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Di lato: festa d'inverno in famiglia

Di cosa parliamo in questa pagina.
ANNO NUOVO GABOLA NUOVA: LA TREVIOLO-PALADINA DOVREBBE COSTARE 21 MILIONI. FINORA HANNO ESEGUITO 1/5 DELL’OPERA, MA CE NE SONO GIÀ ALTRI 21 DI COSTI AGGIUNTIVI PER UN PROGETTO FATTO MALE
Un classico all'italiana, segnale che ANCHE in Provincia di Bergamo è consolidato il clima che altrove non ha un nome gradevole. Una sorta di omogeneizzazione in negativo della realtà nazionale. La differenza che veniva esibita sul petto a mo di gloria da imprese muratori enti pubblici bergamaschi meglio se la tolgano alla svelta: nord e sud uniti nel casino.
Chi passa in auto sulla provinciale Villa d'Almè-Dalmine, sfilando a passo d'uomo tra le barriere del cantiere pensa soddisfatto che i lavori della Tangenziale fra Treviolo e Paladina siano in pieno svolgimento. Non è così.(...)

LA GIUNTA GAMBA OGNI SETTIMANA SU L'ECO E BERGAMO POST.
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Non passa settimana che L’Eco di Bergamo e  Bergamo Post, settimanale di Percassi, non pubblichino un sostanzioso pezzo a tema curnese, in onore (oppure odore?) della giunta Gamba. Pare però che il tentativo di raccogliere pubblicità locale non sortisca buoni risultati  visto che non se ne vede su quelle pagine. Pazienza. Del resto ormai anche a Curno la carta stampata non viene venduta in quanto tale ma serve  per accalappiare i clienti che andando in negozio, vedono qualcosa d’altro e lo comperano. Fare  giornali vuol dire lavorare per lo stato (imposte e IVA, l’enel (energia elettrica), la fiat (trasporti). In generale poi i lettori standard della stampa locale dimenticano il 90% di quello che hanno letto  prima di arrivare a fine pagina e quindi... che bella la pagina dei morti con le foto a colori!.
Vero che il «parlate anche male di me purchè ne parliate» non è la filosofia della maggioranza e della minoranza consigliare, ma affidarsi a certe penne c’é da confidare che a fine pagina i lettori abbiano davvero già dimenticato quanto letto.
La cosa che più stupisce delle forze politiche locali, compresa la giunta, è l’analfabetismo digitale coniugato con la più totale mancanza di capacità relazionale non autoritaria coi cittadini. (...)




























































ANNO NUOVO GABOLA NUOVA: LA TREVIOLO-PALADINA DOVREBBE COSTARE 21 MILIONI. FINORA HANNO ESEGUITO 1/5 DELL’OPERA, MA CE NE SONO GIÀ ALTRI 21 DI COSTI AGGIUNTIVI PER UN PROGETTO FATTO MALE

Un classico all'italiana, segnale che ANCHE in Provincia di Bergamo è consolidato il clima che altrove non ha un nome gradevole. Una sorta di omogeneizzazione in negativo della realtà nazionale. La differenza che veniva esibita sul petto a mo di gloria da imprese muratori enti pubblici bergamaschi meglio se la tolgano alla svelta: nord e sud uniti nel casino.
Chi passa in auto sulla provinciale Villa d'Almè-Dalmine, sfilando a passo d'uomo tra le barriere del cantiere pensa soddisfatto che i lavori della Tangenziale fra Treviolo e Paladina siano in pieno svolgimento. Non è così. Procedono a strappi o a parti scollegate  e – questo è il peggio!-  sono anche in ritardo di otto mesi, per una serie di problemi che potrebbero portare al raddoppio dei costi. Colpa delle interferenze e delle sottosezioni: in 150 punti sotto la strada scorrono fogne, reti idriche, cavi elettrici, tubi del gas, che vanno spostati. In buona parte delle sorprese per la Vitali, l'impresa di Cisano che ha ereditato dalla Fabiani di Dalmine l'appalto da 21 milioni di euro. Il cantiere è stato consegnato il 1° febbraio 2018 per essere terminato il 1° marzo 2020. Invece finora è stato eseguito solo il 22% dell'opera e su 760 giorni di lavoro previsti ce ne sono già 206 giorni di mancata produttività. E otto mesi di ritardo per l'opera. «Sempre che sorgano poi altri ulteriori problemi» è lo sfogo è di Michele Comi, responsabile di commessa per la Vitali, colui che deve far quadrare i conti.
Su 5 chilometri di strada si calcolava di risolvere prima i 3,2 di riqualificazione e ampliamento fra Treviolo e Mozzo, per poi dedicarsi alla parte più complicata, gli 1,8 in trincea a Paladina. Ma nella prima parte la Vitali è ferma: stanno lavorando soprattutto quelli che devono spostare gli impianti. Finora ne sono stati risolti 80. Dodici su 28 sono di Uniacque. Anche l'ampliamento del ponte sulla Briantea c'è andato di mezzo. È stato trovato un fascio di fibre ottiche di Telecom, per il cui spostamento sarebbe servito un appalto lungo un anno (ma anche la presenza di un cavo dell'esercito ha complicato le cose). Alla fine si è fatto prima a cambiare il progetto.
Da un anno c'è un rimpallo delle responsabilità triangolari tra impresa provincia e società private proprietarie delle infrastrutture interrate e nel frattempo la Vitali ha fatturato 2 milioni su 9, calcola 15 mila euro al giorno di costi non previsti e maggiori oneri. Ed ha iscritto riserve per 21 milioni di euro, somma in più che potrebbe chiedere alla Provincia in considerazione dei costi aumentati rispetto all'appalto risalente ormai al 2012 e dei successivi problemi.
Meglio che notiate come l'intero appalto era di 9 milioni, ne hanno spesi finora due e adesso ce ne sono altri 21 in aggiunta (ai nove…).

