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Di cosa parliamo in questa pagina.

COMMISSIONE SPORT: L’80% DEI COMPONENTI È IN PIENO
CONFLITTO DI INTERESSI (E L’HA VOLUTO LA SINDACA)
La giunta Gamba, che pare goda di ampio consenso in paese, per  mettere assieme la commissione sport e tempo libero ha avuto bisogno di tre passaggi. Al primo colpo  ha ricevuto OTTO candidature. Fuori tempo massimo ne sono arrivate altre due (nomi messi nella nomina e scartato uno) e poi dopo una settimana ne ha aggiunta un'altra (nominato anche quello).(...)

L'ING. CLAUDIO PIGA HA RISCOSSO DUE MENSILITÀ PER LA COLLABORAZIONE DI PORTAVOCE DI UNA MAGGIORANZA FASCIO LEGHISTA. CLAUDIO PIGA HA CAMPATO ANCHE COI SOLDI DEI FASCIO LEGHISTI.
(...)L'ing. Claudio Piga ha fatto il portavoce –licenziato al secondo numero dei suoi giornalini- di una maggioranza fascio leghista incazzata per le puttanate che scriveva. Prima hanno buttato fuori lui e poi anche il suo amico sindaco.
L'ing. Claudio Piga ha riscosso due mensilità per quella collaborazione con una maggioranza fascio leghista. Claudio Piga ha campato coi soldi dei fascio leghisti. Questo è scritto nero su bianco sulle determinazioni che gli hanno pagato le parcelle. E s'è incazzato come una iena quando ha visto sfumare quello che per lui era un “RdC” garantito dall'amico sindaco per cinque anni mese dopo mese.(...)

BREXIT : E SE USCISSE SCONFITTA L’UE?
L'Unione europea ferma l'orologio della Brexit: divorzio rinviato al 31 ottobre. Due giorni or sono molto mestamente le gazzette hanno annunciato il via libera a un'ulteriore proroga della data della Brexit per scongiurare il drammatico no-deal. Via libera anche alla clausola di flessibilità, che prevede l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea immediatamente dopo l'eventuale approvazione dell'accordo di divorzio. Ma sulla scelta della nuova data i Ventisette sono rimasti inchiodati fino alle prime ore di questa mattina, divisi tra chi voleva un periodo breve (Macron in testa) e chi invece spingeva per un'estensione più lunga (Merkel): alla fine è stato trovato un compromesso sulla data del 31 ottobre, con l'impegno di rivedere la situazione a giugno, subito dopo le Europee. Un modo per legare l'uscita dei britannici alla scadenza dell'attuale Commissione europea guidata da Juncker ed evitare così l'ingresso di Londra nel nuovo esecutivo Ue con un suo commissario. L'intesa è stata poi sottoposta a Theresa May, rimasta fuori dalla sala durante il dibattito tra i colleghi.(...)

DUE PAPI (UNO DI TROPPO)
(...)Il documento di Bendetto XVI così come tanti altri episodi di preti che vanno con minori e con maggiorenni di sesso identico o differente ci conferma della incapacità della chiesa di tenere insieme i propri pastori. Prima li alleva in una società tutta maschile e già abbastanza corrotta di suo e poi li sbatte nella società senza mai più visitarli. Pochi si salvano, molti si trattengono per paura, parecchi sbandano. Una chiesa che lascia i suoi pastori dispersi e soli nella società deve mettere in conto che ne perderà parecchi e parecchi faranno errori: ma in migliaia di anni non ha saputo trovare soluzione. O non l’ha voluta perché anche nel clero come nella società l’idea che il maschio adulto possa violentare la donna o l’uomo più giovane è stata SEMPRE sopportata e coperta e nascosta.
Adesso viene fuori un Papa. Nientemeno che un Papa e non un modesto curato a dire che “l’è tutta colpa del sessantotto”. Non ha proprio capito niente oppure è in malafede perché proprio la liberazione sessuale del sessantotto fu una della chiavi od occasioni perché una certa leggerezza e libertà  tra maschi e femmine riducesse il danno delle violenze. Proprio quella libertà che consentiva in primis alle ragazze di decidere da sole se starci o meno sbatteva in faccia al mitico maschio italico coi pantaloni a zampa di elefante e il pacco gonfio (quell’abbigliamento era tutto un messaggio…) che… se lo poteva tenere appunto serrato nel pacco. Quella rivoluzione fece capire anche ai preti che la libertà era identica per la donna come per l’uomo. Questo contraddiceva gli interessi  di una società maschilista e capitalista così com’era sempre stata la chiesa.  Del resto basta leggere i “doveri delle spose” un foglietto che veniva consegnato ai morosi ed alle mogli al matrimonio  come doveva essere la piramide di governo della società e della famiglia secondo la chiesa. E tutte le tragedie  successive.
















