Come i propilei di Porta Nuova
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SE HAI L'ATOMICA TI RISPETTANO (?!)
La lezione di Kim a tutti i Paesi del mondo: se hai l'atomica, l'America tratta con te (altrimenti, sei morto)
L'incontro di Trump con Kim Jong-un, quello di Putin con Netanyahu, sullo sfondo l'abbattimento dei jet indiani in Pakistan. È successo tutto in un giorno. E il denominatore comune è la bomba atomica. La verità? Più che un deterrente, il nucleare è un modo per continuare le guerre fredde del mondo.(...)

CHE DISPONI O MENO DELL'ATOMICA
LE GUERRE CONTINUANO
A quasi ottomila chilometri di distanza nelle ultime ore ci sono stati due eventi significativi. India/Pakistan ed Hanoi.
C'era stata la grande guerra del 1947 che ha diviso il subcontinente indiano con un tragico parto cesareo; la guerra del 1965, quella del '71 e il conflitto più limitato del 1999, nel distretto di Kargil, lungo il confine del Kashmir. Non è un record confortante per due paesi – India e Pakistan – nati la stessa notte di ferragosto di 72 anni fa, divisi arbitrariamente e uniti da una comune storia millenaria. Il giorno dopo il raid indiano contro un centro di addestramento di terroristi in Kashmir, il Pakistan ha abbattuto due aerei dell'aviazione indiana entrati nel proprio spazio aereo. Il portavoce dell'esercito, Asif Ghafoor, aveva detto martedì a Nuova Delhi di prepararsi a una sorpresa. "L'aviazione pachistana ha abbattuto due aerei indiani dentro lo spazio aereo pachistano", ha scritto su Twitter il portavoce dell'esercito, precisando che sono due i piloti indiani catturati, di cui uno agli arresti e uno ricoverato in ospedale. L'attacco "preventivo" di Nuova Delhi in territorio pachistano è stata una risposta all'attentato terroristico del 14 febbraio scorso costato la vita a 40 paramilitari indiani.

























































SE HAI L'ATOMICA TI RISPETTANO (?!)


La lezione di Kim a tutti i Paesi del mondo: se hai l'atomica, l'America tratta con te (altrimenti, sei morto)
L'incontro di Trump con Kim Jong-un, quello di Putin con Netanyahu, sullo sfondo l'abbattimento dei jet indiani in Pakistan. È successo tutto in un giorno. E il denominatore comune è la bomba atomica. La verità? Più che un deterrente, il nucleare è un modo per continuare le guerre fredde del mondo

