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Di cosa parliamo in questa pagina.

Il consiglio comunale ha approvato (FI non ha partecipato alla votazione) l'atto di transazione tra il Comune e la controparte per la sentenza che condannava il Comune ad un elevatissimo risarcimento SENZA che venisse in pubblico letto l'atto di transazione. Qualcosa di estremamente fuorilegge dal momento che tutto quel che viene approvato in consiglio DEVE essere pubblico al momento dell'approvazione. Ma la giunta Gamba su queste cose cavalca l'asino (che sarebbe il popolo... asino appunto).  Qualche giorno dopo l'hanno pubblicata sul sito del comune, dopo che gliela avevamo chiesta esplicitamente. Pensiamo che ci sia stato un accordo tra maggioranza e minoranza per non leggere l'atto in consiglio visto che chi ha combinato il guaio sono i grandi elettori padri storico politici di questo consiglio comunale.
La transazione é stata fatta dalla dirigente dell'ufficio tecnico e il risultato é un abbuono attorno al 10-12% del totale. Insomma siano stati trattati per quel che meritavamo.

Crimea-Ucraina. Basta osservare la carta a colori per capire come l'avanzata della NATO attraverso i paesi ex blocco sovietico abbia ristretto la presa sovietica verso l'Europa. Era ovvio che la Russia, Putin imperante, reagisse schierando dei nuovi missili atomici  (p.e.gli S-400) verso l'Ue e conquistando brutalmente i paesi  sul Mar Nero (ed anche lanciando 26 missili dal Mar Caspio fino alla Siria). La NATO ha fatto male i suoi calcoli con la Russia putiniana e sperava che l'accordo sui missili di oltre venti anni or sono bastasse a tenere a cuccia la Russia. Una visione  miope che lo zar Putin ha smentito.
Il tragico é che la NATO s'é espansa a est in questi paesi , che oggi sono nell'UE, e che sono i peggiori soggetti e quelli che -assieme ai debiti degli italiani- che ne minano il futuro. Lo scarto  sovietico l'hanno rifilato all'Ue.

Pagina pubblicitaria del Consorzio di Bonifica, uno di quei soggetti che tartassa brutalmente i proprietari di case e terreni nei territori di competenza, in cui annuncia un'altra spesa enorme per la sistemazione della Roggia Curna.
A parte che la buona tecnica prevede che quando si sistema un corso d'acqua si parte sempre dalla foce verso l'inizio, qui si é fatto il contrario: si procede... verso la foce.
Il fatto é che adesso c'é di mezzo un lungo tratto della roggia oggi coperto che sottopassa il preziosissimo campo di golf inventato qualche decennio or sono ai danni degli azionisti di CARIPLO da quello che fu segretario di Moro, coinvolto nello "scandalo petroli". Dopo varie situazioni precarie oggi il complesso appartiene a Percassi e quindi sarà dura imporre di rifare il tombotto a sue spese. Niente da meravigliarsi se dopo mezzo secolo quella parte interrata si sia interrotta per crolli e quindi la roggia non "scarichi" più verso valle,cioè verso le Crocette e quindi "dentro" Curno.
I Curnesi possono solo sperare che l'operazione sulla Roggia Curna si fermi a Longuelo Bergamo perchè siccome la roggia sottopassa il paese e il nostro Comune ha l'obbligo di mantenerla (gli venne concesso di coprirla ma con tutti gli oneri  residuali a carico...) nel caso sia da rifare... saranno grossi guai per le nostre finanze. Senza contare che man mano si sistema la roggia... si sposta verso Curno ogni potenziale alluvione derivata dalla stessa.
Altro che voli degli aerei!.



































ESTRATTO DELL’ACCORDO TRA IL COMUNE E I F.LLI LEGGERI PER LA RIDUZIONE DEL DANNO AL COMUNE DI CURNO.

