ALSARRAJ MINACCIA L'ARRIVO DI 800 MILA CLANDESTINI
SALVINI PROMETTE DI ESPELLERNE 6OOMILA
L'OLM ASSICURA CHE SAREBBERO SOLO 200MILA (I CLANDESTINI)
HAFTAR HA APERTO LA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE EUROPEE
Il 15 aprile sul Fatto Quotidiano Gianni Rosini scriveva “Libia,
600mila migranti pronti a partire? Oim: “No, sono al massimo 200mila.
Per evitarlo fare più evacuazioni e rimpatri” e il giorno successivo in
una intervista sul Corriere di Lorenzo Cremonesi al leader libico Al
Sarraj gli domandava: Lei ha parlato del pericolo delle cellule di Isis
e dell'eventualità di partenze di migranti e libici in massa verso
l'Italia. Cosa potrebbe avvenire?
«Per l'Europa sarebbe un disastro, si riaprirebbe la questione molto
delicata dei migranti. Ci sono oltre 800 mila persone, migranti
africani e cittadini libici, gente arrivata di recente nei centri di
accoglienza o semplicemente persone spaventate, che potrebbero cercare
di raggiungere le coste italiane per fuggire all'incalzare dell'attacco
delle forze di Haftar. Se la Libia diventa ancora più insicura,
l'Europa deve prepararsi a subirne le conseguenze con ondate di arrivi
di disperati. E le vostre polizie sanno bene che con loro possono
esserci elementi criminali, oltre a unità di jihadisti pronte a
colpire. Isis per ora sembra battuto, ma le sue cellule dormienti sono
ancora pronte, crescono e si alimentano nel caos. Senza parlare della
crisi nel settore energetico. Indubbiamente il protrarsi della guerra è
destinato a investire i pozzi e i campi di gas e petrolio».
Sono 35 i centri di detenzione gestiti dal Dcim, “anche se il numero
non rimane mai costante – spiega il direttore dell'Ufficio di
Coordinamento per il Mediterraneo dell'Oim, Federico Soda – Al momento,
quelli aperti sono una ventina e ancora meno quelli a cui l'Alto
commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e l'Oim hanno
accesso”. Questi sono i cosiddetti centri “ufficiali” a cui fanno
riferimento i leader di governo europei e per la gestione dei quali
l'Ue e l'Italia hanno stanziato milioni di euro al governo Al Sarraj. I
soldi a pioggia, però, non hanno impedito a questi centri di diventare
dei lager dove non c'è spazio per il rispetto dei diritti umani, tra
mancanza di cibo, situazioni igienico-sanitarie gravissime, mancanza di
accesso alle cure, violenze, stupri, omicidi, torture ed estorsioni ai
danni degli immigrati. Come stabilito da diverse sentenze emesse da
tribunali italiani. “Questo perché i centri che formalmente dovrebbero
essere gestiti dall'autorità di Tripoli sono di fatto in mano alle
milizie schierate con il governo di Al Sarraj”, spiega Soda.
secondo l'Oim la maggior parte dei detenuti si trova nelle strutture
illegali: “La capienza dei centri ufficiali attualmente in funzione –
spiega Soda – si aggira intorno alle 4mila-6mila unità, anche se stiamo
parlando di centri sempre sovraffollati. Ma secondo le ultime stime, in
Libia oggi si troverebbero 600mila migranti. Se si analizza la
provenienza, si vedrà che circa il 50% di loro è rappresentato da
egiziani, ciadiani e nigerini, nazionalità che rappresentano una
stretta minoranza tra coloro che sono arrivati in Europa attraverso la
Libia negli ultimi anni. Questo ci dice che il Paese, nonostante
l'instabilità che lo caratterizza dal 2011, rimane prima di tutto un
luogo di arrivo e non di transito, dove molti immigrati vengono per
lavorare. Questo dimezza il numero di coloro che aspirano ad
attraversare il Mediterraneo. Se a questi si aggiungono i circa 40mila
che tra il 2017 e il 2018 abbiamo assistito nel processo di rimpatrio
volontario, ecco che si scende ulteriormente poco sopra i 200mila”. È
questo, secondo l'Oim, il numero reale dei migranti che vorrebbero
affrontare la traversata: “Dati molto ridimensionati rispetto alle
cifre fornite da alcuni governi. Numeri che potrebbero scendere ancora
se venissero implementati i progetti di evacuazione e rimpatrio”.