la riservatezza del Comune di Curno é proverbiale: adesso non mostrano neppure l'intestazione





l'abbiamo fatta ai galletti!






ciascuno si accontenti per la sua parte: é il meglio che hanno





































COMMISSIONE SPORT: L’80%
DEI COMPONENTI È IN PIENO
CONFLITTO DI INTERESSI
(E L’HA VOLUTO LA SINDACA)


La giunta Gamba, che pare goda di ampio consenso in paese, per  mettere assieme la commissione sport e tempo libero ha avuto bisogno di tre passaggi. Al primo colpo  ha ricevuto OTTO candidature. Fuori tempo massimo ne sono arrivate altre due (nomi messi nella nomina e scartato uno) e poi dopo una settimana ne ha aggiunta un'altra (nominato anche quello).
Nonostante avesse promesso o indicato che la Commissione non avrebbe messo naso sulla trasparenza dei bilanci delle società che gestiscono i due CVI e si sia limitata alla banalità oratoriana fin qui seguita alla fine della fiera non cambia niente. Ed è esattamente quel che chiedevano le società sportive (che sono superlativamente scafate nel navigare  tra i flutti della politica) in ordine allo scambio politico elettorale  praticato da mezzo secolo. Amministrazione comunale di sinistra presidenze di sinistra; amministrazione comunale di destra presidenza di destra. Tanto per non avere troppi intoppi.
Delegittimata e con poca o nulla credibilità dopo le avventurose evenienze sul CVI2 e la furbata che qualcuno  ha combinato regalando alla Polisportiva altri tre anni di gestione del CVI1, con la debita sfacciataggine di “nessuno si permetta di dubitare che abbiamo fatto uno scambio politico tra giunta e presidente PD della Polisportiva!”. La Commissione è temporanea e seguendo il metodo dei sabati fascisti per cui  chi governa stabilisce chi come cosa quando debbono fare sport i malcapitati cittadini di Curno (oppure darsi alla macchia…?) , detta commissione dovrà preparare  un piano per il diritto allo sport. Chissà se la sindaca Gamba riesce a cogliere l'ossimoro tra il fare sport e la pianificazione dalla parte dell'utenza: dubitiamo che c'arrivi.
Facendo un passo in avanti immaginate cose scriverebbero i giornali se la famosa e costituenda Commissione di indagine sulle Banche, detta anche “commissione Paragone” fosse composta SOLO da  banchieri. Oppure composta SOLO da truffati. Sganasceremmo tutti dall'incazzatura.
Nella commissione sport  e tempo libero comunale è accaduto che  “dentro” ci siano persone che sono nei vari gruppi sportivi. Basta una rapida ricerca in rete per verificare come almeno l'80% dei componenti la commissione siano TUTTI in conflitto di interesse rispetto allo scopo “pubblico” della medesima.
Vale a dire che io comando e verifico me stesso. Come se nella commissione Paragone ci fossero solo banchieri o solo truffati (dai banchieri).
“Buonsenso avrebbe dovuto “consigliare” alla sindaca Gamba di NON inserire il presidente della Polisportiva proprio per il casino combinato sul prolungamento abusivo della convenzione su cui  quello pure ha taciuto e goduto.
Il fatto è che la sindaca Gamba una un'idea del conflitto di interessi e della trasparenza tutto suo: lo misura col catechismo di PioX anziché con le leggi e le raccomandazioni delle autorità preposte. Su queste pagine abbiamo segnalato decine di casi su cui lei non s'è neppure accorta e non ha avuto nemmeno qualche dubbio quando ha scoperto (scoperto???!!!) la falsificazione della durata della convenzione del CVI1.
L'ING. CLAUDIO PIGA HA RISCOSSO DUE MENSILITÀ PER LA COLLABORAZIONE DI PORTAVOCE DI UNA MAGGIORANZA FASCIO LEGHISTA. CLAUDIO PIGA HA CAMPATO ANCHE COI SOLDI DEI FASCIO LEGHISTI.


