IL COMUNE HA RAMAZZATO NEL CORSO DEGLI ANNI TRE LEGNATE PER DEMERITO DELLA SUA CLASSE POLITICA.
PIÙ O MENO HA PERSO OLTRE UN MILIONE DI EURO.
Il Comune di Curno ha ramazzato nel corso degli anni tre pesanti
legnate per merito della sua classe politica. Più o meno ha perso
oltre un milione di euro.
Quando Vivere Insieme sindaco Serra misero in piedi la revisione del
PGT conclusa con l'inserimento dei due piani TSI-TS2 per la
ristrutturazione e l'ampliamento delle zone commerciali lungo le vie
Fermi-Europa (TS1) e via Bergamo (TS2) ed altri sostanziosi e lussuosi
aggiustamenti edificatori residenziali che man mano vengono a galla
sulle vetrine delle immobiliari negli anni successivi, diedero
l'incarico al “vecchio” progettista del PGT di rifarlo con la
consulenza di un avvocato trovato mediante bando. La motivazione
di quelle due scelte provinciali (nel senso: professionisti che operano
perlopiù in comuni della provincia di Bergamo) è stata quella del
risparmio economico e della conoscenza consolidata del territorio. Noi
avevamo suggerito di fare un concorso internazionale (almeno) per
il TS1 perché divenisse davvero un polo concorrenziale
coll'OrioCenter. Ed avevamo anche sollecitato la sindaca Serra a
nominare l'avvocato Ada Lucia De Cesaris (vicesindaco di Pisapia ed
assessore all'urbanistica) come consulente del comune nella stesura
dell'insieme di regole e contratti.
Pure per la redazione dell'appalto di manutenzione e mantenimento dei
beni comunali, della fornitura di elettricità e rifacimento e
manutenzione della pubblica illuminazione come pure quella di
chi-come-perché scegliere la soluzioni “in-house” per la raccolta e
smaltimento della rumenta locale la giunta Serra –quindi anche
l'attuale sindaca che ne era autorevole assessore- hanno sempre scelto
professionisti locali. Una giovane architetta per i beni comunali, un
geometra di un comune vicino per l'elettricità (diciamo…) e infine un
architetto (già ex dipendente del comune) di una “città” della
ValSeriana come redattrice della relazione dell'appalto per la rumenta
“in house”. Vero è che queste due più uno professionista sono costati
il solo stipendio per i mesi in cui sono stati distaccati da noi ma
anche in questi casi, davanti a contratti di costo rilevantissimo –
mille euro al giorno per la manutenzione dei beni comunali oppure
duemila per la rumenta oppure 500 per l'illuminazione pubblica: più o
meno- noi avremmo fatto un bando riservandolo a società perlomeno
nazionali se non UE. Invece le nostre sindache ed assessore uscite
dall'UNIbg hanno preferito un basso profilo nella scelta e nella spesa
per questi importanti incarichi.
Insomma lo sguardo dei nostri amministratori nella scelta dei
consulenti per la stesura di gare d'appalto e contratti
milionari non arriva mai oltre l'Oglio e l'Adda salvo poi
verificare che gli appalti sono sostanzialmente dimenticati dalle
potenziali imprese perché tre sole imprese per un appalto da mille
euro al giorno, sempre tre sole imprese per un appalto da 500
euro al giorno oppure la soluzione in house per la rumenta perché il
comune –a lettura della relazione giustificativa- sostanzialmente
sarebbe soggetto privo di potere contrattuale significa che il mondo
produttivo non ha grande stima per noi.
Non bastasse questo modo di operare sicuramente legittimo ma
tutto sotto l'ombra del gonnellone dell'Assunta, vi sono altre
tre vicende su cui ragionare. L'anno scorso è arrivata al Comune la
sberla della sentenza Leggeri che, spese legali proprie a parte,
credo sia costata sui 550mila euro ed ha costretto la giunta a fare
salti mortali per aggiustare il bilancio. La sberla della sentenza era
il frutto di una delibera del consiglio comunale del 1991 con la quale
si autorizzavano i lottizatori costruttori del centro commerciale
(leggasi: Fiat e COOP) a fare una strada anche su dei terreni che…
erano ancora del comune. Non si sa se la giunta Gamba abbia fatto
tutti i passi perché chi ha approvato quella delibera rimborsino il
danno.
