Processo Catania, la mossa del cavallo di Salvini
Non è detto che rinuncerà all'immunità, comunque ci sarà un voto in Senato.
Un modo per trasformare il caso in uno stress test della maggioranza
L'indole era di urlare "processatemi" al Tribunale di Catania,
rinunciando all'immunità, con la certezza di avere l'assoluzione piena
di fronte al "tribunale del popolo", inteso come opinione pubblica che
vuole vedere bloccate non una, ma dieci, cento Diciotti. E di incassare
un plebiscito. Però c'è più di un motivo se la notte ha portato
consiglio, rispetto agli sfoghi del giorno prima. Perché in politica
nessun piatto è gratis e, racconta chi ha parlato con Salvini "non si
capisce perché noi dovremmo farci processare e, al tempo stesso,
togliere le castagne dal fuoco ai Cinque stelle che su questo
esplodono". Peraltro in un momento ad alta tensione sugli altri dossier
di governo, come Tap e Tav, tema sul quale sta cominciando a diventare
difficile gestire i governatori del Nord che invocano ormai apertamente
la crisi di governo se l'opera non partirà.
Ecco perché il Capitano, almeno per ora, fa capire che una decisione
non è stata presa. E che non è affatto detto che rinuncerà all'immunità
e, comunque, non è scelta che sarà compiuta prima del passaggio in
Aula, dopo aver testato la lealtà dell'alleato: "Se dovrò essere
processato per questo - ha detto nel corso della diretta Facebook - lo
deciderà liberamente il Senato. Chi sono io per non farmi processare?".
Ecco, "deciderà il Senato". Dove chiaramente la Lega voterà contro la
richiesta, e voterà contro il centrodestra. E a questo punto la palla
passa nelle mani dei Cinque Stelle.
È una mossa tutta politica, questo chiedere senza chiedere, e senza
attaccare i giudici "alla Berlusconi" che renderebbe ingestibile per
l'alleato l'operazione "salvataggio", già sufficientemente complicata
così. Salvini trasforma il caso in uno stress test della maggioranza.
Perché è chiaro che sarebbe assai complicato andare avanti con
l'alleato di governo che vota a favore dell'autorizzazione del
ministro, di cui ha condiviso le scelte politiche. È una mossa che
drammatizza la discussione dentro i Cinque Stelle, caricando sulle loro
scelte il destino del governo. Peraltro in un momento cruciale, perché
il voto in giunta avverrà nei prossimi 30 giorni e quello in Aula nei
successivi 30, dunque a fine marzo, proprio all'inizio della campagna
per le Europee: "Salvini avrebbe potuto chiedere una lealtà di governo
subito – spiega un leghista di rango – o, come ha fatto, dire 'siete
liberi di scegliere'. Così li mette più in difficoltà. Vogliono far
processare l'uomo che ha fermato gli sbarchi? Alle Europee prendiamo un
milione di voti in più".
È un mood assai diverso rispetto alla reazione a caldo. Perché la
questione è complessa, molto, anche dal punto di vista giuridico. Ed è
stato proprio il colloquio con avvocati, esperti, uomini del gabinetto
a suggerire di tenere i nervi sotto ghiaccio, dopo l'analisi di un atto
del Tribunale, per quel che lo riguarda e sulle eventuali ricadute che
l'inchiesta catanese potrebbe avere sulla catena di comando del
Viminale, che ha passato l'ordine del ministro. Ed è complessa
politicamente, perché rappresenta il momento della verità nei rapporti
con l'alleato di governo.
Già, il momento della verità. Il ragionamento di Salvini, molto
brutalmente, è questo: io voglio andare avanti, ho dato prova di
fregarmene di Berlusconi e del centrodestra che fu, anche se vinco in
Abruzzo e Sardegna, tengo buoni i miei anche sui temi più indigeribili,
come il reddito di cittadinanza dove non presento neanche un
emendamento, insomma sono leale, ora voglio vedere se amor con amor si
paga, altrimenti io non ho paura del voto, ma il problema è vostro,
come si sente dall'audio di Conte a Piazza Pulita. Insomma, vediamo
quante ha le spalle larghe Di Maio, se è in grado di tenere a bada i
suoi, in nome di scelte che ha condiviso o no. Proprio nel colloquio
con Di Maio, il titolare del Viminale ha avuto la netta sensazione che,
fosse per lui, voterebbe contro l'autorizzazione perché "quella era la
linea del governo, non solo di Salvini", avallata in primo luogo dal
premier, ma che, al momento, "non la regge". Né a livello parlamentare,
dove ballano un bel po' di senatori, né al livello di opinione
pubblica. Passerebbe il messaggio che è stato salvato l'uomo forte del
governo con gli strumenti della Casta e che il Movimento, per la primo
volta, si è schierato contro i giudici. Ha bisogno di tempo, Di Maio. E
il tempo c'è.
