzo della
quale la Coop. Sociale SER.e.N.A. di Bergamo offriva per la
progettazione del “Caffè Socializzante” 7.250,00€ affidare, per le
ragioni sopraccitate, alla cooperativa Se.re.na il: 1. servizio di
“Caffè risocializzante anziani anno 2019.
Ed anche qui siamo apposto. Un bel pacchetto di voti al PD alle
prossime elezioni perché evidentemente in Italia esiste solo una coop
capace di cotanto progetto. Notare che si tratta di progetto: e il
costo del successivo “intervento”?
Scusate: quanto concorrono questi anziani per la spesa?
Eccone un'altra. Poteva mancare? Determina n, 173/2019 nomina di
società specializzata per il supporto commissione sport - impegno di
spesa.leggiamo: ravvisata pertanto l'intenzione dell'Amministra zione
Comunale di dare avvio ad un lavoro di confronto, analisi e
individuazione di nuove modalità di collaborazione fra Comune e società
sportive e fra le stesse, col fine di garantire alla cittadinanza di
Cumo sia il godimento effettivo del DIRITTO a praticare lo sport, che a
ricevere proposte sportive di QUALITÀ', ovvero attente a promuovere la
crescita globale ed equilibrata di bambini, ragazzi e giovani coinvolti
(e gli adulti e gli anziani non hanno diritto di accesso ai CVI?) ;
tenuto conto dell'espe rienza della Cooperativa Sociale” Il Pugno
aperto” che ha intrapreso già tale percorso sportivo in comuni della
provincia di Bergamo e nell'ottica di integrare tale esperienza
specifica con i servizi che la cooperativa ha sul territorio del
Comune.
Vale a dire: la giunta e la sindaca hanno deciso, infuse dallo Spirito
santo che proprio quella cooperativa li e nessuna altra aveva quella
capacità unica).
Così impegna la spesa complessiva di 1.525,00€ visto il progetto:
“Proposta di lavoro con le società sportive” formulato dalla suddetta
cooperativa che prevede un intervento di 25 ore lavorativo con una
spesa oraria di euro 50€ oltre IVA. Che devono essere dei geni per
meritarsi 50€ più iva all'ora.
Che è una presa per il culo dei componenti della commissione sport i
quali “devono” prestarsi aggratis. Figli (aggratis) e figliastri (
pagate da pantalone) e i figliastri sono sempre delle coop. Guarda il
caso!.
Ed arriviamo alla determina n. 183/2019 (del 19 aprile: tenete presente
questa data) a cura: responsabile settore patrimonio e lavori pubblici
che prevede l' impegno di spesa a favore di a2a energia per
allacciamento impianti di videosorveglianza e semafori. Bisogna
alimentare otto telecamere e due semafori a l'A2A chiede la somma di €
4.311,21 Iva 22% compresa.
Poi andiamo in prima pagina web del Comune e leggiamo la notizia del 15
aprile: Siglato oggi il contratto tra Hera Luce e il Comune di Curno
per la gestione e riqualificazione dell'illuminazione pubblica.
Bene. Ma quell' appalto così recitava: “affidamento in
concessione dell'attività* di gestione, conservazione, sorveglianza e
custodia manutenzione ordinaria e straordinaria conservativa, nonché'
per la relativa fornitura di energia elettrica di procedura
trasformazione, potenziamento, innovazione tecnologica ed adeguamento
normativo degli apparanti tecnologici negoziata degli impianti di
pubblica illuminazione nella loro complessità* con l'opzione del
finanziamento tramite terzi.
Ma Hera Luce non ha vinto anche la fornitura della corrente
alComune? Vale a dire. Hera luce ha vinto la fornitura di energia per
la SOLA illuminazione pubblica MENTRE per fare funzionare semafori e
telecamere hanno fatto un altro appalto «dimenticando» di inserire
anche queste nell’appalto «grande»? Che differenza ci deve stare
nell’energia elettrica per alimentare i lampioni stradali rispetto a
quella per alimentare telecamere e semafori?
Ma in municipio c’è qualcuno che raccoglie ogni tanto le idee e vede di metterle tutte nella stessa cartelletta?
