Di cosa parliamo in questa pagina.

IL VENTO FA IL SUO GIRO
I FISCHI AL VICEPREMIER,
LA VITTORIA DI MAHMOOD
Vedremo stanotte i risultati elettorali in Abruzzo per vari motivi. Il primo è il solito sorriso in danno dei sondaggi elettorali e il secondo è il risultato delle due forze al governo. Per quel che può contare nelle ultime 24 orte sono successi due fatti che fanno pensare che il vento abbia fatto il suo (primo?) giro. Leggiamo che sabato a Vicenza Di Maio attraversando la piazza si è beccato fischi, insulti anche pesanti, urla. Meglio essere chiari. Nulla di epocale. Ma ancora prima che venisse data la notizia della piccola protesta nei confronti del vicepremier penstastellato, gli addetti alla comunicazione di M5S hanno cominciato a inviare messaggi alle redazioni negando l’accaduto. «Non c’è stata nessuna contestazione a Di Maio». Poi sono arrivati i video, piuttosto eloquenti. Allora la versione dei fatti da propinare ai media è cambiata. «Sì, ma ce l’avevano anche con Salvini». Chiamiamola una correzione di rotta in corsa, a voler essere benevoli. Succede sempre più spesso. (...)

CUCINA NOSTRANA
VERZE E COTECHINI
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Un bel palazzone nel centro paese. Negozi belli e meno belli. Bar, banche chiuse, banche fallite, banche rinominate, un veterinario, un fruttivendolo, una lavanderia a gettone. Solito marciapiedi lordato dalle cacche dei cani, anche di quelli che abitano il palazzo. Insomma: di tutto, tipico paesaggio urbano curnese. Tutti i negozi hanno delle finestre sul retro che guardano verso un parcheggio pubblico. Dietro una di queste finestre c'è una telecamera che consente alle commesse di un negozio di controllare le proprie auto parcheggiate. Siccome sono le prime che aprono bottega al mattino, anche il parcheggio é (prevalentemente) vuoto e quindi piazzano le vetture nel cono di visione della telecamera. Pure il custode delLa Latrina di Nusquamia quando viene a Curno piazza la propria vettura nel cono della visuale di controllo della telecamera: le commesse sono infatti sue amiche. E di chi gli ha pagato due mesi di stipendio coi soldi dei curnesi. (...)

























































IL VENTO FA IL SUO GIRO
I FISCHI AL VICEPREMIER,
LA VITTORIA DI MAHMOOD


Vedremo stanotte i risultati elettorali in Abruzzo per vari motivi. Il primo è il solito sorriso in danno dei sondaggi elettorali e il secondo è il risultato delle due forze al governo. Per quel che può contare nelle ultime 24 orte sono successi due fatti che fanno pensare che il vento abbia fatto il suo (primo?) giro. Leggiamo che sabato a Vicenza Di Maio attraversando la piazza si è beccato fischi, insulti anche pesanti, urla. Meglio essere chiari. Nulla di epocale. Ma ancora prima che venisse data la notizia della piccola protesta nei confronti del vicepremier penstastellato, gli addetti alla comunicazione di M5S hanno cominciato a inviare messaggi alle redazioni negando l’accaduto. «Non c’è stata nessuna contestazione a Di Maio». Poi sono arrivati i video, piuttosto eloquenti. Allora la versione dei fatti da propinare ai media è cambiata. «Sì, ma ce l’avevano anche con Salvini». Chiamiamola una correzione di rotta in corsa, a voler essere benevoli. Succede sempre più spesso. A ogni contestazione, che sia la visita al vecchio liceo del capo politico di M5S, «Non è vero che è uscito dal retro!», oppure i fischi a lui e ad Alessandro Di Battista durante un recente comizio a Ortona per le regionali abruzzesi, puntuale arriva la rettifica informale: non dovete credere a quel che vedono i cronisti presenti. Certo, troncare e sopire fa parte del lavoro dei mastini di qualunque ufficio stampa.
Leggiamo anche che il vincitore del Festival di SanRemo 2019 è Mahmood, che in realtà si chiama Alessandro Mahmoud, è nato a Milano nel 1992 da madre italiana e padre egiziano: la sua carriera musicale è cominciata nel 2012, con la sua partecipazione alla sesta edizione di X-Factor, da cui però fu eliminato alla terza puntata. Mahmood ha vinto il Festival principalmente grazie al voto della giuria: il cantante più votato con il televoto era infatti stato Ultimo (46,5 per cento dei voti), seguito da Il Volo (39,4 per cento dei voti).
Già a inizio serata il ministro dell’Interno aveva fatto sapere da che parte stava: «Moscow Mule (4,5 cl Vodka – 12 cl Ginger Beer – 0,5 cl Succo di lime fresco – 1 fetta di lime) e patatine, io e Fedriga a Trieste in attesa del vincitore di Sanremo», aveva cinguettato Salvini ai suoi fan. E ancora: «Secondo voi chi vince? Io dico Ultimo». Seguiva una faccina sorridente. Dopo la mezzanotte, seguito l’esito finale della gara, il vicepremier ha espresso il suo disappunto con un gioco di parole: «Mahmood... Mah...». E ancora più esplicito: «La canzone italiana più bella?!? Io avrei scelto Ultimo, voi che dite???». Al post sono seguiti in pochi minuti, nonostante la tarda ora, oltre 2 mila risposte, naturalmente degli orientamenti più vari. Di Maio ci ha risparmiato la sua acuta puntuale considerazione che noi ci permettiamo di anticipare:  la Giuria di Sanremo sappiamo benissimo  come sia espressione del vecchio governo. Amen.
A Roma c’è stata la prima manifestazione unitaria dei tre sindacati dopo quella del lontano 22 giugno di sei anni or sono. Le gazzette scrivono che fossero in 200mila: “rimettiamo al centro il lavoro”. Non il reddito di cittadinanza, quota 100 e la flat tax.
Intanto il governo Conte Salvini e Dimaio hanno accumulato una serie di problemi che sarà difficile risolvere prima dell’estate.  Come l’attacco alla Banca d’Italia. Come la lite con la Francia. Come il bordello col Venezuela. Come le 135 crisi e le dimissioni del tutor ministeriale  Castano dell’ Unità di Gestione delle vertenze per le crisi di impresa del ministero.  Come il milione e mezzo di lavoratori poveri che non avranno il reddito di cittadinanza in quanto esclusi dalla misura nonostante il basso tenore di vita perché superano di poco i requisiti richiesti . Come il violento attacco della coppia Salvini-DiMaio a Banca d’Italia e Consob di cui intendono azzerare i vertici per i mancati controlli sulla banche insolventi. Come la votazione se mandare a processo Salvini o salvarlo dal processo.
Senza contare che ne potremmo avere dimenticati parecchi ed altri ne sorgeranno nel frattempo.

