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No, non é la Piazza del Comune di Curno. A Curno neanche a questi livelli minimalisti non ci arrivano proprio.














Di cosa parliamo in questa pagina.

Sicilia e Siracusana tra gente che vorrebbe sbarcare e gente che vuole scappare
Poche centinaia di metri separano la Sea Watch 3 dalla riva. Una distanza irrisoria per chi ha attraversato chilometri di deserto e il mar Mediterraneo su imbarcazioni fatiscenti. Eppure, quei pochi metri rappresentano una distanza enorme che separa due mondi, due possibili vite. L’arrivo in Europa o il rischio del ritorno nei lager libici. Una distanza amplificata dallo schieramento di mezzi navali che isolano l’imbarcazione e che impediscono anche a deputati, avvocati e attivisti per i diritti di avvicinarsi.
La nave e l’umanità dolente che trasporta è, da giorni, alla fonda del porto rifugio della capitaneria nell’area industriale di Siracusa. Guardandola da riva si notano sullo sfondo le ciminiere e le luci del più grande stabilimento petrolchimico d’Europa. Lì, tra Priolo ed Augusta, dove si registra un’incidenza delle morti per tumore del 10% più alta rispetto alla media nazionale e del 20% con riferimento al solo tumore polmonare. Lascito del sogno industriale della provincia di Siracusa, ora in default e priva dei soldi per intervenire sulla sconquassata viabilità interna. (...)

Chiamata in correità per salvare la poltrona
Queste note le abbiamo scritte una prima volta martedi pomeriggio e le abbiamo aggiornate verbalmente il giorno successivo: quindi non sappiamo cosa hanno deciso di fare i 5S in giunta a procedere.  Com'era abbondantemente prevedibile i 5S cambiano parere e si rimangiano quanto promesso, in tema di autorizzazioni a procedere sui reati ministeriali. Adesso tocca a loro sporcarsi mani e coscienza ed a conferma delle fibrillazioni nel Movimento arriva la presa di posizione del ministro Danilo Toninelli: "Io sono come ministro dei Trasporti responsabile della navigazione, fino all'attracco. Salvini è responsabile della sicurezza sulla terra ferma. Sulla Diciotti la decisione la abbiamo presa insieme, io, lui, il presidente del Consiglio e tutto il Governo del Parlamento. Se processano Salvini devono processare anche me e tutto il Governo. Se vogliono farlo diventare un processo al Governo ci siamo tutti". Così il ministro a Mattino 5.
"È evidente che Salvini abbia cambiato idea o almeno il suo avvocato - afferma a Radio1 Rai il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano - Noi M5S lavoriamo con coerenza e abbiamo sempre dato l'autorizzazione a procedere", detto questo "Conte e Di Maio hanno detto chiaramente che sono dispostissimi a farsi processare insieme, credo che debbano essere parte del processo perchè sono scelte collegiali di tutto governo". (...)

CUCINA CURNESE
Scrive l’ing. Claudio Piga, custode delLa Latrina di Nusqumia :Mettere a disposizione del pubblico le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza per fini di sicurezza e tutela dell'ordine pubblico è un'idea che è stata ventilata nel paese in procinto di essere bello da vivere (o è già bello da vivere?), secondo l'infelice slogan della campagna elettorale della dott.ssa Serra, nel 2012. Ma è un'operazione pericolosissima, considerata la malvagità di alcuni abitanti del paese. E quand'anche il malvagio fosse uno soltanto, uno capace di passare la giornata intera a guardare le immagini, tutte, in tempo reale, per trovare gli estremi onde fare del male a qualcuno, è meglio che non se ne faccia niente. Credo che il Garante della cosiddetta privacy si sia già espresso in proposito.
E’ una fake news e una calunnia doppia. Siamo assolutamente sicuri che sia la Serra che la Gamba NON vogliamo che le immagini riprese dalle telecamere comunali istallate nelle pubbliche piazze siano visibili in tempo reale da chiunque. Lo hanno detto e ripetuto mille volte. La sindaca Gamba arriva perfino a censurare le riprese del consiglio comunale quando su suo insindacabile giudizio sia nominato il nome di qualche «dio innominabile».
La proposta di rendere continuamente accessibili a qualunque cittadino le riprese delle telecamere sulle pubbliche piazze è nostra e deriva da due semplici constatazioni. Prima di tutto chi passa in piazza sa che lo possono vedere mille come nessuno. Secondo: è proprio la possibilità di essere controllati che dissuade i ladri, sapendo che li possono beccare all’attimo. Ovvio che i ladri o quelli che quando arrivano a Curno vanno a nascondere l’auto.... non vogliano. Come non le vogliano le madamine del politicamente corretto con le pezzo sul culo.