Quando lo tocchi sui dindini s'incazza come 'na belva. Ci riferiamo al custode delLa Latrina di Nusquamia, tale ing. Claudio Piga (e qui non mettiamo un copia& incolla). Il nostro quando gli abbiamo fatto notare che lui ce l'ha coi geometri perché sono la longa manus di chi vuol fare pagare le tasse mentre lui è uno che sfrossa via anche i pochi diritti di riproduzione di una cinquencentina della Angelo Mai. Siccome non può smentire una virgola di quel che c'è scritto nel pezzo, ecco riversare la solita carriola di merda con cui circola  in rete da un decennio.
Notoriamente non c'è uno straccio di prova di quel che dice. Per esempio: che ingegnere sarebbe?  Quale laurea di latino e greco avrebbe? Quale titolo avrebbe per dirsi esperto di grafica e impaginazione? Come mai cotanta scienza e intelligenza è finita  a creare una dittarella di flayer pubblicizzata senza indicare la partita iva ed alloggiata (o nascosta?) dentro il negozio di fiorista del padre del socio?. Pizzicata dal comune per evasione fiscale?
Ci attribuisce niente meno che il ruolo di “consulente culturale e giuridico del Pedretti” oppure della sgangherata minoranza della passata sindacatura. Sgangherata minoranza cui collaborava anche il geometrino (in quanto di bassa statura) che era il suo coccolo e finì la sua storia politica come grillino. L'ing. Claudio Piga ha fatto il portavoce –licenziato al secondo numero dei suoi giornalini- di una maggioranza fascio leghista incazzata per le puttanate che scriveva. Prima hanno buttato fuori lui e poi anche il suo amico sindaco.
L'ing. Claudio Piga ha riscosso due mensilità per quella collaborazione con una maggioranza fascio leghista. Claudio Piga ha campato coi soldi dei fascio leghisti. Questo è scritto nero su bianco sulle determinazioni che gli hanno pagato le parcelle. E s'è incazzato come una iena quando ha visto sfumare quello che per lui era un “RdC” garantito dall'amico sindaco per cinque anni mese dopo mese. Noi  abbiamo collaborato come segretario della commissione comunale cultura SENZA mai riscuotere un euro ne di compenso ne di rimborso spese. La commissione comunale cultura era composta da persone della maggioranza e dell'opposizione e col sottoscritto hanno lavorato tutti i gruppi che hanno avanzato proposte ponendo come unica discriminante l'antifascismo, così come sono riuscito a coordinare le attività di tutti i gruppi presenti sul territorio perché non si facessero inutile concorrenza e sovrapponessero in certi periodi  iniziative lasciando vuoti altri periodi. Col sottoscritto la cultura non è stata appaltata  in esclusiva ne all'oratorio ne ad alcuni gruppi facenti riferimento all'assessore di turno come accade adesso. Basta leggere le attività mensili per coglierlo. Ci sono i “numeri“ a dimostrare come i Curnesi gradissero  le manifestazioni, anche quelle più impegnative come i grandi concerti non di suonatori domenicali di piffero come accade adesso ma di orchestre titolate. Noi  non andiamo in giro per le biblioteche patrie a raccattare incarichi per fare conferenze improbabili raccogliendo lo stupore della direzione: ma dei geni siffatti perché non sono già tutti occupati? Ecco ing. Claudio Piga: stia al suo posto. Guardi e scriva sul suo apple mentre sgranocchia un panino al tavolino del bar affumicato dalle auto che passano. Dopo una vita di gloria (lo dice lui: chissà se fu vera…?) è finito nella palcia. Succede.e fu vera…?) è finito nella palcia. Succede


BREXIT : E SE USCISSE SCONFITTA L’UE?





