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SI AL TAV, NO A QUESTO TAV
L’intelligente ministro Toni Nelli nel giorno in cui sbologna i due documenti ufficiali «contro-TAV» non ha dimenticato di stanziare -con tanto di elenco dei comuni percettori- 400milioni per il trasporto locale. Un calcio  agli attributi degli italiani e una mancia a poveri degli enti locali visto che gli altri hanno i SUV ammortizzati al 140%.
Dopo questo viene il bello: con due documenti ufficiali che trattano un “modesto” argomento come la ristrutturazione e il nuovo facimento della linea ferroviaria  da Torino a Lione presentata senza intestazione (del Ministero, di uno studio privato, dove ha sede la commissione che firma, chi sono i commissari? ecc.). La relazione tecnico giuridica anche questa senza intestazioni e  redatta da un anonimo avvocato Pucciariello di cui non viene detto nulla, esattamente come i cinque che compaiono nella relazione tecnico commerciale. (...)

IL COMUNE DI CURNO HA RAMAZZATO NEL CORSO DEGLI ANNI TRE O QUATTRO LEGNATE  PER DEMERITO DELLA SUA CLASSE POLITICA. PIÙ O MENO HA PERSO OLTRE UN MILIONE DI EURO.
Il Comune di Curno ha ramazzato nel corso degli anni tre pesanti legnate  per merito della sua classe politica. Più o meno ha perso oltre un milione di euro.
Quando Vivere Insieme sindaco Serra misero in piedi la revisione del PGT conclusa con l'inserimento dei due piani TSI-TS2 per la ristrutturazione e l'ampliamento delle zone commerciali lungo le vie Fermi-Europa (TS1) e via Bergamo (TS2) ed altri sostanziosi e lussuosi aggiustamenti edificatori residenziali che man mano vengono a galla sulle vetrine delle immobiliari negli anni successivi, diedero l'incarico al “vecchio” progettista del PGT di rifarlo con la consulenza di un avvocato  trovato mediante bando. La motivazione di quelle due scelte provinciali (nel senso: professionisti che operano perlopiù in comuni della provincia di Bergamo) è stata quella del risparmio economico e della conoscenza consolidata del territorio. Noi avevamo suggerito di fare un  concorso internazionale (almeno) per il TS1 perché divenisse davvero un polo  concorrenziale coll'OrioCenter. Ed avevamo anche sollecitato la sindaca Serra a nominare l'avvocato Ada Lucia De Cesaris (vicesindaco di Pisapia ed assessore all'urbanistica) come consulente del comune nella stesura dell'insieme di regole e contratti. (...)
 



















il treno ha cambiato sesso?

























SI AL TAV, NO A QUESTO TAV




L’intelligente ministro Toni Nelli nel giorno in cui sbologna i due documenti ufficiali «contro-TAV» non ha dimenticato di stanziare -con tanto di elenco dei comuni percettori- 400milioni per il trasporto locale. Un calcio  agli attributi degli italiani e una mancia a poveri degli enti locali visto che gli altri hanno i SUV ammortizzati al 140%.
Dopo questo viene il bello: con due documenti ufficiali che trattano un “modesto” argomento come la ristrutturazione e il nuovo facimento della linea ferroviaria  da Torino a Lione presentata senza intestazione (del Ministero, di uno studio privato, dove ha sede la commissione che firma, chi sono i commissari? ecc.). La relazione tecnico giuridica anche questa senza intestazioni e  redatta da un anonimo avvocato Pucciariello di cui non viene detto nulla, esattamente come i cinque che compaiono nella relazione tecnico commerciale.
Nemmeno al Comune di Curno riuscirebbero a fare meglio.
Poi naturalmente in Italia si sa sempre tutto, anche il numero di scarpe dell’unico NON firmatario della relazione tecnico commerciale tale Pierluigi Coppola  classe 1972, laureato alla Federico II di Napoli, professore associato di ingegneria dei Trasporti nel dipartimento di Ingegneria dell’Impresa all’università di Tor Vergata a Roma.
Chi sono gli esperti che, invece, hanno firmato la relazione? Sono cinque, come scritto sopra: Marco Ponti, 77 anni, professore al Politecnico di Milano e da sempre critico nei confronti della Tav (in una intervista a Marco Imarisio aveva detto che «per noi della commissione non va fatta, ma la decisione è dei politici»); Francesco Ramella, 47 anni, docente a Torino e contitolare dello Studio Alberto-Crotti-Ramella Ingegneri Associ; Paolo Beria, 40 anni, professore di Economia dei trasporti al Politecnico di Milano; Alfredo Drufuca, ingegnere e fondatore di Polinomia, società di ingegneria dei trasporti; Riccardo Parolin, socio della TRT Trasporti e Territorio , società fondata da Ponti.
Diciamo che un paese con 3400 miliardi di debito e 4500 miliardi di risparmio privato che si impunta di non  costruire una linea ferroviaria da cinque-sei miliardi fa sghignazzare l’intero pianeta ma adesso siamo allos contro finale tra Lega e 5Stelle la prima appena reduce da una mega risalita elettorale e i secondo da un dimezzamento. Che non è una gran bella situazione da mediare: forse a questo punto varrebbe davvero la pena di fare un referendum nazionale entro poche settimane.

