schermata 2000 pixels











Di cosa parliamo in questa pagina.


Lo schermo della propaganda si sta già abbassando. Sono bastate appena due settimane per far calare il sipario della realtà sulla finzione dei numeri gialloverdi. La legge di Bilancio non solo è stata approvata con la vergogna di un dibattito parlamentare nullo, ma si mostra già come una mistificazione agli stessi attori di quel teatro dell'assurdo. Banalmente i conti non tornano. Perché la realtà è più testarda della demagogia.
Sul cammino del governo Conte, infatti, si sono materializzate due questioni che nessuno nascondeva ad eccezione dei ministri. Il rapporto deficit-pil al 2 per cento (al 2,04 per la comunicazione di Palazzo Chigi) è un obiettivo fallito, insieme alla riduzione del debito. Serve una manovra correttiva in tempi piuttosto rapidi. Il denominatore di questo rapporto fissato all'1 per cento, la crescita del Pil, rappresenta un dato irraggiungibile. (...)

Raddoppio FFS da Ponte a Montello: hanno usato le previsioni di un progetto di 18 anni or sono.
Oh santa ingenuità dei politici! Non sapevano che il preventivo per il raddoppio della ferrovia da Montello a Ponte san Pietro era del 2000. Avete letto bene: anno duemila. Anche qualcosa di meno. Meno male che adesso è diventato maggiorenne e si scopre che nessuno  dei politici s'era preoccupato di verificare, di domandare, chi come quando e quanto avesse compilato quella previsione di spesa. E di aggiornarla perlomeno al 2017. Non si contano più in Lombardia gli errori  in queste previsioni di spesa per le opere pubbliche a finanziamento nazionale. Intanto che stiamo altercando per la Treviolo-Paladina (progetto ridotto all'osso e che costerà il doppio del previsto viste le spese già affettuate senza che ne sia aperto un metro), stiamo altercando per i lavori di apertura della galleria di Zogno e c'è da scommettere che anche li,  prima finiscano i lavori di… finitura bisognerà metterci ancora qualche milione (visti i precedenti). Non parliamo poi della Pedemontana oppure degli espropri non ancora del tutto pagati della Brebemi dove già pensano di elettrificare nientemeno che i TIR. Un paese che non ha nemmeno più una fabbrica di autobus e deve comprare i bus elettrici in Polonia.(...)

Per la palestra del mausoleo Morelli-Serra
forse arrivano 900mila euro
In quel pozzo senza fondo che è nuova scuola elementare Rodari affonderanno presto altri 900mila euro e poi, messi assieme quelli necessari per gli arredi attrezzi progetto e direzione lavori  potrebbe essere un milione e mezzo di euro. ‘na pacchia!
Ieri abbiamo letto il post di Daniele Belotti (onorevole leghista) ri postato da Marco Belotti (segretario Lega Curno): “ dopo anni di attesa finalmente arriva il finanziamento per completare la nuova scuola di Curno: il Miur ha messo a disposizione ben 900 mila euro per la palestra, la cui costruzione andrà a integrare il nuovo plesso scolastico Gianni Rodari inaugurato nei mesi scorsi. “Quello di Curno è uno dei 5 progetti finanziati in Lombardia per un totale di 6,6 milioni di euro – dichiara Daniele Belotti, capogruppo Lega in Commissione Istruzione, cultura, sport della Camera – su un totale di 93 interventi per un investimento complessivo di 50 milioni di euro a livello nazionale. In questa legislatura la Lega sta facendo un corposo lavoro di squadra per cercare di rispondere nel miglior modo possibile alle esigenze della nostra provincia. Non guardiamo al colore politico delle amministrazioni comunali, ma alla qualità dei progetti e alle necessità del territorio». «Il nostro lavoro di rilancio dello sport all'interno della scuola italiana prosegue con costanza e determinazione - commenta il Ministro Marco Bussetti -. La Lega a suo tempo –Pedretti imperante- fece fuoco e fiamme CONTRO la costruzione della nuova Rodari e ne fu  causa principale del blocco dei lavori. Quella scuola poteva e doveva già essere completata da dieci anni.
Vediamo che adesso hanno cambiato opinione in vista delle prossime elezioni europee. (...)



















































Lo schermo della propaganda si sta già abbassando. Sono bastate appena due settimane per far calare il sipario della realtà sulla finzione dei numeri gialloverdi. La legge di Bilancio non solo è stata approvata con la vergogna di un dibattito parlamentare nullo, ma si mostra già come una mistificazione agli stessi attori di quel teatro dell'assurdo. Banalmente i conti non tornano. Perché la realtà è più testarda della demagogia.

