LA GIUNTA GAMBA VA AL MERCATO A IMBONIRE I PENSIONATI
Ci ha dato il la e siamo andati alla fonte sia pure con qualche ritardo.
Meno male che ogni settimana c'ha un orgasmo. Ancora alla sua età fanno
bene. Stavolta il custode delLa Latrina di Nusquamia, l'ing. Claudio
Piga abduano di origini sardAgnole con ascendenze in ValCamonica, uno
che ha fatto il classico in un liceo dei preti dove ebbe a studiare
pure l'Antonio Gramsci, uno che si titola aver studiato latino e greco
(ma non è laureato in tali materie: si loda e s'imbroda da solo) ha
letto sul settimanale proto leghista Bergamo Post le
dichiarazioni della sindaca Gamba alla giornalista Monica Sorti
convocata sulla piazza del mercato che «in passato, con la precedente
amministrazione, programmavamo spesso delle assemblee pubbliche, alle
quali però partecipavano pochi cittadini, sempre gli stessi e,
soprattutto, sempre quelli che comunque erano già informati».«Essere
sul mercato secondo me (la sindaca Gamba) aiuta moltissimo ad abbattere
le distanze, perché tante persone si fanno problemi a venire in Comune
per parlare con me piuttosto che con qualche assessore». Concludo il
custode delLa Latrina di Nusquamia Claudio Piga che “il contesto
chiarisce il significato: molte persone hanno soggezione
dell'istituzione, perciò non se la sentono di salire le scale del
Municipio per incontrare il sindaco o anche qualche assessore. Non
credo che le parole, e il contesto, diano àdito a dubbi di sorta”.
Da li parte in quarta per ricordare di nuovo come l'opinione della
Gamba e la sua sulle assemblee pubbliche siano
coincidenti. Una auto turibolata.
Va bene: il fatto che caghiamo tutti nello stesso modo non significa che siamo tutti uguali. O no?
Che le due sindache Serra e Gamba una volta al mese escano da
palazzo e scendano in mezzo alla folla del mercato fa pensare a tempi
trascorsi (non proprio bene) ma non si può pretendere che le due
laureate all'Unibg abbiano ben chiaro la storia delle tante Marie
Antoniette giù giù fino a Claretta Petacci.
Questo mettere a confronto le assemblee pubbliche (che sono sempre
serali o di sabato mattina) con le chiacchiere al mercato fa
comprendere la miseria politica di chi ha inventato l'iniziativa e
svela l'IMBROGLIO che le due sindache adottano nei confronti della
popolazione.
Prima di tutto ci si confronta se entrambe le persone sono
informate perlomeno allo stesso livello. L'imbroglio lo svela la
sindaca Gamba quando asserisce che “alle quali però partecipavano pochi
cittadini, sempre gli stessi e, soprattutto, sempre quelli che comunque
erano già informati”. Quindi non erano assolutamente infinocchiabili
come invece fanno le due sindache coi pensionati che sono i normali
clienti dei banchi del mercato.
Perché al mercato (di Curno) basta andarci per verificare che tipo di
gente lo frequenti: in massima parte (80%? 90%? 100%?) pensionati che
abitano il paese vecchio, e che vanno li credendo ancora alla favola
del buon prezzo, della qualità e della famigliarità col venditore.
Basta poi un giro merceologico dell'insieme e ricordarsi i banchi di
una Esselunga o i negozi del centro commerciale per capire come sulla
“qualità” ci siano opinioni gusti e conoscenze di distanza siderale.
Aggiungasi –proprio perché la folla degli anziani la conosciamo assai
bene- che in gran parte sono mezzo orbi, mezzo sordi, hanno
una conoscenza degli alimentari e della nutrizione che definire
spannometrica offende perfino i no-vax, sull'abbigliamento non
hanno nemmeno l'idea che la plastica addosso fa altrettanto
male che gettata nei fiumi (non sanno vestirsi ma si vaccinano…). E lo
diciamo non per insultare gli anziani, categoria di cui (quasi)
facciamo parte, ma proprio perché li conosciamo e vogliamo difenderne
dignità salute finanze.