Aggiungiamo  -questa la ragione del nostro SI-TAV e NON a questa TAV- di non condividere per nulla le soluzioni planimetriche adottate nonché gran parte delle opere esterne di costruzione completamento e di riduzione dell’impatto. Basta andare sul posto per verificare come l’impostazione dell’opera sia “aggressiva” rispetto all’ambiente, vale a dire vi si legge la filosofia del “bisogna fare così altrimenti l’opera costa troppo” mentre invece l’opera è stata progettata e creata apposta perché costi il più possibile e generi costi supplementari –si potrebbe dire- a iosa.

Che anzi lo peggiorano anche dopo parecchi anni. E’ un progetto costosissimo (e si può capire) , finanziato a nostro avviso in maniera capocchiosa (come ai tempi di Carlo Codega) quando bastava indicare le percentuali per l’Italia e la Francia e il prezziario di riferimento. Soprattutto occorreva che i due Paesi e l’UE nominassero uno studio esterno che misurasse col metro da 100 centimetri la quantità delle opere e con un laboratorio universitario la qualità dei materiali.
Invece basta leggere la relazione  legale per comprendere come sia stato fatto tutto a tarallucci e vino, quasi come le caravelle ad attraversare l’Atlantico e poi vediamo l’effetto che fa.
Ovvio che a fronte di questo modo di operare si schierassero senza difficoltà i NOTAV perché quando fai il bulletto che pretende sempre di avere ragione su tutto e contro tutti, riesci a fare arrabbiare anche la nonna. Si può ben dire che la TAV abbia  creato e sedimentato in Piemonte un movimento radicale che sarà difficile gestire e smontare anche un domani.
Del resto uno dei motivi NO-TAV non detti si trovano sopra quelle Alpi – pensiamo alla linea Grenoble Bardonecchia Albertville-  che dovrebbero essere sotto traversati dalla TAV. Adesso quelli controllano massicciamente i movimenti turistici mentre con la new TAV diverrebbero irrimediabilmente una periferia.
I francesi per primi hanno provato cosa  significano i collegamenti TGV per polarizzare le testate e periferizzare l’intermedio. Cerchiamo di capirci: non stiamo sostenendo che gli interessi dei demani sciistici franco italiani stiano dietro i NO-TAV ma sicuramente l’azione di questi difende anche quegli interessi.

