ANNO
NUOVO GABOLA NUOVA: LA TREVIOLO-PALADINA DOVREBBE COSTARE 21 MILIONI.
FINORA HANNO ESEGUITO 1/5 DELL’OPERA, MA CE NE SONO GIÀ ALTRI 21 DI
COSTI AGGIUNTIVI PER UN PROGETTO FATTO MALE
Un classico all'italiana, segnale che ANCHE in Provincia di Bergamo è
consolidato il clima che altrove non ha un nome gradevole. Una sorta di
omogeneizzazione in negativo della realtà nazionale. La differenza che
veniva esibita sul petto a mo di gloria da imprese muratori enti
pubblici bergamaschi meglio se la tolgano alla svelta: nord e sud uniti
nel casino.
Chi passa in auto sulla provinciale Villa d'Almè-Dalmine, sfilando a
passo d'uomo tra le barriere del cantiere pensa soddisfatto che i
lavori della Tangenziale fra Treviolo e Paladina siano in pieno
svolgimento. Non è così. Procedono a strappi o a parti scollegate
e – questo è il peggio!- sono anche in ritardo di otto mesi, per
una serie di problemi che potrebbero portare al raddoppio dei costi.
Colpa delle interferenze e delle sottosezioni: in 150 punti sotto la
strada scorrono fogne, reti idriche, cavi elettrici, tubi del gas, che
vanno spostati. In buona parte delle sorprese per la Vitali, l'impresa
di Cisano che ha ereditato dalla Fabiani di Dalmine l'appalto da 21
milioni di euro. Il cantiere è stato consegnato il 1° febbraio 2018 per
essere terminato il 1° marzo 2020. Invece finora è stato eseguito solo
il 22% dell'opera e su 760 giorni di lavoro previsti ce ne sono già 206
giorni di mancata produttività. E otto mesi di ritardo per l'opera.
«Sempre che sorgano poi altri ulteriori problemi» è lo sfogo è di
Michele Comi, responsabile di commessa per la Vitali, colui che deve
far quadrare i conti.
Su 5 chilometri di strada si calcolava di risolvere prima i 3,2 di
riqualificazione e ampliamento fra Treviolo e Mozzo, per poi dedicarsi
alla parte più complicata, gli 1,8 in trincea a Paladina. Ma nella
prima parte la Vitali è ferma: stanno lavorando soprattutto quelli che
devono spostare gli impianti. Finora ne sono stati risolti 80. Dodici
su 28 sono di Uniacque. Anche l'ampliamento del ponte sulla Briantea
c'è andato di mezzo. È stato trovato un fascio di fibre ottiche di
Telecom, per il cui spostamento sarebbe servito un appalto lungo un
anno (ma anche la presenza di un cavo dell'esercito ha complicato le
cose). Alla fine si è fatto prima a cambiare il progetto.
Da un anno c'è un rimpallo delle responsabilità triangolari tra impresa
provincia e società private proprietarie delle infrastrutture interrate
e nel frattempo la Vitali ha fatturato 2 milioni su 9, calcola 15 mila
euro al giorno di costi non previsti e maggiori oneri. Ed ha iscritto
riserve per 21 milioni di euro, somma in più che potrebbe chiedere alla
Provincia in considerazione dei costi aumentati rispetto all'appalto
risalente ormai al 2012 e dei successivi problemi.
Meglio che notiate come l'intero appalto era di 9 milioni, ne hanno
spesi finora due e adesso ce ne sono altri 21 in aggiunta (ai nove…).
Tutto questo caos dimostra ancora una volta come la politica faccia
intendere alla tecnica di non vedere o soprassedere a problemi che
basterebbe qualche mese per rilevarli e quindi iscriverli nel progetto.
Ma quando un'opera comincia un quarto di secolo or sono e non è ancora
terminata significa che è fatta coi piedi dalla tecnica e dalla
politica. Significa che c'è un enorme contrasto di interessi tra chi
non volendo investire vuole favorire la situazione del momento e chi si
tiene gli appalti come un salvadanaio.
