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Per le varie maggioranze di centrodestra, centrosinistra, arancione che hanno governato o governano il paese  la Merena, la Marigolda e il Lungobrembo sono territori comunali inesistenti. Così come se ne sono sempre sbattuti del raddoppio della Dalmine/Almè. Adesso che il comune si accorge che i cittadini delle tre frazioni non possono più arrivare in paese ne lungo la via Lecco ne la via Brembo corrono ai ripari facendo  la carità dei biglietti del bus ai più poveri e senza macchina. Grillismo all’ombra del gonnellone dell’Assunta.

Tutti figli di operai questi...?
Dall'albo delle terza repubblica.Il feeling dell'avvocato Zoppini con i rampolli presidenziali
Da un figlio di capo di Stato a un altro, senza soluzione di continuità. Deve essere molto bravo nelle relazioni professionali, Andrea Zoppini, figlio di un barone della medicina romana, avvocato con studio di lusso in piazza di Spagna e professore ordinario alla facoltà di Giurisprudenza all'Università di Roma Tre, allievo di Pietro Rescigno e già sottosegretario alla Giustizia con Paola Severino ministro, se è riuscito nell'intento prima di avere in studio Giulio Napolitano, quando il padre Giorgio era l'inquilino del Quirinale, e ora di legarsi in un'amicizia senza se e senza ma con Bernardo Giorgio Mattarella, figlio dell'attuale presidente della Repubblica.(...)

SFUMA LA CICLABILE PER L'OSPEDALE E L'APPRODO AL BREMBO?
La sindaca Serra annunciava  a marzo 2017 che «la società RES, che ha ricostruito il capannone che si affaccia sulla Briantea e che ora ospita McDonald’s, Roadhouse e Dolce Forno, deve costruire la pista che si collega alla precedente (quella davanti al Centro Sportivo Gamba) , scavalca la roggia Serio verso est e si congiunge alla strada campestre nel territorio di Treviolo, strada che sottopassa la circonvallazione Leuceriano e arriva all’ospe dale Giovanni XXIII». Tutto fermo: il comune non riesce a farsi dare il terreno di un privato (col quale  è in bega da qualche lustro) sul quale dovrebbe passare la pista nel tratto da via Marconi dalla sede della SEI a via Ruffilli. La striscia di terreno una volta acquisita dal Comune verrebbe  consegnata alla RES che farà la pista. Campa cavallo conoscendo la controparte del comune.
Situazione  pressochè identica anche per il c.d. «Approdo al Brembo» la cui posizione non pare ben chiara se in fondo a via Brembo oppure in fondo a  via Lungobrembo. Intanto non esiste uno straccio di progetto esecutivo. Però il comune ha già comprato il legname per fare le barriere (coi soldi del BIM) ma anche in questi casi pare che ci siano sempre problemi per l’acquisizio- ne dei terreni dai privati per fare passare il percorso. Non pare ci siano contenziosi in corso ma le controparti del comune pare si stiano affilando la dentatura. Del resto per la giunta Gamba la faccenda è solo fumo da spandere.























































































PER LE VARIE MAGGIORANZE DI CENTRODESTRA, CENTROSINISTRA, ARANCIONE CHE HANNO GOVERNATO O GOVERNANO IL PAESE  LA MERENA, LA MARIGOLDA E IL LUNGOBREMBO SONO TERRITORI COMUNALI INESISTENTI. COSÌ COME SE NE SONO SEMPRE SBATTUTI DEL RADDOPPIO DELLA DALMINE/ALMÈ. ADESSO CHE IL COMUNE SI ACCORGE CHE I CITTADINI DELLE TRE FRAZIONI NON POSSONO PIÙ ARRIVARE IN PAESE NE LUNGO LA VIA LECCO NE LA VIA BREMBO CORRONO AI RIPARI FACENDO  LA CARITÀ DEI BIGLIETTI DEL BUS AI PIÙ POVERI E SENZA MACCHINA. GRILLISMO ALL’OMBRA DEL GONNELLONE DELL’ASSUNTA.