(...)
- il giudizio n. 2568/'14 R.G., nel quale il Comune di Curno si è costituito chiedendo il rigetto delle domande dei signori Leggeri, è stato definito con la sentenza n. 505/'18 con la quale il Tribunale di Bergamo così ha statuito: “Condanna il Comune di Curno al pagamento in favore di Leggeri Tullio e Leggeri Pietro, in solido, di euro195.945,19 oltre rivalutazione monetaria ed interessi al tasso legale vigente nelle varie epoche di riferimento, da calcolarsi provvedendo a devalutare alla data del fatto (26.2.1991) il credito risarcitorio rivalutato ed a computare, quindi, gli interessi sulla differenza, secondo i criteri di cui alla sentenza della Suprema Corte n. 1712/95. dalla data del fatto a quella di pubblicazione della sentenza, con esclusione degli interessi sugli interessi; oltre interessi da tale ultima data di pubblicazione, sempre al tasso legale, sulla somma come sopra determinata, fino all'effettivo soddisfo; condanna il Comune di Curno alla refusione in favore degli attori delle spese di lite che si liquidano in euro 17.075,00 per compensi professionali, euro 480,00 per anticipazioni, oltre spese generali al 15% ed accessori di legge; pone definitivamente a carico di parte convenuta gli onorari di CTU già liquidati con decreto del 21.11.2017'.
(...)
- in corso di causa, dopo il pronunciamento della sentenza e anche in epoca successiva alla proposizione dell'appello, il Comune di Curno e i signori Tullio e Pietro Leggeri si sono confrontati al fine di valutare la possibilità di definire, amichevolmente e in via definitiva, l'insorta controversia;
(...)
-i signori Tullio e Pietro Leggeri hanno manifestato la disponibilità a definire amichevolmente la controversia con il versamento, a titolo di risarcimento/indennizzo, della somma di euro 400.000,00, al netto di eventuali ritenute, imposte e/o tasse, oltre rifusione delle spese di lite e CTU nella misura quantificata dalla sentenza n. 505/' 18 del Tribunale di Bergamo, con espressa rinuncia ad ogni ulteriore somma anche a titolo di interessi maturati dalla data del 28 febbraio 2018;
-i signori Tullio e Pietro Leggeri hanno manifestato altresì la disponibilità a riconoscere formalmente l'intervenuta acquisizione al patrimonio comunale dei fondi occupati o, comunque, a dichiarare l'abdicazione a favore del Comune di Curno della proprietà degli stessi.
(...)
a) la somma di euro 400.000,00 (euro quattrocentomila/00), al netto della ritenuta d'acconto del 20% ai sensi dell'art. 35 del D.P.R. 08.06.2001 n. 327, (e, quindi, complessivamente euro 500.000,00- euro cinquecentomila/00) quale risarcimento/indennizzo per il danno patito per l'occupazione e, di fatto, la perdita della risarcimento/indennizzo per il danno patito per l'occupazione e, di fatto, la perdita della proprietà dei medesimi signori Tullio e Pietro Leggeri così individuata:
Catasto Terreni foglio logico 9 (fogli di    mappa 5) con i mappali
3654 di Are 01.00, mappale 3656    di Are 07.30, mappale 3657    di Are 03.50,
b) la somma di euro 29.359,36 per rimborso spese legali e CTU.
(...)