Serra e Gamba sbrodolano sui tombini sfondati o sulla panchina
incendiata non spiegano agli anziani come e perché hanno fatto un
appalto con le ditte private per la manutenzione dei beni comunali e
l'illuminazione pubblica mentre si sono inserite in un carrozzone
pubblico per la nettezza urbana. Di sicuro quei pensionati non lo sanno
nemmeno e quindi non possono nemmeno chiedergliene conto. Al massimo si
lamentano delle strisce per terra, dei lampioni rotti, delle cacche dei
cani. Serra e Gamba non spiegheranno ai pensionati come mai per quei
tre MEGA appalti si sono accontentati del concorso di tre sole
ditte e non spiegheranno nemmeno a quegli anziani come mai hanno
fissato in 25 il numero di ditte che possono partecipare all'appalto
delle rotonda di via Carlinga, dando così alle poche ditte (invece
delle 113 che s'erano candidate) di mettersi d'accordo sul prezzo da
proporre e su chi spartire i lavori. Serra e Gamba scendono dal palazzo
–gli altri sono figure minori- in mezzo alla folla dei pensionati
DISINFORMATI proprio perché sanno che quelli non potranno porre domande
precise e puntuali come invece accade “nelle assemblee alle quali
partecipano pochi cittadini, sempre gli stessi e, soprattutto, sempre
quelli che comunque erano già informati”.
Serra e Gamba non spiegano ai pensionati che incontrano al
mercato il motivo per cui di riffe e di raffe decine di coop onlus
amici degli amici si beccano appalti per coprire spazi (spesso dagli
stessi proposti) per coprire e allungare il tempo per tenere
fuori casa i ragazzi delle scuole il più possibile. Non debbono
spiegarlo perché gli anziani non lo sanno e quindi non porranno mai
quelle (antipatiche) domande. Serra e Gamba vanno a parlare coi
pensionati sulla piazza del mercato perché nessuno di quei pensionati
sa che il Comune è stato condannato a pagare 630mila euro per una
sentenza su una delibera comunale cannata dalla dc, dal psi e dal pci
(non tutti: qualcuno non si presentò al consiglio).
Serra e Gamba vanno sulla piazza del mercato perché, esattamente come
la mercanzia scarsa dei banchetti, possono spacciare o vendere le loro
verità altrettanto scarsa solo per la parte che vien loro comodo.
Comodo elettorale.
Nemmeno ci meraviglia che il custode delLa Latrina di Nusquamia dia
ragione a questa prassi della Serra e della Gamba. Tutta la politica
della giunta Gandolfi è stata la politica dei bottegai curnesi. Quelli
che sfruttano il mercato settimanale per acchiappare anche qualche
altra anima di passaggio. Quelli che usano il mercato settimanale per
farsi i prezzi in bottega: offerte speciali al mercoledì (giorno
di mercato) ed alzare i prezzi gli altri sei giorni. Quelli che hanno
fatto togliere il trasporto pubblico degli studenti così potevano
acchiappare figli e mamme obbligate al passaggio in centro per andare a
scuola in via DeAmicis. Quelli che non volevano la nuova Rodari perché
gran parte degli alunni ci arrivano in auto coi genitori su altri
percorsi che quelli del centro con le botteghe paesane. Potremmo
continuare.
Certo che alla maggioranza scoccia questo blog. Certo che il
custode delLa Latrina di Nusquamia, portavoce dei bottegai indigeni, ci
definisce zabette celando il proprio fascismo e omofobia nell'aggettivo
attribuito. Concludo solo per dire che sulla piazza del mercato montano
anche le forche e ci son i lampioni per appendere chi perde: mai
dimenticare la storia: #cascatemale.
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DEDICATO A SALVINI CHE NON FA IL SUO DOVERE
Se un padre di famiglia di 57 anni si sente costretto a dormire armato
di pistola nel suo negozio perché stanco di vederselo svaligiare ogni
santo mese da ladri che restano impuniti e lo mettono in ginocchio.
