PER
LE VARIE MAGGIORANZE DI CENTRODESTRA, CENTROSINISTRA, ARANCIONE CHE
HANNO GOVERNATO O GOVERNANO IL PAESE LA MERENA, LA MARIGOLDA E IL
LUNGOBREMBO SONO TERRITORI COMUNALI INESISTENTI. COSÌ COME SE NE SONO
SEMPRE SBATTUTI DEL RADDOPPIO DELLA DALMINE/ALMÈ. ADESSO CHE IL COMUNE
SI ACCORGE CHE I CITTADINI DELLE TRE FRAZIONI NON POSSONO PIÙ ARRIVARE
IN PAESE NE LUNGO LA VIA LECCO NE LA VIA BREMBO CORRONO AI RIPARI
FACENDO LA CARITÀ DEI BIGLIETTI DEL BUS AI PIÙ POVERI E SENZA
MACCHINA. GRILLISMO ALL’OMBRA DEL GONNELLONE DELL’ASSUNTA.
C'è una evidenza che dimostra come gli amministratori di Curno –
fossero di destra, fossero di sinistra fossero travestiti di arancione-
sono sempre stati sostanzialmente in balia o in funzione dei bottegai
tra la Piazza della Chiesa e Largo Vittoria. L'evidenza è l'abbandono
della parte di paese ad ovest della Dalmine-Almè o SP 470. Merena
Marigolda e Lungobrembo chissenefrega. Addirittura la giunta
Morelli-Conti tentarono di toglierci anche la scuola elementare del
Brembo. Sul filo del rasoio anche la vicenda della fine della
convenzione tra società sportiva di quartiere per l'utilizzo del CVI2:
le ultime quattro giunte Morelli/Conti, Gandolfi/Locatelli, Serra/Conti
e Gamba/Conti non si sono rese nemmeno conto che il quartiere
stava morendo così come stava venendo meno l'entusiasmo dei
volontari della società sportiva nel tenere in piedi quella “cosa
malformata” di CVI2 in concorrenza – un nome a caso- lo SportPiù Resort
Club.
Poi naturalmente come accade in Italia… tutto si tiene quando
serve ad acchiappare voti. In questi mesi sta maturando l'allargamento
della SP470 dietro un progetto redatto 3-4 lustri or sono dalla
Fabiani di Dalmine. Fallita la Fabiani per il mancato pagamento di
lavori effettuati da parte della Provincia di Lodi, l'appalto viene
preso dalla Vitali ma quando si muovono i mezzi cominciano
a rendersi conto che nel tratto ci sono oltre cento interferenze di
reti varie (telefoni, fibra ottica fognature, metano e acqua potabile
fognature, canali di irrigazione) di cui non s'era tenuto conto nella
redazione del progetto originale e nel successivo preventivo e poi
appalto.
Il Comune di Curno ha sempre brillato per il suo silenzio in ordine a
questa strada, seguendo l'antica filosofia dc-pci per cui meno si parla
meno soldi ci sono da mettere.Ma soprattutto valeva il principio che
–data per persa la Merena da sempre molto appoggiata a Ponte san
Pietro, la Marigolda e il Lungobrembo “dovevano” essere una
appendice obbligata del centro paese. L'ATB “doveva” transitare in
andata e ritorno per la Piazza della Chiesa e Largo Vittoria la cui
“pedonalizzazione avvenne in vantaggio dell'ex bar ACLI nel complesso
monstre sorto al posto del Cine2000, del bar centrale appartenente al
tempo allo zio del vicesindaco nella giunta Morelli/Conti, del “bar dei
comunisti” di proprietà dell'assessore ai beni comunali sempre nella
giunta Morelli/Conti. Anche il trasporto pubblico degli alunni venne
“finalmente” interrotto dalla giunta Gandolfi perché afflusso diretto
dei pargoli da casa a scuola non consentiva ai negozianti di Largo
Vittoria e Piazza della Chiesa di uccellare mattina e pomeriggio
pargoli e genitori.
La giunta Morelli/Conti che su pressione ideologica della coppia di
insegnanti Morelli e Serra vollero la nuova Rodari portò alla sconfitta
della Serra come successora della Morelli ed alla vittoria del campione
della rappresentanza dei bottegai indigeni: quel Gandolfi di incerte
origini politiche (più o meno navigò in 3-4 formazioni nei 5 anni do
malgoverno- ma di bene determinati orientamenti: blocco della nuova
Rodari, fine del trasporto pubblico, cambio del percorso atb,
mancata finitura della biblioteca-auditorium. Sarà un caso che proprio
nelle due piazze del paese si siano insediate numerose banche, tra cui
in trio saltato in aria al tempo recente del default delle venete.
