IL TRIO RINVIO
Tornate a bordo, cazzo!: l'Italia naufraga, e ora Lega e Cinque Stelle vogliono abbandonare la nave
Ecco a voi l'ennesimo paradosso: la Lega e i Cinque Stelle vogliono
evitare a ogni costo la legge di bilancio 2020, le opposizioni e
Mattarella vogliono che rimangano al loro posto. Ecco perché saranno Pd
e Forza Italia a fare da stampella a Conte (perlomeno fino a ottobre)
Meno 0,2%. Dobbiamo partire da qui, dai dati dell'Ocse - che
solitamente ci prende, quando fa le stime - sull'andamento
dell'economia italiana per il 2019. E non solo perché la nostra,
secondo l'istituto parigino, è l'unica economia in recessione
dell'Eurozona. Ma anche, soprattutto, perché quella italiana è l'unica
economia - insieme alla Francia, via - ad aver allentato i cordoni
della borsa nell'ultima legge di bilancio, 30 miliardi di spesa in più
per arrancare, come prima, più di prima, all'ultima posizione.
Il problema dei problemi è che se quel dato dell'Ocse fosse confermato,
i conti del Governo sarebbero completamente da buttare. Il rapporto
deficit/Pil, previsto al 2% con una crescita del +1%, schizzerebbe
pericolosamente vicino a quota 3%. E oltre ai 30 miliardi di clausole
di salvaguardia da disinnescare ci sarebbero da trovare anche altri 10
miliardi almeno per sopperire alla mancata crescita. Senza più alcuna
possibilità di far partire reddito di cittadinanza e quota 100 il più
tardi possibile - l'anno prossimo costeranno entrambi molto di più, a
bilancio - ecco che la prossima legge di stabilità rischia di essere un
massacro per il governo gialloverde.
Il paradosso, l'ennesimo, è servito: da qui in avanti, soprattutto dopo
le europee, il governo farà di tutto per cadere, mentre le opposizioni
faranno di tutto per mantenerlo in vita. Oggi il decreto sicurezza
passa coi voti di centrodestra, domani probabilmente il salario minimo
potrebbe passare con quelli del Pd
Dobbiamo partire da qui, dicevamo, altrimenti non si capisce perché
Lega e Cinque Stelle non fanno altro che litigare, e perché dalle parti
di Palazzo Chigi la parola crisi non sia più tabù. Banalmente, perché
nessuno dei due contraenti ha voglia di stare al governo quando ci sarà
da mostrare agli italiani il conto del sovranismo stagione 18-19.
Meglio ci sia l'altro, pensano, magari col Pd o con Forza Italia a fare
da stampella e da parafulmine. Meglio andare all'opposizione e lanciare
strali contro gli affamatori del popolo, un po' come fece la Lega Nord
- monetizzando negli anni a venire - quando decise di non sostenere il
governo Monti.
Il problema, però, è che Forza Italia e Pd sono in crisi ma non sono
fessi. I gialloverdi hanno tolto ogni agibilità politica a chi dovrà
fare la legge di bilancio 2020? Bene, che se la facciano loro. A fare
da stampella governativa non ci pensa né Forza Italia né tantomeno il
Pd di Zingaretti, non da qui a dicembre, perlomeno. E nemmeno
Mattarella, che pure vedrebbe di buon occhio un proseguimento della
legislatura con un altro esecutivo e un'altra maggioranza, non vorrebbe
bruciarne il capitale politico con una manovra lacrime e sangue.
Il paradosso, l'ennesimo, è servito: da qui in avanti, soprattutto dopo
le europee, il governo farà di tutto per cadere, mentre le opposizioni
faranno di tutto per mantenerlo in vita. Oggi il decreto sicurezza
passa coi voti di centrodestra, domani probabilmente il salario minimo
potrebbe passare con quelli del Pd. L'importante, è che Conte stia lì,
bello saldo al suo posto, che Tria stia seduto a via XX settembre a
occuparsi del Def, che Di Maio e Salvini debbano giustificare
l'insuccesso delle loro politiche, e le tasse e i tagli necessari a
pagarne il prezzo ai loro elettori.