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la metà dei suoi iscritti non ci crede
il PD alla ricerca di una identità persa
Ormai al PD credono uno iscritto al PD su due, in bergamasca come in
Italia. Non valeva nemmeno la pena di andare a votare. Meglio Martina
di Zingaretti? Bella domanda. L'unica risposta è che finora nessuno dei
due è stato indagato e condannato: un po' poco. Questi qui pretendono
di costringerti a votare il meno peggio. Non ci accontentiamo più del
meno peggio. La questione è che davanti ad una evasione fiscale di 100
miliardi l'anno, o decidi di segarla entro un quinquennio oppure non
potrai fare mai niente. Gli italiani fanno i furbi: l'evasione fiscale
consente l'arricchimento privato e il danno pubblico. Un paese con
4.400 miliardi di ricchezza finanziaria privata al netto del debito
immobiliare e con 2400 miliardi di debito pubblico dove pensa di
andare? Dite meglio Martina di Zingaretti? Forse ho capito meglio
Zingaretti di Martina? Scherziamo? Ci prendete per i fondelli?!.
Perché gira che gira che ti gira mi pare che alla fine, tranne qualche
vistosa sbavatura, pure il governo SalviMaio stia esattamente nella
logica dei precedenti. Proprio perché la svolta non viene ne tagliando
ne facendo debito ma andando a prendere i soldi dove ci sono e da dove
non ne sono mai usciti.
Ci spiegate come mai ci sono in giro tante auto di alta gamma targate
nuove e il mercato immobiliare ricco gira più che bene? Non puzzano di
superammortamenti? Vuol dire che da qualche parte i soldi ci sono
oppure che quelle spese sono in qualche modo recuperate. Ci spiegate
com'è che ormai negli ospedali tranne le urgenze per gli
ultimi due tre messi all'anno si opera al minimo? Ci
spiegate come mai negli enti locali è tutto un fiorire di corsi e
corsettini mentre c'è chi non riesce a pagare il metano la luce la
pattumiera e l'acqua potabile? Ci spiegate com'è che in un comune ci
sono due dozzine di donne col tumore al seno e queste le guarda
l'ospedale oppure le famiglie si debbono arrangiare mentre dieci
autistici tengono banco da anni ? Ci spiegate com'è che un paese ha
otto dozzine di fuori di testa e le famiglie se li tengono in
casa assieme all'ospedale e intanto i comuni finanziano i corsi
di musica, il trasporto, i prelievi a casa, mantengono due maxi centri
sportivi? Ci spiegate com'è che gli anziani orbi (più o meno il 100%
degli ultra 70ennei) non hanno i soldi per una visita specialistica
(obbligatoriamente privata pena morire prima) e nemmeno hanno i
soldi per un paio di occhiali GIUSTI? Idem per la dentiera?. Ci
spiegate com'è che un comune non sa quanti sono i suoi neet ne
quanti sono i suoi disoccupati ne quanti sono quelli tagliati fuori del
tutto per via della testa o del fisico che non ci stanno più? Ci
spiegate perché l'welfare italiano è un casino tale dalla nascita alla
morte che ogni anno cambiano dite o tre regole fondamentali e il
poveretto non ci si raccapezza mai? Lo fate così non chiede nulla? Ci
spiegate il miracolo per cui uno ha cominciato ad andare in università
con quel vagone ed è andato in pensione sempre viaggiando su quel
vagone pur essendo arrivato a quota 110? Ci spiegate come mai di una
bolletta del gas o della luce solo il 10% è rappresentato dal costo
dell'energia e il resto da tutt'altro? Ci spiegate come mai i
bergamaschi per andare a Roma o ci vanno in aereo oppure ci vanno in
treno in mezza gionata nel 2019? Ci spiegate come mai stiamo costruendo
un pezzo della circonvallazione sud (o ovest della città: SIC!) con
trent'anni di ritardo.
Insomma. Tutto il welfare italiano ci pare un casino tale che sembra
che gli italiani siano degli accidenti dell'welfare invece che
dei pagatori e fruitori. E' un welfare capovolto che serve per cose
assolutamente non necessarie e dimentica i problemi urgenti delle
persone. Dite che essere orbi da anziani non conta? Dite che
avere una donna col cancro al senso basta arrangiarsi casa-ospedale?
Dite che avere uno fuori di testa in casa basta che ci arrangiamo casa
e ospedale? Idem se c'abbiamo qualcuno in casa col cancro? Dite che non
è importante vedere certe scuole inutili piene di ragazzi senza futuro
tanto meglio li che a drogarsi?
Insomma. I tagliati fuori sono troppi. In troppi sentiamo che possiamo
finire tagliati fuori da un momento all'altro senza certezze per
l'indomani. Troppe famiglie si sentono sole a abbandonate mentre la
mattina in via IV Novembre sfila un corteo interminabile di suv.
C'è da raddrizzare parecchio in Italia. Giachetti chi? Martina chi? Boccia chi? Zingaretti chi? Corallochi? Saladino chi?.
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