QUESTOCONSIGLIO COMUNALE E' AL CAPOLINEA
La sindaca Serra, che non va dimenticato ha alle spalle (quasi) 17anni
di consigliatura (prima assessora nella giunta Morelli, poi capogruppo
dell'opposizione, poi sindaca, adesso consigliera delegata capogruppo
di maggioranza) è stata segretaria provinciale del PD o come si
chiamava prima ed anche assessore provinciale all'istruzione – quindi
non proprio una politica di primo pelo nell'agone locale e
provinciale- ha lamentato sul settimanale di Percassi che
“«il gruppo di maggioranza Vivere Curno ammette di avere commesso un
errore di mancato controllo, un errore che brucia, ma che non ha
causato alcun danno al Comune, né ai cittadini di Curno. Respinge con
forza ogni accusa di disonestà e di ''furbizia" ed esprime sconcerto
di fronte ai pregiudizi delle minoranze che, ripetutamente, insinuano
che l'azione amministrativa sia guidata dal desiderio di favorire gli
amici e di perseguitare i nemici».
Cattivoni!. Malpensanti!.
Sia la consigliere Sara Carrara sia il consigliere Giovanni Locatelli
(i due capigrippo di minoranza) hanno espresso perplessità e hanno
dichiarato di "non credere al caso, né alle coincidenze" insinuando
che non si sia trattato di un errore involontario, ma di
un'intenzionale "restituzione di favori" al Presidente della
Polisportiva, sostanzialmente un voto di scambio. L'accusa, espressa in
modo chiaro, ma con la cautela derivante dal timore di denunce per
diffamazione, rivela quale sia il pensiero e il giudizio morale che i
consiglieri di minoranza nutrono nei confronti dei consiglieri di
maggioranza, già manifestato in precedenti occasioni». Locatelli ha
dato anche qualche pizzicotto da quel che si legge su BGPost: “qualche
maligno, ma noi non vogliamo crederci, ci ricorda anche che al momento
della sottoscrizione della convenzione, il presidente della
Polisportiva è stato un fervido sostenitore della lista civica di
sinistra, che aveva appoggiato in modo manifesto l'allora sindaco Serra
durante la sua campagna elettorale e che, ci riferiscono, aveva
perfino attaccato una lista di centrodestra di Curno, anche con uno
specifico volantino apposto nella bacheca della Polisportiva”.
Serra e Gamba sono sempre apparse nelle ultime due legislature come le
due padrone del vapore abituate a sparate secche e senza tema di
smentita, col supporto defilato dell'ass. Conti che va tenuto dacconto
perché è quello che tramite i PGT procura i soldini per soddisfare
clientele locali e la miriade di società varie chiamate a fare oratorio
per conto della giunta. Leggere la sequela di determinazioni sull'albo
pretorio.
Ce n'era già stato uno audace prima di loro che aveva governato
brutalmente e senza esitazione la maggioranza del tempo. Quello era uno
bello. Era uno ricco. Era uno laureato in una prima università
nazionale e non in una modesta università provinciale. Veniva da una
famiglia con suo padre fondatore di una primaria casa editrice
nazionale di libri scolastici.
Quello era davvero un gallo nel pollaio democristiano, uno che riuscì a
fare arrivare a Curno il centro commerciale facendolo votare dalla DC,
dal PSI e pure dalla maggioranza dei PCI. Quello che mise i vasi
delle verdure in piazza e regalava rose (non belledonne viola!) alle
neodiciottenni al primo voto e –assieme al pci- “comprava” anche la
lista del Verdi Per Curno. Quando hai il potere in mano puoi soddisfare
tutti (e magari non annusi i tempi: era il 1990…) : dagli amici (della
dc) e finti avversari pronti a dar via il culo per un posto di
giardiniere al comune di Bergamo o un posto di dottore all'ASL dov'era
presidente al tempo da un dottore della ValCavallina (dott. Borra)
finito male per tangentopoli. C'è in giro una foto
dell'inaugurazione del campo sportivo del CVI dove figura il
bell'avvocato, l'on. Bonalumi e il dott. Borra splendidi splendenti del
loro potere. Non posiamo pubblicarla perchè compaiono anche due
dipendenti comunali per la privatezza. E chi non si lasciava
comprare si minacciava il licenziamento. L'avvocato scivolò sulla
banalissima buccia di un finanziamento illecito alla dc: si fece pagare
da una ditta sei milioni e mezzo (di lire) le brochures della campagna
elettorale ed un suo “amico consigliere nella sua lista” che
anche per via delle rose regalate e della brochure stampata con soldi
illeciti era stato eletto, lo denunciò e con la condanna –una cosa
ridicola rispetto alla tangentopoli di quegli anni- terminò la sua
carriera politica. Vatti a fidare degli amici!. Quello era un grande
navigatore: soprannominato “il dentista urbanista” genererà poi le
liste che via via hanno condotto in consiglio la consigliera
Carrara.