Basta osservare il solo tratto di ampliamento della 470 nel territorio
di Curno per capire come il progetto sia stato redatto da una mano
guidata da terzi soggetti che non hanno nulla a che fare coll'interesse
pubblico. Un esempio per tutti: davanti alla concessionaria Mercedes è
prevista una rotatoria per sbolognare gli accessi alla medesima e a due
privati (la concessionaria poteva benissimo essere spostata altrove su
strade altrettanto importanti) e da questa rotatoria… per un miracolo
parte una maxi pista ciclabile che arriva fino alla via Brembo
all'altezza del sottopasso. Non si comprende quanto volume di traffico
pedonale o ciclabile generi una piccola concessionaria e due famiglie
tale da rendere ASSOLUTAMENTE necessaria un'opera di tale ampiezza.
Ma è proprio TUTTO il progetto della 470 su Curno che dimostra la
miopia culturale e progettale sia della provincia che quella del Comune
di Curno ed è un caso che l'assessore provinciale che ha deliberato
questo sia l'architetto che è sindaco di Treviolo dove (non nel comune
ma sul territorio) lavora moltissimo l'assessore curnese al territorio,
l'arch. Conti. Soggetti che risolvono problemi viari di natura ormai
nazionale se non internazionale (casualmente sulla SP 470 CIRCOLA TUTTA
la Nestlé-San Pellegrino…) col metro della villetta a schiera e della
botteguccia sottocasa. O per dirla in maniera politicamente corretta
“di vicinato”.
Semplificando al massimo tutti gli insediamenti sulla 470 a Curno
dovevano essere sposati nel rifacimento del PGT (per questo la ex
sindca Morelli ci ha accusato di volere la “deportazione” delle
imprese) e la 470 doveva avere una bretella in discesa sulla via Brembo
provenendo da nord ed una in salita dalla stessa via Brembo verso sud
per mandare il traffico della Brembo e dei quartieri ovest della 470
fuori dal paese. Vale a dire una forte semplificazione della
struttura mentre adesso non si comprende bene se sia una strada
nazionale provinciale un mix tra comunale e provinciale oppure quella
di un quartierino di villette a schiera:dove giustamente occorre una
maxi pista ciclabile. E non ci voleva molto, prima di decidere il
progetto, IMPORRE l'inventario delle infrastrutture sottostanti
per decidere tempi e costi. Invece la politica ha fatto finta di niente
in perfetta combutta con le imprese sapendo che da questo silenzioso
silenzio sarebbero poi generati a macchinetta quei 15 mila euro al
giorno di costi non previsti e maggiori oneri.
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LA GIUNTA GAMBA OGNI SETTIMANA SU L'ECO E BERGAMO POST.
TE LI RACCOMANDO
Non passa settimana che L’Eco di Bergamo e Bergamo Post,
settimanale di Percassi, non pubblichino un sostanzioso pezzo a tema
curnese, in onore (oppure odore?) della giunta Gamba. Pare però che il
tentativo di raccogliere pubblicità locale non sortisca buoni
risultati visto che non se ne vede su quelle pagine. Pazienza.
Del resto ormai anche a Curno la carta stampata non viene venduta in
quanto tale ma serve per accalappiare i clienti che andando in
negozio, vedono qualcosa d’altro e lo comperano. Fare giornali
vuol dire lavorare per lo stato (imposte e IVA, l’enel (energia
elettrica), la fiat (trasporti). In generale poi i lettori standard
della stampa locale dimenticano il 90% di quello che hanno letto
prima di arrivare a fine pagina e quindi... che bella la pagina dei
morti con le foto a colori!.
Vero che il «parlate anche male di me purchè ne parliate» non è la
filosofia della maggioranza e della minoranza consigliare, ma affidarsi
a certe penne c’é da confidare che a fine pagina i lettori abbiano
davvero già dimenticato quanto letto.