I finanziamenti arrivati a Tripoli da Bruxelles, secondo gli ultimi
dati diffusi, ammonterebbero a 266 milioni di euro che farebbero parte
del Trust Fund Europeo per l'Africa che ha un budget finale previsto
che supera i 4 miliardi di euro per tutto il continente. Più della metà
di questi 266 milioni, secondo i dati analizzati da Openpolis, sono
stati investiti per la questione sicurezza che riguarda nella quasi
totalità la gestione dei centri di detenzione e il controllo delle
frontiere. Non a caso, al “Support to integrated border and migration
management” per la gestione dei confini libici erano stati dedicati
46,3 milioni già a luglio 2017. Circa 12,5 milioni sarebbero invece
finiti a finanziare e supportare la Guardia costiera libica per il
pattugliamento delle acque nazionali di fronte alle coste in mano a
Sarraj.
A questo gioco criminale degli 800mila che potrebbero arrivare, ma no
sarebbero solo 200mila s'era già esercitato Matteo Salvini che
aveva promesso di rimpatriarli in quattro-e-quattro-otto ed invece i
600mila clandestini che sono ancora in giro per il Paese semmai sia
vero che sono 600mila e non meno di un sesto in massima parte iscritti
nel novero degli sfruttati nelle italiche campagne da padroncini
leghisti per garantire agli italiani che i grandi supermercati si
arricchiscano.
Ci pare che Haftar si sia mosso più che badando a questioni interne per
sopraffare il collega Sarraj ma perché ha compreso che l'avvicinarsi
delle elezioni europee e l'isolamento dell'Italia nel contesto europeo
e internazionale segnavano il momento più opportuno per mettere le mani
su tutta la Libia approfittando dello spavento che correrebbe
nell'Europa e negli USA dall'aprirsi di una guerra civile in Libia.
Oggi la Libia dovrebbe contare sui 6-7 milioni di abitanti compresi i
clandestini che vi sono presenti in attesa di migrare in Europa.
Asserire che vi siano 800mila o 600mila o 200mila persone che allo
scoppio di una guerra civile deciderebbero di migrare con ogni
mezzo sulle sponde europee è dire o pensare una grande
stupidaggine. Basti solo pensare allo sforzo organizzativo in termini
di mezzi necessari anche solo nello spazio di tre mesi. Anche
solo spostare 100mila persone è inimmagi- nabile oggi dalla
Libia.
E' in atto quindi un gioco della coppia Khalīfa Belqāsim Haftar-Al
Sarray a vendere quella paura che fa gelare il sangue ad una Unione
Europea e soprattutto ad un'Italia. Poi è evidente come su una crisi
locale si avventino gli avvoltoi internazionali perché tutto è utile
per tenere l'Italia e l'Ue sotto scacco.
A noi pare che solo slegando il destino energetico dei paesi che
succhiano il petrolio e il gas libico dalla Libia e dalla NOC
riducendone massicciamente i propri consumi e spostando le forniture
verso altri partner più sicuri almeno sotto il profilo della gestione
interna si può riuscire a far ragionare i due rais libici.
Mentre l'UE e gli USA ragionano su scadenze temporali ravvicinate
dettate dalle varie tornate elettorali, coi problemi che l'Occidente ha
creato nei paesi del nord Africa e del Mena adesso occorre muoversi
cercando di staccarsi vieppiù e in questa direzione una maggiore
attenzione dell'UE verso le risorse energetiche del mediterraneo
orientale deve essere tenuto in gran conto contando di arrivarci
entro pochi anni. Cinque o dieci.
Del resto è sicuro che quand'anche l'Ue svuotasse i lager libici
- e lo potrebbe fare senza problemi sotto il profilo numero: mezzo
milione di persone a fronte di 50-100mila- la questione è che se l'UE
continua a foraggiare il mantenimento di quei lager, quelli diventano
il serbatoio per i trafficanti attraverso il Mediterraneo. Ma l'UE
foraggia Al Sarraj per tenere aperti quei lager oppure per
tenerlo in piedi e proseguire “col minor costo e danno possibile” lo
sfruttamento energetico della Libia?