VERZE E COSTINE
CUCINA NOSTRANA



Una mattina mentre scendiamo da città alta sul quadro della vettura si accende la spia che segnala un guasto alla freccia destra posteriore. Passando davanti alla ex Italauto mi fermo per un controllo e la vettura mi viene restituita dopo pochi minuti con la diagnosi: “s'era staccato il jumbo da cui parte l'alimentazione del localizzatore satellitare”. Resto perplesso davanti a questa affermazione e siccome non ho mai fatto istallare un localizzatore satellitare chiedo mi sia mostrato l'oggetto. Che sta in un posto che non sapevo nemmeno esistesse: dietro il rivestimento del baule fissato alla carrozzeria sul passaruota. Chiedo che sia scollegato. Riparto cercando di indivonare chi mai mi abbia istallato questo aggeggio e mentre viaggio mi arriva una telefonata del tipo: ho visto che eri da Italauto ti si è rotta la macchina? La telefonata  arrivava da una delle quattro persone che mi aveva chiesto, a macchina nuova, di provarla. Dopo una lunga storia si è scoperto che il cellulare di controllo dei movimenti della macchina era intestato a un... russo. Commento dei carabinieri al tempo: c'è sempre di mezzo un russo che copre l'italiano.

Una mattina ho un appuntamento in comune per consegnare un documento a una funzionaria. Consegnato il documento con un breve ragionamento assieme alla funzionaria esco dalla porta laterale e scendo in biblioteca. Rapida lettura ai quotidiani e poi ritiro un libro prenotato. Cinque minuti? Dieci minuti? Facciamo un quarto d'ora visto che ho letto anche tre articoli. All'uscita vedo scendere dalla scale del municipio un ex sindaco con in mano una copia del documento che avevo appena presentato alla funzionaria. Come faccio a sapere che era la copia del “mio” documento? Se uno guarda la seconda pagina mostra… la prima pagina. Noto (an)che l'ex sindaco ha parcheggiato l'auto nel parcheggio interno del municipio. Come fa ad avere ancora il telecomando per entrare visto che non è più nemmeno consigliere?.

Un palazzo del centro paese. Negozi belli e meno belli. Bar, banche chiuse, banche fallite, banche rinominate, un veterinario, un fruttivendolo, una lavanderia a gettone. Solito marciapiedi lordato dalle cacche dei cani, anche di quelli che abitano il palazzo. Insomma: di tutto, tipico paesaggio urbano curnese. Tutti i negozi hanno delle finestre sul retro che guardano verso un parcheggio pubblico. Dietro una di queste finestre c'è una telecamera che consente alle commesse di un negozio di controllare le proprie auto parcheggiate. Siccome sono le prime che aprono bottega al mattino, anche il parcheggio é (prevalentemente) vuoto e quindi piazzano le vetture nel cono di visione della telecamera. Pure il custode delLa Latrina di Nusquamia quando viene a Curno piazza la propria vettura nel cono della visuale di controllo della telecamera: le commesse sono infatti sue amiche. E di chi gli ha pagato due mesi di stipendio coi soldi dei curnesi.