È accaduto tutto in un giorno, all'insegna del Dottor Stranamore, delle guerre fredde e calde in corso, di una scena internazionale che preoccupa e lascia alquanto perplessi. Trump ieri a Hanoi ha incontrato sorridente e persino rilassato Kim Jong-un, in quel Vietnam una volta scorticato e avvelenato dal napalm americano che oggi ha come uno dei principali partner commerciali proprio gli Usa. Kim è il leader nordcoreano con l'atomica in tasca, che soltanto poco tempo Trump fa voleva distruggere “con fuoco e fiamme”.
Il messaggio è assai chiaro: se hai la bomba (e anche i missili per lanciarla) gli altri ti temono e siedono con te al tavolo a negoziare. Un incoraggiamento alla corsa nucleare e alla deterrenza atomica più che un messaggio di pace e stabilità. L'equilibrio o lo squilibrio del terrore continua a funzionare come ai tempi della guerra fredda Usa-Urss, tornata sulla scena quando Trump ha annunciato il ritiro dal trattato sugli euromissili firmato da Reagan e Gorbaciov bel 1987, l'accordo che aveva segnato la fine della guerra fredda.
Nello stesso giorno a Mosca Putin ieri ha visto Netanyahu, premier di Israele, potenza atomica non dichiarata e che non aderisce al trattato di non proliferazione. Ma Usa e Israele minacciano guerra l'Iran, che, sotto controllo dell'Aiea, nel 2015 ha firmato un trattato di rinuncia all'atomica stracciato poi dallo stesso Trump. Ecco che cos'è il vero doppio standard della politica internazionale. E a Mosca ci è toccato sentire il solito ritornello del premier israeliano Benjiamin Netanyahu che l'Iran e i suoi alleati (Siria e Hezbollah libanesi.n.d.r) è sono la più grande minaccia alla sicurezza della regione“. Tanto è vero che Netanyahu ha scaricato sulla Siria di Assad, che ospita i pasdaran iraniani, più di duemila bombe in un anno. A scopo di prevenzione, ben s'intende.
Avere la bomba atomica non risolve le crisi regionali incancrenite da decenni come quelle in Medio Oriente. Lo dimostra il conflitto tra Iran, Usa, Israele, rimasto finora una guerra per procura con scenari come il Libano e la Siria, ma che può allargarsi all'Iraq e all'Afghanistan. In realtà la bomba è uno strumento per continuare le guerre fredde che circolano nel mondo e trasferirle in altri scenari
Due potenze nucleari, che al contrario dell'Iran la bomba ce l'hanno da decenni, sono il Pakistan e l'India. Da ieri la tensione è altissima perché il Pakistan ha abbattuto due jet indiani (Delhi sostiene uno solo) che sarebbero entrati nello spazio aereo pakistano; l'episodio è soltanto l'ultimo di un braccio di ferro cominciato con gli attacchi di metà febbraio alle truppe indiane di un gruppo estremista basato nel Kashmir pakistano. Dal 1947, anno della partizione della ex colonia britannica e dell'indipendenza, ci sono state quattro guerre indo-pakistane e ogni volta il mondo trattiene il fiato per il potenziale atomico dei duellanti.
Come si vede avere la bomba atomica è un vantaggio perché la deterrenza nucleare serve a non essere attaccati e a trattare da pari a pari con gli Stati Uniti e l'Occidente. Per questo motivo l'Iran in passato ha tentato di fabbricarsene una. E la Corea del Nord tiene al suo arsenale atomico perché Kim Jong-un non vuole fare la fine del Colonnello libico Gheddafi che nel 2003 rinunciò alla sue armi di distruzione di massa. È interessante notare
che le centrifughe libiche per l'arricchimento dell'uranio finirono in mano agli Usa e a Israele che le usarono per simulare un cyber attacco a quelle iraniane. Dopo la simulazione si passò alla realtà e con l'operazione Stuxnet, un virus inserito nella centrale nucleare iraniana di Natanz, furono fatte fuori 960 centrifughe.
In realtà con la cyberwar, una guerra informatica, potenze come Usa, Russia e Cina forse sono già in grado oggi di mettere fuori uso un arsenale nucleare, più o meno direttamente.
Avere la bomba atomica però non risolve le crisi regionali incancrenite da decenni come quelle in Medio Oriente. Lo dimostra il conflitto tra Iran, Usa, Israele, rimasto finora una guerra per procura con scenari come il Libano e la Siria, ma che può allargarsi all'Iraq e all'Afghanistan.
In realtà la bomba è uno strumento per continuare le guerre fredde che circolano nel mondo e trasferirle in altri scenari. Oppure come mezzo per avviare trattative diplomatiche concrete come sta avvenendo tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord. Cosa che invece, dopo decenni, non è ancora avvenuta tra Pakistan e India che alternano momenti di distensione ad altri di scontro. Per questo la corsa all'atomica non si ferma e continua a tenere il mondo nelle mani del Dottor Stranamore.

Alberto Negri
ANNI DIFFICLI


Tre anni or sono sempre a febbraio ci fu l'arresto “per prostituzione minorile aggravata con adescamento di minori attraverso internet” del parroco di Solza, un microscopico paesino dell'Isola con la sindaca piddina più nota d'Italia nonché della maggiore fabbrica di wurstel italiana (a chi piacciono…). Solza, sostanzialmente una frazione di Calusco, noto anche per la presenza della stazione di pompaggio del sistema irriguo della zona dell'Isola  (arrivato quando non serviva più). Il bravuomo di 45 anni (allora), grande stazza, viaggiava con una Lexus «Rx 450h» ibrida, coi vetri oscurati, il cambio automatico e gli interni in pelle. Prezzo su Motori.it: 70 mila euro. Maddalena Berbenni sul Corriere ne da un'immagine massacrante. Sette mesi –ottobre 2016 -dopo  si beccherà dal GUP di Brescia con rito abbreviato assieme ad un presentatore di “TV7gold” due anni di galera ma non andrà in carcere ma in una comunità di rieducazione dalle parti di Potranga. Ponteranica. Una dozzina la combriccola dei condannati.
L'inchiesta, coordinata dal pm Ambrogio Cassiani, riguardava quattro ragazzini, tre italiani e un ucraino, di età compresa tra i 16 e i 17 anni, disposti a prostituirsi, che venivano contattati via Internet tramite un social network dedicato agli incontri online con uomini adulti. Anche se i ragazzi dichiaravano di essere maggiorenni, i “clienti” erano consapevoli della loro minore età. Le prestazioni sessuali erano pagate in denaro o con regali (orologi, cellulari e vestiti) e i rapporti a Bergamo venivano consumati nel piazzale del cimitero, nel parcheggio sotterraneo dell'Iper a Seriate o nelle abitazioni di alcuni degli indagati. Speriamo non in sacristia.

