Di cosa parliamo in questa pagina

Il PD dell'Isola propone altre strade: come se non ce ne fossero già troppe.Non é meglio rammendare i danni fatti in questi 70 anni e inserire due tranvie lungo le due direttrici principali?

Astino: il bluff cominciano a vederlo in tanti. La scuola di alta cucina  non si fa più. Il bidone resterà in groppa ai bergamaschi?

Chi saranno i fessi che governeranno dopo il governo SalviMaio? Bella domanda. Ce n'é una di riserva?

Le poste di Curno traslocano per qualche tempo degli uffici nella vecchia Rodari:perchè il Comune non briga per spostare TUTTA laPosta in via DeAmicis che é più centrale e ben servita dal parcheggio?

Inaugurata la mostra sulla Bergamo romana: il numero dei consulenti é maggiore del numero dei reperti esposti.

Colle Aperto: una porta di Bergamo piuttosto squallor.




























































IL PD NEL PALLONE




La proposta del PD di creare una strada come dorsale  nella zona dell'Isola che da mezza strada tra Presezzo-Terno d'Isola arrivi fino all'A4 (idea non nuova…) è come se un chirurgo per operare la colonna vertebrale aprisse partendo dallo sterno del malato. Si può fare: tanto ci lascia la pelle il malato, e quindi… La seconda idea di prolungare l'asse interurbano da Terno d'Isola-Presezzo fino a Calusco d'Adda è come se un chirurgo, dovendo operare il braccio sinistro, aprisse quello destro. Si può fare: tanto ci lascia la pelle il malato, e quindi…
Il PD dimentica anche che nell'Isola c'è un mega impianto di irrigazione che partendo dall'Adda ne irriga tutto un buon 30% e per il resto va nel Brembo e via via fino all'Oglio.
Quanto poi il PD dell'Isola sia credibile,  meglio stendere un velo pietoso su quel “tanto e poco” che ha combinato Rossi (da Bonate Sotto ma residente a Mapello) in provincia oppure il casino combinato dalla coppia Rossi-Sorzi nelle recenti elezioni di Mapello: presentatosi con due liste civiche in concorrenza. Roba da manicomio.
Ormai i partiti non hanno uno straccio di idea sul come intervenire in ambiti che sono del tutto urbanizzati mentre questi credono ancora di avere a che fare coi comuni anni '50. Lo stesso piano territoriale ne è un esempio. Nell'Isola c'è da fare un ampio e profonda operazione di rammendo restauro conservazione rinaturalizzazione dell'isieme e questi sono i termini contrattuali del futuro altro che  autostrade e superstrade.
La dorsale dell'Isola è l'idea della speculazione edilizia di marca formigon-leghista: i pochi territori ancora liberi verrebbero attraversati da una struttura viaria che riprodurrebbe in peggio quello che sono le antiche SP Ponte-Trezzo e Calusco-Trezzo.
Mica che al PD venga in mente una coppia di linee tramviarie in superficie proprio su quelle due  SP che colleghino i vari paesi con la rete ferroviaria. Mica che al PD venga in mente il raddoppio della ferrovia da BS a Malpensa. Mica che al PD venga in mente che la popolazione italiana decresce così come decresce un'industria manifatturiera che finoieri immaginava chilometri e chilometri quadrati di capannoni (così come immaginò Giovanni XXIII). Adesso almeno il 20% dei capannoni isolani non sono utilizzati: basta correre le due provinciali.
Poi c'è la scelta sul Ponte di Calusco-Paderno per il quale occorre  avere il coraggio di demolirlo e rifarlo. Muoiono le persone può ben scomparire anche un ponte storico nel 2019 visto che oggi abbiamo ottimi mezzi per conservarne la
ASTI? ADOS COI FER CHE LA TETA L'E' BUNA.




Varrebbe la pena che la qualcuno mettesse il naso nella vicenda che ha visto il passaggio di quella  grande proprietà dai privati alla MIA e su tutte le operazioni successive di trasformazione restauro e le alluvioni di Longuelo fino all'attuale flop della scuola stellata di cucina.
In buona sostanza c'era un privato che aveva legittime speranze speculative sulla zona: perché non pensare a una bella distesa di villette a schiera? E siccome la popolazione vigilava –dirò poi in che senso “vigilasse”- ecco l'idea di rifilare a un ente pubblico –la MIA- il rudere (casa e terreni erano ormai ridotti a relitti) e poi –usando fondi della MIA e fondi pubblici, procedere a un restauro che forse non è neanche quello e ad una ristrutturazione del paesaggio agrario fatto da creativi che probabilmente l'agricoltura delle colline bergamasca che non l'aveva mai nemmeno studiata sui libri. Notorio come la colline bergamasca fosse una grande produttrice di  luppolo e di birra: quegli asini che fondarono la cattedra Ambulante di Agricoltura di Grumello (del Monte:non vorrei che qualcuno pensasse al quartiere di Bergamo…) se avessero pensato alla birra piuttosto che all'uva ed al vino, quale modernità!!!. Tre punti esclamativi.
Come tutti dovrebbero sapere la MIA è un ente pubblico ricchissimo di beni immobiliari e non, i cui redditi sono destinati al bene pubblico dalla carità alle scuole agli edifici. Appioppare alla MIA il complesso di Astino é stata un furbata in danno di tutti i bergamaschi in quanto si tratta si di un bene storico ma sostanzialmente di mero valore ambientale: un bene da mantenere senza alcun rendimento. Niente di strano se la città di Bergamo si dotasse di un vasto parco aperto a tutti mentre l'operazione Astino “dai privati alla MIA” ha rideterminato una totale privatizzazione – a spese dei cittadini- di un bene acquistato coi soldi dei cittadini. Perché adesso nessuno può entrare nella campagna c.d. coltivate come il monumento é difatto privatizzato da chi fa ristorazione altrimenti è chiuso e inaccessibile.
Non fosse bastata questa prima assurdità ecco i milioni messi dalla MIA e dalla Regione per i restauri dell'insieme che poi sono utilizzati solo dai soliti nomi della ristorazione cittadina) ecco l'idea –multimilionaria- di usare i terreni del plesso per edificarvi una-due vasche per ridurre gli allagamenti di Longuelo. Allagamento che a nostro avviso più che per demerito di Giove Pluvio sono demerito sia della quantità di gasolio-energia immessa brutalmente sulla zona per i lavori sia per la sottovalutazione da parte del Comune di Bergamo della modifica delle fognature della zona sovrastante il monumento.
Adesso anche la mitica scuola internazionale di cucina fa flop. Non c'era bisogno di scommetterci visto chi nei fatti ha oggi in mano Astino. Asti? ados coi fer che la teta l’è buna!
CHI SARANNO I FESSI CHE GOVERNANO DOPO IL SALVIMAIO?