Mi debbo assolutamente svenare per comprare un paio di mutande DSQUARED2. Senza mutande DSQUARED2 (di colore nero: per l'esattezza) mi sento uno zero. Uno zero biotto. E pensare che quando ero piccolo mia madre mi fabbricava i boxer usando le camicie bianche di cotone dismesse da mio padre. Quando diventavano “lise”. Chissà se i ragazzi d'oggi conoscono questo aggettivo. Chissà che emozione se ci fosse stata una madamina della rumenta a darle il premio come “mamma riciclona” prim'ancora de La Miniera. No, dico: un paio di mutande da 27 euro, mica paglia. Già uno da cinquemila lire mi parrebbe eccessivo.

I miei concittadini hanno “voltato la” anche questa storiaccia dell'uxoricidio della signora Marisa Sartori e del tentato omicidio di sua sorella Deborha da parte del marito Ezzeddine Arjoun. In piazza  c'era poca gente, complice la giornata di shopping per riempire i frigo di casa. In compenso non mancava  la politica che schierava tre sindaci e qualche assessore e consigliera delegata: tutta gente inutile ieri e inutile anche oggi visto che la loro cultura dell'welfare contempla solo lo scambio politico elettorale –nato creato inventato quando l'Italia cominciò a indebitarsi - e quindi, chi ha dato ha dato e chi ha avuto (qualche coltellata) ha avuto. Togliendo i politici, le forze dell'ordine e gli addetti ai lavori (becchini preti stampa) restavano  in pochini. Pensiamo alla sfortuna che ha beccato sia il prevosto che il nuovo maresciallo appena arrivati a Curno e subito mazzuolati da un assassinio.
Eccoli li, i tre sindaci, praticamente coetanei dei genitori della donna uccisa.
Facciano una qualche riflessione prima di tutto perché prima di  un “femminicidio” c'è stato un “uxoricidio” e un “tentato omicidio”. Davanti alla morte anche la precisione delle parole ha un valore. Uxoricidio è l'uccisione di una persona che è legata da forti vincoli di parentela con l'assassino/a. Femminicidio quando un maschio qualsiasi uccide una donna qualsiasi. Credo che ne derivino anche condanne differenti: più pesanti nell'uxoricidio.
La famiglia Sartori è una famiglia cresciuta in una delle provincie più ricche del Paese; ai tempi della scuola dell'obbligo; in comuni  tutt'altro che poveri e dotati di piani del diritto allo studio. Si domandi la politica come mai tutto questo ha fallito. Si domandi la politica se i problemi che hanno condotto ai due delitti siano risolvibili col nastrino rosso e tutto il bla bla che c'é sta dietro.
Prima di una “questione di genere” qui c'è una “questione di classe” grande come una casa .
Che non si affronta come dice la sindaca Gamba “abbiamo fatto incontri, serate, volantini, istituito la bacheca rosa per le donne, davvero non riesco a capire come non abbiamo potuto intercettare questa follia che ha distrutto la vita di una giovane donna e distrutto una famiglia”. Prosegue la sindaca: il percorso "Alla pari" realizzato in collaborazione con i comuni di Mozzo, Lallio e con il Consultorio "Mani di scorta" di Treviolo è l'esempio più strutturato di quanto fatto. Lo scopo di questo percorso culturale è quello di sostenere tutti noi, donne e uomini, nel contrasto alla violenza maschile sulle donne, riconoscendone le radici e le innumerevoli dinamiche, che attraversano indifferentemente culture e popoli diversi”.” In questi giorni stiamo gettando le basi per proporre all'Istituto Comprensivo di Curno un percorso di formazione contro gli stereotipi di genere per far sì che le ragazze e i ragazzi delle scuole medie non accettino la violenza, in qualunque forma sia veicolata, i docenti siano aggiornati e formati su questo argomento e i genitori coinvolti e pronti ad ascoltare e sostenere i propri figli e figlie”.
No sindaca Gamba. Lei e le altre madamine della maggioranza non avete compreso che qui non siamo in presenza SOLO della “violenza maschile sulle donne, riconoscendone le radici e le innumerevoli dinamiche, che attraversano indifferentemente culture e popoli diversi” ma del fatto che ieri come oggi chi nasce e cresce povero corre maggiori rischi (anche personali) di chi ha maggiori risorse.
Non solo economiche. Quella famiglia andava aiutata prima e il fatto che oggi sia ospite delle case comunali non è che  l'epilogo del fallimento delle chiacchiere delle madam