Di questi giorni invece la condanna a 6 anni di carcere (vero: stavolta) all'ex curato di Serina. Siamo  ormai ad una sentenza confermata in Cassazione. Gli abusi a scuola e in sagrestia quando la piccola aveva tra i 6 e i 10 anni. In primo grado, nel 2016, il sacerdote di 44 anni era stato assolto perché “il fatto non sussiste” dal collegio presieduto dal giudice Antonella Bertoja. Ma il sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo Gianluigi Dettori, che aveva chiesto 12 anni di carcere, presentò ricorso in appello. In secondo grado la sentenza venne ribaltata e arrivò la condanna a sei anni, confermata poi in Cassazione dopo il ricorso questa volta da parte del religioso, che sperava in una nuova assoluzione. Il caso era emerso dopo che la giovane, ora 24enne, nel 2013, pochi giorni dopo essere diventata maggiorenne, aveva trovato il coraggio di sporgere denuncia ai carabinieri di Serina. In lacrime aveva ricostruito gli abusi subiti quando aveva tra i 6 e i 10 anni da quell'uomo di cui si fidava, avvenuti nella scuola dove lui insegnava religione, nella sagrestia della parrocchia e tra le stanze dell'oratorio.

Due belle grane per il vescovo Beschi in pochi anni anche perché queste condanne si portano dietro un risarcimento danni alle vittime che verrà quantificato con successivo processo e provvedimento. Ed è proprio questo aspetto che  ingegnera sempre una qualche perplessità. Scrisse la Chiesa di Bergamo che “le gravi accuse di cui deve rispondere il parroco di Solza  suscitano nel Vescovo e nella nostra comunità diocesana stupore, sgomento e profondo dolore. Desideriamo manifestare la nostra vicinanza a coloro che stanno soffrendo per questa vicenda senza dimenticare nessuno. Siamo consapevoli che situazioni di questo genere creano turbamento in molti e vogliamo con tutto il cuore che la verità e la giustizia si affermino, confidando nell'opera di coloro che sono chiamati a garantirle. Sono molti i motivi che inducono la comunità credente a una preghiera più intensa, alla quale ci disponiamo in questo momento». 
Insomma pochino pochino.
Si tratta di due casi -Solza e Serina- assai differenti quindi le cose si prendono per come sono raccontate perché nella testa degli attori non si può entrare. Non avremmo certamente voluto far parte della corte chiamata a giudicare il caso di Serina.
Come abbiamo già scritto a proposito di don Piero Arrigoni da Vedeseta, morto a 101 anni nel 2015, quello che manca nella vita dei preti è la comunità e la fratellanza accompagnata spesso da una scarsa cultura. Persone senza arte ne parte sbattute sole in mezzo alla gente e che si arrangino. Le prime pecorelle da raccogliere sareb
CHE DISPONI O MENO DELL'ATOMICALE GUERRE CONTINUANO


A quasi ottomila chilometri di distanza nelle ultime ore ci sono stati due eventi significativi. India/Pakistan ed Hanoi.
C'era stata la grande guerra del 1947 che ha diviso il subcontinente indiano con un tragico parto cesareo; la guerra del 1965, quella del '71 e il conflitto più limitato del 1999, nel distretto di Kargil, lungo il confine del Kashmir. Non è un record confortante per due paesi – India e Pakistan – nati la stessa notte di ferragosto di 72 anni fa, divisi arbitrariamente e uniti da una comune storia millenaria. Il giorno dopo il raid indiano contro un centro di addestramento di terroristi in Kashmir, il Pakistan ha abbattuto due aerei dell'aviazione indiana entrati nel proprio spazio aereo. Il portavoce dell'esercito, Asif Ghafoor, aveva detto martedì a Nuova Delhi di prepararsi a una sorpresa. "L'aviazione pachistana ha abbattuto due aerei indiani dentro lo spazio aereo pachistano", ha scritto su Twitter il portavoce dell'esercito, precisando che sono due i piloti indiani catturati, di cui uno agli arresti e uno ricoverato in ospedale. L'attacco "preventivo" di Nuova Delhi in territorio pachistano è stata una risposta all'attentato terroristico del 14 febbraio scorso costato la vita a 40 paramilitari indiani.