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RIMPATRI FLOP: SALVINI FA PEGGIO DI MINNITI
Secondo i dati ricevuti ieri dal Viminale dal primo gennaio ci sono
stati solo 2143 rimpatri, una media di 19 al giorno, contro i 20 di
Minniti nel 2017. Andando avanti così saranno 7046 nel 2019, il dato
peggiore degli ultimi tre anni. E ci vorrà quasi un secolo per
rimpatriare tutti gli irregolari
Aveva promesso seicentomila rimpatri durante la campagna elettorale.
Dopo dieci mesi di Governo ne ha fatti poco più di seimila: l'1%. La
politica dei rimpatri del ministro dell’Interno Matteo Salvini è un
flop rispetto alle alte, altissime aspettative create. A dirlo non è
Roberto Saviano né una organizzazione non governativa, ma direttamente
il ministero dell’Interno, sollecitato ieri da Linkiesta. I numeri
inviati dal Viminale sono implacabili: 7383rimpatri nel 2017, 7981 nel
2018 e 2143 fino al 23 aprile del 2019. Tradotto: siamo passati da una
media di 20,2 rimpatri al giorno con il ministro Marco Minniti durante
il governo Gentiloni a 19,30 del ministro Salvini. A questo ritmo il
Viminale ne farà 7046 nel 2019, il dato peggiore degli ultimi tre anni,
molto lontano dai diecimila rimpatri l’anno promessi da Salvini durante
la campagna elettorale. Per rimandare tutti gli irregolari a casa ci
vorranno 85 anni. Senza contare che secondo l'Ispi il decreto sicurezza
voluto dal Governo farà aumentare di 140mila il numero di migranti
irregolari nel nostro Paese e secondo l’Organizzazione internazionale
per le migrazioni l’offensiva del Generale Haftar su Tripoli potrebbe
causare la partenza di altri 200mila migranti verso l’Italia. A quel
punto non basterebbero 113 anni per risolvere il problema.
Eppure la percezione degli italiani è diversa perché lo schema del
ministro dell’Interno è sempre lo stesso: pubblica sul suo profilo
Facebook la notizia di un crimine commesso da un extracomunitario,
annuncia “tolleranza zero”, manda lettere ai prefetti e questori per
tenere alta l’allerta e poi va a fare comizi in giro per l’Italia (oggi
previsti tre nel bergamasco) dove spiega che quello dei migranti è un
problema serio da risolvere. Uno stile diverso da un altro leghista
Roberto Maroni che quando era al Viminale disse: «Fare il ministro
dell'Interno nel modo giusto vuol dire stare in ufficio dalle 9 del
mattino alle 21 di sera». Ora, non è da questi particolari che si
giudica un ministro dell’Interno ma il problema della sicurezza non è
stato ancora risolto. «Come ministro dell’Interno ho il DOVERE di
garantire la sicurezza e di non sottovalutare questi fenomeni che,
guarda caso, vedono come protagonisti immigrati extracomunitari
arrivati in Italia grazie ai porti aperti» ha scritto Salvini su
Facebook commentando due aggressioni di extracomunitari dell’ultima
settimana che fino a pochi mesi fa sarebbero rimaste nelle pagine della
cronaca locale ma da quando c’è il governo gialloverde sono diventati
anche fatti politici. Sabato sera un georgiano è stato colpito alla
gola con un coltello alla stazione Termini di Roma da un marocchino che
doveva essere espulso. A Pasqua, un senegalese ha aggredito due
poliziotti colpendoli con una sbarra di ferro, ferendone uno alla testa.
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Per affrontare l’emergenza, Salvini ha convocato per oggi una riunione
al Viminale su immigrazione, sbarchi ed espulsioni: «Scrivo a tutti i
prefetti e questori per aumentare controlli e attenzione in luoghi di
aggregazione di cittadini islamici, per prevenire ogni tipo di violenza
contro cittadini innocenti». Un po’ per la campagna elettorale per le
europee, un po’ per la realtà delle cose, il vicepresidente del
Consiglio Luigi Di Maio ha attaccato Salvini per la gestione dei
rimpatri, inviando una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe
Conte: «Dopo Torino, Roma. I tristi fatti di cronaca di questi giorni,
con l'aggressione prima a due agenti della polizia da un soggetto che
sarebbe dovuto essere già espulso, poi con l'accoltellamento di oggi
dimostrano che il vero problema sono i quasi 600mila irregolari che
abbiamo in Italia. E sui rimpatri non è stato fatto ancora nulla. Il
problema ce lo abbiamo in casa, non è che scrivendo una lettera o una
circolare si risolvono le cose. Bisogna fare di più sui rimpatri che
sono fermi al palo».