Sul finire della giunta Gandolfi (Lega, Forza Italia e Missini) arriva
in approvazione l'”ecomostro” sull'ex parcheggio dello Stop-Line e
l'operazione sostenuta da un impresario che era anche segretario
provinciale dell'UCD, fa scoprire che la giunta del leghista Bianchi
aveva dimenticato di fare e trascrivere la convezione per cui quello
spazio diventava uno standard privato di uso pubblico. Standard a
parcheggio che doveva essere realizzato dalla società della discoteca
Stop-Line (allora ospite dentro l'attuale AutoTorino). Come si avvererà
successivamente l'operazione Stop-Line era tutta realizzata in leasing
finanziato dalla CARIPLO e diventerà uno NPL per la banca, assieme
all'iniziativa del golf di via Longuelo. Dietro le due operazioni c'era
l'ex segretario di Aldo Moro, quello coinvolto nello scandalo petroli.
La vicenda dell'”ecomostro” sarà anche l'innesco che fa de-cadere il
sindaco Gandolfi, previa dimissione della maggioranza dei consiglieri.
Però l'ex sindaco Gandolfi avrà la soddisfazione di vedersi inserito
nelle liste UDC per le elezioni alla Camera mentre il suo sponsor
politico attraverserà parecchi problemi col cantiere della nuova
Montessori di Longuelo.
Quanto potesse valere l'area del potenziale “ecomostro” non si sa,
salvo che la volumetria edificabile fosse sui 30mila metri cubi.
Nel quinquennio 2003-2008*, governo della giunta di VERO centrosinistra
Morelli, con la Serra e Conti in giunta e l'attuale segretario PD
Pelizzoli assessore dei beni comunali, deve gestire un arbitrato tra il
Comune e la prima impresa che aveva iniziato i lavori per la
costruzione della biblioteca (struttura sempre particolarmente odiata
dal centrosinistra e dal centrodestra non leghista…) e il Comune viene
condannato a risarcire con 300mila euro** l'impresa. Erano tempi in cui
il comune incassava TIR di euro dagli oneri edificatori e quindi la
faccenda –che la Morelli liquidò con un “forse dovevamo gestire meglio
quell'arbitrato con un professionista più esperto” passò senza
troppo scazzo e clamore.
Buon ultima alla giunta Serra capita lo stravento del 26 giugno 2016
allaghi la ormai costruita nuova scuola Rodari. 160mila euro di
danni addosso al Comune. Noi facciamo presente alla giunta che siccome
il cantiere era in mano a un'impresa, questa doveva avere una
assicurazione anche per questi eventi eccezionali. Oltretutto facciamo
rilevare come –a nostro avviso- la relazione dei tecnici affermi una
strada e poi arrivi a conclusioni opposte. Niente da fare: la
Rodari si deve finire e la Rodari sarà finita anche riparando i
danni tutti a spese del comune. In attesa della carità regionale
che non si sa se sia mai arrivata.
Forse un po' meno provincialismo, un po' di maggiore esperienza ed
attenzione, non avrebbe fatto tutti questi danni al paese. Governano
come se il Comune fosse il pollaio di casa mentre hanno a che fare con
multinazionali che operano di diversi paesi dell'Europa. Combattono con
la cerbottana –per risparmiare!- contro dei carrarmati.
|
CHE NOVITÀ! UNA VARIAZIONE DEL BILANCIO!
Il sovranismo nazionale tuitta e fessbucca a raffica scavalcando la
feccia della stampa asservita alla kasta ed ai vecchi padroni del
vapore. Per risolvere al meglio il problema, occupano la RAI coi loro
lacchè che si sommano alle banderuole –assunti proprio in quanto tali-
che cambiano orientamento ad ogni cambio di maggioranza di
governo. I cattivi esempi in ambito nazionale vengono presto
mutuati in ambito regionale provinciale e perché no? Comunale. E
poi (o prima) giù giù fino ai blog con 25 lettori.