C'è una evidenza che dimostra come gli amministratori di Curno – fossero di destra, fossero di sinistra fossero travestiti di arancione- sono sempre stati sostanzialmente in balia o in funzione dei bottegai tra la Piazza della Chiesa e Largo Vittoria. L'evidenza è l'abbandono della parte di paese ad ovest della Dalmine-Almè o SP 470. Merena Marigolda e Lungobrembo chissenefrega. Addirittura la giunta Morelli-Conti tentarono di toglierci anche la scuola elementare del Brembo. Sul filo del rasoio anche la vicenda della fine della convenzione tra società sportiva di quartiere per l'utilizzo del CVI2: le ultime quattro giunte Morelli/Conti, Gandolfi/Locatelli, Serra/Conti e Gamba/Conti non si sono rese nemmeno  conto che il quartiere stava morendo così come stava  venendo meno l'entusiasmo dei volontari della società sportiva nel tenere in piedi quella “cosa malformata” di CVI2 in concorrenza – un nome a caso- lo SportPiù Resort Club.
Poi naturalmente come accade in Italia… tutto si tiene quando  serve ad acchiappare voti. In questi mesi sta maturando l'allargamento della SP470  dietro un progetto redatto 3-4 lustri or sono dalla Fabiani di Dalmine. Fallita la Fabiani per il mancato pagamento di lavori effettuati da parte della Provincia di Lodi, l'appalto viene preso dalla Vitali ma quando si muovono i mezzi   cominciano a rendersi conto che nel tratto ci sono oltre cento interferenze di reti varie (telefoni, fibra ottica fognature, metano e acqua potabile fognature, canali di irrigazione) di cui non s'era tenuto conto nella redazione del progetto originale e nel successivo preventivo e poi appalto.
Il Comune di Curno ha sempre brillato per il suo silenzio in ordine a questa strada, seguendo l'antica filosofia dc-pci per cui meno si parla meno soldi ci sono da mettere.Ma soprattutto valeva il principio che –data per persa la Merena da sempre molto appoggiata a Ponte san Pietro,  la Marigolda e il Lungobrembo “dovevano” essere una appendice obbligata del centro paese. L'ATB “doveva” transitare in andata e ritorno per la Piazza della Chiesa e Largo Vittoria la cui “pedonalizzazione avvenne in vantaggio dell'ex bar ACLI nel complesso monstre sorto al posto del Cine2000, del bar centrale appartenente al tempo allo zio del vicesindaco nella giunta Morelli/Conti, del “bar dei comunisti” di proprietà dell'assessore ai beni comunali sempre nella giunta Morelli/Conti. Anche il trasporto pubblico degli alunni venne “finalmente” interrotto dalla giunta Gandolfi perché afflusso diretto dei pargoli da casa a scuola non consentiva ai negozianti di Largo Vittoria e Piazza della Chiesa di uccellare mattina e pomeriggio pargoli e genitori.
La giunta Morelli/Conti che su pressione ideologica della coppia di insegnanti Morelli e Serra vollero la nuova Rodari portò alla sconfitta della Serra come successora della Morelli ed alla vittoria del campione della rappresentanza dei bottegai indigeni: quel Gandolfi di incerte origini politiche (più o meno navigò in 3-4 formazioni nei 5 anni do malgoverno- ma di bene determinati orientamenti: blocco della nuova Rodari, fine del trasporto pubblico, cambio del percorso  atb, mancata finitura della biblioteca-auditorium. Sarà un caso che proprio nelle due piazze del paese si siano insediate numerose banche, tra cui in trio saltato in aria al tempo recente del default delle venete.
Quel monstre politico che sono state le giunte provinciali Rossi uno e Rossi due, nella prima  anche la Serra ne fu assessore, hanno sbloccato i lavori del tratto di SP470- finanziati da trent'anni- dal quadrifoglio con l'asse interurbano fino a… Paladina. E si sono ben guardate dall'esaminare a fondo il progetto Fabiani, che  s'é rivelato all'atto pratico del tutto insufficiente sia per la dimenticanza di centinaia di interferenze che sono presenti -fibra ottica a parte in due casi- da almeno 30-40 anni sia per le soluzioni addottate. Basta osservare la sistemazione del lobo NO del quadrifoglio con la Briantea oppure la soluzione adottata tra via Marigolda e via Brembo per capire che mentre il Comune di Curno dormiva facendo finta di nulla, qualche privato proprietario di ville e capannoni in loco si muoveva – eccome si muoveva!- riuscendo a convincere il progettisti di soluzioni costose in loro vantaggio. Basta  leggere le planimetrie.