Ma perché i rimpatri sono ancora fermi? Il problema riguarda gli
accordi con i Paesi di provenienza, annunciati più volte dal ministro e
mai portati a termine. A oggi esistono delle intese di massima con
Tunisia, Marocco, Nigeria ed Egitto, ma mancano quelli con gli Stati da
cui provengono oltre la metà dei migranti irregolari arrivati nel 2019:
Algeria (dove le tensioni interne potrebbero portare a un nuovo caso
libico), Bangaldesh Senegal e Iraq. Finora il ministro Salvini ha fatto
molti viaggi nei Paesi di provenienza dei migranti ma non è riuscito a
stringere degli accordi bilaterali. L’unico è quello siglato a novembre
del 2018 con il ministro dell’Interno del Ghana. L’accordo portato a
casa da Salvini si è tradotto in un finanziamento di 6 euro al giorno
per 800 giovani ghanesi che avranno così vitto, alloggio e formazione
professionale. Un aiuto generoso ma non si capisce come dovrebbe
risolvere il problema dei migranti irregolari in Italia. Non solo
perché in Italia solo lo 0,47% dei migranti è ghanese, ma parliamo
della seconda economia degli stati dell’Africa Occidentale e uno dei
Paesi più stabili del Continente. Aveva veramente così senso spendere
energie politiche per un accordo isolato e senza una visione nel lungo
periodo? Perché per 800 giovani ghanesi a cui abbiamo garantito un
futuro ce ne sono centomila di altre nazionalità pronti a partire per
la Libia. L’accordo col Ghana è sembrato più un manifesto elettorale
per dare l’idea di affrontare il problema alla radice ma così si
rischia di voler svuotare l’oceano con un cucchiaino.
Lo stesso Movimento 5 Stelle ha ammesso il 21 aprile in un post sul
blog delle Stelle che il governo dovrebbe cambiare strategia
promuovendo i rimpatri volontari usando i fondi europei. «L’Unione
europea ha un potere negoziale decisamente superiore rispetto a quello
dei singoli Stati membri. Ecco perché proponiamo che gli accordi di
riammissione vengano conclusi a livello europeo. Ad oggi sono una
ventina quelli conclusi dall’UE più una serie di accordi bilaterali tra
Stati membri e Paesi terzi. Bisogna fare di più». Ecco bisognerebbe
fare di più. Ma forse questo è il massimo che può fare un ministro
dell'Interno con le risorse, i mezzi e gli accordi a disposizione.
Sarebbe bastato non alzare così tanto l'asticella durante la campagna
elettorale e spiegare che seicentomila rimpatri sono impossibili da
fare in un secolo, figuriamoci in una legislatura. Andando avanti così
ci vorrà più tempo a rimpatriare tutti gli irregolari che a restituire
i 49 milioni. O ad abbassare le accise sul carburante.
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IL CUSTODE DELLA LATRINA DI NUSQUMAIA HA IL SUO BRAVO CANE DA RIPORTO DI NOME ALGIDO
Il custode delLa LatrIna di Nusquamia, l'ing. Claudio Piga, abduano di
origini sardAgnole con ascendenze garibaldine in Valcamonica, uno che
ha fatto il classico in un liceo di preti frequentato pure dall'Antonio
Gramsci e poi il Politecnico di Milano quando insegnava analisi
matematica l'Ajroldi Vasconi, una che curava la toscagnina del figlio
portandolo al Passo Brizio (3.149 mt) si è recentemente lanciato in
audaci previsioni politiche sui cadaveri nostrani e nazionali del
centrodestra e con gli eventuali riflessi sulla ri-dislocazione
politica dei due consiglieri comunali Cavagna e Locatelli. Arrivando a
inserirci tra le tante famiglie curnesi che si sparirebbero potere e
affari nel territori di Curno mentre lui sarebbe come la cera vergine
caduta dal cero pasquale.
Gli abbiamo semplicemente ricordato (lo facciamo spesso…) che lui s'era
messo a fare il portavoce a pagamento di una di quelle famiglie,
rappresentate proprio al vertice da un sindaco figlio di bottegai e
rappresentante di quelle “famiglie bottegaie” che vuole che tutti i
cittadini di Curno transitino obbligatoriamente lungo le vie Roma,
Piazza del Comune e della Chiesa e Largo Vittoria in modo da uccellarli
tutti e spennarli a dovere prima che si permettano di andare ai centri
commerciali.