Fossimo nella coppia di ferro Serra/Gamba staremmo bene
attente perché c'è sempre qualche buccia di banana che ti può
atterrare. Altro che fingersi incazzate epperò ”l'errore nella
convenzione non ha causato alcun danno al Comune, né ai cittadini di
Curno”.
Non fecero danno ai cittadini di Curno nemmeno le rose regalate alle
ragazzine diciottenni ne le brochures pagate dalla ditta. C'è da
scommettere che le rose finirono nel biologico e le brochures nella
carta, tutto riciclato insomma.
Va dato comunque atto che la coppia Srra&Gamba sanno
resistere a delle botte che nella prima repubblica avrebbero atterrato
pure i diplopochi.
L'anno scorso gli è arrivato di traverso la sentenza Leggeri che ha
levato di botto al bilancio comunale quasi seicentomila euro. Un
regalino pervenuto ai curnesi dopo quasi trent'anni per una delibera
consigliare votata da TUTTI i partiti che oggi sono “azionisti”
elettorali della maggioranza e della minoranza. L'ha schivata la Lega
che poi s'è rifatta con la mega truffa politica sul compendio a nord di
viaLega Lombarda e col doppio pagamento (uno restituito tre anni più
tardi) di 300 milioni per un pezzo di terra della zia di un
consigliere leghista. Anche il quel caso si disse o si poteva recitare
l'atto di scazzata contrizione della Serra:” l'errore non ha causato
alcun danno al Comune, né ai cittadini di Curno”.
Salvo il fatto che a Curno la Polisportiva s'è potuta godere il CVI1
per un biennio ulteriore in barba dell'art. 90 “Disposizioni per
l'attività sportiva dilettantistica”, comma 25, della legge 289/2002.
E – badate a quella data: 2002- le delegittimazione del Consiglio
Comunale non data quindi dall'altro ieri ma in tema di
convenzioni dei CVI la mala gestione politica dei rapporti tra Comune e
società sportiva da DICIASSETTE anni or sono. Quindi maggioranza ed
opposizione.
Altro che “inviare tutto il fascicolo alla Corte dei Conti sezione
Lombardia» come richiesto dal consigliere di minoranza Locatelli.
Quando la politica canna nel proprio dovere a chi si rivolge?
Alla magistratura: come il calciatore beccato in un fallo tira il
pallone fuori dal campo.
Non siamo così ingenui da credere che per le nostre posizioni questo
consiglio comunale rassegni le dimissioni di massa. Nel 1990 quel
consiglio sopravvisse ben tre anni prima di essere mandato a casa
anticipatamente.
Adesso però il vento ha fatto il suo giro e torna a soffiare..
|
LIBIA. DA HAFTAR UN ATTACO FRETTOLOSO MA L'ITALIA NON PUO' STARE A GUARDARE
Egitto, Russia e Francia provano a smarcarsi dalle mosse del
Feldmaresciallo, gli Usa rinnovano l'impegno per trovare una soluzione
con Roma. Intanto l'Eni ha evacuato il personale dagli stabilimenti
libici e monitora le evoluzioni.
Ore frenetiche per il futuro della Libia sull'orlo della guerra civile.
C'è un aspetto militare riferito agli scontri sul campo tra le truppe
del Generale Khalifa Haftar in avanzamento verso Tripoli e ricacciate
indietro dalle milizie fedeli a Serraj e poi, non meno importante, un
ambito diplomatico che vede l'Onu, la Nato e i ministri degli Esteri
riuniti in Francia per la ministeriale del G7 che obbliga ad una
soluzione internazionale all'emergenza libica. Dalla sua il governo
italiano, per uscire dall'impasse che si è venuto a creare, ha pure
trovato il sostegno degli Usa. “Siamo impegnati a promuovere la
stabilità nel Nord Africa e nel Sahel, inclusa la Libia che – ha
spiegato all'Ansa un portavoce del Dipartimento di Stato americano –
resta una priorità del dialogo strategico con l'Italia”.
Da registrare, pur se con cautela, un'ulteriore novità: l'attivismo di
Russia ed Egitto – da sempre sostenitori di Haftar – nel richiedere
ufficialmente una via d'uscita politica al caos che versa nel Paese.
“Mosca sostiene la via politica per la risoluzione della crisi in
Libia” – ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo, Mikhail
Bogdanov, nel corso di una telefonata con Haftar.