Le minacce di AlSarraj circa l'arrivo di terroristi coi migranti
clandestini sono un po' come quelle della nonna ai nipotini per
farli stare buoni. Per fare il terrorista occorrono armi e denari che
non arrivano su un barcone “sperando nel buondio” che non affondi
navigando. Oltre al fatto che finora i terroristi che hanno operato in
UE erano residenti nella stessa Europa. Non erano partiti con un
barcone dalla Libia carichi di armi ed esplosivo per fare il Bataclan o
Nizza o quello che è successo in Germania. Queste sono le balle che
vendono AlSarraj e Salvini buone solo coi tuit e fessbuc e i
fessi che ci credono.
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PARTE L’ITER DI UNA NUOVA VARIANTE PGT
PER L’AMPLIAMENTO DELLA LOSMA
La LOSMA che a sede in via Fermi ha presentato un progetto per
l'ampliamento dello stabilimento che comporterà anche una piccola
variante del PGT, o della TS1.
Quel paese che qualcuno rappresenta da perfetto insolente come un
comune sgarruppato alle porte di Bergamo vede sul proprio territorio
aziende di prim'ordine come occupazione e livello di sviluppo
ricerca ecologia come la FreniBrembo la cui attività è nota a
tutti e che in genere é poco amata dai politici locali; c'era la
TESMEC di via Trento (un grande gruppo principalmente attivo
nella progettazione, produzione e commercializzazione di prodotti,
tecnologie e soluzioni integrate nella costruzione, manutenzione ed
efficienza di infrastrutture legate al trasporto e la fornitura di
energia, dati e materiali. Le linee di prodotto sono: equipaggiamenti
tesatura, equipaggiamenti ferroviari, trencher e surface miner,
dispositivi elettronici e sensori per la gestione, il monitoraggio e
l'automazione delle reti elettriche.) spostata da anni nella nuova sede
a Grassobbio ma che dopo Curno è diventata una multinazionale con
acquisti di imprese negli USA (sono Tesmec le macchine che posano i
cavi telefonici transoceanici); c'era la Bossong che dai modesti tiras
per appendere quadri se n'è andata da Curno a Grassobbio è diventata
uno dei leader nella messa in sicurezza degli edifici terremotati o
terremotabili; c'è la SEI di via Fermi produttrice di macchine laser
per l'incisione di ogni tipo di materiale e in via W. Tobagi c'è la
FORT che opera con successo nei vari settori d'applicazione delle fibre
ottiche e in particolar modo in quella dell'illuminotecnica, della
trasmissione dati, dell'endoscopia e di svariate applicazioni speciali.
Infine la LOSMA, diciamo una ditta “ecologica” che è leader mondiale
nella produzione di sistemi filtranti per aria e liquidi per l'uso
industriale, specializzata in filtri per l'aria e nebbie oleose, fumo e
polveri e in depuratori di liquidi refrigeranti interi ed emulsionati.
Dapprima uno si domanda che ci faccia un'azienda industriale in mezzo
ad una sterminata zona commerciale ma tanto vale: siamo a Curno .
L'azienda ha recentemente acquistato un'area a sud dello stabilimento
esistente che risulta esterna alla zona TS1 Commerciale già oggetto
della prima variante del PGT.L'industria ha ceduto gli immobili
produttivi a una società immobiliare el'area a parcheggio (nella
zona appena acquistata a ridosso dell'asse interurbano) risulta
sgradevolmente attraversta da quella che sarà la “via Fermi SUD” vale a
dire quella che partendo dalla rotonda su via Europa all'uscita della
470dir fa il giro ad ovest della LeroyMerlin, poi a sud, sottopassa via
Carlinga più o meno vicina all'asse interurbano, passa dietro il
distributore Esso e con un'ampia curva arriva alla rinnovata rotonda su
via Fermi d'ingresso al centro commerciale. Purtroppo il nuovo
parcheggio per l'ampliamento della Losma viene attraversato da questa
strada e quindi vien fuori il solito rebelotto urbanistico di cui
Curno è portabandiera.
Visto che si tratta di fare una variante del PGT noi coglieremmo
l'occasione per spostare del tutto a ridosso dell'asse questa strada ma
siccome i PGT della giunta sono intoccabili come le Tette della Madonna
(tranne in via Lungobrembo 48) meglio far finta di niente.