Sul cammino del governo Conte, infatti, si sono materializzate due questioni che nessuno nascondeva ad eccezione dei ministri. Il rapporto deficit-pil al 2 per cento (al 2,04 per la comunicazione di Palazzo Chigi) è un obiettivo fallito, insieme alla riduzione del debito. Serve una manovra correttiva in tempi piuttosto rapidi. Il denominatore di questo rapporto fissato all'1 per cento, la crescita del Pil, rappresenta un dato irraggiungibile.

Le previsioni più ottimistiche stimano per l'Italia una salita del prodotto interno lordo dello 0,4 per cento. Il rapporto di Bank of America di lunedì scorso sostiene addirittura che non andrà oltre lo 0,2 per cento. Nella sostanza significa che per mantenere fede al patto con la Commissione europea, l'esecutivo gialloverde dovrà intervenire con una correzione che si aggira intorno agli 8 miliardi di euro. Non sarebbe una manovrina, ma una manovrona. E in queste condizioni trovare così tante risorse senza nuove tasse non sarà affatto facile. Significherà imporre nuovi tagli.

La frenata dell'economia non tocca certo solo l'Italia, ma il nostro Paese è quello con gli anticorpi peggiori per affrontare un'altra recessione. L'ultima Finanziaria lo espone più degli altri, senza riserve. Basta leggere i dati sull'export - uno dei fattori che più influenza il nostro Pil - per capire che negli ultimi cinque mesi si è assistito ad un rallentamento. Da luglio a novembre il saldo tra export e import, pur positivo, è comunque costantemente inferiore allo stesso periodo del 2017.

Non solo. Il mondo reale sta trasmettendo a quello virtuale un altro segnale: sulle banche. Dopo Carige, anche Mps - come sottolinea la Bce - avrà bisogno di un sostegno. Il Tesoro detiene oltre tre quarti delle azioni dell'istituto senese. Qualsiasi operazione avrà un costo per le casse pubbliche. Così, mentre la coalizione M5S-Lega litiga sui fondi da destinare al reddito di cittadinanza e alle pensioni con quota 100, la tesoreria pubblica si prosciuga. Soprattutto demolisce tutti i parametri del buon governo e il principio di realtà.

Oh santa ingenuità dei politici! Non sapevano che il preventivo per il raddoppio della ferrovia da Montello a Ponte san Pietro era del 2000. Avete letto bene: anno duemila. Anche qualcosa di meno. Meno male che adesso è diventato maggiorenne e si scopre che nessuno  dei politici s'era preoccupato di verificare, di domandare, chi come quando e quanto avesse compilato quella previsione di spesa. E di aggiornarla perlomeno al 2017. Non si contano più in Lombardia gli errori  in queste previsioni di spesa per le opere pubbliche a finanziamento nazionale. Intanto che stiamo altercando per la Treviolo-Paladina (progetto ridotto all'osso e che costerà il doppio del previsto viste le spese già affettuate senza che ne sia aperto un metro), stiamo altercando per i lavori di apertura della galleria di Zogno e c'è da scommettere che anche li,  prima finiscano i lavori di… finitura bisognerà metterci ancora qualche milione (visti i precedenti). Non parliamo poi della Pedemontana oppure degli espropri non ancora del tutto pagati della Brebemi dove già pensano di elettrificare nientemeno che i TIR. Un paese che non ha nemmeno più una fabbrica di autobus e deve comprare i bus elettrici in Polonia.
Dentro questa cacchiata dell'errore di previsione ci stanno tutte le forze politiche. Tutte a spendere l'opera come già fatta senza che nemmeno ne conoscessero il percorso. Tanto è vero che quando dei progettisti veri hanno visto i ponti sulla Quisa e sul Brembo… oh! Ma ci sono anche questi si sono detti. Ed hanno subito pensato a quei rompiscatole della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio. Quando hanno visto  le villette democristiane costruite a ridosso della ferrovia a Curno… oh! Ci sono anche queste!. Naturalmente qualcuno  a Curno aveva già intrallazzato per spostare la fermata dei treni il più lontano possibile: tra il passaggio a livello di via Fermi e la circonvallazione Leuceriano. Le giunte bottegaie di Curno  si che ci sanno fare.
Come finirà é impossibile prevederlo dal momento che nessuno ha un'idea di come si possano raddoppiare i ponti sulla Quisa e sul Brembo visti i vincoli architettonici che ci sono e viste soprattutto la lunghezza. Gli starnazzamenti del PD e di FI come la santa ingenuità della Terzi (alla sua ignoranza perlomeno si può credere un po' di più visto dov'è stata finora) fanno ridere. Fanno venire voglia di prenderli a sberle.
Che poi in realtà non ci sarebbe nemmeno bisogno di raddoppiare davvero tutta la linea se vi transitassero dei treni moderni con sistemi di controllo e guida automatica, piuttosto che i rottami che circolano adesso. No dico. Vero che ci sono ancora italiani che vanno in giro con la panda di trent'anni or sono “che è un gioiello”. Ma forse coi treni oggi si può avere di meglio del besanino e dei suoi bisnonni.
In quel pozzo senza fondo che è nuova scuola elementare Rodari affonderanno presto altri 900mila euro e poi, messi assieme quelli necessari per gli arredi attrezzi progetto e direzione lavori  potrebbe essere un milione e mezzo di euro. ‘na pacchia!
Ieri abbiamo letto il post di Daniele Belotti (onorevole leghista) ri postato da Marco Belotti (segretario Lega Curno): “ dopo anni di attesa finalmente arriva il finanziamento per completare la nuova scuola di Curno: il Miur ha messo a disposizione ben 900 mila euro per la palestra, la cui costruzione andrà a integrare il nuovo plesso scolastico Gianni Rodari inaugurato nei mesi scorsi. “Quello di Curno è uno dei 5 progetti finanziati in Lombardia per un totale di 6,6 milioni di euro – dichiara Daniele Belotti, capogruppo Lega in Commissione Istruzione, cultura, sport della Camera – su un totale di 93 interventi per un investimento complessivo di 50 milioni di euro a livello nazionale. In questa legislatura la Lega sta facendo un corposo lavoro di squadra per cercare di rispondere nel miglior modo possibile alle esigenze della nostra provincia. Non guardiamo al colore politico delle amministrazioni comunali, ma alla qualità dei progetti e alle necessità del territorio». «Il nostro lavoro di rilancio dello sport all'interno della scuola italiana prosegue con costanza e determinazione - commenta il Ministro Marco Bussetti -.