Lombardia: tanto fumo scarso arrosto





prelibatezze invernali: una cassöla  da ricchi











































Sicilia e Siracusana tra gente che vorrebbe sbarcare e gente che vuole scappare


Poche centinaia di metri separano la Sea Watch 3 dalla riva. Una distanza irrisoria per chi ha attraversato chilometri di deserto e il mar Mediterraneo su imbarcazioni fatiscenti. Eppure, quei pochi metri rappresentano una distanza enorme che separa due mondi, due possibili vite. L’arrivo in Europa o il rischio del ritorno nei lager libici. Una distanza amplificata dallo schieramento di mezzi navali che isolano l’imbarcazione e che impediscono anche a deputati, avvocati e attivisti per i diritti di avvicinarsi.

La nave e l’umanità dolente che trasporta è, da giorni, alla fonda del porto rifugio della capitaneria nell’area industriale di Siracusa. Guardandola da riva si notano sullo sfondo le ciminiere e le luci del più grande stabilimento petrolchimico d’Europa. Lì, tra Priolo ed Augusta, dove si registra un’incidenza delle morti per tumore del 10% più alta rispetto alla media nazionale e del 20% con riferimento al solo tumore polmonare. Lascito del sogno industriale della provincia di Siracusa, ora in default e priva dei soldi per intervenire sulla sconquassata viabilità interna.

Da Siracusa, come dal resto della Sicilia, si scappa. Si parte per cercare lavoro e fortuna nel nord del Paese o varcando i confini nazionali. Partono giovani laureati e intere famiglie, mentre i paesi dell’interno si spopolano e diventano luoghi fantasma.

Questo è lo scenario che fa da quinta all’ennesima battaglia simbolica ingaggiata da Salvini, con il M5s a fare da comparsa, contro le ong. Simbolica perché non sono certo i 47 a bordo della Sea Watch 3 il problema della Sicilia e del continente. Simbolica perché sulla loro pelle Salvini vuole la rivincita dopo la vicenda Diciotti.

In questo scontro al grido di battaglia di “prima gli italiani” scompare lo sfondo, scompaiono i diritti, scompare anche l’umanità. Tanto da portare il ministro degli Interni a usare una foto della prima giornata di sole tiepido, dopo giorni di tempesta, per irridere i poveri naufraghi a bordo. Fingendo di non sapere quale sia il carico delle storie documentate dai medici che hanno potuto, prima del blocco, visitare e parlare con chi si trova a bordo. Storie terribili di morte e violenza, di fratelli uccisi, di tagli e segni di catene.


Tutto questo per il governo semplicemente non esiste. Esiste solo la battaglia per evitare lo sbarco di 47 poveri cristi allo stremo delle forze che, semplicemente, non capiscono il perché di una così assurda situazione.

Allo stesso modo, non capiscono coloro che, a centinaia, da giorni si danno il cambio al presidio organizzato nell’area della Targia. Tra loro gli stessi che da anni combattono contro l’inquinamento industriale e le morti nell’area siracusana. Come a ricordare quali siano le vere emergenze di Siracusa, Priolo, Augusta e di una larga parte della Sicilia.

