La peggiore continuità del governo del cambiamento
Davide Giacalone analizza, in nove punti, la legge di bilancio che ha ormai preso forma. Tra cambiamento e continuità
La legge di stabilità ha preso forma, Tra cambiamento e continuità . La
legge di stabilità ha preso forma, sebbene deforme. Il governo della
novità ha generato la peggiore continuità. I loro tifosi polemizzano:
perché ci criticate, cosa hanno fatto i governi di prima? Più o meno
quel che sta facendo questo. Il nuovo consiste in un di più di
arroganza, impreparazione e faccia tosta. Vediamola, nel merito, la
continuità.
Prima di tutto il vantato braccio di ferro con Bruxelles: c'è sempre
stato. È stato ed è il frutto del fallimento della classe dirigente
italiana, incapace di fare altro che scaricare in deficit e debito la
propria incapacità di porre rimedio agli squilibri nazionali. Renzi
batteva i pugni, reclamava elasticità. L'uguale oggi. Tale quale. Con
solo un corredo d'insulti inutili e una inedita situazione di totale
isolamento dell'Italia. A Bruxelles si sono negoziati i saldi, a Roma
si sono distribuiti i (pochi) soldi. Chi dice che la legge è stata
scritta dalla Commissione sbaglia: non la condividono in nulla. Chi
dice che è frutto della forza del governo millanta: è contabilità della
disperazione.
Con i conti per il 2019 si suggella e completa lo spreco italiano dello
spazio aperto e bonificato dalla Banca centrale europea. Con il QE il
costo del debito è crollato, ma i soldi così risparmiati sono stati
portati a spesa corrente, senza far scendere il debito. Oggi come ieri.
Intanto il debito si trova sempre di più in mani italiane, talché
risulta ridicola anche solo la minaccia di non pagarlo.
Non abbiamo aumentato l'Iva, s'arrochiscono i governanti. Come i loro
predecessori. È dal 2011 che si appostano e disinnescano (quando ci si
riesce) clausole di salvaguardia, per poi subito riappostarle,
ingrandite, per l'anno successivo. Ieri come oggi. L'uguale.
Per cercare spazi elettoralistici si sono erosi gli investimenti e
fatta crescere la spesa corrente. Ieri come oggi. L'uguale. Solo che, a
questo giro, l'assistenzialismo non si maschera neanche da presunto
sgravio fiscale, ma si mostra orgoglioso di sé. Ieri come oggi, ammesso
che riescano a realizzare quel che si propongono di fare, l'effetto
sarà un impoverimento dei poveri, deprivati della crescita e dello
sviluppo. E se ne gioveranno evasori fiscali e contributivi. materie
note, diciamo interne alle biografie dei governanti.
Ieri come oggi si appostano false privatizzazioni. In realtà
trasferimenti di proprietà fra mani pubbliche (leggi Cassa depositi e
prestiti) per far finta di avere più soldi e meno deficit. Quel che
succede a chi aliena patrimonio non per abbattere i debiti, ma per
alimentare la spesa, è noto. Ma ciascuno pensa riguardi solo altri.
In continuità con il passato anche la fiscalità demoniaca, talché quel
che si sarebbe dovuto cancellare ora si promette che aumenterà.
Ieri si prendevano provvedimenti temporanei nel settore pensionistico,
con i contributi di solidarietà e oggi anche. Si millanta come
controriforma (non solo della Fornero, ma anche dello scalone Maroni,
che credo di ricordare fu un ministro della Lega) un cambiamento del
pensionamento che ha valore solo temporaneo. Il cielo sa quale mai
possa essere la ragionevolezza di una roba per cui per due anni puoi
andare in pensione prima (rimettendoci) e poi non più! Il tutto
aumentando, come già si è fatto per il mercato del lavoro,
indeterminatezza e insicurezza del quadro normativo. Veleno.
In un Paese che ha il dramma di una scarsa partecipazione al lavoro
(lavoriamo in troppo pochi, per troppo poco tempo) si spendono soldi
per fare in modo che si smetta di lavorare o si ricevano sussidi per
non lavorare. Droga.
Inizialmente volevano far credere che l'Italia potesse crescere
dell'1.5% (Savona strologava del 2), nel 2019. Capricciosa cretinata.
Hanno dovuto ammetterlo. Ora la crescita prevista è all'1%. Spero tanto
di sbagliarmi, ma non lo faremo. In queste condizioni staremo sotto. Il
che significa vedere crescere il peso percentuale di deficit e debito.
Dicono: anche gli altri sbagliavano le previsioni. Ora, a parte il
fatto che sbagliare e falsificare non sono sinonimi, a parte che
neanche è del tutto vero, mi sfugge in cosa consista l'attenuante, se
non in una rivendicazione di continuità che è l'opposto del cambiamento.
