AVVIATA LA MESSA IN APPALTO DEL CVI2
Non era un bel consiglio comunale quello del 14 marzo per la
maggioranza tanto è vero, fatto evidente ed eclatante, la capogruppo
Serra della maggioranza non ha fatto una delle sue prevedibili e
zuccherose dichiarazioni di voto sull'argomento più pericoloso e
impegnativo: l'atto di indirizzo per compilare l'appalto per il bando
della gestione del CVI2. Il clima della seduta era di quello dei
vitelli al macello.
Che c'avessero un bella strizza lo si vede anche dal fatto che la
mattina successiva il settimanale di Percassi riportava pari pari con
dichiarazioni della sindaca Gamba, quelle che erano state la decisioni
consigliari, risultato di una intervista di quelle fatte apposta
per dare la dritta ad eventuali dubbiosi.
Ripetiamo: il silenzio della capogruppo Serra è stato troppo evidente.
Al punto 5 si dovevano discutere ed approvare gli (A) indirizzi
in ordine alla forma della concessione per la gestione e approvazione
della (B) relazione ex art. 34 comma 20 del ddl 179/2012 per l'impianto
sportivo Centro Vivere Insieme 2 (CVI2). La pappardella politica in
ordine agli indirizzi in ordine alla forma della concessione per
la gestione è stata letta dal consigliere delegato allo sport
Benedetti e tranne il punto sulle ore è una sequela di banalità.
Il CVI2 dovrà restare aperto 350 giorni l'anno per almeno 12 ore al
giorno, accesso possibile per tutti a tutte le strutture
indipendentemente si utilizzino o meno. Sarà poi l'amministrazione
stessa che gestirà i rapporti con le associazioni del territorio che
vorranno usufruire di queste ore. 76 ore al mese per l'utilizzo del
campo a nove in erba sintetica più 24 per l' utilizzo dei campi da
tennis oltre la disponibilità di 15 giorni per le feste del quartiere
compreso S. Gaetano. I residenti di Curno avranno uno sconto del 5% sui
prezzi di accesso orario agli impianti.
Siamo nella situazione in cui l'amministrazione comunale ha deciso che
i Curnesi DOVRANNO fare le ferie da soli per 15 giorni perché il CVI2
sarà chiuso appunto per i fatti privati del conduttore.
Nonostante quel che dice l'o.d.g. della seduta NON è stata letta
discussa ne approvata la relazione ex art. 34 comma 20 del ddl
179/2012 .
Il conduttore dovrebbe investire non meno di 600mila euro per la
ristrutturazione del centro nel corso dei prossimi venti anni (durata
della concessione a detta della maggioranza).
PRIME CONCLUSIONI
Se non sbagliamo ipotizzando che gli impianti siano accessibili dalle 8
alle 24 moltiplicati per 350 giorni fanno 5600 ore e di queste 912
(cioè il 16%) saranno riservate all'utilizzo del campo a nove in erba
sintetica e 288 (cioè il 5%) per l' utilizzo dei campi da tennis.
L'inutilità della struttura così com'è fatta ormai si legge negli
stessi indirizzi imposti dalla maggioranza che la sindaca dice siano
stati addirittura aumentati del 50%. Quindi valori gonfiati. Se un CVI
serve alle società sportive per solo il 16% del suo tempo di utilizzo
utile, vuol dire che è un COSTO inutile per la comunità. Peggio ancora
per gli impianti di tennis utilizzati per il 5%. Chi è mai quel
cittadino che compra un'auto per usarla SOLO per il 16% dei chilometri
che ha necessità di percorrere? Ah! Il resto può fare carsharing. Ah!
avete bevuto forte e troppo?!?!.
Grande bla bla bla sul volontariato salvo poi scoprire che… il GS
Marigolda non ha più volontari ne voglia di proseguire nella gestione
del centro. Al massimo entrerà come utente. Del resto davanti allo
stato pietoso della struttura per le mancate manutenzioni da
parte delle varie maggioranze che si sono susseguite nel tempo al
governo del Paese, anche il miglior volontario decide di mollare.