Quel monstre politico che sono state le giunte provinciali Rossi uno e
Rossi due, nella prima anche la Serra ne fu assessore, hanno
sbloccato i lavori del tratto di SP470- finanziati da trent'anni- dal
quadrifoglio con l'asse interurbano fino a… Paladina. E si sono ben
guardate dall'esaminare a fondo il progetto Fabiani, che s'é
rivelato all'atto pratico del tutto insufficiente sia per la
dimenticanza di centinaia di interferenze che sono presenti -fibra
ottica a parte in due casi- da almeno 30-40 anni sia per le soluzioni
addottate. Basta osservare la sistemazione del lobo NO del quadrifoglio
con la Briantea oppure la soluzione adottata tra via Marigolda e via
Brembo per capire che mentre il Comune di Curno dormiva facendo finta
di nulla, qualche privato proprietario di ville e capannoni in loco si
muoveva – eccome si muoveva!- riuscendo a convincere il progettisti di
soluzioni costose in loro vantaggio. Basta leggere le planimetrie.
Il menefreghismo del Comune di Curno, non fosse bastato quello
precedente, si conferma da ultimo con la decisione di affidare la
progettazione dell'inutile rotonda sulla via Lecco all'altezza di via
Marche, sempre alla provincia anche se interessa una via comunale (via
Lecco è comunale fino all'incrocio col confine di Mozzo sopra la
Merena).
Il Comune di Curno fa il bullo (senza soldi….) finanziando
un'opera del tutto inutile che serve –quanto a popolazione e imprese-
almeno per la metà di altri comuni: Ponte e Mozzo. Ma i maliziosi
continuano a solfeggiare che in loco ci sarebbe un importante negozio a
cui –con la rotonda- verrà data l'entrata-uscita direttamente su
questa. Vedremo se le ciacole del bar avranno conferma.
La telenovela ovviamente non è mai finita perché non si comprende per
esempio come mai il sovrappasso della via Lecco sia stato ampliato
verso ovest ma non abbiano sostituito le travature della parte est. Non
si comprende a cosa serva la pista ciclabile che collega tre
insediamenti tra via Marigolda e via Brembo con via Brembo.
Adesso viene il bello perchè entra in funzione l'impresa che
dovrà spostare le interferenze del sottopasso di via Brembo in vista
dell'ampliamento della sezione dello stesso. Bisogna chiudere la strada
e quindi i bottegai di largo Vittoria sono dati fuori da matto
come –giustamente- danno fuori gli abitanti della Merena e della
Marigolda che debbono venire obbligatoriamente in paese e per farlo
debbono avere un auto o il bus perché non ci sono percorsi
pedonali aperti.
La giunta Gamba adesso deve metterci una pezza e pensa e ripensa e
ripensa scodella la soluzione: “l'Amministrazione comunale ha deciso di
erogare un contributo per l'acquisto dell'abbonamento mensile (1 zona)
per il trasporto ATB da Marigolda a Curno centro e viceversa. Tale
contributo è riservato ai residenti della zona Marigolda che:
- abbiano più di 65 anni e che NON siano proprietari di un'autovettura a loro intestata;
- NON siano proprietari di un'autovettura a loro intestata, abbiano
ISEE familiare inferiore a euro 10.000,00 e non siano già titolari di
un abbonamento ATB. Il contributo sarà pari al 50% del costo
dell'abbonamento e verrà erogato per il solo periodo di chiusura del
sottopasso e in assenza di eventuali soluzioni alternative che
permettano la mobilità a piedi o in bicicletta tra le due zone”.
Fine della prima parte del cinema.
Visto che (quasi) da mezzo secolo si sta discutendo della mitica
“tangenziale sud di Bergamo” di cui fa parte anche… il tratto ovest che
è la SP470 da Dalmine ad Almè.
In tutti questi anni il Comune di Curno, attraverso i piani regolatori
e poi ilPGT pèoteva benissimo favorire lo spostamento dalla SP470 degli
attuali insediamenti produttivi e commerciali (tutti capannoni ormai
iper energivori e malridotti visto che hanno oltre 30 anni) in altre
zone del comune che sono altrettanto centrali rispetto ai rispettivi
business. Oltre al fatto che su quella strada c'è anche una scuola che
viene normalmente ritenuta di serie Z rispetto al resto.
Dalla SP470 tra via Europa e via Lecco si potevano conservare quindi i
due quadrifogli e creare due bretelline in discesa dalla valle su
via Brembo e in salita da via Brembo sulla SP470 in direzione sud.
Insomma “isolare”il più possibile il paese da questa autostrada. Così
non è stato la “mente urbanistica” di Curno, l'arch. Conti che è
presente in consiglio comunale da quasi trent'anni, ha sempre
confermato in peggio le scelte anche delle maggioranze di centrodestra,
senza avere coraggio cultura volontà di cambiare radicalmente certe
vecchie scelte che-basta passare per capire- sono state
abbandonate dal mercato. Chi è il fesso che crede ancora che
aprire un botteghino sulla Almè-Dalmine saranno affari d'oro? Forse
qualche caprone sceso a valle con la piena del Brembo.