Così la giunta Gamba, nonostante abbia il consigliere Marco Battaglia
delegato alla “Comunicazione e trasparenza” (ormai scomparso
dall'orizzonte chissà come e perché) ha deciso di scendere in piazza
del mercato per informare i cittadini versus le fake news che
blog e cittadini farebbero circolare in rete e nei bar. La sindaca
Gamba chiama questa discesa in campo come la volontà di un dialogo in
diretta- del genere: io ci metto la faccia (questa l’abbiamo già
sentita...)- ma ha scelto di contattare non chi sia minimamente
informato dei fatti (999: 1000 dei presenti in piazza non sanno nemmeno
che esiste l'albo pretorio comunale…) e quindi possa porre domande a…
370 gradi, ma chi non riesce a vedere oltre il tombino guercio e la
lampadina rotta. Questi cittadini sono il pane della sindaca Gamba. Del
resto sono anche l'obiettivo dei borseggiatori materiali.
Questo modo di operare che ESCLUDE il rapporto del potere con
quei corpi intermedi che per preparazione politica e professionale o
legittima curiosità personale sono in grado di porre delle
domande precise su certe scelte e decisioni costituisce un
attacco nemmeno troppo soffice alla libertà di stampa. La relazione
Ponti sul TAV è la verità ufficiale di Toni Nelli. La “Prima variazione
d'urgenza al bilancio di previsione 2019 -2021 per sottoscrizione
convenzione relativa all'ampliamento del Centro Commerciale di Curno”
viene adottata dalla giunta Gamba “considerato che con nota mail del
14.01.2019 il Responsabile del Settore Urbanistica Ambiente ed Ecologia
ha richiesto una variazione urgente al Bilancio 2019 – 2021 in quanto
si rende necessario sottoporre alla Giunta Comunale l'approvazione
dello schema di convenzione relativo all'ampliamento del Centro
Commerciale di Curno”. Tradotto: noi ce la intendiamo se poi il popolo
bove non capisce sono cazzi suoi. Inutilmente cerchereste di trovare la
motivazione politica per cui si faccia prima di approvare un
convenzione una variazione di bilancio. Come comprare le medicine prima
di sapere di cosa sei ammalato.
Più che probabile che entro fine mese il consiglio comunale sia
chiamato a ratificare questa variazione di bilancio, ma non aspettatevi
che si comprenda qualcosa di più. Poi magari pure le riprese della
seduta saranno censurate perché ci sarà sempre qualcuno che pronuncia
il nome indicibile e quindi ZAC! chi ha sentito ha sentito, gli altri
s’accontentino di quel che passa il convento.
|
GERMANIA, PERCHÉ MERKEL PUÒ RIMPIAZZARE CONTE CON SANCHEZ
LA PAZIENZA DELLA GERMANIA CON LEGA E M5S NON È INFINITA. E SI FA
STRADA IL PIANO B PER SOSTITUIRE TRA I BIG DELL'UE L'ITALIA CON LA
SPAGNA. PIÙ AFFIDABILE PER GLI ALLEATI.
Angela Merkel fa il possibile per mantenere buoni i rapporti con
l'Italia, che è la terza economia dell'Eurozona e dopo l'uscita della
Gran Bretagna il terzo perno dell'Unione europea (Ue). La cancelliera
tedesca ne ha bisogno, ma non si può accettare tutto e soprattutto non
si possono minare i rapporti franco-tedeschi che hanno la priorità sul
canale con Palazzo Chigi. C'è crescente preoccupazione per la piega
presa delle relazioni del governo giallo-verde con l'Eliseo, uno
scontro su più fronti che ha portato alla crisi diplomatica più grave
dai tempi di guerra e del fascismo. Di questo passo, Merkel potrebbe
non avere altra scelta che rimpiazzare l'Italia con la Spagna. Un
partner politicamente, e nell'ultimo anno anche economicamente, più
affidabile del Paese dove il populismo è andato al potere.
PROVE DI G3 TRA GERMANIA, FRANCIA E SPAGNA
Il G3, una alleanza tra Germania-Francia-Spagna, è un'opzione sempre
più concreta per Berlino che certo non ripudia il premier Giuseppe
Conte ma intanto si organizza con un piano B. In merito El Pais ha
riportato di un incontro tra rappresentanti dei tre Paesi
all'ambasciata tedesca a Madrid, per stilare una lista di sei punti sui
quali trovareconvergenze: temi al centro dei programmi per le Europee
del 26 maggio come l'immigrazione e il prossimo bilancio comunitario.
Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha tutto da guadagnarci: con la
cancelliera ha un buon rapporto, i due leader si sono incontrati
diverse volte, anche in modo informale come la scorsa estate, per
conoscersi e fare il punto. Merkel ha subito cercato un nuovo alleato
per fronteggiare il pericolo delle estreme destre, e contemporaneamente
ha mostrato grande prudenza verso il governo italiano.
