A GUARDARE ALLE COLLINE 958







la foto si prestava troppo
Di cosa parliamo in questa pagina.

A VERONA NON C'ERA MONICA CAVAGNIS
Monica Cavagnis é un'operaia bergamasca morta sul lavoro "per colpa sua" questa settimana. Come lei non c'erano altre lavoratrici vive e morte sul lavoro.
Giovedi  sera attendevo l'inizio della Conferenza del Comune di Curno con la CARITAS locale dedicata alle “Vecchie e Nuove Povertà a Curno” mentre la radio trasmetteva un servizio sull' WORLD CONGRESS OF FAMILIES XIII a Verona dei 29-31 marzo successivi.(...)

DOVE SONO LE DONNE DEL PD?
di Beppe Severgnini
Nel momento in cui i diritti delle donne vengono messi in discussione — pensate alla retromarcia parlamentare sulle porno-vendette, o alle pericolose stramberie che arrivano da Verona — che cosa fa il Partito democratico? Sceglie la trazione maschile. Proviamo a riassumere. Le primarie sono state una questione tra uomini (Zingaretti, Martina, Giachetti); il presidente è un uomo (Gentiloni). Maschi sono il sindaco più popolare (Sala) e i presidenti delle principali regioni di centro-sinistra (Chiamparino, Bonaccini, De Luca).(...)

IL RADUNO MONDIALE DEL RANCORE
Da troppo tempo manca una ricerca di proposte comuni che non si limitino a difendere conquiste che si sono indebolite o hanno tradito le attese
Aurelio Mancuso
Attivista dei diritti civili per tutte e tutti

Non si fa fatica a scagliarsi contro le idee che circolano nel congresso mondiale della famiglia. Un raduno del rancore mondiale avverso a qualsiasi tipo di libertà, che vagheggia una società ideale dove ogni soggetto trova il suo giusto posto nel presepe di un mondo liberato dal conflitto dei generi, delle molteplicità degli orientamenti sessuali, della secolarizzazione delle opinioni. È un orizzonte ideale rassicurante, ipocrita e insensato, che attrae masse sempre più numerose in tutti i continenti; dal crollo delle grandi contrapposizioni politiche ed ideologiche e dal ritrarsi delle religioni tradizionali (prima fra tutte quella cattolica) si è organizzata una risposta planetaria, senza un'unica regia, ma con parole d'ordine comuni in ogni dove, che chiede a gran voce: ordine.(...)


















merita una riflessione






gli Italiani stanno sempre aspettando






dopo 14 fette se ne sono accorti






 cosa non si fa per il 26 maggio. vedremo quanto resistono per far piacere a qualche fesso









































A VERONA NON C'ERA MONICA CAVAGNIS
Monica Cavagnis é un'operaia bergamasca morta sul lavoro "per colpa sua" questa settimana. Come lei non 'erano altre lavoratirici vive e morte sul lavoro.

Giovedi  sera attendevo l'inizio della Conferenza del Comune di Curno con la CARITAS locale dedicata alle “Vecchie e Nuove Povertà a Curno” mentre la radio trasmetteva un servizio sull' WORLD CONGRESS OF FAMILIES XIII a Verona dei 29-31 marzo successivi.
Nell'illustrare l'incontro di Curno, gli organizzatori hanno spiegato: “Nel nostro paese ci sono tante oasi di generatività, associazioni, gruppi che si spendono per il bene della comunità. Tutti insieme possiamo affrontare la sfida di iniziare un percorso di riflessione, condivisione e di connessione per diventare antenne sul territorio e moltiplicatori di opportunità”. Scorrendo il volantino leggo che “al centro dell'attenzione ci sono le criticità sociali. “Sono le fragilità le vere povertà e sono motivo di vera preoccupazione: lavoro a basso reddito per cui affitto, pagamento bollette, rette scuola materna diventano problemi insormontabili; solitudine persone anziane con pensioni minime; stati di debolezza psichica o psichiatrica; dipendenze di varia natura (alcool, gioco, sostanze stupefacenti e, non ultimo, dipendenza dai social); persone separate con effetti devastanti su stili di vita e squilibri emotivi e relazionali; lavoro instabile o sommerso e questione abitativa conseguente; culture diverse che fanno ancora fatica a riconoscere il ruolo della donna e negano possibilità di vera integrazione per sé e per le figlie. E ancora: quante persone con fragilità non chiedono aiuto a nessuno? Come possiamo intercettarle e aiutarle?”.
Intanto che ascoltavo e leggevo il volantino vedevo entrare un po' del  pubblico che avrebbe partecipato alla conferenza e –conoscendo parecchie di quelle persone- le vedevo come potenziali protagoniste del XIII° WCF  di Verona. Poi mi sono chiesto : che “patente” abbiano questi relatori per affrontare le “nuove fragilità”. Vien da pensare che la Caritas e tutto il suo insieme, perso il lucroso budget coi migranti, si stia  riciclando  portando avanti nei confronti delle amministrazioni comunali (l'iniziativa di Curno non è l'unica ne in provincia  ne in Italia) il tema delle “nuove fragilità” facendo presente alle varie amministrazioni un altro argomento su cui costruire una rete di relazioni e conseguenti scambi politici elettorali tipici del c.d. privato sociale. Bravissimo nell'inventarsi temi e problemi che -sicuramente esistenti- sono altrettanto minoritari ma vengono  presentati e gonfiati come temi fondamentali nell'attuale contesto sociale. In cascata ne deriveranno una serie di determinazioni comunali per assegnare incarichi sovvenzioni convenzioni -in altre parole: soldi e voti-  ad una miriade di soggetti che in questo modo si guadagnano un RdC senza alcun controllo sull'efficacia della spesa-investimento che comuni provincie e stato fanno.
Visto chi arrivava alla conferenza ce ne siamo andati a letto.