Tutto questo caos dimostra ancora una volta come la politica faccia intendere alla tecnica di non vedere o soprassedere a problemi che basterebbe qualche mese per rilevarli e quindi iscriverli nel progetto. Ma quando un'opera comincia un quarto di secolo or sono e non è ancora terminata significa che è fatta coi piedi dalla tecnica e dalla politica. Significa che c'è un enorme contrasto di interessi tra chi non volendo investire vuole favorire la situazione del momento e chi si tiene gli appalti come un salvadanaio.
Basta osservare il solo tratto di ampliamento della 470 nel territorio di Curno per capire come il progetto sia stato redatto da una mano guidata da terzi soggetti che non hanno nulla a che fare coll'interesse pubblico. Un esempio per tutti: davanti alla concessionaria Mercedes è prevista una rotatoria per sbolognare gli accessi alla medesima e a due privati (la concessionaria poteva benissimo essere spostata altrove su strade altrettanto importanti) e da questa rotatoria… per un miracolo parte una maxi pista ciclabile che arriva fino alla via Brembo all'altezza del sottopasso. Non si comprende quanto volume di traffico pedonale o ciclabile generi una piccola concessionaria e due famiglie tale da rendere ASSOLUTAMENTE necessaria un'opera di tale ampiezza.
Ma è proprio TUTTO il progetto della 470 su Curno che dimostra la miopia culturale e progettale sia della provincia che quella del Comune di Curno ed è un caso che l'assessore provinciale che ha deliberato questo sia l'architetto che è sindaco di Treviolo dove (non nel comune ma sul territorio) lavora moltissimo l'assessore curnese al territorio, l'arch. Conti. Soggetti che risolvono problemi viari di natura ormai nazionale se non internazionale (casualmente sulla SP 470 CIRCOLA TUTTA la Nestlé-San Pellegrino…) col metro della villetta a schiera e della botteguccia sottocasa. O per dirla in maniera politicamente corretta “di vicinato”.
Semplificando al massimo tutti gli insediamenti sulla 470 a Curno dovevano essere sposati nel rifacimento del PGT  (per questo la ex sindca Morelli ci ha accusato di volere la “deportazione” delle imprese) e la 470 doveva avere una bretella in discesa sulla via Brembo provenendo da nord ed una in salita dalla stessa via Brembo verso sud per mandare il traffico della Brembo e dei quartieri ovest della 470 fuori dal paese. Vale a dire una forte  semplificazione della struttura mentre adesso non si comprende bene se sia una strada nazionale provinciale un mix tra comunale e provinciale oppure quella di un quartierino di villette a schiera:dove giustamente occorre una maxi pista ciclabile. E non ci voleva molto, prima di decidere il progetto, IMPORRE  l'inventario delle infrastrutture sottostanti per decidere tempi e costi. Invece la politica ha fatto finta di niente in perfetta combutta con le imprese sapendo che da questo silenzioso silenzio sarebbero poi generati a macchinetta quei 15 mila euro al giorno di costi non previsti e maggiori oneri.
LA GIUNTA GAMBA OGNI SETTIMANA SU L'ECO E BERGAMO POST.
TE LI RACCOMANDO