Nel 2019 previsto il ripristino di altri due chilometri del tracciato



Altri due chilometri di roggia Curna saranno ri­pristinati nel 2019, grazie a un nuovo intervento del Con­sorzio di bonifica. L'intenzio­ne è stata messa nero su bian­co con lo stanziamento di cir­ca 400 mila euro nel bilancio di previsione. In attesa di un cenno di Regione Lombardia, che ormai a breve dovrebbe chiudere la procedura di Va­lutazione d'impatto ambien­tale (Via) per la realizzazione della prima delle tre vasche di contenimento nella Valle d'Astino, i lavori in program­ma l'anno prossimo permet­teranno di ripristinare un al­tro importante tratto della roggia Curna, recuperando così una capacità di raccolta
dell'acqua piovana di altre migliaia di metri cubi.
Si amplia così il serbatoio nel quale l'acqua potrà trova­re spazio nell'eventualità di precipitazioni analoghe a quella del 26 giugno 2016, che di fatto allagò l'intero quar­tiere di Longuelo (ma anche altre zone della città e dei pa­esi dell'hinterland), provo­cando danni per milioni di euro. Il lavoro di messa in si­curezza del territorio effet­tuato nel frattempo è servito per evitare altri straripamen­ti, ma l'idea del Consorzio è di proseguire con il ripristino della roggia Curna almeno fi­no allo scaricatore della Ca­scina Lupo, al confine tra i Comuni di Bergamo e Mozzo.
In queste settimane il can­tiere sta procedendo a sud di via Madonna del Bosco; entro l'anno prossimo, l'obiettivo è di arrivare a ridosso dei cam­pi da golf. «A quel punto, si tratterà di valutare il da farsi, soprattutto dal punto di vista idraulico», spiega il direttore generale del Consorzio, Ma­rio Reduzzi.
Il problema è che l'area dei campi da golf è privata e in quel tratto il corso d'acqua (o quel che resta) è stato coperto e il tracciato è tutto interrato. Bisognerà trovare accordi che interesseranno anche la proprietà stessa della roggia, il Luogo Pio Colleoni, che continua a disporre del dirit­to di passaggio lungo tutto il tracciato della Curna.
Negli ultimi 20 anni il Con­sorzio di bonifica ha speso ol­tre 3,5 milioni di euro per il ripristino del tracciato della roggia Curna, partito nel 1998 dalla zona di via Borgo Canale. «Già allora si era ca­pito che questi lavori erano importanti - prosegue Re­duzzi - ma si pensava che fos­se sufficiente ripristinare so­lo un primo tratto. Bisogna invece andare avanti, compa­tibilmente con le capacità di finanziamento del Consorzio e della Regione, perché i ri­sultati ci sono e serve dare una continuità al reticolo idrico».
Tutto quel che spenderà il Consorzio di Bonifica andrà a scomputo in una futura ope­razione di acquisizione del canale dal Luogo Pio Colleoni, il cui valore non è però an­cora stato quantificato.
Si parla di ripristinare l'in­tero tracciato della Curna fi­no al fiume Brembo, ma da Bergamo la roggia corre an­cora per circa 7 chilometri, quasi ovunque sottoterra, tra Mozzo e Curno, passando tra l'altro sotto il sagrato della parrocchia del paese: «Sono lavori grossi - ammette Re­duzzi - per cui ci sono già de­gli studi di fattibilità e degli accordi di massima con i Co­muni. In alcuni casi si do­vrebbe valutare se mantene­re il tracciato originale, op­pure fare degli adeguamenti. Ci vorranno comunque mi­lioni di euro, noi intanto an­diamo avanti a pi
La NATO si allarga ancora verso est: questo può essere un problema
(con la Russia)


Le nuove sfide alla sicurezza in Europa richiedono nuove risposte e maggiore presenza da parte della Nato. A dirlo è il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg, che ha sottolineato come “la linea tra conflitto e competizione” con la Russia sta diventando sempre più labile e sottile. Stoltenberg ha affermato che al momento non c’è “alcuna minaccia imminente” da parte di Mosca o di qualsiasi altro avversario “contro i nostri alleati” ma occorre prestare attenzione alla Russia che ha “modernizzato le sue forze armate e usato la forza militare contro i Paesi vicini, come l’Ucraina”.

“Per garantire che nulla di simile a quanto accaduto in Ucraina nel 2014 possa ripetersi a qualsiasi alleato della Nato, abbiamo aumentato la nostra presenza militare nella parte orientale dell’alleanza”, ha aggiunto, riferendosi ai militari  schierati in Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania.

La Nato ai confini orientali con la Russia
“Abbiamo gruppi pronti a combattere nella parte orientale dell’alle- anza, nei Paesi baltici e in Polonia, per la prima volta nella storia della Nato per inviare un messaggio molto chiaro: non c’è alcuna possibilità che quanto successo in Ucraina possa ripetersi in quei Paesi”, ha ribadito Stoltenberg, aggiungendo che la Nato ha anche aumentato la propria presenza in Bulgaria, Romania e Mar Nero.

Le forze della Nato, infatti, hanno notevolmente ampliato la portata delle loro esercitazioni nell’Europa dell’Est negli ultimi anni, avvicinandosi pericolosamente ai confini con la Russia. “Questa è una sfida, il che significa che dobbiamo adattarci a un ambiente di sicurezza nuovo e più esigente in cui vi è anche una linea più sfocata tra pace e guerra”, ha aggiunto il segretario generale. Ad accrescere le tensioni tra Nato e Mosca c’è la richiesta da parte di Varsavia di installare una base militare statunitense in Polonia. E nei giorni scorsi, i funzionari militari statunitensi hanno ispezionato l’area disponibile per la futura e possibile base. “Al momento siamo nella fase esplorativa” ha detto il Segretario alla Difesa James Mattis. “Non abbiamo preso alcuna decisione definitiva”.