Unità d'intenti anche tra Francia e Italia che con i ministri degli
Esteri, Le Drian e Moavero hanno provato a smussare le posizioni
contrastanti degli ultimi mesi con i transalpini che a loro volta hanno
appoggiato il Feldmaresciallo della Cirenaica. “Italia e Francia – ha
detto Moavero – hanno a volte avuto uno sguardo diverso, ma ci siamo
trovati assolutamente nel fare un appello concorde verso una soluzione
che non preveda interventi militari che possono creare fatti compiuti e
conflitti che non aiutano certamente la soluzione politica inclusiva”.
Posizione condivisa dall'omologo francese mentre Ghassan Salamé,
inviato Onu in Libia, ha tenuto a precisare che la conferenza di pace a
Ghadames non è ancora saltata e farà il possibile per mettere ancora
attorno a un tavolo le varie fazioni del Paese.
Dopo tante divisioni la comunità internazionale prova a giocare la
carta del buonsenso, resta da capire se questa sarà la stessa strada
che sceglierà di intraprendere Haftar nelle prossime ore. Gli analisti
militari che studiano le mosse del Generale ritengono infatti che il
Feldmaresciallo potrebbe aver fatto il passo più lungo della gamba con
un attacco frettoloso, mal pianificato che non è possibile escludere
possa persino ritorcersi contro di lui. È l'analisi anche di Mustafa
Abushagur, ex vicepremier libico, che su Twitter ha scritto:
“L'avventura di Haftar per controllare Tripoli era finalizzata a
dimostrare ai suoi sostenitori e al mondo che solo lui poteva governare
la Libia. Ma con la sua sconfitta a Tripoli finirà il suo ruolo
politico in Libia e si affermerà con più forza il sostegno di chi vuole
davvero bene al Paese”.
È chiaro adesso che le carte da giocare sono ancora tante da parte
della comunità internazionale, l'incognita è se chi fino ad oggi ha
soffiato alle spalle di Haftar avrà ora la forza per fermare realmente
i piani di conquista del Generale. Per l'Italia una possibile conquista
di Tripoli da parte del Feldmaresciallo della Cirenaica sarebbe un
problema sia per gli aspetti commerciali che per la questione dei
flussi migratori. Ieri intanto l'Eni ha confermato di aver evacuato una
parte del personale che lavora all'interno dei propri stabilimenti in
Libia, pur precisando che la situazione è pienamente sotto controllo e
che non si registrano pericoli né per la produzione che per
l'incolumità delle persone.
L'Italia paga comunque una sottovalutazione del dossier libico. Se fino
allo scorso anno la catena di comando Minniti (ministro dell'Interno),
Manenti (Aise) e Perrone (Ambasciata di Tripoli) aveva garantito un
periodo di relativa tranquillità, ora con la sostituzione dell'intera
filiera di gestione con altri uomini la situazione è precipitata.
L'unica buona notizia è che gli Usa, nonostante le aperture italiane
alla Cina, le ambiguità su Russia e Venezuela, hanno dimostrato
vicinanza al governo per aiutare a gestire questa situazione di forte
crisi. Cosa ne sarà di qui ai prossimi giorni lo si deciderà sul campo
di guerra libico, ma soprattutto nelle sedi dei consessi
internazionali. Ciò che accaduto nel 2011 con la destituzione di
Gheddafi e il conseguente arrivo di oltre 700mila migranti in pochi
anni sulle nostre coste rende ben chiara l'idea su quanto la Libia sia
strategicamente fondamentale per il nostro Paese e per la salvaguardia
del Mediterraneo.
Valentino di Giacomo
|
CHE SIA UNA FUITINA D'AMORE?
Il
custode delLa Latrina di Nusquamia, l’ing. Claudio Piga, un abduano di
origini sardAgnole che ha frequentato un liceo classico dei preti dove
già aveva studiato l’Antonio Gramsci (quindi per proprietà transitiva
il genio dell’uno sarebbe passato all’altro), si è laureato in
ingegneria (mai saputo quale…) al Politecnico di Milano con l’Ajroldi
Vasconi che insegnava analisi matematica (non a lui:lui la sapeva già
tutta dal liceo dei preti), con un passato all’Olivetti di Olivetti,
poi libero prof con la Mondadori per concludere come autore
di importanti romanzi come “le Vegliarde di Trezzo” oppure come
socio col suo amico Gandolfi nella Daedalus-Lab che si
pubblicizzava senza indicare la partita iva ed aveva sede nel
negozio di fiorista del padre del socio. La daedalus-Lab ebbe grande
successo nel confezionare carteglorie come flayer pubblicitarie
per le ditte e i privati. Insomma: la Casa leggio Associati è arrivata
dopo. Abbiamo fatto una verifica sul web ed abbiamo appreso che la
pagina della Daedalus-Lab è scomparsa ma voci paesane ci dicono che il
comune abbia richiesto gli arretrati della tasse locali per gli
ultimi cinque anni. Dubitiamo che siano voci maliziose in quanto il suo
socio era molto ammanigliato con la ragioneria del comune proprio
perchè… sindaco. Dopo questa lunga menata introduttiva manifestiamo il
nostro umile e corale sgomento per due motivi. Dalla lettura
dell’ultimo post sulLa Latrina di Nusquamia nel quale il suo custode
annuncia al mondo intero che sarà assente per alcuni giorni: “starò via
qualche giorno, e per qualche giorno non aggiungerò articoli di varia
umanità e commenti sulle nequizie della politiche. Semmai, se qualcosa
di meritevole di un commento sarà accaduto, se ne parlerà dopo. Ma la
nostra speranza, in generale, dunque non soltanto in relazione a questo
breve intervallo di tempo, è che non succeda niente”. Che non è poco
dal momento che così impegna pure Gesù Cristo a non disturbarlo.