Non passa settimana che L’Eco di Bergamo e  Bergamo Post, settimanale di Percassi, non pubblichino un sostanzioso pezzo a tema curnese, in onore (oppure odore?) della giunta Gamba. Pare però che il tentativo di raccogliere pubblicità locale non sortisca buoni risultati  visto che non se ne vede su quelle pagine. Pazienza. Del resto ormai anche a Curno la carta stampata non viene venduta in quanto tale ma serve  per accalappiare i clienti che andando in negozio, vedono qualcosa d’altro e lo comperano. Fare  giornali vuol dire lavorare per lo stato (imposte e IVA, l’enel (energia elettrica), la fiat (trasporti). In generale poi i lettori standard della stampa locale dimenticano il 90% di quello che hanno letto  prima di arrivare a fine pagina e quindi... che bella la pagina dei morti con le foto a colori!.
Vero che il «parlate anche male di me purchè ne parliate» non è la filosofia della maggioranza e della minoranza consigliare, ma affidarsi a certe penne c’é da confidare che a fine pagina i lettori abbiano davvero già dimenticato quanto letto.
La cosa che più stupisce delle forze politiche locali, compresa la giunta, è l’analfabetismo digitale coniugato con la più totale mancanza di capacità relazionale non autoritaria coi cittadini.
Vero è che questa giunta é caratterizzata da un perbenismo culturale di irritante quanto superficiale assennatezza, quindi la trasmissione delle informazioni NON può essere pubblico tra politici e cittadini ma deve essere sempre privato per conservare al politico la via di fuga (ovvio che il cittadino sia sempre in malafede e capisca sempre  male a prescindere: questo l’assunto nelle risposte ai cittadini delle ultime due sindache).
Faccio un esempio. Mentre l’agenda del presidente del consiglio (che non è proprio l’ultimo marocchino sbarcato a Lampedusa...) è leggibile in rete, quella della sindaca è segreta. 
Così accade p.e. che mentre in paese galleggia e infuria la polemica sui disastri dell’illuminazione pubblica,  il Comune non si è degnato di informare in via ufficiale -un comunicato nero su bianco sul sito web e nelle bachehe del comune-  dell’esito della gara così come non ha informato  che l’azienda vincitrice aveva scelto come partner locale proprio una delle ditte che già opera -con grande soddisfazione del comune e soprattutto dei cittadini curnesi- proprio a... Curno.
Della serie chissenefrega.
I cittadini di Curno per sapere che la manutenzione e il mantenimento dei beni comuni sono stati assegnati via appalto  ad un’impresa di un ex consigliere provinciale leghista si sono rimpallati la domanda per qualche mese al bar. Sempre i cittadini curnesi, peraltro soddisfattissimi dello stato del verde delle strade e dell’insieme dei CVI 1,2 e delle scuole -infatti sono convinti  di stare in un comune bellissimo da vivere- si stanno rimpallando interrogativi da un paio di lustri se tutto questo beneficio derivi dal fatto che il dirigente responsabile del settore non sia  un sindaco di una maggioranza forza-leghista in un comune qua vicino.
Ultimamente radio bar narrava che la giunta avesse affidato un incarico professionale a un professionista locale che fa l’assessore esterno di una giunta forza-leghista. E’ sempre stata radio-bar che ha compreso ed annunciato che come perché quando quanto la raccolta della rumetta comunale sia passata in mano a una società gestita sempre da dei leghisti della quale il comune in cui è bello da viverci per migliore la raccolta ha dovuto diventare azionista... dei leghisti.
Invece di rendere manifesto al popolo questo audacissimo consociativismo  dell’area  piddina & arancione che governa il paese con le forze produttive e politiche del centrodestra a trazione leghista a conferma che in Italia c’è posto per tutti nessuno escluso e quindi hinc et nunc si concretizza quella trasparenza istituzionale per cui se  governa la sinistra l’economia è mano alla destra e il popolo deve accontentarsi di leggere le carteglorie della giunta Gamba comprando l’Eco e Bergamo Post, che è come bere acqua salata al mare.
L’idea che in giro per il paese ci possano stare una mezza dozzina di schermi dove «scorrono»le informazioni «sensibili» del proprio comune non appartiene alla giunta Gamba nonostante ci sia un consigliere laureato alla Cattolica incaricato della comunicazione. Non appartiene alla giunta Gamba la trasmissione in diretta della seduta dei consigli comunali. Non appartiene alla giunta Gamba l’idea delle commissioni. Non viene in mente agli assessori di fare -dopo ogni consiglio o giunta-un breve comunicato in cui informano e commentano le scelte decise. Siete matti coi quattro euro che si beccano di stipendio!?!?.
La filosofia del governo gambiano è
precisa: noi piddino-arancioni governiamo e voi forza-leghisti avete in mano i lavori pubblici. Cosa volete di più? Un Lucano!