Quel che succederà dopo ancora non lo sappiamo, ovviamente. Può darsi
che i gialloverdi superino brillantemente la prova, che si torni al
voto, che si insedi davvero un governo tecnico-poliico (il nome è
sempre quello di Mario Draghi) con una maggioranza - attualmente
impossibile da immaginare - diversa da quella attuale. Quel che è certo
è che per Salvini e Di Maio, l'inverno sta arrivando. Nonostante la
primavera alle porte.
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UN RIP PER RENZI? ....STATE BONI...
Paolo Madron, fondatore nel 2010 del giornale on line Lettera 43 e suo
attuale direttore, una carriera nella stampa di destra ma non certo
forciaiola lamenta la solitudine di Renzi rinnegato dai fedelissimi. E’
dal lontano 4 dicembre 2016, quando la maggioranza dei votanti respinse
il testo di legge costituzionale della cosiddetta riforma Renzi-Boschi,
approvato in via definitiva dalla Camera il 12 aprile 2016 e recante
modifiche alla parte seconda della Costituzione che Renzi viene messo
in mezzo come autore o suggeritore di ogni nefandezza della politica
italiana. Scrive Madron che “guardando Renzi mentre stringeva qualche
mano, si intuiva che dietro la sicumera con cui continua imperterrito a
dare mostra di sé, complice la presentazione di un libro che girando
l’Italia gli riserva ancora il plauso e il calore dei suoi tifosi,
l’uomo sta vivendo un evidente dramma personale, umano e politico. Da
una parte c’è l’arresto dei suoi genitori, che immaginiamo quanto possa
essere destabilizzante su affetti e legami familiari. Dall’altra il suo
isolamento nel partito, dopo che la plebiscitaria vittoria alle
Primarie di Nicola Zingaretti ne ha di fatto avviato la
derenzianizzazione. Con tanto di triste e miserrimo spettacolo di ex
fedelissimi che si affrettano a salire sul carro del vincitore,
rinnegando quella che in loro fino a ieri appariva come una incollabile
fedeltà all’ex segretario”.
Penso sia del tutto inutile fare ragionamenti e dare suggerimenti sul
futuro di Renzi visto che ha davanti (ancora) quattro anni di seggio
senatoriale (e se si va alle elezioni anticipate lui è sicuro della
rielezione mentre almeno 1/3 dei suoi colleghi… meglio non
scommetterci). Quattro anni sono un tempo lunghissimo ed ottimale per
studiare il che fare e, balle a parte, gli 80 euro (maggio 2014) oppure
il REI (in vigore dal 14 ottobre 2017: era il governo Gentiloni ) sono
sue idee e votate dalla “sua” maggioranza battagliando una furiosa
guerra interna proprio nel PD dapprimo. L’intervista che da oggi a La
Repubblica ne mostra un uomo maturo e deciso per il paese, tutt’altro
che piegato. Idee e leggi che ci sono tuttora ed è più che
probabile che il prossimo governo –ormai il SalviMaio è in
rianimazione anche se potrà fare ancora molto danno- non potrà
che rimetterli in sesto. Renzi ha condotto il Paese fuori dalla
crisi e sia pure con alti e bassi l’anno del governo SalvImaio è stato
peggiore degli anni di Renzi e Gentiloni. Con Renzi l’Italia ha
respirato col SalviMaio s’è illusa e il respiro si sta spegnendo. Renzi
e Gentiloni hanno governato con due palle ai piedi: la guerra interna
del PD e uno come Alfano. E chi se ne è andato, gli elettori… li hanno
lasciati a casa. Staremmo quindi molto calmi nel dare per spacciato
Renzi. Non tanto perché la maggioranza degli attuali eletti (vatti a
fidare degli amici…) sono stati scelti da lui ma perché finora qualche
“straccio di idea” ce l’ha avuta. L’ultima: quella di non fare alleanze
coi 5S. Gli altri finora non hanno mostrato nulla.