La cosa che più stupisce delle forze politiche locali, compresa la
giunta, è l’analfabetismo digitale coniugato con la più totale mancanza
di capacità relazionale non autoritaria coi cittadini.
Vero è che questa giunta é caratterizzata da un perbenismo culturale di
irritante quanto superficiale assennatezza, quindi la trasmissione
delle informazioni NON può essere pubblico tra politici e cittadini ma
deve essere sempre privato per conservare al politico la via di fuga
(ovvio che il cittadino sia sempre in malafede e capisca sempre
male a prescindere: questo l’assunto nelle risposte ai cittadini delle
ultime due sindache).
Faccio un esempio. Mentre l’agenda del presidente del consiglio (che
non è proprio l’ultimo marocchino sbarcato a Lampedusa...) è leggibile
in rete, quella della sindaca è segreta.
Così accade p.e. che mentre in paese galleggia e infuria la polemica
sui disastri dell’illuminazione pubblica, il Comune non si è
degnato di informare in via ufficiale -un comunicato nero su bianco sul
sito web e nelle bachehe del comune- dell’esito della gara così
come non ha informato che l’azienda vincitrice aveva scelto come
partner locale proprio una delle ditte che già opera -con grande
soddisfazione del comune e soprattutto dei cittadini curnesi- proprio
a... Curno.
Della serie chissenefrega.
I cittadini di Curno per sapere che la manutenzione e il mantenimento
dei beni comuni sono stati assegnati via appalto ad un’impresa di
un ex consigliere provinciale leghista si sono rimpallati la domanda
per qualche mese al bar. Sempre i cittadini curnesi, peraltro
soddisfattissimi dello stato del verde delle strade e dell’insieme dei
CVI 1,2 e delle scuole -infatti sono convinti di stare in un
comune bellissimo da vivere- si stanno rimpallando interrogativi da un
paio di lustri se tutto questo beneficio derivi dal fatto che il
dirigente responsabile del settore non sia un sindaco di una
maggioranza forza-leghista in un comune qua vicino.
Ultimamente radio bar narrava che la giunta avesse affidato un incarico
professionale a un professionista locale che fa l’assessore esterno di
una giunta forza-leghista. E’ sempre stata radio-bar che ha compreso ed
annunciato che come perché quando quanto la raccolta della rumetta
comunale sia passata in mano a una società gestita sempre da dei
leghisti della quale il comune in cui è bello da viverci per migliore
la raccolta ha dovuto diventare azionista... dei leghisti.
Invece di rendere manifesto al popolo questo audacissimo
consociativismo dell’area piddina & arancione che
governa il paese con le forze produttive e politiche del centrodestra a
trazione leghista a conferma che in Italia c’è posto per tutti nessuno
escluso e quindi hinc et nunc si concretizza quella trasparenza
istituzionale per cui se governa la sinistra l’economia è mano
alla destra e il popolo deve accontentarsi di leggere le carteglorie
della giunta Gamba comprando l’Eco e Bergamo Post, che è come bere
acqua salata al mare.
L’idea che in giro per il paese ci possano stare una mezza dozzina di
schermi dove «scorrono»le informazioni «sensibili» del proprio comune
non appartiene alla giunta Gamba nonostante ci sia un consigliere
laureato alla Cattolica incaricato della comunicazione. Non appartiene
alla giunta Gamba la trasmissione in diretta della seduta dei consigli
comunali. Non appartiene alla giunta Gamba l’idea delle commissioni.
Non viene in mente agli assessori di fare -dopo ogni consiglio o
giunta-un breve comunicato in cui informano e commentano le scelte
decise. Siete matti coi quattro euro che si beccano di stipendio!?!?.
La filosofia del governo gambiano è
precisa: noi piddino-arancioni governiamo e voi forza-leghisti avete in mano i lavori pubblici. Cosa volete di più? Un Lucano!
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