SPONDE A SINISTRA CONTRO I POPULISMI
Berlino, Parigi e Madrid si sono già mosse all'unisono sul
riconoscimento del Venezuela. La sponda di un altro leader europeo
socialista fa comodo alla cancelliera, che non è di sinistra ma in
questo momento va più d'accordo con i socialdemocratici alleati nella
Grande coalizione, che con l'ala destra del suo partito (Csu-Cdu)
chiusa come i governi dell'Austria e dell'Europa dell'Est. Con Sanchez,
Merkel può poi puntellare l'asse franco-tedesco, appena rinsaldato alla
fine di gennaio con il Trattato di Aquisgrana tra le due potenze
simbolo e pilastro dell'Europa pacificata, dopo due conflitti mondiali
e secoli di guerre regionali. Con i flussi che dal 2018 si sono
spostati dall'Italia verso la Penisola iberica, Madrid è diventata
centrale anche per la questione dei migranti, tanto più che sulla
materia con il governo italiano non si può quasi più trattare, i
margini si stanno riducendo a zero.
MERKEL PAZIENTA SENZA RISPOSTE
Il Movimento 5 Stelle si è appiattito sui no della Lega Nord e i
partner stranieri del vicepremier Luigi Di Maio per le Europee non sono
molto diversi dai sovranisti di estrema destra dell'omologo Matteo
Salvini. I tentativi di Merkel di arginare le pulsioni – e le politiche
– populiste dell'Italia sondando e facendo leva su Conte sono andati a
vuoto, o quantomeno vengono lasciati decantare dai grillini, che in
campagna elettorale rincorrono piuttosto la Lega sulle critiche
all'establishment e sulle posizioni che portano consenso. Dopo
l'appoggio del M5s ai gilet gialli e altre ingerenze verso la Francia
la misura potrebbe essere colma per la cancelliera: l'Italia è diretta
verso l'isolamento e il colpo di grazia potrebbe essere siglare con la
Spagna un trattato simile a quello sottoscritto con la Francia, come
del resto Roma era pronta a fare con Parigi sotto il precedente governo.
IL CARTELLO FRANCO-TEDESCO
Il patto sarebbe un colpo basso per il rapporto consolidato di amicizia
tra l'Italia e la Germania. Ma a mali estremi estremi rimedi: è a
rischio la tenuta dell'Ue, non capitava dal 1940 che si richiamasse in
Francia l'ambasciatore a Roma. Al contrario che in Italia, all'estero
il passo dell'Eliseo non viene sottovalutato come uno spiacevole
«equivoco». Mentre M5s e Lega Nord non mostrano inversioni di rotta
(anzi) verso Macron, Francia e Germania rafforzano anche la
collaborazione economica: riporta in questi giorni la Süddeutsche
Zeitung dell'azione di lobbing congiunta a Bruxelles per aumentare i
margini legali per fare cartello, in nome della «competitività
europea». Fallita la fusione tra Alstom e Siemens («una grossa
sconfitta anche per i due governi»), la prima e la seconda economia
dell'eurozona intendono proporre una riforma delle regole antitrust
alla prossima Commissione Ue.
... E LA RIPRESA SPAGNOLA
L'Italia in recessione (anche per la frenata dell'industria tedesca)
può rimanere al palo. Le previsioni per il 2019, al netto della
propaganda giallo-verde, sono pessime. E il nostro Paese può diventare
il prossimo malato d'Europa: tutti i parametri sulla crescita sono
negativi. Al contrario, a livello industriale e di ricchezza interna la
Spagna è più debole ma continua la sua risalita: dal 2014 il Pil è in
positivo, nel 2018 dalle stime provvisorie dell'Ufficio nazionale di
statistica indicano un +2,5%. Certo, con la crisi la Spagna ha toccato
il fondo e negli ultimi anni deficit e debito pubblici sono tornati a
impennarsi per le politiche espansive, ma settori come il turismo e
l'agricoltura danno segnali migliori che in Italia. E fuori di dubbio,
anche alla luce del discorso sferzante di Conte all'Europarlamento,
Sanchez è per Merkel e Macron un interlocutore più costruttivo.
Barbara Ciolli
|