Davide Giacalone
|
ILPANETTONE DELLA GAMBA
La giunta Gamba manda alle famiglie curnesi il panettone: “Curno in
Comune” titolo che pretende di essere ovviamente intelligente e
politicamente corretto. La nostra maliziosa attenzione va alle
encicliche che le tre forze politiche mandano al popolo bove (quello
che riscalda col proprio fiato il Bambinello: a cosa avete pensato
malpensanti che non siete altro!?). In primis a quello della sindaca
emerita Serra capogruppo della maggioranza. Da brava madamina scodella
il suo compitino: chissà se mai sia stata informata che nell'ultimo
mese una donna di 49 anni è morta di ictus e la figlia di pochi mesi di
una mamma ventenne le è annegata. Chissà se si sia mai confrontata con
quel gruppo di donne- nonne- bisononne che può incontrare di mattina
presto al bar della S.P. piuttosto che quelle imbacuccate nei
pellicciotti e nel piumini in piazza del mercato. Seguono le
lamentazioni del capogruppo forzista sull'ampliamento food del centro
commerciale e il neo distributore su via Curnasco. Piagnistei inutili
visto che le leggi che permettono questi scempi le ha fatte il
centrodestra leghista della regione Lombardia: compresi quei
consiglieri che lui fece calare a Curno a sostenerlo nella campagna
elettorale. Segue di nuovo la rumentologa ex sindaca Serra che
dopo vent'anni di consiglio comunale e un quinquennio di
sindaco e la creazione de La Miniera non è riuscita a portare il
paese oltre il 65% di differenziata e quindi ha deciso coraggiosamente
di sbolognare il problema ad un carrozzone pubblico. A proposito
del destino del CVI2 la sindaca Gamba confessa senza imbarazzo
che «l'Amministrazione non è in grado di provvedere direttamente né
alla gestione diretta del centro sportivo, né ad una sua ulteriore
valorizzazione che richiederebbe di intraprendere investimenti
strutturali per rendere il centro più rispondente alle attuali esigenze
della cittadinanza e del potenziale bacino di utenza». Che tradotto
significa: siccome il comune non ci ha mai messo testa e soldi per
mantenere il CVI2, quello adesso s'è ridotto a un rudere e il comune
spera di trovare qualche «imprenditore» disposto a metterci soldi ed a
obbedire sia a nostri dictat che a quelli dell'utenza. Hai
voglia!. Arriva anche la pagina -immancabile!- dedicata a « Curno
più sicura» e l'assessore Cavagna annuncia entusiasta; «ci siamo».
Elenca come abbiano investito 124mila euro nel 2018 di cui 100mila nel
«progetto varchi»; altri 9mila nel progetto per il riconoscimento
in automatico delle targhe dei veicoli che transitano sotto i «varchi
elettronici»; oltre 3mila per il pattugliamento notturno estivo in
paese e quasi 10 mila euro per l'istallazione di telecamere su vari
obiettivi dei ladroni. Purtroppo l'assessore dimentica di specificare
dettagliatamente quanto il Comune finora abbia speso in
tema di sicurezza (300mila euro....dalla prima telecamera) e non dica
nemmeno a quanto ammontino i furti e i danni subiti (per davvero....)
rispetto a quella spesa. Noi siamo del parere che la somma dei danni
sia meno della metà della spesa per la sicurezza investita nel tempo
dal Comune così come oltre il 90% dei ladroni non sia mai stata
individuata. L'assessore dimentica anche di dire a quanto
ammontino le sanzioni comminate per violazioni del CdS e a quanto
ammontino le somme «NON» incassate. Della serie: ne ho date fuori tante
ma ne ho prese poche. L'ultimo appunto guarda le due pagine della
sindaca Gamba. Così se a gennaio sono stati incassati euro
578.391 per il costo di costruzione e il contributo straordinario da
parte della Brembo SpA per l'ampliamento dello stabilimento a febbraio
una sentenza esecutiva il Tribunale di Bergamo condanna il Comune a
risarcire i fratelli Leggeri per un esproprio non perfezionato nel
lontano 1991. Si riconosce un debito fuori bilancio per un totale di
Euro 630.000. La sindaca non comunica ai suoi cittadini se abbia deciso
un'azione di rivalsa su quei consiglieri tecnici ed amministrativi che
abbiano fatto quel macroscopico danno al comune. Poi a maggio si
sono contabilizzate entrate non ricorrenti per recupero evasione IMU
per un importo di Euro 214.439 subito destinate alla costruzione della
rotonda in via Carlinga davanti alla nuova scuola Rodari per 263.450
euro. Ma l'investimento salta per quest'anno per ragioni burocratiche.
A giugno il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha aperto la
possibilità agli enti locali di richiedere la concessione di "spazi
orizzontali" (praticamente un prestito per spese in conto capitale da
restituire in due anni). L'Amministra zione ha richiesto i fondi per la
realizzazione dell'impianto di videosorveglianza mentre a metà ottobre
Regione Lombardia ha autorizzato l'utilizzo di "spazi verticali" per
Euro 520.000 per la copertura del debito fuori bilancio. Da rilevare
che il Comune aveva a fine 2017 il Comune di Curno un avanzo pari a
Euro 4.109.898 di cui disponibili Euro 1.346.298. Questi
soldi sono bloccati da Roma ladrona per ridurre il deficit
italiano rispetto ai conti dell'Europa . Ci sarebbero alcune
altre fette di panettone ma purtro
|