La Lega a suo tempo –Pedretti imperante- fece fuoco e fiamme CONTRO la costruzione della nuova Rodari e ne fu  causa principale del blocco dei lavori. Quella scuola poteva e doveva già essere completata da dieci anni.
Vediamo che adesso hanno cambiato opinione in vista delle prossime elezioni europee.

Peccato che tutti dimentichino che la nuova Rodari, a opera finita  costerà per metro quadrato almeno il 50% in più di una villetta a schiera (le finiture non sono  superiori) e l'insieme costerà almeno MILLE euro al giorno tra manutenzione normale dei guasti da uso quotidiano, pulizia, illuminazione, riscaldamento, raffrescamento, mantenimento impianti e arredi.
E speriamo che, per farcela costare di meno, il nostro ufficio tecnico faccia gareggiare le imprese interessate e poi dal centinaio di concorrenti, ne ammetta solo  due dozzine. Come ha fatto per la rotonda davanti all'ingresso della scuola.

Da ultimo non si comprende a cosa servano tutti questi impianti sportivi MANTENUTI  da tutti i cittadini quando sono utilizzati da minoranze pronte al ricatto ad ogni scadenza elettorale. C’è sperare che a Curno non sorga una associazione di velisti o di golfisti, altrimenti andiamo davvero a ramengo visto che qui, il primo che si alza, PRETENDE di avere l’impianto che gli fa comodo  a prezzi agevolati «perché io ne ho diritto e pago le tasse». Che poi le tasse le paghino solo pensionati e dipendenti quello è un accidente della storia.

Per praticare uno sport come normale esigenza vitale non occorrono impianti: bastano i sentieri  sui colli e lungo il Brembo e basta anche un bicicletta. Chi vuole il campo da tennis, quello di calcio, quello della pallavolo li noleggi presso i privati pagando il dovuto senza scroccare soldi agli altri cittadini.
Nel momento -primo decennio post guerra- in cui la società italiana da contadina diventava operaia e impiegatizia era logico che si creassero impianti sportivi pubblici (del resto NON esistevano centri sportivi privati: tranne costosissimi  club). Oggi non é più così. E non si tratta di maggioranze o minoranze. Oggi chi vuole fare sport in un impianto «speciale» se lo paghi col proprio reddito.
Ed anche la scuola INSEGNI che lo sport non è quello modaiolo nella palestra pubblica «aggratis» ma  bastano poche decine di euro per abbigliamento e scarpe per correre nella natura. L’aria sarà sempre inquinata ma almeno si vedono alberi cielo animali e non si ingeriscono le scorr