Il menefreghismo del Comune di Curno, non fosse bastato quello precedente, si conferma da ultimo con la decisione di affidare la progettazione dell'inutile rotonda sulla via Lecco all'altezza di via Marche, sempre alla provincia anche se interessa una via comunale (via Lecco è comunale fino all'incrocio col confine di Mozzo sopra la Merena).
Il Comune di Curno fa il bullo (senza soldi….)  finanziando un'opera del tutto inutile che serve –quanto a popolazione e imprese- almeno per la metà di altri comuni: Ponte e Mozzo. Ma i maliziosi continuano a solfeggiare che in loco ci sarebbe un importante negozio a cui –con la rotonda- verrà data l'entrata-uscita direttamente su questa. Vedremo se le ciacole del bar avranno conferma.
La telenovela ovviamente non è mai finita perché non si comprende per esempio come mai il sovrappasso della via Lecco sia stato ampliato verso ovest ma non abbiano sostituito le travature della parte est. Non si comprende  a cosa serva la pista ciclabile che collega tre insediamenti tra via Marigolda e via Brembo con via Brembo.
Adesso viene il bello perchè  entra in funzione l'impresa che dovrà spostare le interferenze del sottopasso di via Brembo in vista dell'ampliamento della sezione dello stesso. Bisogna chiudere la strada e quindi i bottegai  di largo Vittoria sono dati fuori da matto come –giustamente-  danno fuori gli abitanti della Merena e della Marigolda che debbono venire obbligatoriamente in paese e per farlo debbono  avere un auto o il bus perché non ci sono percorsi pedonali aperti.
La giunta Gamba adesso deve metterci una pezza e pensa e ripensa e ripensa scodella la soluzione: “l'Amministrazione comunale ha deciso di erogare un contributo per l'acquisto dell'abbonamento mensile (1 zona) per il trasporto ATB da Marigolda a Curno centro e viceversa. Tale contributo è riservato ai residenti della zona Marigolda che:
- abbiano più di 65 anni e che NON  siano proprietari di un'autovettura a loro intestata;
- NON siano proprietari di un'autovettura a loro intestata, abbiano ISEE familiare inferiore a euro 10.000,00 e non siano già titolari di un abbonamento ATB. Il contributo sarà pari al 50% del costo dell'abbonamento e verrà erogato per il solo periodo di chiusura del sottopasso e in assenza di eventuali soluzioni alternative che permettano la mobilità a piedi o in bicicletta tra le due zone”.
Fine della prima parte del cinema.

Visto che (quasi) da mezzo secolo si sta discutendo della mitica “tangenziale sud di Bergamo” di cui fa parte anche… il tratto ovest che è la SP470 da Dalmine ad Almè.
In tutti questi anni il Comune di Curno, attraverso i piani regolatori e poi ilPGT pèoteva benissimo favorire lo spostamento dalla SP470 degli attuali insediamenti produttivi e commerciali (tutti capannoni ormai iper energivori e malridotti visto che hanno oltre 30 anni) in altre zone del comune che sono altrettanto centrali rispetto ai rispettivi business. Oltre al fatto che su quella strada c'è anche una scuola che viene normalmente ritenuta di serie Z rispetto al resto.
Dalla SP470 tra via Europa e via Lecco si potevano conservare quindi i due quadrifogli  e creare due bretelline in discesa dalla valle su via Brembo e in salita da via Brembo sulla SP470 in direzione sud. Insomma “isolare”il più possibile il paese da questa autostrada. Così non è stato la “mente urbanistica” di Curno, l'arch. Conti che è presente in consiglio comunale da quasi trent'anni, ha sempre confermato in peggio le scelte anche delle maggioranze di centrodestra, senza avere coraggio cultura volontà di cambiare radicalmente certe vecchie scelte che-basta passare per capire- sono state abbandonate  dal mercato. Chi è il fesso che crede ancora che aprire un botteghino sulla Almè-Dalmine saranno affari d'oro? Forse qualche caprone sceso a valle con la piena del Brembo.
TUTTI FIGLI DI OPERAI?