Un altro flop politico per una giunta che si sbrodola ad ogni
passo del bello del “vivere insieme”.La maggioranza non vuole rendersi
conto che la gente oggi ha cambiato gusti abitudini modelli
esistenziali e l'idea stessa di fare sport dentro un centro o questo è
una figata come quello del Gamba di via Fermi oppure è una stalletta
come il CVI2.
SECONDA CONCLUSIONE
Al punto 5 si dovevano discutere ed approvare gli (A) indirizzi
in ordine alla forma della concessione per la gestione e approvazione
della (B) relazione ex art. 34 comma 20 del ddl 179/2012 per l'impianto
sportivo Centro Vivere Insieme 2 (CVI2). La sindaca BNON ha
letto la “) relazione ex art. 34 comma 20 del ddl 179/2012 per
l'impianto sportivo Centro Vivere Insieme 2 (CVI2)”, quindi non è
stata discussa e in quanto tale NON è stata approvata.
Certo è che bisogna essere davvero smemorati per dimenticare metà di un
punto all'ordine del giorno. A meno che non si tratti di smemoratezza
di comodo: ai cittadini non far sapere che…oppure meglio non aprire un
alveare nelle maggioranza. Pure la minoranza non ha chiesto conto:
o maggioranza e minoranza s'erano imbeccate prima e quindi hanno
fatto filare via tutto liscio, oppure c'è da mettersi le mani nei
capelli.
Vero che la sindaca Gamba, dall'alto della sua laurea nella prestigiosa
UniBg (quella che ha il 30% di insegnanti in meno e il 40% di
amministrativi in meno: quindi all'avanguardia…) ha sfidato il “modesto
agrimensore” capogruppo della minoranza come NON in grado
di un PEF (piano economico finanziario) della gestione del CVI2, ma
forse la sindaca Gamba non ha in mente –parlando di altisssssisssimi
professionisti- per esempio un certo arch. Marco Ponti per quanto ha
scritto in ordine al TAV Lione Torino e al TAV in Europa. Siamo certi
che chiunque si azzardi a fare un PEF di un centro sportivo
pubblico oggi, professionista per di più assunto in base al minor costo
della parcella, può paragonarsi a uno stregone piuttosto di chi fa
previsioni del tempo. Poi magari quel professionista era suo
compagno di corso oppure suo insegnante all'università. Magari un
sindaco più avveduto avrebbe affidato l'incarico ad un
modesto “bocconiano”.
QUINDI. Quindi la seduta del consiglio comunale NON ha approvato quanto
previsto nella seconda parte del punto 5 all'ordine del giorno: la
relazione ex art. 34 comma 20 del ddl 179/2012 per l'impianto sportivo
Centro Vivere Insieme 2 (CVI2).
Del resto che ci troviamo in mano a una maggioranza sconclusionata e ad
un comune un po' incasinato basta quanto approvato al punto
3-Approvazione del Piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni
immobili strumentali alle funzioni istituzionali per il triennio
2019-2021.
Chissà perchè nonostante fosse disponibile il proiettore NON hanno
mostrato alcun estratto mappa per individuare i micro lotti in vendita
e siccome coinvolgono due operazioni su cui vale la pena di tenere bene
gli occhi aperti c'è da domandarsi come mai –nel caso della stradina
“dentro” la proprietà della FreniBrembo la faccenda arrivi in consiglio
quando il nuovo stabilimento é già costruito.
In Comune a nessuno la Sentenza Leggeri ha fatto fischiare le orecchie
o cosa (per non ripetere il medesimo pasticcio) c'è dietro che
non si può mostrare in una seduta di consiglio comunale?
Semplice dimenticanza? Non ci crediamo.