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TUTTI FIGLI DI OPERAI?
Il feeling dell'avvocato Zoppini con i rampolli presidenziali
Da un figlio di capo di Stato a un altro, senza soluzione di
continuità. Deve essere molto bravo nelle relazioni professionali,
Andrea Zoppini, figlio di un barone della medicina romana, avvocato con
studio di lusso in piazza di Spagna e professore ordinario alla facoltà
di Giurisprudenza all'Università di Roma Tre, allievo di Pietro
Rescigno e già sottosegretario alla Giustizia con Paola Severino
ministro, se è riuscito nell'intento prima di avere in studio Giulio
Napolitano, quando il padre Giorgio era l'inquilino del Quirinale, e
ora di legarsi in un'amicizia senza se e senza ma con Bernardo Giorgio
Mattarella, figlio dell'attuale presidente della Repubblica. Napolitano
jr, 50 anni quest'anno, una carriera universitaria all'ombra di Sabino
Cassese, caro amico di papà e dello zio Guido Fabiani (per 15 anni
rettore dell'Università Roma Tre e poi dimessosi nel 2013 per fare
l'assessore alle Attività produttive della Regione Lazio), che lo ha
portato a essere ordinario di Diritto Amministrativo a Roma Tre (sì,
quella dove era rettore lo zio), è stato per diversi anni collaboratore
dello Studio Zoppini. Peccato che ultimamente i rapporti tra i due si
siano raffreddati – si parla di divergenze sui compensi, ma potrebbe
essere gossip da malelingue – fino al punto di indurre Giulio
Napolitano a trasferirsi presso lo Studio Chiomenti, dove ha appena
assunto il ruolo di of counsel negli uffici, che sono proprio di fronte
al palazzo del Quirinale, del dipartimento di diritto amministrativo.
Zoppini ha ingaggiato col primogenito di Sergio Mattarella una
relazione amical-professionale che dovrà sostituire quella con Giulio
Napolitano
Ma Zoppini non si è vestito di nero. E al motto “morto un rampollo se
ne fa un altro”, eccolo ingaggiare con il primogenito di Sergio
Mattarella una relazione amical-professionale che, nella ambizioni
dello Zoppini, dovrà sostituire quella con Napolitano. E non pare sia
uno ostacolo insormontabile il fatto che nel frattempo Bernardo Giorgio
Mattarella – professore ordinario di diritto amministrativo alla Luiss,
dove è anche condirettore del master in Management e politiche delle
Amministrazioni pubbliche, e già consulente di Marianna Madia (ex
fidanzata di Giulio Napolitano) nella riforma della PA che porta il suo
nome – sia diventato of counsel dello Studio Grimaldi, ingaggiato dal
managing partner Francesco Sciaudone per seguire in particolare
contenziosi dinnanzi alla Corte dei Conti e al giudice amministrativo.
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SFUMA LA CICLABILE PER L'OSPEDALE E L'APPRODOAL BREMBO?
La sindaca Serra annunciava a marzo 2017 che «la società RES, che
ha ricostruito il capannone che si affaccia sulla Briantea e che ora
ospita McDonald’s, Roadhouse e Dolce Forno, deve costruire la pista che
si collega alla precedente (quella davanti al Centro Sportivo Gamba) ,
scavalca la roggia Serio verso est e si congiunge alla strada campestre
nel territorio di Treviolo, strada che sottopassa la circonvallazione
Leuceriano e arriva all’ospe dale Giovanni XXIII». Tutto fermo: il
comune non riesce a farsi dare il terreno di un privato (col
quale è in bega da qualche lustro) sul quale dovrebbe passare la
pista nel tratto da via Marconi dalla sede della SEI a via Ruffilli. La
striscia di terreno una volta acquisita dal Comune verrebbe
consegnata alla RES che farà la pista. Campa cavallo conoscendo la
controparte del comune.
Situazione pressochè identica anche per il c.d. «Approdo al
Brembo» la cui posizione non pare ben chiara se in fondo a via Brembo
oppure in fondo a via Lungobrembo. Intanto non esiste uno
straccio di progetto esecutivo. Però il comune ha già comprato il
legname per fare le barriere (coi soldi del BIM) ma anche in questi
casi pare che ci siano sempre problemi per l’acquisizio- ne dei terreni
dai privati per fare passare il percorso. Non pare ci siano contenziosi
in corso ma le controparti del comune pare si stiano affilando la
dentatura. Del resto per la giunta Gamba la faccenda è solo fumo da
spandere.
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