A-GUARDARE-ALLE-COLLINE-941






Di cosa parliamo in questa pagina.

UN PROGETTO FUORI DI MELONE DEI SINDACATI PENSIONATI CGIL-CISL-UIL: UNA TASSA PER AIUTARE GLI ANZIANI NELLE RSA. OVVIAMENTE IL PRESIDENTE LEGHISTA FONTANA È D’ACCORDO
L'incipit dell'articolo del Corriere Milano fa già stirare i nervi. “Più tasse in cambio di aiuti pubblici per pagare le rette delle case di riposo? Il dossier è appena arrivato sul tavolo del governatore Attilio Fontana. Il 38 per cento dei lombardi è disponibile a pagare lo 0,1 per cento in più dell'aliquota addizionale sull'Irpef regionale (per un totale di 220 milioni di euro l'anno) per essere aiutato da vecchio al momento del bisogno a sostenere le spese per la residenza sanitaria per anziani (Rsa). Il 16% non sa rispondere. Il 17 per cento è poco d'accordo, mentre solo il 29 per cento è assolutamente contrario. Complessivamente, insomma, l'idea non dispiace, soprattutto se ben compresa.(...)

C'E' DI MEGLIO E C'E' DI PEGGIO
Il ragazzino tredicenne -quindi età di scuola media- era stato affidato dai genitori ad una amica di 35 anni per delle ripetizioni di inglese. La signora avrebbe violentato il ragazzino obbligandolo a fare sesso con lei e  sarebbe nato  il “frutto del peccato”. Siccome siamo nell'epoca delle circonferenze di 370 gradi il tutto certificato da un esame del DNA.
La signora avrebbe preso la faccenda con una discreta allegria, suo marito non si sarebbe arrabbiato più di tanto  mentre -a dire dei genitori- il ragazzino sarebbe rimasto traumatizzato anche per l'insistenza della donna nel volere sesso col ragazzino. Ricordando i  nostri trascorsi di età analoga, quando avevamo in classe un pluri ripetente che già trafficava più verbalmente che materialmente con le nostre compagne mentre noi appartenevamo ancora alla categoria dei papani, non disdegnavamo comunque di osservare attraverso le frasche dei carpini bianchi del roccolo Cattaneo una certa signorina O. che prendeva il sole nuda.(...)


L'ING. CLAUDIO PIGA, CUSTODE DELLA LATRINA DI NUSQUAMIA, ABDUANO DI ORIGINI SARDAGNOLE
Il custode delLa Latrina di Nusquamia –l'ing. CludioPiga, adbuano di origini sardAgnole con ascendenze  garibaldine in ValCamonica, uno che ha fatto il classico in un liceo di preti dov'era stato pure l'Antonio Gramsci,  dicevamo dunque come Claudio Piga dopo una breve parentesi  in cui s'era dedicato alla critica cinematografica della versione RAI de “il nome della rosa” assieme al suo fidato cagnolino da lecca Algido  non smette di sfrigolarci i marroni. Com'è noto noi sulle pagine del nostro blog A-GUARDARE-ALLE-COLLINE  raccontiamo  spesso del magnifico  governo della giunta Gamba  assieme alle altrettante cacchiate che combina sia il governo locale che quello nazionale. Fino a qualche tempo or sono eravamo accusati (anche) dal custode delLa latrina di Nusquamia di essere dei denunciatori seriali salvo che quando li abbiamo sfidati a presentare anche una sola copia di una denuncia presentata da noi (a magistrati o carabinieri) nella certezza che non ne esiste una, hanno cambiato versione. Noi saremmo quelli che “suggeriamo” a qualcun altro gli argomenti e le malefatte da denunciare.(...)















