La Sezione Transfrontaliera comporta la realizzazione di 160 km di gallerie . In particolare il tunnel di base si compone di due canne parallele di 57.5 km ad ima distanza variabile tra i 40 e gli SO m, collegate da 3 bypass per ogni chilometro, oltre a 3 discenderie in Francia e 1 in Italia.
Completano l’infrastruttura le gallerie artificiali, i pozzi di ventilazione, le caverne, le aree di sicurezza sotterranee e i due tubi dell'interconnessione tra Susa e Bussoleno.
Rispetto a questo totale, il 15% delle gallerie è già stato scavato. Sono stati altresì effettuati nel complesso oltre 65 km di sondaggi, se comprendiamo anche i carotaggi e gli snidi necessari per la progettazione.
Alla fine di agosto 2018 oltre agli studi e alle progettazioni, ditte le opere principali sono state iniziate e in parte, completate:
•Discenderia di Modane (FR) - completata (4.036 mt)
•Discenderia di La Praz (FR) - completata (2.665 mt)
•Discenderia di Saint Martin la Porte (FR) - completata (2.350 mt + 1.S0S mt)
•Galleria geognostica di Saint Martin La Porte (FR) - scavo in corso (5.989 mt scavati su 9.000 mt)
Galleria geognostica de La Maddalena (IT) - scavo completato (7.021 mt).
Le gallerie geognostiche non sono fini a se stesse (verificare lo stato della montagna da attraversare) ma diverranno le gallerie dove passano gli eventuali soccorsi  qualora fossero necessari.
Ultimata la prima fruizione geognostica, le discenderie costituiranno parte integrante del tunnel di base in quanto essenziali alla sua ventilazione, a interventi di manutenzione, a uscite di sicurezza (funzione questa molto dubbia visto dove si trovano le uscite).
Rispetto al costo complessivo (Italia e Francia) di 1.397 milioni (somme tutte impegnate) le contabilizzazioni ammontano (al 31/08/2018) a circa 1.186 milioni di euro.

IL COMUNE DI CURNO HA RAMAZZATO NEL CORSO DEGLI ANNI TRE LEGNATE  PER DEMERITO DELLA SUA CLASSE POLITICA. PIÙ O MENO HA PERSO OLTRE UN MILIONE DI EURO.