“Queste azioni espansionistiche della Nato – ha commentato in merito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov -portano inevitabilmente a contromisure da parte russa per bilanciare l’equilibrio che si rompe ogni volta”.

Quella promessa fatta ai russi e non mantenuta
Per ricostruire il difficile rapporto tra Russia e Alleanza Atlantica è bene fare un passo indietro con una testimonianza importante. “Quando ebbe luogo la riunificazione tedesca, noi promettemmo al leader sovietico Gorbacëv – io ero presente – che se la nuova Germania fosse entrata nella Nato non avremmo allargato l’Alleanza agli ex Stati satelliti dell’Urss nell’Europa dell’Est. Non mantenemmo la parola. Peggio: promettemmo anche che la Nato sarebbe intervenuta solo in difesa di uno Stato membro, e invece bombardammo la Serbia per liberare il Kosovo che non faceva parte dell’Alleanza”.  A testimoniarlo è Jack Matlock, ambasciatore americano a Mosca dal 1987 al 1991 in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera del 15 luglio 2007 e citata nel libro dell’ex ambasciatore Sergio Romano “Atlante delle crisi mondiali” (Rizzoli, 2018).

La versione di Sergio Romano
Lo stesso ambasciatore nel suo libro ricorda come Occidente e Nato abbiano provocato la Russia, contrariamente a quanto sostenuto dal segretario generale della Nato nelle sue recenti dichiarazioni: “La goccia che ha traboccare il vaso della rabbia russa è stata la seconda crisi ucraina. Per i russi l’Ucraina non è un Paese straniero. È la terra in cui sono depositate le radici culturali e religiose della loro storia; e ha con la Russia, per molti aspetti, un rapporto simile a quello della Scozia con l’Inghilterra” afferma Romano.

“Nelle manifestazioni di piazza contro le elezioni del dicembre 2004 e nella nuova occupazione di piazza Maidan dieci anni dopo, Mosca ha visto il denaro di George Soros e la mano organizzativa dell’Open Society, la sua rete di fondazioni culturali. Nei ripetuti viaggi a Kiev del presidente polacco Aleksander Kwaniewski, durante la crisi, ha visto le ambizioni e lo spirito revanscista di Varsavia. Nelle dichiarazioni degli Stati Uniti, ha visto l’intenzione di spingere verso oriente la loro frontiera politico-militare”. Sono sciocche e imprudenti, afferma l’ambasciatore, “le potenze che credono di potere fare politica estera senza tenere conto di questi fattori. Gli americani invece hanno preferito ignorarli”.

“L’allargamento della Nato è la radice del problema”
Secondo John J. Mearsheimer, professore di relazioni internazionali presso l’Università di Chicago, il resoconto di Stoltenberg sulla crisi in Ucraina è sbagliato e l’allarga- mento a est della Nato la radice dei problemi: “Gli Stati Uniti e i suoi alleati europei condividono la maggior parte della responsabilità di questa crisi” spiegò il professore in un articolo pubblicato nel 2014 su Foreign Affairs. “La radice del problema è l’allargamento della Nato, elemento centrale di una più ampia strategia volta ad estromettere l’Ucraina dall’orbita russa ed integrarla nell’Occidente. Allo stesso tempo, l’espansione dell’Unione Europea verso est e il supporto dell’Occidente a un movimento pro-democrazia in Ucraina – iniziato con la Rivoluzione Arancione nel 2004 – erano altresì elementi critici”.

Dopotutto, scrive Mearsheimer, “l’Occidente si è mosso nelle vicinanze della Russia minacciando i suoi centrali interessi strategici, punto questo enfatizzato ripetutamente da Putin. Le élite negli Stati Uniti e in Europa sono state prese alla sprovvista dagli eventi solo a causa del fatto che aderiscono a una distorta visione della politica internazionale”.

Roberto Vivardelli / Gli Occhi della Guerra