C'E' DI MEGLIO E C'E' DI PEGGIO



Il ragazzino tredicenne -quindi età di scuola media- era stato affidato dai genitori ad una amica di 35 anni per delle ripetizioni di inglese. La signora avrebbe violentato il ragazzino obbligandolo a fare sesso con lei e  sarebbe nato  il “frutto del peccato”. Siccome siamo nell'epoca delle circonferenze di 370 gradi il tutto certificato da un esame del DNA.
La signora avrebbe preso la faccenda con una discreta allegria, suo marito non si sarebbe arrabbiato più di tanto  mentre -a dire dei genitori- il ragazzino sarebbe rimasto traumatizzato anche per l'insistenza della donna nel volere sesso col ragazzino. Ricordando i  nostri trascorsi di età analoga, quando avevamo in classe un pluri ripetente che già trafficava più verbalmente che materialmente con le nostre compagne mentre noi appartenevamo ancora alla categoria dei papani, non disdegnavamo comunque di osservare attraverso le frasche dei carpini bianchi del roccolo Cattaneo una certa signorina O. che prendeva il sole nuda. Oppure si andava al Cinema Italia di Ponte a vedere abusivamente i film con BB nuda. Qualcuno di noi era poi nel mirino di qualche maschio pedofilo ma la faccenda si riusciva a schivare. Davanti ad una notizia del tipo che i giornali stanno portando a piena pagina da qualche giorno la prima domanda - considerazione  che c'è venuta in mente è stata: meglio che gli sia capitato con una baldanzosa trentacinquenne che con un pedofilo maschio. Salvo che pure quella è –per essere politicamente corretti- pedofila. Una questione quindi solo di «danno minore»? Una cosa per noi è sicura: la vicenda non  doveva apparire sulla stampa proprio per ridurre eventuale danno al ragazzino. Poi queste faccende hanno sempre un aspetto non detto o indicibile: chiudiamola con un po' di soldi. La vicenda comunque ci mette una certa allegria perché una storia di sesso a 15 anni con una bella signora di 35 anni –graziosamente definita ai nostri tempi  come “una nave scuola”- a noi appariva come un sogno. 
Il fatto è che adesso, proprio perchè bisogna essere politicamente corretti, il problema non è della donna che ha violentato il ragazzino, ma si capovolge. Diventa un affare economico tutt'altro che disprezzabile. Il bullismo contro il ragazzino/a non è un problema dei genitori e della famiglia che hanno allevato  dei bulli ma del bullo e del bullizzato che viene trasformato in una sorta di madonna ferita e pellegrina. Una ferita che deve durare per essere meglio venduta ai media. Così anziché sgravarlo del torto subito, lo si mette al centro di una rappresentazione. Oggi bisogna educare i bambini a non essere bulli o a difendersi dalle insegnanti di inglese di 35 anni: invece ci pare che semmai il problema stia dalla parte di questi adulti che non sanno gestire i propri rapporti coi minori. Insomma si scambia il sano per malato: ”sta al ragazzo, aiutato dagli adulti e in primo luogo dai genitori, trovare una soluzione personale che gli permetta di trasformare ciò che è avvenuto in una risorsa, così da tirare fuori delle competenze inaspettate per un quattordicenne”. Perfetto. Avanti un altro.
UN PROGETTO FUORI DI MELONE DEI SINDACATI PENSIONATI CGIL-CISL-UIL: UNA TASSA PER AIUTARE GLI ANZIANI NELLE RSA. OVVIAMENTE IL PRESIDENTE LEGHISTA FONTANA È D’ACCORDO

L'incipit dell'articolo del Corriere Milano fa già stirare i nervi. “Più tasse in cambio di aiuti pubblici per pagare le rette delle case di riposo? Il dossier è appena arrivato sul tavolo del governatore Attilio Fontana. Il 38 per cento dei lombardi è disponibile a pagare lo 0,1 per cento in più dell'aliquota addizionale sull'Irpef regionale (per un totale di 220 milioni di euro l'anno) per essere aiutato da vecchio al momento del bisogno a sostenere le spese per la residenza sanitaria per anziani (Rsa). Il 16% non sa rispondere. Il 17 per cento è poco d'accordo, mentre solo il 29 per cento è assolutamente contrario. Complessivamente, insomma, l'idea non dispiace, soprattutto se ben compresa.
Il risultato arriva da un sondaggio su mille lombardi lanciato dal sindacato unitario per i pensionati, lo Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp, che rappresenta oltre 2,5 milioni di lombardi (il 26 per cento della popolazione). Un'iniziativa provocatoria da cui arriva un segnale chiaro: il caro rette delle strutture residenziali è un problema enorme per le famiglie che non ce la fanno più. La proposta del sindacato pensionati è di costituire un fondo per la non autosufficienza con l'aumento dell'addizionale Irpef da cui la Regione potrà attingere per aiutare le famiglie a sostenere il caro rette. Già oggi una parte dei costi è a carico delle casse pubbliche: dovrebbe essere la metà, ma i rimborsi sono bloccati da dieci anni. Di conseguenza crescono le quote a carico dei cittadini.”
Scavalchiamo ogni riflessione su quanto valgano mille risposte su una popolazione lombarda di dieci milioni di abitanti con 2,6 milioni di pensionati tra i meglio messi nel Paese.
Noi ci facciamo invece delle domande.
La prima è quanto ammonta la ricchezza finanziaria e immobiliare delle persone ospiti nelle RSA?.
La seconda è collegata con le recenti notizie sul RdC. Il reddito di cittadinanza e quei lavori che si possono rifiutare: un emendamento al Dl 4/2019 approvato al Senato ha stabilito che i beneficiari del reddito di cittadinanza avranno diritto a rifiutare un'offerta si lavoro nel caso in cui non sia economicamente "congrua", ovvero inferiore del 10% rispetto "alla misura massima del beneficio fruibile dal singolo individuo (comprensiva della componente ad integrazione del Reddito prevista per i nuclei residenti in abitazione in locazione)". Che cosa significa tutto ciò? In poche parole, poiché il reddito per un singolo può arrivare a 780 euro, facendo due conti si scopre che sarà pari a 858 euro la soglia-limite oltre quale il lavoro proposto deve essere accettato”. Ha senso tenere in piedi RSA da 3mila euro mensili per ospitare una persona quando una legge nazionale da quelle cifre?Non sarebbe meglio destinare due persone ad accudire quella persona a casa propria? In massima parte ne basta anche una.
La terza domanda è: davvero esiste un servizio da 3mila euro mensili oppure c'è qualcosa  che non quadra?
Poste queste domande – ciascuno si dia la risposta che intende da solo-  l'inchiesta dei tre sindacati indica come i giovani siano propensi a pagare una piccola maggiorazione irpef per il presente e futuro da anziano mentre gli anziani proprio non ci sentono da quella parte. La generosità dell'anziano!.
Da anziano penso che affrontare il nostro futuro secondo lo schema dell'ultimo secolo non è del tutto sensato a meno che non si accetti l'idea che il popolo bianco sfrutti l'immigrato nero clandestino pagandolo meno di 30 euro al giorno come chi raccoglie pomodori. Peraltro esistono già RSA che pagano gli addetti con un contratto “del paese d'origine”.
L'ING. CLAUDIO PIGA, CUSTODE DELLA LATRINA DI NUSQUAMIA, ABDUANO DI ORIGINI SARDAGNOLE