Conclude a pagina 123-124: “Al ritorno, penso che inaugurerò una nuova
pagina, forse con sollievo di qualcuno. Sono indeciso se parlare
ancora, e distesamente, del Nome della rosa o della figura di Ipazia
(ecc. ecc.”. Che é una bella minaccia perché non solo ha fatto il
classico ed è ingegnere (con tanto di cacata carta appesa al muro dello
studio), ma addirittura si perita di latinorum et greco rum (di cui
scrive legge e traduce meglio che in italiano) ma senza cacate
carte autorizzative, si perita di esperto e storico di cinema degli
anni ’50-’60 quando le attricette insegnavano alle pie cattoliche
mogli italiane ad imparare il mestiere (di moglie e di amante: cosa
pensate malfidenti?) per non dimenticare che lui é pure un espertissimo
et autodidatta di QuarkXpress e di macOS e successivi perché
giustamente se non hai la mela sei ‘na merda.
Noi che siamo cattivoni pensiamo tre destinazioni del nostro. Che il
custode delLa Latrina di Nusquamia sia andato a troie su qualche lago
abduano – e vabbe, ci può stare anche a 75 anni- oppure sia sceso in
Liguria a consolarsi delle ultime fatiche che ci aveva annunciato con
qualche virgola di merda nei giorni precedenti. Era infatti “impegnato
nella consegna di un libro alquanto complesso, per la ponderosità, per
il contenuto e per l’impaginazione (testo latino a fronte, note al
testo latino in giustezza e al testo italiano su due colonne”. Non è
detto che sia andato a fare un conferenza auto promozionale
(ovviamente) aggratis in Costa Azzurra e nel viaggiare si sia
sollazzato sentendo un audiolibro. Ok.
Ma la botta doveva ancor arrivare. Il suo “amore” si sta
candidando quale sindaco di Gioia Tauro. Diego Fusaro, il suo
moroso ( amante intellettuale: altrimenti si tratterebbe di
pedofilia)l’ha annunciato in una intervista su Byoblu . Claudio Messora
di Byoblu intervista per 28 minuti Fusaro in compagnia di Francesco
Toscano. Ecco come il Corriere presenta la notizia: “Il filosofo Diego
Fusaro, marxista immaginario, teorico di un pensiero che mescola
«valori di destra e idee di sinistra», Gramsci e CasaPound, vuol
diventare sindaco di Gioia Tauro: dalla turboteoria alla turbo prassi.
La lista «Risorgimento Meridionale per l’Italia» lo descrive così,
incurante dell’involontaria parodia: «Filosofo che ha contributo in
maniera decisiva alla sedimentazione presso la pubblica opinione di un
pensiero alternativo, in grado di demistificare in radice il racconto
prevalente costruito a beneficio delle classi dominanti».
Alla presentazione c’era anche Giulietto Chiesa, campione del
complottismo, irriducibile madurista, marxista immaginario anche lui.
Avete presente Gioia Tauro, la situazione drammatica del
porto,la’ndranghe ta? Ebbene Fusaro pensa che in quella terra sia stato
commesso un errore filosofico: è prevalso l’interesse della
collettività su quello dell’individuo. Urca! Adesso ci pensa lui, con
la lotta al postmoderno, alla globalizzazione, al turbocapitalismo
apolide, alla contronarrazione demofila, qualunque cosa voglia dire. Il
suo ultimo libro s’intitola «Pensare altrimenti» (altrimenti ci
arrabbiamo!).
Ecco come va la vita: uno si innamora di un neofilosofo e questo se la
svigna a fare il sindaco. Come la Serra e la Gamba. Ecco perché il
nostro è fuggito al mare.
|