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LA SINDACA GAMBA SI TIRA IN CASA IL PROSSIMO SINDACO DI CENTRODESTRA.
Colui che le succederà visto il successo ottenuto dal forzista Locatelli Giovanni.
In effetti il titolo non è esatto (ma il senso si) dal momento che non è la sindaca Gamba che se lo tira in casa (in comune) ma é una "banale" determina del dirigente del responsabile settore patrimonio e lavori pubblici con la quale viene nominato un ingegnere edile abitante a Curno coll'incarico (pochissimo remunerato: 1.141,92 euro lordi) di assistenza al responsabile unico del procedimento per il servizio di progettazione definitiva-esecutiva, dl
e contabilita' dei lavori di realizzazione nuova palestra della new Rodari. Progetto preliminare che prevede un importo complessivo di lavori e il resto pari a €
1.125.000,00.  Mica paglia, eh?!. Il duo Morelli Serra colpiscono ancora!
Va aggiunto a titolo informativo che che questo dirigente responsabile settore patrimonio e lavori pubblici del Comune di Curno é anche sindaco in una giunta civica di centrodestra nel Comune di Lallio.
L'ingegnere de quo é titolare di un avviatissimo studio tecnico in quel di Bonate Sopra, patria anche dell'ex presidente della provincia il piddino Rossi, ed ha in corso una lussuosa lottizzazione in viale Lungobrembo -posizionata tra casa Gualdi e casa Merelli-  denominata RESIDENCE GREN LIFE in cui propne tre ville "su misura" per il modesto prezzo di 495.000 euro.
Nulla di particolare da aggiungere tranne che questo ingegnere é anche assessore esterno di una giunta civica di centrodestra nella Città di Martinengo. Il solo fatto di avere la titolazione di "città" rispetto a Curno che è uno degli ottomila comuni italiani, ci dice qualcosa che vale.
Che é che non è quando nella passata campagna elettorale in paese si chiaccherava delle varie candidature e si scommetteva su chi come quando quanto, il nominativo del suddetto ingegnere era stato speso o suggerito da qualcuno very importan person (nel senso  uno che riscuote uno stipendio istituzionale assai alto) ma lo scontro interno tra Lega-Pedretti e FI-Locatelli non prevedeva nemmeno lontano un milione di chilometri che Locatelli arretrasse di un millimetro.
Potrebbe essere che colui che non é entrato in municipio con la fascia tricolore adesso entri con un piccolo incarico e domani non slitti via la seggiola della Gamba. Anzi: oggi come oggi coi numeri in mano potrebbe essere benissimo.
Ciao a tutti.

Di cosa parliamo in questa pagina.

Autostrade: "Non potete escluderci dalla ricostruzione del ponte"
Lettera al commissario. Aspi: "Da noi nessuna azione interdittiva"
Autostrade per l'Italia ritiene la ricostruzione della A10 "un obbligo e un diritto", e "si riserva di adottare ogni azione a tutela", in caso questi "obblighi e diritti fossero preclusi". E' parte saliente del contenuto della lettera, firmata dal direttore generale di Aspi, Roberto Tomasi, e inviata al commissario straordinario per la ricostruzione Marco Bucci e alle strutture ministeriali preposte al controllo della concessione in merito alla realizzazione del nuovo viadotto sul Polcevera. Lo riporta il Secolo XIX. (...)

UN LATINISTA E GRCISTA TRIENNALE
Avete presente che razza di faccia (solo tosta?) c'ha uno “che ha studiato latino e greco ed è un discepolo della mandria di Epicuro (leggasi: va a troie sui laghi della Brianza)” e notifica sul suo blog di avere votato per il PD (ecco perché è crollato al 18%...) ma dimentica di dire che ha fatto da portavoce pagato dal Comune di Curno (per fortuna due sole volte… poi l'hanno interdetto…) di un sindaco di destra  sostenuto da FI Lega e la “fascio femminista”?.
No, dico, un minimo di coerenza e rispetto per la destra visto che s'é dichiarato  quale ammiratore di Giannino.
Dev'essere però l'aria inquinata di Curno visto che mentre lui ammette “sono un po' fuso” – va bene succede- ecco che l'ormai ex segretario PD affigge un volantino di saluto sulle pareti delLa Latrina di Nusquamia. Ditemi voi se non c'è qualche virus a Curno. Uno di destra portavoce di una giunta di centrodestra con dentro i fascisti afferma di votare PD. Va in bega  con chi ha approvato politicamente di pagargli la prestazione e il segretario PD uscente affigge il volantino dì'uscita sulle pareti delLa Latrina di Nusquamia. Sono po' fusi. Quando c'era “lui” sarebbero finiti entrambi in Siberia.

