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Di cosa parliamo in questa pagina.

VITTORIO VENETO BAGNA IL NASO A QUELLI DI CURNO
LE NOSTRE MADAMINE VANNO A RIPULIRE DELLA PLASTICA IL FIUME MA FANNO FINTA DI NON VEDERE CHE L’ASILO È APPOLLAIATO SUL PALO DI UN  SEMAFORO DELL’INCROCIO PIÙ TRAFFICATO DEL PAESE: NON É L’ORA DI DARGLI  UN POSTO MENO INQUINATO?
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Comunque i Curnesi possono stare certi che non cambierà niente perché l'equilibrio elettorale degli interessi consolidati che reggono i vari partiti di centrodestra come di centrosinistra sono identici e quindi nulla ha da spostarsi. Il bilancio comunale nel settore scuola è costruito proprio ed esclusivamente non per dare un reale servizio ai bambini (quella è la solita giustificazione: sempre “colpa” dei bambini) ma perché l'intero sistema funzioni perchè gli insegnanti siano sollevati dal troppo lavoro, il privato sociale ciucci la sua grande parte, i partiti abbiano il “giusto” ritorno elettorale, i bottegai abbiano assicurato il giusto profitto quotidiano,  le lezioni private abbiano il giusto spazio esentasse. Tutto questo in fondo va benissimo anche ai genitori per i quali- nella stragrande maggioranza-la scuola non è mai un investimento ma una scocciatura e un costo e quindi meno debbono sopportare i figli, meglio é.


LASCOPERTA DELL'ACQUA CALDA 1
IL TERRITORIOPRODUTTIVO SI SPOSTA A SUD VERSO LA BREBENI E L'AV-AC

Un articolo di 5 colonne sul Corriere Bergamo dal titolo:”Con la tangenziale aperta nel 2010 più traffico sulle strade nord-sud. Così la Treviolo-Zanica ha modificato gli spostamenti. II sindaco di Verdello: in 13 anni da 16 mila a 40 mila auto”accompagnato da uno schema viario inequivocabile nella lettura. E' la scoperta dell'acqua calda e la conferma di una nostra idea.
Il territorio produttivo si sposta verso le zone più infrastrutturate coinvolgendo le bretelle dentro lo stesso.  Si abbandona la città serrata dalla ferrovia e dall'A4 e si va verso sud, verso l'alta velocità e verso l'autostrada della bassa. Il territorio produttivo ha deciso la morte lenta della città e del suo interland lasciandolo al commercio dando per scontato che entro un decennio sarà dimezzato da quello on line. Meraviglia quindi la “meraviglia” di quei paesi che fino ieri se la sono goduta degli attraversamenti passivi ed ora si trovano davanti  alla decisone di dotarsi di trasporti e piani del traffico e una viabilità (costosissima!) tutta o quasi a loro carico.(...)

LASCUOLA INSEGNA CAZZATE ALIMENTARI
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Così parlò uno che ha fatto il classico in un liceo dei preti e il Politecnico milanese. Franco Berrino ed anche il nostro che ha fatto il classico non fanno  una semplice riflessione. Fino all'arrivo dei frigoriferi (non solo quelli casalinghi) e dell'acciaio inox la gente pativa la fame più per la grande quantità di alimenti che andavano in malora (o intossicavano i malcapitati) che per una vera mancanza di cibo. Inoltre quelli che lavoravano manualmente abbisognavano fino a 5-6-8milacalorie giornaliere quando oggi ne bastano duemila anche a un ragazzo schiavo nei magazzini Amazon di Piacenza o Casirate.
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VITTORIO VENETO BAGNA IL NASO A QUELLI DI CURNO
LE NOSTRE MADAMINE VANNO A RIPULIRE DELLAPLASTICA IL FIUME MA FANNO FINTA DI NON VEDERE CHE L’ASILO È APPOLLAIATO SUL PALO DI UN  SEMAFORO DELL’INCROCIO PIÙ TRAFFICATO DEL PAESE: NON É L’ORA DI DARGLI  UN POSTO MENO INQUINATO?