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DOPO BEN 80 GIORNI PUBBLICATA LA DELIBERA PER LA ROTONDA SCAVOLINI
Dopo BEN 80 giorni dall'approvazione in consiglio comunale (seduta del
17.12.'18 ) viene pubblicata la delibera di approvazione
protocollo d'intesa con la Provincia di Bergamo per l'attuazione
dell'intervento di realizzazione nuova rotatoria su svincoli S.P. ex
SS470dir con via lecco in Comune di Curno. In coda c'è la solita dose
di veleno: “la presente deliberazione immediatamente eseguibile,
considerata l'urgenza di dare avvio alla procedura a partire dalla
progettazione ed incarichi relativi”. Dopo 80 giorni. Ecco un estratto
della discussione, molto purgato dal redattore e impossibile da
controllare visto che la registrazione del dibattito è stata censurata
dalla sindaca per ignote ragioni. Ecco l'estratto:
“Interviene il Cons. Locatelli il quale dichiara di ritenere molto
importante quest'opera in quanto consentirà la svolta a sinistra per le
persone che provengono dal quartiere Marigolda. In merito alla
localizzazione della rotatoria a suo giudizio sarebbe stato meglio che
la stessa fosse più arretrata rispetto a quanto ora previsto, cioè
davanti al Colleoni. L'Assessore Conti risponde che le soluzioni
tecniche sono state valutate in base alla sicurezza. L'arretramento
avrebbe creato una situazione di pericolo. Il Sindaco aggiunge che
anche dal confronto con la Provincia la questione di Via Marche era
apparsa molto critica. Il Cons. Paolo Cavagna chiede chiarimenti sul
parcheggio del Colleoni e sulla forma della rotatoria”.
Dal che si deduce perlomeno che c'è stata una presa di visione da parte
delle minoranze di una qualche bozza di progetto che però non è
accessibile presso gli uffici comunali.
La delibera è stata approvata dalla sola maggioranza e la minoranza si è astenuta.
Quelli della Marigolda chiamano già la futura rotonda con una discreta
dose di ironia come “Rotonda Scavolini” ed asseriscono che finalmente
dalla rotonda si potrà entrare-uscire anche dal parcheggio del negozio
di mobili Colleoni adiacente ed aggiungono che l'insieme appare
soprattutto studiato per creare appunto questo accesso in vista di una
ridestinazione del complesso commerciale. I soliti esperti asseriscono
che l'avvento del Mondo Convenienza abbia in buona parte
assottigliato la potenziale clientela del mobilificio sulla costruendo
rotonda, già punto di riferimento della piccole media e grande
borghesia indigena e provinciale.
Alla luce delle osservazioni fatte però al piano opere pubbliche del
comune e reiterate due volte e due volte respinte dalla giunta Gamba,
la delibera di affidare la progettazione delle nuova rotonda alla
Provincia appare come un escamotage legale da parte della maggioranza
per schivare una eventuale condanna da parte della Corte dei Conti in
quanto se l'opera venisse progettata dal comune, essendo l'opera del
tutto inutile e ingiustificata: infatti manca una rilevazione
certificata del traffico che in discesa da Curno verso Ponte abbia
bisogno di dirigersi verso Dalmine, un ricorso ne
bloccherebbe sia la progettazione che la messa in appalto. Con
grane a non finire per chi l'avesse approvata a carico del comune. Chi
guardi poi il PGT si rende conto che la parte sudovest del sito, quello
su via Marigolda, è inserito come edificabile nel PGT un vasto Tc5=PL
Marigolda territorio di trasformazione che non è proprio un
francobollo. Eh, le Scavolini sono davvero delle belle cucine!.