Il feeling dell'avvocato Zoppini con i rampolli presidenziali
Da un figlio di capo di Stato a un altro, senza soluzione di continuità. Deve essere molto bravo nelle relazioni professionali, Andrea Zoppini, figlio di un barone della medicina romana, avvocato con studio di lusso in piazza di Spagna e professore ordinario alla facoltà di Giurisprudenza all'Università di Roma Tre, allievo di Pietro Rescigno e già sottosegretario alla Giustizia con Paola Severino ministro, se è riuscito nell'intento prima di avere in studio Giulio Napolitano, quando il padre Giorgio era l'inquilino del Quirinale, e ora di legarsi in un'amicizia senza se e senza ma con Bernardo Giorgio Mattarella, figlio dell'attuale presidente della Repubblica. Napolitano jr, 50 anni quest'anno, una carriera universitaria all'ombra di Sabino Cassese, caro amico di papà e dello zio Guido Fabiani (per 15 anni rettore dell'Università Roma Tre e poi dimessosi nel 2013 per fare l'assessore alle Attività produttive della Regione Lazio), che lo ha portato a essere ordinario di Diritto Amministrativo a Roma Tre (sì, quella dove era rettore lo zio), è stato per diversi anni collaboratore dello Studio Zoppini. Peccato che ultimamente i rapporti tra i due si siano raffreddati – si parla di divergenze sui compensi, ma potrebbe essere gossip da malelingue – fino al punto di indurre Giulio Napolitano a trasferirsi presso lo Studio Chiomenti, dove ha appena assunto il ruolo di of counsel negli uffici, che sono proprio di fronte al palazzo del Quirinale, del dipartimento di diritto amministrativo.
Zoppini ha ingaggiato col primogenito di Sergio Mattarella una relazione amical-professionale che dovrà sostituire quella con Giulio Napolitano
Ma Zoppini non si è vestito di nero. E al motto “morto un rampollo se ne fa un altro”, eccolo ingaggiare con il primogenito di Sergio Mattarella una relazione amical-professionale che, nella ambizioni dello Zoppini, dovrà sostituire quella con Napolitano. E non pare sia uno ostacolo insormontabile il fatto che nel frattempo Bernardo Giorgio Mattarella – professore ordinario di diritto amministrativo alla Luiss, dove è anche condirettore del master in Management e politiche delle Amministrazioni pubbliche, e già consulente di Marianna Madia (ex fidanzata di Giulio Napolitano) nella riforma della PA che porta il suo nome – sia diventato of counsel dello Studio Grimaldi, ingaggiato dal managing partner Francesco Sciaudone per seguire in particolare contenziosi dinnanzi alla Corte dei Conti e al giudice amministrativo.
SFUMA LA CICLABILE PER L'OSPEDALE E L'APPRODOAL BREMBO?

La sindaca Serra annunciava  a marzo 2017 che «la società RES, che ha ricostruito il capannone che si affaccia sulla Briantea e che ora ospita McDonald’s, Roadhouse e Dolce Forno, deve costruire la pista che si collega alla precedente (quella davanti al Centro Sportivo Gamba) , scavalca la roggia Serio verso est e si congiunge alla strada campestre nel territorio di Treviolo, strada che sottopassa la circonvallazione Leuceriano e arriva all’ospe dale Giovanni XXIII». Tutto fermo: il comune non riesce a farsi dare il terreno di un privato (col quale  è in bega da qualche lustro) sul quale dovrebbe passare la pista nel tratto da via Marconi dalla sede della SEI a via Ruffilli. La striscia di terreno una volta acquisita dal Comune verrebbe  consegnata alla RES che farà la pista. Campa cavallo conoscendo la controparte del comune.
Situazione  pressochè identica anche per il c.d. «Approdo al Brembo» la cui posizione non pare ben chiara se in fondo a via Brembo oppure in fondo a  via Lungobrembo. Intanto non esiste uno straccio di progetto esecutivo. Però il comune ha già comprato il legname per fare le barriere (coi soldi del BIM) ma anche in questi casi pare che ci siano sempre problemi per l’acquisizio- ne dei terreni dai privati per fare passare il percorso. Non pare ci siano contenziosi in corso ma le controparti del comune pare si stiano affilando la dentatura. Del resto per la giunta Gamba la faccenda è solo fumo da spandere.