Tra i massimi rappresentanti di questa famiglia che fanno
aggressiva lobby in piazza anche le amiche del custode delLa Latrina di
Nusquamia che controllano con una tele camerina che la sua (del
custode delLa Latrina di Nusquamia) auto (e anche le proprie)
parcheggiata in cortile non subisca danni o furti.
La faccenda lo ha fatto infuriare mentre noi non ci vediamo nulla di
strano come non vedremmo nulla di strano nel fatto che le tlc del
Comune mettessero in onda continuamente le piazze locali in
maniera che eventuali ladroni fossero stimolati ad menar le
tolle. Chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere se la
gggente vede dove quando come vada.
Fatta la prima rappresaglia da parte del custode delLa Latrina di
Nusquamia, ecco che arriva il suo “cane da riporto” tale Algido che
schizza un'autobotte di merda di cui abbiamo chiesto la rimozione
sostenendo e di no0n stare in polemica con lui e di non (ricordare di)
averci pranzato assieme e il cane da riporto aggiunge addirittura due
volte.
Vale la pena di leggere e commentare riga per riga il post del cane da riporto:
ALGIDO
L'ha definita Bene, la Vecchia Zabetta.
SulLa Latrina di Nusquamia chi zabetta è il titolare: basta leggere
cosa scrive di certe politiche che non gli stanno simpatiche e come
sbavi per tutte le troiette che hanno infestato il cinema neorealista
degli anni '50-'80
Io l'ho misurato bene. L'ho voluto conoscere.
Quindi è stata del cane da riporto la decisione di volermi conoscere.
In genere quando qualcuno assume qualche carica importante come
segretario di partito o assessore (e non lo conosco) cerco di parlarci
per misurarne “i confini” in senso ampio.
Prima ti blandisce, ti invita a pranzo (e magari larvatamente cerca di perorare cause immobiliari)
Lo sa mezzo mondo quanto costi il “pranzo dei muratori” in
quell'agriturismo. Negli ultimi dieci anni credo che non abbia
mai superato i dieci euro. Certo è che un tentativo di corruzione a
base di un pranzo da dieci euro, vuol dire che il destinatario vale
proprio poco. Uno sputo.
Poi (magari lo stesso giorno o quello dopo) con uno pseudonimo ti calunnia in rete.
Questa è la dimostrazione della cultura mafiosa e familistica del cane
da riporto, che è poi quella delle “famiglie curnesi” che fra di loro
si sbranerebbero ma fanno comunella quando c'è da spennare il
cittadino. Poi magari a un certo punto si mettono d'accordo per
liquidare il sindaco perché la banderuola non gli serve più.
Il cane da riporto prima scrive di aver preso l'iniziativa di volermi
conoscere e poi PRETENDE la complicità su quel che ha raccontato o ci
siamo detti. Immaginate se un giornalista che intervista un politico
non possa più criticare quel politico perché… c'è andato a pranzo
assieme per farci l'intervista.
In rete perché di persona nessuno da credito a quel che dice.
Infatti lei sta in rete mafiosamente nascosto sotto uno pseudonimo.
Peccato che fino ieri sulLa Latrina di Nusquamia sia scritto che la
minoranza consigliare userebbe i miei post per fare… minoranza.
Decidetevi: o qualcuno legge e ascolta o qualcuno no. Noi sappiamo che
ci leggono maggioranza e minoranza e parecchi altri e siccome sappiamo
che la gente non ha le fette di salame sugli occhi, è capace da sola di
verificare. A noi basta funzionare da stimolo perché la gente
verifichi. Ed infatti eccome si incazzano quelli… osservati.
Ho ragione di credere che non si piaccia per nulla. (vado leggero). Ma che pena…
Lasciamolo nel suo brodo senza degnarlo di risposte. È la sua peggior condanna.
Veda di decidersi. Prima il cane da riporto scrive che ha voluto
conoscermi e adesso scrive tutto l'opposto. Mi sa che il cane da
riporto voleva intortarmi mafiosamente nelle sue menate e non essendoci
riuscito è atterrato laddove il cuore lo porta: nella destra che
governa questo paese.
Comunque ci sono sempr
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