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POI UNO DIVENTA FANS DI UN SIMONE PIANETTI
Un cittadino italiano nel 1985 (avete letto giusto: trentaquattro anni
or sono) viene investito da due rapinatori (due bergamaschi doc: per
chi se ne intende) e passa i successivi cinque anni peregrinando per
vari ospedali tra Italia Francia Russia. Nel 1990 riprende la patente
speciale in quanto la commissione medica prescrive che l'auto debba
disporre di frizione automatica. La legge prevede (1) l'acquisto con
IVA agevolata per l'auto (no agli accessori), (2)l'istallazione di una
frizione apposita (al tempo in Italia esisteva UNA sola fabbrica
autorizzata…) e (3) il suo successivo collaudo presso la MTC con
applicazione di apposito tagliando sul libretto di circolazione.
Sempre a quel tempo l'ASL prevedeva (4) un rimborso del
costo della istallazione supplementare fino a 1/3 del costo
al netto dell'IVA (che per questa istallazione NON era–è agevolata).
Inoltre (5) non si paga ieri il bollo oggi la tassa di proprietà e il
comune di residenza concede una targhetta per la sosta nei posti
riservati ai disabili e l'accesso alle zone pedonali dei centri urbani.
Naturalmente la patente essendo speciale viene rilasciata (6) con
scadenze inferiori e (7) previo esame da parte di una Commissione
ad hoc previo pagamento di lauto rimborso spese (l'ultima volta quasi
cento euro).
Quindi lo Stato è a conoscenza di avere un cittadino portatore di
handicap in quanto gli ha rilasciato (8)una patente speciale per
guidare un'auto speciale (9) e la Regione sa -via ASL- che c'è (10) un
cittadino con una certificazione di portatore di handicap.
In Italia lo Stato funziona così. Se il cittadino abita fuori Bergamo
per accedere alle zone pedonali DEVE farsi fare una (11) autorizzazione
ad hoc dal Comune di Bergamo. Nel frattempo la Regione cui spetta
la tassa sulla proprietà delle auto “dimentica” per via del rifacimento
del softwhare che (12) quell'auto è esente dal pagamento della tassa e
quindi comincia a sollecitare il cittadino “evasore” di pagare tassa e
penali. Il cittadino ingenuo immagina che fatta la prima correzione
accedendo agli uffici periferici della Regione sia a posto per sempre.
Nossignore! Ogni anno (13) deve tornare negli uffici, presentare il
faldone dei certificati e farsi scontare la tassa.
Pure il Comune di Bergamo è assai avveduto perché la durata del
permesso 11 non è per tutta la vita ma limitata a 5 anni e quindi dopo
i 5 anni fioccano (14) le multe per gli accessi abusivi. Il cittadino
quando vede fioccargli in casa una dozzina di multe si reca presso i
VVUU della città col suo faldone di documenti e questi lo rimandano
(15) in altro ufficio (da Loreto allo Stadio) ma se vuole farsi
togliere le multe deve (16) fare ricorso al giudice di pace. Un giorno,
avvicinandosi a recuperare la propria auto in un parcheggio pubblico,
vede (17) un carro attrezzi che la sta caricando e una coppia dei
vigili che segue l'operazione. Alla domanda del come perché per cosa i
vigili rispondono che dal controllo telematico l'auto non risulta
revisionata. (18) Il cittadino dichiara di poterlo dimostrare
immediatamente (il certificato è in macchina) ma per recuperarlo
occorre scaricare l'auto dal carro attrezzi MA… (19) chi paga
l'uscita del carro attrezzi?. Segue lunga conversazione dei vigili con
chissà chi ed alla fine l'auto viene scaricata dal carro, viene
mostrato il certificato di revisione e tutto sembra risolto.
Nossignore! (20) I vigili allontanandosi osservano al cittadino che “
lei deve verificare on line se l'officina ha trasmesso la
certificazione perché è nel suo interesse”. (21) Il cittadino torna a
casa e effettua la verifica on line ed in effetti la sua auto non
risulta revisionata.(22) Il cittadino torna dall'officina (un
rivenditore storico di quella marca) per far presente che c'è qualcosa
che non funziona e l'officina gli consegna la copia della
certificazione di trasmissione della revisione.
Ecco perché un cittadino normale diventa fans di un Simone Pianetti.
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