ANDATA MALE LA VENDITA DEI BTP: LAGGGENTE NON SI FIDA DEL GOVERNO AL 60% DEI CONSENSI
È andata male. La vigilia della decisione da parte di Bruxelles sulla manovra economica del governo, bocciata due giorni fa, e le fibrillazioni dello spread ormai stabile sopra quota 300 punti (ieri ha chiuso la seduta a 309) hanno concorso al flop. La quattordicesima emissione del Btp Italia si è conclusa ieri con una raccolta pari a 2,1 miliardi di euro. Un dato che restituisce la misura della freddezza nei confronti dei titoli del debito pubblico italiano, vale ricordare che la stima del Tesoro era di un incasso atteso tra 7 e 9 miliardi. Il collocamento era destinato al mercato retail italiano, ma fin da lunedì, primo di quattro giorni di offerta, le sottoscrizioni sono apparse sotto tono con i risparmiatori e le famiglie poco disposti a sottoscrivere l'emissione.












































Autostrade: "Non potete escluderci dalla ricostruzione del ponte"
Lettera al commissario. Aspi: "Da noi nessuna azione interdittiva"

Autostrade per l'Italia ritiene la ricostruzione della A10 "un obbligo e un diritto", e "si riserva di adottare ogni azione a tutela", in caso questi "obblighi e diritti fossero preclusi". E' parte saliente del contenuto della lettera, firmata dal direttore generale di Aspi, Roberto Tomasi, e inviata al commissario straordinario per la ricostruzione Marco Bucci e alle strutture ministeriali preposte al controllo della concessione in merito alla realizzazione del nuovo viadotto sul Polcevera. Lo riporta il Secolo XIX.

Nello specifico, "quanto prospettato, oltreché doveroso ai sensi della convenzione e rispondente agli obblighi dello scrivente, (fino a revoca del governo, Aspi resta tenuta al ripristino della rete autostradale danneggiata dal crollo, ndr), sia pienamente legittimo ai sensi del dl 109 del 2018", ovvero del decreto Genova. La missiva, inclusa nel progetto definitivo per la demolizione e ricostruzione, rappresenta il primo segnale di "ostilità" nei confronti del percorso deciso dal governo che, di fatto, esclude la società dalla realizzazione del nuovo viadotto. Se fosse davvero tagliata fuori, come prevede il decreto, Autostrade non starebbe a guardare, anche alla luce del fatto che "le cause del crollo sono ben lungi dall'essere accertate", scrive Aspi.
Se da un lato la lettera mette in guardia la struttura commissariale e il governo stesso, Autostrade nel progetto definitivo ribadisce anche la possibilità di ricostruire il ponte in 9 mesi al costo di 224 milioni, la disponibilità ad operare con altre imprese e la possibilità di ritoccare il progetto in funzione delle preferenze del commissario.