Tanto è evidente cosa succederà: più che probabile che tra pochi anni
ci ritroveremo anche la Losma sloggiata a Grassobbio. E non per merito
della Losma ovviamente.
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SE MAGARI L’ING. CLAUDIO PIGA
SI DOMANDA COSA ABBIA INSEGNATO...
Prendiamo da una inutile chiacchierata del custode delLa Latrina di
Nusquamia l'ing. Claudio Piga, abduano di origini sardAgnole, questo
pezzo: “Ricordo ancora che allo
stato nascente il fascismo ebbe l'appoggio di Benedetto Croce e che
perfino dopo l'assassinio di Matteotti ci furono intellettuali che noi
condanniamo sul piano politico, ma dei quali non possiamo negare
l'intelligenza, che appoggiarono convinti il fascismo. Il giovane
Eugenio Scalfari, quando l'Italia era in guerra, era caporedattore di
Roma fascista (bisognerebbe anche specificare quanti mesi ne fu
caporedattore rispetto alla durata della rivista e da quanti era
letta). Ora, per rimanere agli esempi qui sopra ricordati, ma quando
mai tra i populisti è possibile ravvisare qualche personalità
paragonabile, nel bene o nel male, a Galeazzo Ciano, ad Alessandro
Pavolini, a Benedetto Croce, ad Eugenio Scalfari? Seriamente, lei se
l'immagina uno come Toninelli che in meno di un anno coordina la
creazione dal nulla di una città come Sabaudia? Quando il partito
fascista occupava le istituzioni, e sicuramente l'ha fatto, si
preoccupava di mettere a capo delle istituzioni uomini di grande
prestigio e competenza. E se è vero che sia il fascismo, sia i
populisti salvinisti e grilleschi sono prepotenti, come non prendere
atto del fatto che i fascisti, una volta diventati istituzionali, sono
prepotenti intelligenti, laddove i populisti sono prepotenti stupidi e
pasticcioni?”.
Il fascismo dura dal '22 al '45: 23 anni. L'Italia aveva allora quasi
46 milioni di abitanti, di cui 6 milioni impegnati direttamente in
guerra. Il totale delle vittime, per tutto il periodo 1940-1945, fu di
circa 444mila persone (di cui 397mila maschi e 47mila donne) più altre
40mila che moriranno dopo il 1945, quindi complessivamente quasi mezzo
milione di persone.600 mila italiani finirono nei campi di
concentramento tedeschi e come prigionieri e come lavoratori obbligati.
Chi stette col fascismo per la sua lunga storia costruì
Sabaudia, fece (un po' del)le bonifiche nel delta del Po e in
Lazio Campania e Toscana ma mandò al massacro quando non uccise con le
sue stesse mani quel mezzo milione di persone. Il custode delLa Latrina
di Nusquamia dimentica che il fascismo inventò l'IRI e speriamo che non
dica che ha inventato le pensioni, la tredicesima, la mutua universale
(che ha la mia età).
Quello che il custode delLa Latrina di Nusquamia non vede è che il 90%
degli italiani fino al 1960 erano analfabeti e traevano qualche
informazione da pochi giornali, poca tivù e dai preti. Non sono così
fesso da arrivare a dire che i vari populisti salvinisti e
grilleschi sono figli del '68: non rubo il copyright a un papa.
Però è sotto gli occhi di tutti che man mano è aumentata la
scolarizzazione di massa è aumentata anche l'imbecillità (e siamo
buoni). La domanda che ci si deve fare è com'è che pochi insegnanti
crearono uomini come Scalfari Pertini Togliatti DeGasperi mentre oggi
un battaglione di insegnanti prende cura di 25 ragazzi dal nido alle
superiori ed abbiamo un Toninelli? un Salvini? Un DiMaio?.
Scalfari Pertini Togliatti deGasperi non studiarono accompagnati
dal un piano del diritto allo studio da duemila euro cadauno per anno e
neppure giocarono con scarpette che costavano 40 volte un chilo di pane
su un campo di calcio da 250mila euro di solo fondo.
I baby boomers debbono quindi interrogarsi su che razza di gente hanno
allevato per fare la compagine di governo attuale (senza
dimenticare buona parte della precedente).
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