L'Unione europea ferma l'orologio della Brexit: divorzio rinviato al 31 ottobre. Due giorni or sono molto mestamente le gazzette hanno annunciato il via libera a un'ulteriore proroga della data della Brexit per scongiurare il drammatico no-deal. Via libera anche alla clausola di flessibilità, che prevede l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea immediatamente dopo l'eventuale approvazione dell'accordo di divorzio. Ma sulla scelta della nuova data i Ventisette sono rimasti inchiodati fino alle prime ore di questa mattina, divisi tra chi voleva un periodo breve (Macron in testa) e chi invece spingeva per un'estensione più lunga (Merkel): alla fine è stato trovato un compromesso sulla data del 31 ottobre, con l'impegno di rivedere la situazione a giugno, subito dopo le Europee. Un modo per legare l'uscita dei britannici alla scadenza dell'attuale Commissione europea guidata da Juncker ed evitare così l'ingresso di Londra nel nuovo esecutivo Ue con un suo commissario. L'intesa è stata poi sottoposta a Theresa May, rimasta fuori dalla sala durante il dibattito tra i colleghi.
Oggi Bernardo Valli scrive che persino l'asse franco- tedesco, geopoliticamente naturale e a volte spocchioso motore dell'associazione di cui fanno parte ventotto paesi, si è pubblicamente inceppato il 10 aprile. E si sarebbe inceppato quando si è visto che i due leaders hanno ridotto al minimo, meno di mezz'ora, la tradizionale, appartata consultazione franco- tedesca che precede le maggiori riunioni europee. Abbandonato dall'abituale partner tedesca, Emmanuel Macron si è ritrovato quasi solo ( assecondato solo dai dirigenti spagnolo, lussemburghese, maltese e belga) nel sostenere la soluzione praticamente immediata di un "no deal", di un'uscita senza accordo, di fronte agli altri Stati membri dell'Unione dichiaratisi in favore di un'estensione lunga, fino al 31 dicembre per consentire un divorzio meno brutale. Insomma un'uscita morbida. Infine i ventisette hanno fissato la data del 31 ottobre. Un compromesso. A Macron è stato fatto comprendere senza treoppi giri di parole che lui volendo assecondare la sua opinione pubblica alla quale stanno ormai sui nervi « i capricci britannici», avrebbe proposto una Brexit brusca, immediata. Invece la cancelliera tedesca non ha risparmiato subito dopo la lunga e tesa riunione i sorrisi a Theresa May: e quei sorrisi, esibiti durante un amichevole colloquio, sotto gli sguardi dei partecipanti al vertice che stava per cominciare, hanno assunto il peso di un appoggio politico al primo ministro britannico, lì in veste di imputato. Noi le abbiamo prese per i fondelli  vignettando l'immagine delle due che si congratulavano del fatto che entrambe erano in abito  azzurro-blu Europa.
A far discutere i leader europei anche le condizioni da imporre ai britannici, soprattutto per quanto riguarda il ruolo di Londra nei negoziati e nelle votazioni sul prossimo bilancio europeo. Il messaggio mandato a Theresa May è chiaro: «Il Regno Unito - chiedono i Ventisette - si dovrà astenere da qualsiasi misura che possa mettere a repentaglio la realizzazione degli obiettivi dell'Unione».
La nostra impressione parte da due fatti che ci pare non siano presi in considerazione. Il primo è che Angela Merkel, ha lasciato l'incarico della presidenza del partito cristianodemocratico. Inoltre, nelle elezioni nazionali del 2021 non si candiderà più come cancelliera, e si dimetterà completamente dalla politica.
Questo significa che la coppia Macron-Merkel sostanzialmente avrà poco fiato  nel Parlamento europeo nel 2019 e quindi il bel francesino deve cercare un altro interlocutore e per adesso è abbastanza difficile per chiunque capire chi sarà. Finora tre politici si sono fatti avanti per candidarsi in dicembre come successori della Merkel in quanto presidente della Cdu: Annegret Kamp-Karrenbauer, 56 anni, da febbraio segretaria generale del partito e in precedenza primo ministro del Saarland; Jens Spahn, 38enne attuale ministro della Sanità; e Friedrich Merz, dal 1994 al 2009 membro del parlamento a Berlino e dal 2000 al 2002 presidente della frazione Cdu/Csu. Ma prima del congresso del partito potrebbero aggiungersi altri candidati.
Sostanzialmente  Merkel sta per uscire di scena con un paese strafottentemente ricco e con un surplus commerciale altissimo, confermato anche nei primi mesi di quest'anno nonostante la crisi ma debolissimo nel contesto europeo e internazionale proprio per l'incertezza del “chi sarà” il prossimo o la prossima cancelliera tedesca. Invece il mandato di Macron terminerà a maggio 2022 e quindi avrà un grande ruolo  anche nei prossimi 27 mesi.
Il secondo aspetto su cui vale la pena di riflettere è che mentre i 27 paesi dell'Ue che dovrebbero restare post Brexit sorridono un po' arrabbiati delle lunatiche votazioni del parlamento inglese probabilmente scommettendo nella caduta della May, non é detto che questo tira-e-molla sia stato messo in atto proprio dagli inglesi per spaccare infine il fronte europeo e quindi farci ingoiare una Brexit più vantaggiosa per loro. Visto che gli stati UE vanno si d'accordo ma non proprio sempre e comunque. E penso che Macron, tradizionalmente sospettoso di ogni spiffero inglese, abbia preso l'orientamento per una Brexit alla svelta più che per la prossima dipartita politica della Merkel proprio perché e dopo le elezioni di maggio e dopo tutto quel che ne conseguirà, ci
DUE PAPI (UNO DI TROPPO)