"Interpretare" le lettere di accompagnamento dei progetti esecutivi che Aspi ha inviato al Commissario per la ricostruzione Marco Bucci "in data 15 ottobre 2018", in "esecuzione degli impegni previsti dalla convenzione" come "azione interdittiva della ricostruzione del Ponte è totalmente fuori luogo". Lo si legge in una nota di Autostrade per l'Italia in merito "agli articoli comparsi stamani su Secolo XIX e Stampa" nei quali si ipotizzava una 'diffida' informale al commissario per scongiurare l'esclusione dalla demolizione e progettazione del nuovo ponte. "Fin dai primi momenti dopo la tragedia - si legge nella nota -, Autostrade per l'Italia ha lavorato a una soluzione di ricostruzione in linea con le aspettative delle Autorità locali e che garantisce tempi di ricostruzione molto contenuti".
"Io non ho visto nessuna diffida formale. Le notizie di questa mattina mi hanno veramente sorpreso: Aspi dice che possono partecipare e hanno mandato il progetto esattamente come tutti gli altri. Non vedo problemi".
Lo dichiara il sindaco di Genova e commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera, Marco Bucci, commentando la lettera di Autostrade per l'Italia in accompagnamento al progetto definitivo per demolizione e ricostruzione del viadotto. Nella missiva si sosteneva che la ricostruzione del viadotto in A10 è "un obbligo e un diritto" di Aspi e che la società "si riserva di adottare ogni azione a tutela", in caso questi "obblighi e diritti fossero preclusi".
"La libertà di tutti di fare ricorsi c'è - ha commentato Bucci - però bisogna vedere se sono appropriati o no questi ricorsi.
Penso che nessuno avrà la determinazione per sospendere i lavori, altrimenti dovranno rispondere a 600mila genovesi".
Dev'essersi sollevato un pitinino l'animo il custode delLa Latrina di Nusquamiaperchè dopo avere sbattuto nuovamente contro un “fuori le carte a dimostrare quel che affermi” ecco che riprende la polemica con Pedretti, già fondatore della Lega a Curno, più volte assessore, anche consigliere regionale ed oggi nemmeno più iscritto alla Lega. Ecco cosa smerda sulle pareti della Latrina di Nusquamia il suo custode:” Nemico politico o nemico personale? Se un soggetto A (per esempio, un agrimensore) in contrasto politico con un soggetto B (per esempio, uno che ha studiato latino e greco) porta il contrasto dal piano dialettico a quello giudiziario, e denuncia il soggetto B perché B sia sottoposto a giudizio penale, in quanto B avrebbe attentato alla reputazione di A, il contenzioso da politico diventa personale. Dunque B riconosce in A un avversario personale. Se tale opinione è confortata da un'assoluzione, a conclusione dell'iter giudiziario, l'opinione di B diventa un giudizio fondato. Se poi A denuncia una seconda volta B, sentendosi ancora offeso nella sua reputazione, e B è parimenti assolto una seconda volta, non sarà alieno pensare che A sia un avversario personale di B, non una, ma due volte.
Il fatto che B riconosca in A un avversario personale non impedisce che B, che ha studiato latino e greco ed è un discepolo della mandria di Epicuro (Hor., Epist., I, 4, 10) possa conservare imperturbabilità nell'animo e sulle labbra il sorriso della ragione illuministica, quella (si parva licet…) che Diderot raccomandava al pittore van Loo che ne eseguiva il ritratto”.
Ovviamente non perde l'occasione di scrivere delle balle dal momento che greco e latino l'ha studiato pochi anni (tre?) al liceo e pretendere di essere un latinista e un grecista (si chiameranno così? Boh) è una bella pretesa da spacciare appunto come balla. Una fake new insomma.
Aggiungasi che finora non ha MAI mostrato uno straccio di carta da cui si rilevi senz'ombra di dubbio che lui sia stato assolto  nelle sue beghine legali col Pedretti. Finchè non leggiamo non crediamo. Avete presente che razza di faccia (solo tosta?) c'ha uno “che ha studiato latino e greco ed è un discepolo della mandria di Epicuro (leggasi: va a troie sui laghi della Brianza)” e notifica sul suo blog di avere votato per il PD (ecco perché è crollato al 18%...) ma dimentica di dire che ha fatto da portavoce pagato dal Comune di Curno (per fortuna due sole volte… poi l'hanno interdetto…) di un sindaco di destra  sostenuto da FI Lega e la “fascio femminista”?.
No, dico, un minimo di coerenza e rispetto per la destra visto che s'é dichiarato  quale ammiratore di Giannino.
Dev'essere però l'aria inquinata di Curno visto che mentre lui ammette “sono un po' fuso” – va bene succede- ecco che l'ormai ex segretario PD affigge un volantino di saluto sulle pareti delLa Latrina di Nusquamia. Ditemi voi se non c'è qualche virus a Curno. Uno di destra portavoce di una giunta di centrodestra con dentro i fascisti afferma di votare PD. Va in bega  con chi ha approvato politicamente di pagargli la prestazione e il segretario PD uscente affigge il volantino dì'uscita sulle pareti delLa Latrina di Nusquamia. Sono po' fusi. Quando c'era “lui” sarebbero finiti entrambi in Siberia.