Il Comune di Curno ha ramazzato nel corso degli anni tre pesanti legnate  per merito della sua classe politica. Più o meno ha perso oltre un milione di euro.
Quando Vivere Insieme sindaco Serra misero in piedi la revisione del PGT conclusa con l'inserimento dei due piani TSI-TS2 per la ristrutturazione e l'ampliamento delle zone commerciali lungo le vie Fermi-Europa (TS1) e via Bergamo (TS2) ed altri sostanziosi e lussuosi aggiustamenti edificatori residenziali che man mano vengono a galla sulle vetrine delle immobiliari negli anni successivi, diedero l'incarico al “vecchio” progettista del PGT di rifarlo con la consulenza di un avvocato  trovato mediante bando. La motivazione di quelle due scelte provinciali (nel senso: professionisti che operano perlopiù in comuni della provincia di Bergamo) è stata quella del risparmio economico e della conoscenza consolidata del territorio. Noi avevamo suggerito di fare un  concorso internazionale (almeno) per il TS1 perché divenisse davvero un polo  concorrenziale coll'OrioCenter. Ed avevamo anche sollecitato la sindaca Serra a nominare l'avvocato Ada Lucia De Cesaris (vicesindaco di Pisapia ed assessore all'urbanistica) come consulente del comune nella stesura dell'insieme di regole e contratti.
Pure per la redazione dell'appalto di manutenzione e mantenimento dei beni comunali, della fornitura di elettricità e rifacimento e manutenzione della pubblica illuminazione come pure quella di chi-come-perché scegliere la soluzioni “in-house” per la raccolta e smaltimento della rumenta  locale la giunta Serra –quindi anche l'attuale sindaca che ne era autorevole assessore- hanno sempre scelto professionisti locali. Una giovane architetta per i beni comunali, un geometra di un comune vicino per l'elettricità (diciamo…) e infine un architetto (già ex dipendente del comune) di una “città” della ValSeriana come redattrice della relazione dell'appalto per la rumenta “in house”. Vero è che queste due più uno professionista sono costati il solo stipendio per i mesi in cui sono stati distaccati da noi ma anche in questi casi, davanti a contratti di costo rilevantissimo – mille euro al giorno per la manutenzione dei beni comunali oppure duemila per la rumenta oppure 500 per l'illuminazione pubblica: più o meno- noi avremmo fatto un bando riservandolo a società perlomeno nazionali se non UE. Invece le nostre sindache ed assessore uscite dall'UNIbg hanno preferito un basso profilo nella scelta e nella spesa per  questi importanti incarichi.
Insomma lo sguardo dei nostri amministratori nella scelta dei consulenti per la stesura di gare d'appalto e  contratti milionari  non arriva mai oltre l'Oglio e l'Adda salvo poi verificare che gli appalti sono sostanzialmente dimenticati dalle potenziali imprese perché tre sole imprese per un appalto da mille euro  al giorno, sempre tre sole imprese per un appalto da 500 euro al giorno oppure la soluzione in house per la rumenta perché il comune –a lettura della relazione giustificativa- sostanzialmente sarebbe soggetto privo di potere contrattuale significa che il mondo produttivo non ha grande stima per noi.
Non bastasse questo modo di operare sicuramente legittimo ma tutto  sotto l'ombra del gonnellone dell'Assunta, vi sono altre tre vicende su cui ragionare. L'anno scorso è arrivata al Comune la sberla della sentenza Leggeri che, spese legali proprie a parte,  credo sia costata sui 550mila euro ed ha costretto la giunta a fare salti mortali per aggiustare il bilancio. La sberla della sentenza era il frutto di una delibera del consiglio comunale del 1991 con la quale si autorizzavano i lottizatori costruttori del centro commerciale (leggasi: Fiat e COOP) a fare una strada anche su dei terreni che… erano ancora del comune. Non si sa  se la giunta Gamba abbia fatto tutti i passi perché chi ha approvato quella delibera rimborsino il danno.
Sul finire della giunta Gandolfi (Lega, Forza Italia e Missini) arriva in approvazione l'”ecomostro” sull'ex parcheggio dello Stop-Line e l'operazione sostenuta da un impresario che era anche segretario provinciale dell'UCD, fa scoprire che la giunta del leghista Bianchi aveva dimenticato di fare e trascrivere la convezione per cui quello spazio diventava uno standard privato di uso pubblico. Standard a parcheggio che doveva essere realizzato dalla società della discoteca Stop-Line (allora ospite dentro l'attuale AutoTorino). Come si avvererà successivamente l'operazione Stop-Line era tutta realizzata in leasing finanziato dalla CARIPLO e diventerà uno NPL per la banca, assieme all'iniziativa del golf di via Longuelo. Dietro le due operazioni c'era l'ex segretario di Aldo Moro, quello coinvolto nello scandalo petroli.
La vicenda dell'”ecomostro” sarà anche l'innesco che fa de-cadere il sindaco Gandolfi, previa dimissione della maggioranza dei consiglieri. Però l'ex sindaco Gandolfi avrà la soddisfazione di vedersi inserito nelle liste UDC per le elezioni alla Camera mentre il suo sponsor politico attraverserà parecchi problemi col cantiere della nuova Montessori di Longuelo.
Quanto potesse valere l'area del potenziale “ecomostro” non si sa, salvo che la volumetria edificabile fosse sui 30mila metri cubi.
Nel quinquennio 2003-2008*, governo della giunta di VERO centrosinistra Morelli, con la Serra e Conti in giunta e l'attuale segretario PD Pelizzoli assessore dei beni comunali, deve gestire un arbitrato tra il Comune e la prima impresa che aveva iniziato i lavori per la costruzione della biblioteca (struttura sempre particolarmente odiata dal centrosinistra e dal centrodestra non leghista…) e il Comune viene condannato a risarcire con 300mila euro** l'impresa. Erano tempi in cui il comune incassava TIR di euro dagli oneri edificatori e quindi la faccenda –che la Morelli liquidò con un “forse dovevamo gestire meglio quell'arbitrato con un professionista più esperto”  passò senza troppo scazzo e clamore.
Buon ultima alla giunta Serra capita lo stravento del 26 giugno 2016 allaghi la ormai costruita  nuova scuola Rodari. 160mila euro di danni addosso al Comune. Noi facciamo presente alla giunta che siccome il cantiere era in mano a un'impresa, questa doveva avere una assicurazione anche per questi eventi eccezionali. Oltretutto facciamo rilevare come –a nostro avviso- la relazione dei tecnici affermi una strada e  poi arrivi a conclusioni opposte. Niente da fare: la Rodari si deve finire e la Rodari sarà finita anche  riparando i danni tutti a spese del comune. In attesa della carità regionale che  non si sa se sia mai arrivata.
Forse un po' meno provincialismo, un po' di maggiore esperienza ed attenzione, non avrebbe fatto tutti questi danni al paese. Governano come se il Comune fosse il pollaio di casa mentre hanno a che fare con multinazionali che operano di diversi paesi dell'Europa. Combattono con la cerbottana