Scrive  Marco Politi che “Qualcosa non torna nel piccolo manifesto su Chiesa e pedofilia, che l’ex pontefice Benedetto XVI ha diffuso su un mensile ecclesiale bavarese (Klerusblatt) sotto la modesta definizione di appunti ma che di fatto ha l’impatto di una “autorevole” contro-indicazione rispetto all’approccio che faticosamente papa Francesco sta seguendo nell’affrontare i nodi della pedofilia del clero. Ratzinger lamenta un crollo spirituale, un “collasso della teologia morale cattolica” un disarmo etico che avrebbe reso la Chiesa inerme dinanzi al relativismo imperante nella società e – come altre volte in passato – attribuisce la colpa di queste deviazioni alla teologia “conciliare” (di una malintesa interpretazione del concilio) e più in generale al tramonto di Dio dalla scena pubblica. Sono qui le radici, sottolinea, del diffondersi della piaga della pedofilia in seno alla Chiesa”.
C’è anche dell’altro: “Ma non torna soprattutto la tesi centrale della narrazione ratzingeriana. La sua descrizione di un drammatico rilassamento dei costumi dovuto alla rivoluzione sessuale degli anni Sessanta, che avrebbero (in toto!) predicato la liceità della pedofilia, come causa scatenante della diffusione degli abusi. Cosa c’entra l’abbandono da parte della Chiesa di un’etica basata sul diritto naturale con la pedofilia? Cosa c’entrano i mutamenti della teologia morale cattolica, cosa c’entrano le combriccole gay nei seminari, cosa c’entrano i filmini porno, cosa c’entra la relativizzazione dei valori e del giudizio morale?
Ratzinger sa bene che la pedofilia ha accompagnato tutta la storia dell’istituzione ecclesiastica, solo che secolo dopo secolo è stata pervicacemente nascosta. Ratzinger sa bene che già il concilio dei vescovi spagnoli ad Elvira nel 306 – agli albori del riconoscimento ufficiale del cristianesimo nell’impero romano – condannò gli “stupratori di fanciulli” negando loro la comunione persino in punto di morte. Altro che rivoluzione del ’68”.
Ed anche: “In realtà, come ha scritto papa Bergoglio, se la pedofilia è un cancro diffuso in tutta la società (e massicciamente in ambiti familiari, come dimostrano le statistiche), la pratica impunita della pedofilia in ambito del clero è stata fondata per secoli sull’abuso clericale del potere: abuso di coscienza, abuso di corpi. Come rivelano e riveleranno sempre di più anche le denunce sugli abusi inflitti dal clero alle donne.
Addirittura grottesco è il tentativo dell’ex pontefice di addossare allo spirito “conciliare” il garantismo estremo dei processi ecclesiastici, volto alla tutela ad oltranza dell’accusato “al punto da escludere praticamente – è scritto nel saggio – la condanna del colpevole”.
Senza la pretesa di voler insegnare a dir messa al papa (anzi: a due Papi) il lungo intervento di Benedetto XVI –al di la delle polemiche ed alla feroce concorrenza da sempre interna alla Chiesa ed al Vaticano- conferma ancora una volta l’incapacità della gerarchia a capire il mondo.