Meno male che  questo fine settimana c'è sta l'evento veronese altrimenti giornali e tivù sarebbero rimasti alle prime pagine bianche. Esaurito l'ennesima puntata della telenovela brexit di cui ormai si sono scassati tutti alla stampa non restava che buttarsi su Verona e sulle presunte divisioni che ci sarebbero nel governo. In realtà il gioco  Salvini vs DiMaio è un gioco di squadra come vanno facendo da quasi un anno per coprire simultaneamente  ruoli di maggioranza e di opposizione in quanto sanno entrambi benissimo, assieme alle rispettive corti, che quei 30, 40, 50 miliardi che dovranno trovare da qui a fine anno2019 … non sanno dove trovarli. Così come le opposizioni non intendono domani aiutarli a trovarli e nemmeno prendersi la responsabilità di  scannare gli italiani. Ormai questo governo è destinato a mandare a fondo l'Italia egli italiani perché sconfiggere elettoralmente di colpo un insieme d forze politiche col 60% di consensi è impossibile. C'é solo da sperare che non ci siano scontri di piazza e spargimento di sangue.

La sinistra non sottovaluti il significato del XIII WCF perché li c'è l'Italia profonda, la stragrande parte dell'Italia che normalmente è nascosta e vota secondo convenienza, l'Italia che non manifesta il proprio razzismo, la propria violenza, la propria omofobia, che assolve ogni nefandezza compiuta da ogni genere di adulto verso ogni minore.
Ma che'l sia mia ol me scecc” ma se te paghet al'va a post.
L'Italia che “tu devi partorire anche se non lo vuoi perché quel figlio sarà una mia rendita” sottinteso ma non dicibile. L'Italia che coll'avvento dell'ISEE ha comprato oro e argento e l'ha messo nella cassetta di sicurezza perché non c'è nell'ISEE eventuale.  L'Italia che fa la carità, che va alle conferenza della Caritas, che fa i ravioli alle feste dell'oratorio, la messa alla domenica e poi “copai tocc i nigher”. E simmetricamente c'è un'Italia che crede sempre che certe conquiste siano definitive salvo scoprire che ogni terza ora gliene segano via qualcuna. A partire dalle cure generali dentro gli ospedali: che colpiscono tutti. A partire dalla sparizione dei medici negli ambulatori locali e negli ospedali pubblici.
Il fatto è che “le fragilità le vere povertà (…) quante persone con fragilità non chiedono aiuto a nessuno? Come possiamo intercettarle e aiutarle?” non si possono affrontare con qualche  bonus, con qualche regalia, con una casa a fitto moderato.
Che é come pretendere o pensare di curare la calvizie da chemioterapia col bioscalin.
Che è poi quel che è la specialità del privato sociale: guadagnare vendendo un bioscalin sociale facendo finta di non sapere quali siano le cause. Arrivano gli immigrati: facciamoci dare un bel pacco di soldi, rimettiamo in circolo i nostri edifici abbandonati e per il momento teniamo sotto traccia il problema. Come in tutte le faccende  italiane dove girano soldi pubblici c'è l'onestà della Caritas e ci sono le coop di Alfano ed anche mafia capitale. C'è di tutto. Poi vedremo cosa succede: Salvini al 33%. Adesso terminata formalmente quella operazione di messa in ombra ne aprono un'altra che sarà assai più lucrosa con l'alibi del RdC.
DOVE SONO LE DONNE DEL PD?