Il custode delLa Latrina di Nusquamia –l'ing. CludioPiga, adbuano di origini sardAgnole con ascendenze  garibaldine in ValCamonica, uno che ha fatto il classico in un liceo di preti dov'era stato pure l'Antonio Gramsci,  dicevamo dunque come Claudio Piga dopo una breve parentesi  in cui s'era dedicato alla critica cinematografica della versione RAI de “il nome della rosa” assieme al suo fidato cagnolino da lecca Algido  non smette di sfrigolarci i marroni. Com'è noto noi sulle pagine del nostro blog A-GUARDARE-ALLE-COLLINE  raccontiamo  spesso del magnifico  governo della giunta Gamba  assieme alle altrettante cacchiate che combina sia il governo locale che quello nazionale. Fino a qualche tempo or sono eravamo accusati (anche) dal custode delLa latrina di Nusquamia di essere dei denunciatori seriali salvo che quando li abbiamo sfidati a presentare anche una sola copia di una denuncia presentata da noi (a magistrati o carabinieri) nella certezza che non ne esiste una, hanno cambiato versione. Noi saremmo quelli che “suggeriamo” a qualcun altro gli argomenti e le malefatte da denunciare. Da qualche tempo in qua il custode delLa Latrina di Nusquamia ci nega-attribuisce niente-poco-di-meno-che di essere dei “cazzeggiatori giuridici” e stavolta addirittura ci mette  sia a confronto col PdC Conte che con l'avv. Leone difensori dei coniugi Bebawi, Giovanni Leone: quello già presidente della repubblica. Già potremmo offenderci nel vedere associato (in qualche modo)  il nostro nome con quello  di Conte (per via del naso alla Cyrano e della sua ammirazione a padrePio) ma offesa ancora maggiore non può che venire nell'associarci all'avv. Giovanni Leone. Il custode delLa Latrina di Nusquamia lo conoscono tutti come quella doppia tripla quadrupla faccia per la quale lui  fa intendere chi “è quello li” ma non ha mai il coraggio di scriverne il nome per esteso. Ha quel nome li ma lo sostituisce con un sinonimo. E quando proprio non riesce a sfilarsela – vedi quando/come ha sfruttato un cinquecentina della biblioteca Angelo Mai per farsi pubblicità personale senza pagare i relativi diritti- asserisce che la conferenza di autopromozione l'ha fatta aggratis.
Di una cosa non va criticato il custode delLa Latrina di Nusquamia: di essere uno che da via il culo per la pagnotta. Infatti da uomo di sinistra giunto alla fine della sua luminosa carriera come creativo di frale ha fatto il portavoce di una giunta fascio leghista per proclamarsi piddino ed elettore zingarettiano assieme al Sighesù, uno che a suo dire (suo del custode delLa Latrina di Nusquamia) ha gettato la bandiera rossa nel fosso. Quale (fosso) non si sa.
Il custode delLa Latrina di Nusquamia gronda di rabbia e di invidia nel vedere come un esercito di asini a 370 gradi sia arrivato in Parlamento e nel governo per non dire della RAI mentre uno come lui che ha studiato greco e latino, uno che  ha fatto il classico e il politecnico,  uno che era in Olivetti e poi per la Mondadori ed infine a creare flayer nel negozio di un fiorista in quel paese sgarruppato che è Curno si vede ridotto a polemizzare col gatto padano, con un acquilino Borghi, con una Serra o un Battaglia (che nel frattempo s'è inabissato alle marianne) per non dire di una Martha Nusbaum.No, dico, che