Abbiamo scritto  tempo fa su queste pagine a proposito delle condanne subite da due sacerdoti bergamaschi uno per pedofilia verso una  bambina e l’altro per la frequentazione di prostituiti a cavallo della maggiore età da parte di un altro sacerdote. Il primo un episodio tuttora non smatassabile . O di quell’altro che, scoperto come avesse istallato una macchina fotografica dentro uno spogliatoio maschile e femminile fosse stato oggetto di un “furto mirato e sputtanato” dell’intero corredo di macchine. O un suo collega che invitava i ragazzi a confessarsi in casa sua di pomeriggio quando la domestica andava al cimitero. Se di questi episodi abbiamo scritto con discreta ironia e leggerezza invece  di don Pietro Arrigoni morto a 101 anni che aveva vissuto da isolato la sua missione e aveva patito l’iradidio. Anzi: della chiesa ufficiale.
Il documento di Bendetto XVI così come tanti altri episodi di preti che vanno con minori e con maggiorenni di sesso identico o differente ci conferma della incapacità della chiesa di tenere insieme i propri pastori. Prima li alleva in una società tutta maschile e già abbastanza corrotta di suo e poi li sbatte nella società senza mai più visitarli. Pochi si salvano, molti si trattengono per paura, parecchi sbandano. Una chiesa che lascia i suoi pastori dispersi e soli nella società deve mettere in conto che ne perderà parecchi e parecchi faranno errori: ma in migliaia di anni non ha saputo trovare soluzione. O non l’ha voluta perché anche nel clero come nella società l’idea che il maschio adulto possa violentare la donna o l’uomo più giovane è stata SEMPRE sopportata e coperta e nascosta.
Adesso viene fuori un Papa. Nientemeno che un Papa e non un modesto curato a dire che “l’è tutta colpa del sessantotto”. Non ha proprio capito niente oppure è in malafede perché proprio la liberazione sessuale del sessantotto fu una della chiavi od occasioni perché una certa leggerezza e libertà  tra maschi e femmine riducesse il danno delle violenze. Proprio quella libertà che consentiva in primis alle ragazze di decidere da sole se starci o meno sbatteva in faccia al mitico maschio italico coi pantaloni a zampa di elefante e il pacco gonfio (quell’abbigliamento era tutto un messaggio…) che… se lo poteva tenere appunto serrato nel pacco. Quella rivoluzione fece capire anche ai preti che la libertà era identica per la donna come per l’uomo. Questo contraddiceva gli interessi  di una società maschilista e capitalista così com’era sempre stata la chiesa.  Del resto basta leggere i “doveri delle spose” un foglietto che veniva consegnato ai morosi ed alle mogli al matrimonio  come doveva essere la piramide di governo della società e della famiglia secondo la chiesa. E tutte le tragedie  successive.