di Beppe Severgnini

Nel momento in cui i diritti delle donne vengono messi in discussione — pensate alla retromarcia parlamentare sulle porno-vendette, o alle pericolose stramberie che arrivano da Verona — che cosa fa il Partito democratico? Sceglie la trazione maschile. Proviamo a riassumere. Le primarie sono state una questione tra uomini (Zingaretti, Martina, Giachetti); il presidente è un uomo (Gentiloni). Maschi sono il sindaco più popolare (Sala) e i presidenti delle principali regioni di centro-sinistra (Chiamparino, Bonaccini, De Luca).
Uno pensa: adesso arrivano le elezioni europee, e il Pd lancerà le donne che l'hanno aiutato a stravincere cinque anni fa! Manco per sogno. Alessia Mosca, che ha fatto bene in Europa, non si ricandida; Alessandra Moretti è consigliere regionale in Veneto. Pina Picierno e Caterina Chinnici sembrano defilate. E la toscana Simona Bonafè (unico segretario regionale donna!): sarà capolista? Sono state sondate Lucia Annunziata e Susanna Camusso, non due esordienti; ma avrebbero rifiutato. Il Pd, in Europa, punta su due uomini: Carlo Calenda e Giuliano Pisapia.
Non è femminismo maschile, il mio: è perplessità unisex. Enrico Letta e Matteo Renzi erano diversi come il giorno e la notte; ma entrambi hanno dato spazio a donne, spesso giovani, che hanno portato aria nuova (talvolta tempesta, la meteorologia politica non la esclude). Nomi? Maria Elena Boschi, per cominciare. Federica Mogherini, che sta per lasciare l'incarico europeo. Roberta Pinotti. Debora Serracchiani e Marianna Madia, scomparse dal radar. I Democratici Usa stanno rinascendo grazie alle giovani donne; e contano su una robusta classe dirigente femminile. Le Nancy Pelosi non s'improvvisano; si coltivano.
Tutto questo mentre una parte importante dell'elettorato femminile italiano sembra a disagio davanti alle sparate machiste della Lega e ai contorcimenti del Movimento 5 Stelle in materie fondamentali per la dignità femminile. La retromarcia sulle porno-vendette è grave: chi mette in circolazione immagini/video sessuali del partner va punito. Chi sono le vittime? Le donne. E in questo scenario il Pd rinuncia al contributo femminile nello stato maggiore? Se Zingaretti intende farne il principale partito d'opposizione, cambi rotta. Perché senza donne non si va da nessuna parte: non solo in politica.
IL RADUNO MONDIALE DEL RANCORE




Da troppo tempo manca una ricerca di proposte comuni che non si limitino a difendere conquiste che si sono indebolite o hanno tradito le attese
Aurelio Mancuso
Attivista dei diritti civili per tutte e tutti
 
Non si fa fatica a scagliarsi contro le idee che circolano nel congresso mondiale della famiglia. Un raduno del rancore mondiale avverso a qualsiasi tipo di libertà, che vagheggia una società ideale dove ogni soggetto trova il suo giusto posto nel presepe di un mondo liberato dal conflitto dei generi, delle molteplicità degli orientamenti sessuali, della secolarizzazione delle opinioni. È un orizzonte ideale rassicurante, ipocrita e insensato, che attrae masse sempre più numerose in tutti i continenti; dal crollo delle grandi contrapposizioni politiche ed ideologiche e dal ritrarsi delle religioni tradizionali (prima fra tutte quella cattolica) si è organizzata una risposta planetaria, senza un'unica regia, ma con parole d'ordine comuni in ogni dove, che chiede a gran voce: ordine.

Non ci si attardi a notare che alcuni leader (in special modo politici) che affollano questo sgangherato pantheon sono divorziati, risposati, pubblicamente omofobi; tutto questo sta nel mondo e non intacca la potenza aggregante di certezze in corso d'opera. Chi si scandalizza per il tremendo bambolotto feto distribuito nelle sale del convegno, non rammenta che durante la campagna referendaria contro la legge 194, il movimento per la vita teneva comizi dai pulpiti delle chiese italiane, accompagnati da diapositive che accostavano le immagini di feti abortiti al settimo mese con i carri di cumuli di scheletri dei campi di concentramento nazisti.

La crudezza dello scontro fa assolutamente a meno della mitezza evangelica, brandisce le sacre scritture come cappi per soffocare ogni anelito di dissenso, soprattutto interno alle chiese, che siano cattoliche, protestanti, ortodosse. La risposta a questo terrificante copione che si vuole imporre grazie al sostegno politico e finanziario, tra gli altri, di Trump, Putin, Orban, è per ora debole. Ha ragione chi afferma che i diritti non sono per sempre garantiti, che questa forza d'urto dell'internazionale nera, potrebbe avere la meglio. Di più questa montagna di soldi, reti capillari di chiese e associazioni, ha dalla sua alcuni oggettivi vantaggi. La stragrande maggioranza delle dittature islamiche condividono il programma di Gandolfini e soci; nel continente americano dai Tea party alle chiese evangelicali diffuse da Ottawa e Buenos Aires, questa ondata vince elezioni e organizza la rivolta sovranista. In Africa come in Asia, il congresso mondiale delle famiglie si allea naturalmente con i tradizionali pregiudizi, molte volte giustificati anche dalla sinistra come differenze culturali da rispettare. La crisi mondiale finanziaria ed economica, che può esser stata messa alle spalle dalle multinazionali, continua a mietere vittime, moltitudini di disoccupati, accrescere la fame e deprime ogni speranza.