 NOTIZIA.
È andata male. La vigilia della decisione da parte di Bruxelles sulla manovra economica del governo, bocciata due giorni fa, e le fibrillazioni dello spread ormai stabile sopra quota 300 punti (ieri ha chiuso la seduta a 309) hanno concorso al flop. La quattordicesima emissione del Btp Italia si è conclusa ieri con una raccolta pari a 2,1 miliardi di euro. Un dato che restituisce la misura della freddezza nei confronti dei titoli del debito pubblico italiano, vale ricordare che la stima del Tesoro era di un incasso atteso tra 7 e 9 miliardi. Il collocamento era destinato al mercato retail italiano, ma fin da lunedì, primo di quattro giorni di offerta, le sottoscrizioni sono apparse sotto tono con i risparmiatori e le famiglie poco disposti a sottoscrivere l'emissione. Cautela confermata anche nelle sedute di martedì e di mercoledì, tanto che il collocamento retail è stato archiviato con un totale di 31 mila contratti (la metà rispetto al Btp Italia emesso lo scorso maggio) per un controvalore di 863 milioni di euro, record negativo di sempre per il Btp Italia che il Tesoro ha riservato ai risparmiatori. Al di sotto delle aspettative anche la raccolta tra gli investitori istituzionali nella giornata di ieri. La domanda si è fermata a quota 1,3 miliardi, con 55 richieste di adesione. Il bilancio, insomma, è di un'emissione del Btp Italia conclusasi con il secondo peggior risultato di sempre, dopo quello del giugno 2012, quando furono raccolti solo 1,73 miliardi. Un esito che impone una riflessione al Tesoro sulla strategia da adottare nei prossimi collocamenti. La raccolta per il 2018 ha già raggiunto il 90% del fabbisogno, più problematico e costoso si annuncia il finanziamento per il 2019.
Andrea Ducci

IL COMMENTO.
L’andamento assai negativo nella vendita di questo malloppone di BTPé il miglior indice di gradimento dei cittadini verso il governo SalviMaio. Vero che il pessimo andamento aumenterà il rendimento e farà felici quelli che in gergo sono chiamati i cassettisti, vale a dire quei pensionati che investono ed aspettano tranquilli che ogni sei mesi arrivino sul conto gli interessi. Ma che non succeda lor di avere bisogno prima della scadenza perchè la tosata sul valore potrebbe farli piangere assai.
Non c’è bisogno che anche noi ci mettiamo nella processione di quelli che stimano il diluvio prossimo venturo  anche perché il coro di chi annuncia disgrazie  é già numeroso e non ha bisogno di rinforzi.
Non sono solo gli italiani si stanno interrogando sul futuro ma che anche le vecchie borbottose maestre europee sono in panne perché  nel Parlamento italiano non esiste un’altra maggioranza possibile e l’auto-scommessa del cavaliere di tornare a un governo di centrodestra deve immaginare un Salvini che si rimangia quota cento. Al punto in cui siamo il massimo che può fare un governo Lega+FI+ qualche relitto pentastellato è un mezzo condono (metà di quello in programma adesso) e un dimezzamento della quota cento. Se non un accantonamento. Insomma quando  c’è di mezzo il portafoglio gli italiani se lo tengono ben strettoe non lo mettono in mano ne a Salvini e nemmeno al    DiMaio.