Nel Comune di Vittorio Veneto un'azienda agricola ha acquistato un terreno CONFINANTE con un asilo (scuola materna) e l'ha piantumato a vite (nella preziosa zona del Prosecco). Il Sindaco di Vittorio Veneto Roberto Tonon (...) «RITENUTO, in un'ottica di contemperamento degli interessi in gioco, di tutelare il prevalente interesse alla salute pubblica, rispetto all'interesse economico privato, che comunque non viene compromesso dall'adozione del presente provvedimento, posto che, in ragione del recentissimo impianto, possono essere attivate coltivazioni recanti minore impatto alla salute e compatibili con il contesto urbano antropizzato in cui l'area è inserita e di cui all'atto dell'acquisto il proprietario era a conoscenza;
(...) ordina  ai soci legali rappresentanti della società Tenuta Agricola San Martino s.s., (...), di procedere alla:
-coltivazione della vite con metodo biologico certificato, in adesione allo specifico disciplinare dettato dal Protocollo Viticolo del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG;
-adozione di sistemi di recupero durante il trattamento della vite, al fine di evitare, soprattutto, rischi irritativi derivanti dalla dispersione di prodotti fitosanitari contenenti zolfo;
-lavorazione del vigneto e delle pertinenze in esclusive fasce orarie e giorni “esterni” all'attività della scuola materna in parola, per evitare, soprattutto, dispersione di polveri e rumori» (...).

Il Comune di Curno non è proprietario di una scuola materna in quanto per demerito della Lega ha perso quella che era la scuola materna all'incrocio tra via Roma e Buelli. Adesso quella scuola è diventata una FONDAZIONE  e come tale  si è iscritta dal 2006 nel Registro Regionale delle Persone Giuridiche Private e come tale è un soggetto privato i cui beni nel caso si sciogliesse finiranno in mano regionale (invece che comunale com'era prima). La scuola materna San Giovanni Bosco (di via Roma- via Buelli)  nasce nel 1914 come ente morale e diventa IPAB nel 1977, successivamente nel 2001 viene dichiarata scuola paritaria.
Con questa scuola materna il Comune ha in atto una convenzione, esattamente identica a quella delle Suore Orsoline di via Abruzzi  aperta nel 1972 diretta filiazione dell'antica scuola  della Merena  di Ponte san Pietro sempre delle Orsoline. La costruzione di via Abruzzi è inserita nell'inventario del patrimonio di Lombardia Beni Culturali.
Va anche detto che la “privatizzazione” della S.G.B. va anche vista come  mezzo per creare un centro di assunzioni clientelari controllati dalla politica visto che i CdA sono appunto nominati dalla politica.
Così come la “gonfiatura” dei costi o investimenti nei c.d. Piani del Diritto allo Studio seguono tre  indirizzi fondamentali: (1) sollevare la scuola pubblica di impegni per alleggerire il lavoro delle insegnati pagate dallo stato (2) affidare a clientele private i lavori succedanei in modo da creare tutte le occasioni di scambio politico (infatti sono soldi che vanno tutti a onlus e privato sociale e cogli appalti esterni sostanzialmente Non esiste concorrenza a vantaggio del Comune) (3) privatizzare vieppiù la scuola per un  guadagno economico ai danni del Comune e delle famiglie e conservare una grinfia di controllo ideologico.

Curno non ha MAI avuto un edificio “comunale” destinato a scuola materna e succedanei per (i motivi detti sopra, di carattere nazionale) ma anche per la solita storica bega tutta interna alla DC e al PCI circa la localizzazione delle scuole che “dovevano “stare sempre e soltanto sulla direttrice  di via Roma, Piazza della Chiesa e Largo Vittoria per consentire ai bottegai ed ai baristi di quelle vie – dove avevano bottega i due massimi rappresentanti bianchi e rossi dei bottegai medesimi-  di uccellare senza problemi genitori e ragazzini diretti alle scuole.
Una “mezza” idea di origine “sinistra” di  creare una scuola materna in via Marconi tra le vie Turati e Pertini era strenuamente osteggiata sia dalla parrocchia (proprietaria del terreno) che dalla DC (uno dei suoi ras teneva bottega in Largo Vittoria) e quindi non se ne fece nulla pareggiando l'appoggio e il finanziamento a scopo di uccellagione elettorale le due scuole materne la dove si trovavano.
La “ferocia” con la quale  le varie Morelli Serra ea desso Gamba difendono l'attuale “status” delle scuole materne che vedono il Comune  “in balia” di un SOLO privato per un servizio fondamentale ai cittadini è dettata in primis dai suoi partiti azionisti e viene malamente mascherata asserendo che “il comune non può più gestire una scuola materna comunale”. Che è una solenne cazzata dal momento che il problema non è quello.

Il problema però é che l'edificio  tra le vie Roma/ Buelli dimostra tutti i suoi anni ma ha anche un GRAVISSIMO HANDICAP: è appollaiato sui pali del semaforo di uno degli incroci più trafficati del centro abitato, è ombreggiato massicciamente dal fabbricato sull'ex Cine 2000 e sostanzialmente non ha un giardino.
Poi i suoi 120 anni li dimostra tutti –per di più costruito nel pieno della crisi economica durante la prima guerra mondiale…- nonostante i salti mortali degli attuali amministratori di metterci e tenerci “pezze” dappertutto.