Nel leggere la documentazione presente nel piano per il nuovo
stabilimento della Brembo c'era un riferimento a quel problema ma
“visto che” lo stabilimento l'hanno autorizzato, pensavamo che la
questione fosse risolta PRIMA dell'inizio dei lavori. Invece era ancora
per aria.
Qualcosa del genere è accaduto per un altro micro lotto sulla strada
vicino all'OBI. Anche li dopo mesi di discussione della variante TS2 e
della rotonda a fagiolo si scopre che…è stato dimenticato un altro
piccolissimo pezzo di terreno di una strada consorziale.
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DOPO 50 ANNI ABBIATE IL CORAGGIO
DI DARE UN NUOVO VOLTO
ALLA MARIGOLDA
Il quartiere Marigolda nacque con un omicidio politico in casa DC. La
fazione che faceva capo a Lodetti, Foiadelli, Termosol ed altri ormai
scomparsi anche perché il buondio li ha voluti accanto a se abbattà il
sindaco Maestroni, originario della zona dell'Isola e al tempo già
funzionario della Coltivatori Diretti, appartenente alla corrente
morotea dentro la DC. Maestroni –era il momento della legge ponte- non
voleva sbloccare la lottizzazione della Marigolda mentre Lodetti fece
fuori Maestroni e la sbloccò e sorse il quartiere. Con gran felicità
dei padroni delle aree e delle imprese ed artigiani che lavorarono a
costruire quel grandissimo insediamento. Cui poi altri hanno aggiunto
del proprio sui contorni: e nemmeno poco. Per esempio il segretario di
un partito più volte in maggioranza col cugino assessore, riuscì a
farsi mettere prima come parcheggio e poi parte a parcheggio e parte a
verde –l'area a verde immediatamente a sud del lotto su cui sorge la
sua villa. Un dipendente del comune aveva il palo dell'illuminazione
pubblica dentro il proprio lotto. Qualcuno si accorse che quando si
accendeva l'illuminazione pubblica si accendeva anche l'illuminazione
del giardino del signore. Un vicesindaco carognone spense di notte la
pubblica illuminazione della via e poco dopo quel signore uscì di casa,
fece il giro del quartiere e… si diresse alla cabina della pubblica
illuminazione da dove gli era stata tolta la luce. Anche di casa.
Quadretti dei tempi della dicci.
Molto modestamente noi pensiamo che il CVI 2 della Marigolda non abbia
più ragione –basta vedere la scarsezza di orari fissati in dotazione al
Comune- perché oggi “fare sport” è tutt'altra cosa di quel che quel
centro può offrire. Noi proponiamo che gli impianti 1-2 (campi tennis
coperti ormai obsoleti) e la palazzina bar 3 , 7 (baracca) -4 (campo
sintetico) -5 (spogliatoio) siano demoliti e le aree trasformate in
giardino. Il Comune acquista le aree ad est dell'1-2chiesa e le ingloba
in un UNICO piano interamente pedonalizzato ed a verde (transito
riservato ai soli residenti) e questo spazio diventa lo spazio
pubblico della Marigolda.
I soldi? Direi che ci sono già. Basta che il Comune risparmi il mezzo
milione della rotonda sulla via Lecco, i 70mila e gli altri 4-500 mila
per la vendita della prossima sede delLe Muse nel giardino di via
Marconi e poi la sostituzione del baretto e il suo ampliamento assieme
al poco che resta si può fare in un anno di lavoro.
Concludendo: l'idea è di ridurre l'impiantisca sportiva costosa e
inutile ed ampliare il CVI inglobando le aree private religiose (che
tali restano ma si pedonalizzano) e l'area ad est fino al bordo della
balza. Poi ovviamente un progetto del genere si deve giocare su un
concorso di alto livello e non cercando nelLa Miniera il progettista
che fattura al minor prezzo. Il poco o il nulla va bene come collirio.
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