Se quest'uomo al 39esimo furto in quattro anni, vedendo entrare in
negozio nel cuore della notte uomini col passamontagna e un piccone, si
sente costretto a sparare. E, seppur involontariamente, a uccidere:
allora è giusto che il Ministro degli Interni lo chiami.
E che si scusi.
Lo chiami e gli dica: “Mi scusi signor Pacini. Mi scusi a nome di tutto
lo Stato italiano. Mi scusi se col nostro fallimento, la nostra
assenza, la nostra incapacità, l'abbiamo costretta a dormire armato in
negozio per proteggere il suo lavoro, i suoi guadagni e quindi la sua
famiglia.
Mi scusi se l'abbiamo abbandonata a tal punto da far fare a lei ciò che avremmo dovuto fare noi. E cioè proteggerla.
Mi scusi se lei adesso, dopo una vita onesta e di sacrifici, ha dovuto mettersi sulla coscienza un omicidio.
Un cittadino che vuole solo vendere bici e badare ai suoi cari non
dovrebbe mai essere costretto ad ammazzare un altro essere umano, per
quanto abiette siano le sue intenzioni.
Sa, signor Pacini, qui fuori c'è gente che esulta perché lei è
diventato un assassino. Che esulta, capisce? Probabilmente non hanno la
benché minima idea del travaglio interiore che lei sta affrontando, del
peso che lei si porta e si porterà.
Quella gente, anziché stare qui fuori a esultare per la sua tragedia,
dovrebbe al contrario scendere in piazza e protestare contro le
istituzioni che l'hanno obbligata ad arrivare a tanto.
Dovrebbero chiedere la testa di tutti quei politici, incluso il mio
partito, che hanno votato tutte quelle leggi che hanno reso l'Italia il
paradiso dei criminali.
E mi scusi, signor Pacini, se approfitterò di tutto questo per
rastrellare ancora più voti. Mi scusi, se invece di scusarmi per tutto
questo, dirò che lei ha fatto bene. Ed esulterò come quelli lì fuori.
Mi scusi se anziché preoccuparmi di prevenire i reati, metterò con la
legge sulla legittima difesa lei e altri come lei in condizione di
uccidere ancora di più e di essere uccisi ancora di più.
Mi scusi se dirò che lei non deve essere processato. Lo so che è una
stronzata, perché per legge i magistrati sono obbligati a indagare
davanti a qualunque ipotesi di reato. O per assolvere o per condannare.
Ma sono obbligati a farlo. Però i miei elettori cosa vuole che ne
sappiano di queste cose, di leggi, di stato i diritto? E io devo
approfittarne capisce? Non posso non approfittarne.
Mi scusi poi se spaccerò il tuornover nelle forze dell'ordine come
nuove assunzioni, e se mi prenderò il merito dei nuovi poliziotti
assunti a partire dal precedente governo. Ma mi serve far credere che
io stia facendo qualcosa per voi. Altrimenti perché crede che io mi
faccia i comizi la maglia della polizia? Perché al mio elettorato basta
questo: un ministro con la maglia della polizia che dice alla gente
"difendetevi da soli che noi non siamo capaci”. Capisce?
Quindi mi scusi se invece di occuparmi di lei, se invece di assumere
più forze dell'ordine, più magistrati, invece di aprire nuove carceri,
di preoccuparmi di rendere certa la pena, io mi occupo di quei quattro
disgraziati che arrivano con le barche. Sì lo so che lei come loro è
figlio di emigranti in Venezuela e che così la offendo. Ma lei non sa,
non ha idea, di quanto queste stronzate piacciano al popolo.
Il popolo vuole un ministro con la maglietta della polizia che dice
alla gente “sparate voi ai ladri” e che pubblica foto di gattini su
faceboook. Alla gente della serietà e della soluzione vera dei problemi
non frega un cazzo di niente. Vuole solo che si dia la caccia a chi è
più morto di fame di loro. Ed è proprio ciò che voglio dare.
Quindi mi scusi per tutto questo. Lei ha fatto bene a sparare e a
uccidere. Ora mediaticamente la cosa me la vedo io. Con la sua
coscienza, invece, se la veda lei. E stia su. Che è solo un omicidio.
Emilio Mola
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