La decisione del sindaco piddino Tognon di Vittorio Veneto non è quindi qualcosa di originale e modaiolo o opportunistico sotto il profilo elettorale in una regione ormai invivibile nei periodi di trattamento delle viti (che per ovvii motivi coincidono visti che sono “governati” dall'andamento meteo)  ma costituiscono una salutare lezione per il consiglio comunale di Curno che ha relegato la scuola materna in un edificio posto proprio sull'incrocio più trafficato nel centro del paese. Alla faccia dell'inquinamento e della salute dei bambini.

Curno avrebbe i soldi e le strutture posizionate in siti riparati e bene organizzati per disporre di un edificio da destinare, previo appalto ad un gestore privato, esattamente come adesso a scuola materna e contorno. Il Comune ha la vecchia Rodari ormai abbandonata e non ha nemmeno uno straccio di idea e soldi per farci qualcosa: infatti è affittata  a casaccio a chi ci sta. Tra l'altro questa scuola è  dotata di ampio giardino che  va da via DeAmicis a via IV Novembre(la parrocchia ha messo a disposizione il suo terreno) e basterebbe meno di un milione di euro per ristrutturarlo ad hoc.
Scambiando con un contratto di affitto stilato da menti e mani esperte oneste e capaci (non del genere pescato sul mercato al minor costo possibile che poi dimenticano che le rotonde stradali debbono essere anche illuminate…)l'edificio ristrutturato della vecchia Rodari può ospitare il nuovo asilo mentre l'attuale rudere in piazza può ospitare un centro anziani e prelievi. In buona sostanza il Comune da in affitto e prende in affitto  al costo simbolico di UN euro i due edifici e poi li assegna alle due funzioni. In sostanza cambiano solo i posti (e migliorano per il servizio che dovrebbero rendere alla cittadinanza) e il Comune ci dovrebbe mettere un investimento che COMUNQUE dovrà fare sugli edifici di sua proprietà. Che ormai sono troppi rispetto alle risorse necessarie per mantenerli: a partire dalla follia elettorale della stalletta di via Gamba.
Comunque i Curnesi possono stare certi che non cambierà niente perché l'equilibrio elettorale degli interessi consolidati che reggono i vari partiti di centrodestra come di centrosinistra sono identici e quindi nulla ha da spostarsi. Il bilancio comunale nel settore scuola è costruito proprio ed esclusivamente non per dare un reale servizio ai bambini (quella è la solita giustificazione: sempre “colpa” dei bambini) ma perché l'intero sistema funzioni perchè gli insegnanti siano sollevati dal troppo lavoro, il privato sociale ciucci la sua grande parte, i partiti abbiano il “giusto” ritorno elettorale, i bottegai abbiano assicurato il giusto profitto quotidiano,  le lezioni private abbiano il giusto spazio esentasse. Tutto questo in fondo va benissimo anche ai genitori per i quali- nella stragrande maggioranza-la scuola non è mai un investimento ma una scocciatura e un costo e quindi meno debbono sopportare i figli, meglio é.
LASCOPERTA DELL'ACQUA CALDA 1
IL TERRITORIOPRODUTTIVO SI SPOSTA A SUD VERSO LA BREBENI E L'AV-AC