La questione è che il Pakistan -200 milioni di abitanti- è una potenza nucleare dal 1998 e viene data come la terza potenza mondiale  al 2025. L'India – un miliardo e 340 milioni di abitanti- è diventata una potenza nucleare nel 1974 e adesso si stima possieda 130 testate nucleari e dotata di missili capaci di colpire entro un raggio di  mille km.
Qualche ora più tardi degli scontri aerei indo-pakistani ad Hanoi scattava un «no agreement» di Donald Trump verso Kim Jong-un. Non hanno raggiunto un accordo, dice la Casa Bianca. Il problema, spiega Trump, è che «Kim voleva la fine completa delle sanzioni e noi non potevamo concedergliela».Incontrerà di nuovo presto Kim? «Non lo so, non c'è niente di programmato, potrebbe passare molto tempo oppure no». Sono le due del pomeriggio quando Trump parla, il vertice di Hanoi è stato chiuso prima del previsto, non c'è stato un documento comune, nemmeno vago come quello firmato lo scorso giugno a Singapore.” Franco Venturini sul Corriere scrive di “Pesanti dubbi, alla luce del nulla di fatto di Hanoi, pesano anche sull'atteggiamento cinese. Trump ha detto nella sua conferenza stampa che «Pechino è stata di grande aiuto nella preparazione del vertice» , pur sapendo che limitate forniture di petrolio a Pyongyang erano continuate in barba alle sanzioni. Xi Jinping è forse andato oltre, ha preferito che non si concretizzasse lo scenario dipinto alla vigilia da Trump, di una Corea del Nord prospera come il Vietnam (con il quale la Cina ha più di una controversia), ha lavorato sottobanco per scongiurare la nascita negli anni ai suoi confini di uno Stato filo-americano e stretto alleato della Corea del Sud? Non ha voluto, in particolare, che finisse anche formalmente la guerra di Corea, con un trattato di pace che avrebbe sostituito l'armistizio del '53? L'ambiguità cinese è destinata forse a pesare anche sui negoziati commerciali e tecnologici tra USA e Cina. Brutte notizie per Trump, su tutti i fronti”.
Intanto che i nostri governanti  duellano su quota 100 e il RdC il nuovo asse Merkel-Macron è la vera rivoluzione sovranista europea.
Dopo il trattato di Aquisgrana, un manifesto per creare colossi economici europei in grado di contrastare cinesi e americani, in aperto conflitto con l'antitrust europeo e la Vestager. L'asse Berlino-Parigi è il vero cambiamento, ed è sempre più in opposizione a Bruxelles. L'Italia? Non pervenuta
A tutti quelli che stanno aspettando le elezioni europee del 28 maggio, auspicando (o temendo) un cambiamento in Europa: sveglia, perché l'Europa sta cambiando adesso, sotto al nostro naso, (non a caso) prima del voto europeo. E i protagonisti di questo cambiamento, piaccia o meno, sono sempre loro due: Angela Merkel ed Emmanuel Macron, il nuovo asse franco-tedesco, che stanno procedendo spediti nel definire le nuove regole del continente, attraverso una serie di nuovi accordi bilaterali tra le due superpotenze del Vecchio Continente.
Il solco era stato tracciato lo scorso 22 gennaio, con la firma del trattato di Aquisgrana, vera e propria architrave del progetto di Europa 2.0, con l'istituzione di un Consiglio dei ministri franco-tedesco, di un consiglio franco-tedesco di difesa e sicurezza, di un consiglio franco-tedesco di esperti economici. Si è continuato ieri, con la firma di un manifesto economico comune, che delinea una strategia industriale europea in netta opposizione rispetto a quella portata avanti in questi ultimi anni da Bruxelles.
In sintesi, l'epoca in cui l'Europa impediva la nascita di colossi continentali, che minassero la libera concorrenza nel mercato comune, salvo poi permettere l'ingresso ai colossi extracomunitari, è finita per sempre. Francia e Germania,che solo poche settimane fa si sono viste bocciare dal commissario europeo alla concorrenza Margrethe Vestager la grande fusione tra Siemens e Alstom, hanno deciso che così l'Europa soccombe. Che l'antitrust europeo è il miglior alleato di Usa e Cina. E che da domani si cambia musica.
Il grande assente, in tutto questo grande gioco? L'Italia, seconda manifattura del continente, che nessuno si è premurato di invitare a firmare trattati e manifesti. Nulla di nuovo sotto il sole, intendiamoci. Ma se c'è una grande, grandissima assente in questi primi mesi di governo gialloverde, è l