Questo gioco di fare alternativamente maggioranza e opposizione secondo l’argomento è un carattere «molto italiano». Ricordate tutti: quando la DC prendeva il 60% dei voti chiunque interrogavi  negava di averla votata. Che poi è il succo del ragionamento «non sono razzista MA... . Che è poi il succo del ragionamento aiutiamoli a casa loro... . Che è poi un’evasione fiscale e contributiva di oltre 200 miliardi l’anno. Che viene confermata da giornali e politici con l’affermazione « gli elettori hanno sempre ragione».  
La questione non è se alla caduta del governo attuale ci sarà una possibile nuova maggioranza e quindi è ovviamente colpa del PD di non essere pronto a fare il nuovo governo. E’ che gli elettori piddini proprio non vogliono governare DOPO il governo SalviMaio. E non vogliono nemmeno governare con uno dei due o con pezzi di uno dei due.
Questo governo è stato un madornale errore di Mattarella  che ha secondato il doppio gioco degli italiani da sempre speranzosi  che qualcuno li tragga dalla palta. Anche gli elettori più rimbambiti del Pd, compresi quegli ex-PD che hanno votato pentastellato immaginando una governo di coalizione PD-M5S si dovrebbero essere accorti che coi 5S non si può governare nemmeno un condominio. Peggio del governo Letta Renzi Gentiloni con un  Alfano non fosse altro che i 5S sono onesti perchè non hanno ancora imparato a rubare e perché i corruttori nemmeno loro si fidano  di cotanta stoltezza.
Gli italiani, buoni o cattivi che siano si preparino ad una manovra di correzione dei conti ed ad una legge di bilancio 2020 che li toserà di almeno 60 miliardi. Felici e contenti.
VISTO CHE CI VANNO PER  QUALCHE MESE, PERCHE' NON TRASFERIRLE DEL TUTTO LEPOSTE NELLA VECCHIA RODARI?


La delibera della giunta Gamba n. 198 del 20-12-2018 autorizza l'utilizzo di spazi comunali siti al primo piano della ex scuola Rodari in via DeAmicis da parte di Poste Italiane spa da adibire momentaneamente a ufficio postale per un periodo di 4 mesi al fine di collocare alcuni sportelli attrezzati per poter garantire la continuità del servizio alla cittadinanza, nel periodo in cui verranno svolti i lavori di ristrutturazione nell'attuale ufficio postale di Curno alle Crocette. Il Comune incasserà la cifra megalattica di duemila euro e c’è da stare sicuri che hanno già una adeguata coda di petenti.
Abbiamo sempre sostenuto che la collocazione delle poste alle Crocette fosse una soluzione del tutto errata fin dall’inzio ma risulta che colà sia pervenuta per una questione di privilegiato rapporto politico in casa socialista. Errata al tempo ed ancora più errata adesso che in una zona del tutto priva di parcheggi, sono presenti  studi  di molti medici, banche e ristoranti, farmacia ed anche le poste che sono ormai un importante e prezioso ufficio sia per i Curnesi che per  cittadini e imprese dei paesi vicini visto il lungo e comodo orario di apertura.
Vero che lePoste Italiane adesso sono una spa e quindi possono benissimo darsi da fare per trovare un sito meglio accessibile e meglio dotato di parcheggi ma sarebbe il caso che la giunta Gamba, che non ha la più pallida idea (e nemmeno i soldi) del «che fare» dell’edificio della vecchia Rodari pensasse seriamente di dare ospitalità alle Poste in questo edificio, tutto sommato bene alc entro del paese, fornito di ampi parcheggi, accessibile agli handicappati e di dimensioni -il piano rialzato e l’interrato- sufficenti alle necessità delleposte.
Noi abbiamo sempre sostenuto che le poste dovessero essere collocate nella palazzina ASL collegata con una piazza nell’ormai disuso campo di tamburello col parcheggio del cimitero&mercato ma siccome la giunta Gamba e i bottegai di Curno - con gli assessori Conti e Cavagna davanti a tutti col bandierone per la loro protezione- ritengono che il contratto di governo che regge la giunta non lo preveda. La cosa non solo non sa da fare ma nemmeno da dire in quanto sarebbe «mera provocazione». Copyright by Conti.