Famiglie e militanti, esponenti dell’Arci e di Emergency, mondo cattolico e semplici cittadini sembrano aver capito, con una naturalezza inimmaginabile, come i 47 siano una cortina fumogena per non affrontare emergenze e problemi. Compiendo un salto di qualità essenziale che pone il tema dei diritti umani di chi scappa dalla fame e dalla guerra nello stesso insieme dei siciliani che scappano da disoccupazione e arretratezza. Che sarebbe, poi, quello su cui una seria opposizione dovrebbe lavorare per ricostruire una speranza e una proposta.


Un governo indifferente – che addirittura irride la sofferenza di chi viene da anni di detenzione dentro i lager libici – difficilmente sarà più attento alla sofferenza di una Regione che sprofonda. Ma per Salvini e i suoi è più semplice respingere 47 esseri umani che affrontare la vera emergenza sociale di questo Paese.

Intanto così come sospesi stanno in 47 su una barca in attesa di sbarcare e sospesi restano 5 milioni di siciliani su un’isola da cui si scappa.

Sergio Lima
Chiamata in correità per salvare la poltrona



Queste note le abbiamo scritte una prima volta martedi pomeriggio e le abbiamo aggiornate verbalmente il giorno successivo: quindi non sappiamo cosa hanno deciso di fare i 5S in giunta a procedere.  Com'era abbondantemente prevedibile i 5S cambiano parere e si rimangiano quanto promesso, in tema di autorizzazioni a procedere sui reati ministeriali. Adesso tocca a loro sporcarsi mani e coscienza ed a conferma delle fibrillazioni nel Movimento arriva la presa di posizione del ministro Danilo Toninelli: "Io sono come ministro dei Trasporti responsabile della navigazione, fino all'attracco. Salvini è responsabile della sicurezza sulla terra ferma. Sulla Diciotti la decisione la abbiamo presa insieme, io, lui, il presidente del Consiglio e tutto il Governo del Parlamento. Se processano Salvini devono processare anche me e tutto il Governo. Se vogliono farlo diventare un processo al Governo ci siamo tutti". Così il ministro a Mattino 5.
"È evidente che Salvini abbia cambiato idea o almeno il suo avvocato - afferma a Radio1 Rai il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano - Noi M5S lavoriamo con coerenza e abbiamo sempre dato l'autorizzazione a procedere", detto questo "Conte e Di Maio hanno detto chiaramente che sono dispostissimi a farsi processare insieme, credo che debbano essere parte del processo perchè sono scelte collegiali di tutto governo".
Ma la confusione nel M5s è testimoniata da altre prese di posizione: "Male non fare, paura non avere", scrive ad esempio su Twitter il senatore Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia. Messaggio criptato a chi di dovere.  Più esplicito invece Luigi Gallo, presidente della commissione cultura M5s alla Camera: "Salvini deve essere processato perché la legge è uguale per tutti - scrive Gallo - . Siamo stati e saremo sempre contro i privilegi della Casta, anche quando, e a maggior ragione, quei privilegi possono essere usati dai membri del nostro stesso governo".
Lo scontro irrisolto tra le anime diverse dei cinquestelle ha spinto il vicepremier e leader politico Luigi Di Maio a convocare i senatori (Salvini è un senatore… calabrese).
Insomma adesso occorre fare una  giravolta di 180 gradi ed occorre il tempo perché i media di regime facciano passare il “liberi tutti” come colpa di Renzi (e chi se no?) e della stampa finanziata da Soros. Tanto gli italiani sono disposti per il 60% a berla, quindi che problema c'è?. Magari occorre metterci di mezzo un altro casino a scopo di spostare il dibattito: ottimo quello del ritiro del contingente italiano dall'Afganistan come pure l'inizio del deposito domande per il reddito di cittadinanza e quota cento. Meglio del prevedibile.
Non è il caso di mettere di mezzo il termine coerenza, salvo riflettere sul fatto che questa chiamata in correità (III e nel IV comma dell'articolo 192 del Codice di Procedura Penale) da parte  del Salvini  scimmiottata immediatamente da quel genio della politica che è il Toni Nelli, assieme alla lettera del Salvini al Corriere di martedì, costituiscono da una parte un evidente segnale di debolezza politica  non solo da parte del Salvini ma dell'intera compagine governativa (poi sarà bello verificare se tutti i ministri “ci stanno” a subire l'accusa) e dall'altro innesca un altro di quei conflitti tra diversi poteri dello Stato che spezzano l'Italia e ci sfigurano  in Europa.
CUCINA CURNESE