Un articolo di 5 colonne sul Corriere Bergamo dal titolo:”Con la tangenziale aperta nel 2010 più traffico sulle strade nord-sud. Così la Treviolo-Zanica ha modificato gli spostamenti. II sindaco di Verdello: in 13 anni da 16 mila a 40 mila auto”accompagnato da uno schema viario inequivocabile nella lettura. E' la scoperta dell'acqua calda e la conferma di una nostra idea.
Il territorio produttivo si sposta verso le zone più infrastrutturate coinvolgendo le bretelle dentro lo stesso.  Si abbandona la città serrata dalla ferrovia e dall'A4 e si va verso sud, verso l'alta velocità e verso l'autostrada della bassa. Il territorio produttivo ha deciso la morte lenta della città e del suo interland lasciandolo al commercio dando per scontato che entro un decennio sarà dimezzato da quello on line. Meraviglia quindi la “meraviglia” di quei paesi che fino ieri se la sono goduta degli attraversamenti passivi ed ora si trovano davanti  alla decisone di dotarsi di trasporti e piani del traffico e una viabilità (costosissima!) tutta o quasi a loro carico.
C'è quindi la necessità di provvedere a deviare l'A4 da Dalmine sulla “circonvallazione sud” facendone un'autostrada a pedaggio zero fino a reinnestarsi nella A4 dalle parti di Grassobbio Seriate.
Parimenti bisogna spostare la ferrovia dalla sede attuale deviando da Stezzano in sopraelevata sullaA4 che verrebbe abbandonata (come strada)  per rientrare in sede FFSS dalle parti di Palazzolo S.O. mettendo la stazione di Bergamo al Caravaggio e collegando la città in metropolitana sulla Morla e sotto il via Papa Giovanni, sotto Città Alta per uscire nella piana di Almè.
Il territorio produttivosi  sta connettendo orizzontalmente lungo la ferrovia di AV-AC  daMilano a Brescia e la Brebemi lasciando la fascia pedemontana come forma di territorio produttivo residuale da abbandonare entro i prossimi venti anni. Territorio produttivo non morto ma altamente residuale.
Ovvio che occorrono molti euro sia agli enti locali che a provincie e regioni.Ma i soldi sono il problema minore: il problema maggiore saranno la capacità e la volontà di fare progetti di forte impatto ambientale culturale e sociale. Come non sono l'AV-AC attuali e nemmeno la Brebemi
LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA 2
LASCUOLA INSEGNA CAZZATE ALIMENTARI


Quanto allo stile di vita alimentare degl'italiani, è certamente sbagliato: qui sono d'accordo con Franco Berrino (Franco Berrino e Daniel Lumera:  La via della leggerezza. Perdere peso nel corpo e nell'anima). Ma non sono d'accordo nella sua analisi. Mi spiego. La sua analisi è parziale, perché bisognerebbe considerare che lo stile di vita alimentare è parte di uno stile di vita generale, che ci è imposto dal culto superstizioso della modernità. O per essere precisi, dalla paura di non essere moderni, non abbastanza moderni o anche, come si dice, “superati”.

Così parlò uno che ha fatto il classico in un liceo dei preti e il Politecnico milanese. Franco Berrino ed anche il nostro che ha fatto il classico non fanno  una semplice riflessione. Fino all'arrivo dei frigoriferi (non solo quelli casalinghi) e dell'acciaio inox la gente pativa la fame più per la grande quantità di alimenti che andavano in malora (o intossicavano i malcapitati) che per una vera mancanza di cibo. Inoltre quelli che lavoravano manualmente abbisognavano fino a 5-6-8milacalorie giornaliere quando oggi ne bastano duemila anche a un ragazzo schiavo nei magazzini Amazon di Piacenza o Casirate. Le necessità caloriche (quando fossero state soddisfate al minimo) dei 46milioni di italiani nel 1950 basterebbero oggi per 150 milioni di persone ed invece siamo solo 62milioni. Forse. Nel  sistema caseario nel 1950 veniva sprecato un quarto della potenzialità nutritiva del latte e derivati; si buttava altrettanto  della carne. Una buona terza parte dei cereali veniva buttato per  cattiva conservazione. Si viveva di quel che dava la terra e l’animale al momento perché non riuscivano a conservare quasi nulla.
Nella mattinata della Pasqua 2018 tre operai di una ditta trevigliese sono morti per lo scoppio di un'autoclave che sterilizzava carni e sangue di animali da destinare non sapremo mai se far imbottire in parte gli hamburger o fabbricare crocchette per il bobi oppure ingrassare pesci allevati nelle gabbie artificiali in mezzo al Mediterraneo.
No, oggi uno non mangia hamburger contenenti  quella roba che si stava sterilizzando nell'autoclave assassina per essere moderno ma perché l'è gnurant. E' ignorante. Perché non sa da cosa-dove provengono le proteine della carne che mangia. Non tutte ovviamente: ma siccome quando  comperi un mucca da macellare paghi anche il sangue il pelo la bergna gli zoccoli, bisogna inventarsi qualcosa perchè non si butti via niente di tutto quel… ben di dio. Che poi la TV ti faccia credere che se non mangi l'hamburger di petto di pollo italiano non sei moderno, è vero: basterebbe che la scuola ti facesse sapere che in quell'hamburger ci può essere anche un po' di sangue di quel pollo “italiano”. Basterebbe proibire alla Tv di raccontare le cazzate di quanto è buono il pollo del contadino allevato con lo stesso mangime del pollo industriale allevato coi residui dei polli già macellati. Una volta  si mangiava  meno rispetto al bisogno, si mangiava cibo più elementare e si pativa la fame perchè si sprecava un sacco di buoi alimenti. Riavvolgiamo il nastro.