Scrive l’ing. Claudio Piga, custode delLa Latrina di Nusqumia :Mettere a disposizione del pubblico le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza per fini di sicurezza e tutela dell'ordine pubblico è un'idea che è stata ventilata nel paese in procinto di essere bello da vivere (o è già bello da vivere?), secondo l'infelice slogan della campagna elettorale della dott.ssa Serra, nel 2012. Ma è un'operazione pericolosissima, considerata la malvagità di alcuni abitanti del paese. E quand'anche il malvagio fosse uno soltanto, uno capace di passare la giornata intera a guardare le immagini, tutte, in tempo reale, per trovare gli estremi onde fare del male a qualcuno, è meglio che non se ne faccia niente. Credo che il Garante della cosiddetta privacy si sia già espresso in proposito.
E’ una fake news e una calunnia doppia. Siamo assolutamente sicuri che sia la Serra che la Gamba NON vogliamo che le immagini riprese dalle telecamere comunali istallate nelle pubbliche piazze siano visibili in tempo reale da chiunque. Lo hanno detto e ripetuto mille volte. La sindaca Gamba arriva perfino a censurare le riprese del consiglio comunale quando su suo insindacabile giudizio sia nominato il nome di qualche «dio innominabile».
La proposta di rendere continuamente accessibili a qualunque cittadino le riprese delle telecamere sulle pubbliche piazze è nostra e deriva da due semplici constatazioni. Prima di tutto chi passa in piazza sa che lo possono vedere mille come nessuno. Secondo: è proprio la possibilità di essere controllati che dissuade i ladri, sapendo che li possono beccare all’attimo. Ovvio che i ladri o quelli che quando arrivano a Curno vanno a nascondere l’auto.... non vogliano. Come non le vogliano le madamine del politicamente corretto con le pezzo sul culo.

Lavoro a Curno?
Da Energheia al Consorzio Mestieri Bergamo. Dall'UDC alla Confcooperative Lombardia. Ieri era Energheia: Stefano Calegari, candidato nella lista UDC per Albertini presidente. Ieri Stefano Calegari Amministratore Unico e Direttore presso Energheia impresa sociale. Stefano Calegari Amministratore delegato dell'Istituto Leone Dehon. Oggi è Consorzio Mestieri Bergamo di  Lucio Moioli, Presidente Mestieri Lombardia e Segretario Generale Confcooperative. Il lavoro é bianco e cristiano ?.

Comunicato dalla sindaca Gamba «Le video riprese del Consiglio Comunale del giorno 17 dicembre 2018 non sono disponibili. Durante la discussione sono stati riferiti dati inopportuni non attinenti agli argomenti all'ordine del giorno. (...) Il Sindaco, in relazione anche ai poteri di sospensione e interruzione già previsti negli articoli che precedono, ha piena facoltà di decidere di non autorizzare la pubblicazione di registrazioni effettuate per ottemperare alle leggi in materia di tutela della privacy o altre norme affini. Fine del comunicato. Abbiamo assistito alla seduta tranne gli ultimi di punti dell’OdG avendo i marroni frantumati dall’interminabile rosario della sindaca (parla solo lei e gli altri alzano la mano a comando) non possiamo sapere quali e quante nequizie i consiglieri comunali si siano permessi di pronunciare per subire la censura della sindaca. I consiglieri hanno addosso una tale sgaggia di finire alla berlina che si sono fatti un regolamento su misura: basta che uno dica una parola che la sindaca giudica non attinente alla discussione (il che è cazzata suprema) una che scatta la censura. Così sui muri delLa Latrina di Nusquamia leggiamo che con questo blog saremmo quelli che “preparano i dossier per  i denunciatori seriali”.  Vale a dire che sarebbe proibito ripubblicare e commentare le delibere dell'albo pretorio comunale. Gamba e Piga uniti nella lotta: per la censura.