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Di cosa parliamo in questa pagina.
LA GIUNTA SERRA ARMATA DEL CONSIGLIO VA ALL'ASSALTO DELLA SCUOLA PRIMARIA. TI DIAMO I SOLDI E METTITI IN RIGA!
La Giunta Gamba, dopo avere impattato bruscamente  agli inizi dell'anno scolastico 2017 con la decisione di cambio di assetto orario delle classi prime nella scuola primaria presa dal Consiglio d'istituto “F. Gatti” di Curno nel maggio 2018 ha distribuito alle famiglie 700 questionari ai genitori degli alunni frequentanti le due scuole primarie (“Rodari” e “Giovanni XXIII”), la scuola secondaria “Pascoli” e ai genitori dei bambini che hanno frequentato l'ultimo anno delle due scuole materne convenzionate con il Comune di Curno al fine di dare alle famiglie la possibilità di esprimere il proprio parere rispetto alla decisione presa dal Consiglio d'istituto in data 5.12.2017 e alle modalità con cui è stata presa. Il questionario NON era anonimo al fine di garantire una maggiore serietà nella risposta. I questionari sono restituiti all'Ufficio Servizi alla Persona del Comune di Curno. (...)

CI SONO DEMOLIZIONI E DEMOLIZIONI. NON E' VERO CHE L'ABBATTIMENTO DELLE VILLE DEI CASAMONICA VADA MESSO ASSIEME ALLE ALTRE VICENDE DEMOLITORIE DEI GIALLOVERDI.
LA PRESENZA DELLE VILLE DEI CASAMONICA SONO UNA VERGOGNA ANCHE PER IL CENTROSINISTRA.
Sgomberi e demolizioni in diretta. Ecco il nuovo format tv del governo gialloverde
Dalle ruspe di Matteo Salvini a quelle di Chiara Appendino e Virginia Raggi. Che si tratti di rom o Casamonica poco importa, ciò che conta è che il tutto avvenga live sui social
Sgomberi e demolizioni in diretta. Ecco il nuovo format tv del governo gialloverde
di David Allegranti
Non bastava Danilo Toninelli che in tv su RaiTre gattona davanti a una classe di marmocchi nel tentativo di mimare il titolo di un film. Men che meno bastava Giorgia Meloni, che ha un problema enorme di identità politica, visto che al governo c’è uno - Matteo Salvini - che fa meglio le cose che vorrebbe realizzare lei, ed è costretta a pubblicare foto con le forme di formaggio e la scritta “O parmigiano, portami via”. (...)







in marcia verso una sperata libertà negli USA









































La Giunta Gamba, dopo avere impattato bruscamente  agli inizi dell'anno scolastico 2017 con la decisione di cambio di assetto orario delle classi prime nella scuola primaria presa dal Consiglio d'istituto “F. Gatti” di Curno nel maggio 2018 ha distribuito alle famiglie 700 questionari ai genitori degli alunni frequentanti le due scuole primarie (“Rodari” e “Giovanni XXIII”), la scuola secondaria “Pascoli” e ai genitori dei bambini che hanno frequentato l'ultimo anno delle due scuole materne convenzionate con il Comune di Curno al fine di dare alle famiglie la possibilità di esprimere il proprio parere rispetto alla decisione presa dal Consiglio d'istituto in data 5.12.2017 e alle modalità con cui è stata presa. Il questionario NON era anonimo al fine di garantire una maggiore serietà nella risposta. I questionari sono restituiti all'Ufficio Servizi alla Persona del Comune di Curno.
In totale sono stati restituiti 340 questionari e di questi 336 questionari compilati anche per la parte relativa al cambio di assetto orario (pari al 48% dei questionari distribuiti).
Alle domanda se le famiglie conoscessero la decisione presa dal consiglio di istituto e giudicassero opportuno venissero coinvolte hanno risposto 273 famiglie di cui 194 in modo affermativo e ben 77 manifestando evidente disinteresse.
La decisione sui nuovi orari è stata giudicata negativamente da 171 famiglie… su 700 questionari diffusi.
Le risposte successive manifestano un pressoché equilibrio nelle 250-270 famiglie che hanno risposto finchè si arriva al quesito n° 3 - Meno ore di scuola determinano maggiore difficoltà a contrastare le disuguaglianze sociali a cui rispondono SOLO 109 famiglie solo 48  lo giudicano molto o semplicemente importante mentre 31 manifestano evidente disinteresse e 26 indifferenza.
Il quesito 6 - Nel caso di famiglie che non possano affrontare la spesa per le attività integrative, ma non solo per loro, il maggior tempo libero a disposizione dei bambini non necessariamente costituisce un'opportunità, bensì un possibile rischio di esposizione incontrollata alle tecnologie.
Numero totale risposte: 257(mai dimenticare i 700 questionari distribuiti…)  è un manifesto nello stile NO-VAX. Chi ha compilato la domanda alle famiglie  manifesta una evidente opposizione o contrarietà alle tecnologie (peraltro non sono indicate quali…) e la domanda si può qualificare nella categorie delle “cazzate” che dovrebbe da sola farci cestinare cotanto documento (ma i consiglieri comunali non si vergognano un cicinnino? ).
Una cazzata la domanda ed altrettanto cazzona la conclusione dettata dal compilatore del documento: “Anche in questo caso, l'alto numero di risposte e la prevalenza di risposte in accordo con l'affermazione sottolineano la preoccupazione delle famiglie per il tempo trascorso dai figli con apparecchi tecnologici anche perché non impegnati in altre attività quali quelle scolastiche”. Che letta letteralmente significa: siccome noi genitori ce ne freghiamo di cosa fanno i nostri figli temiamo che vedendo la tv oppure il cellulare s'infettino di chissà cosa. Bisognerebbe far presente a questi genitori che il codice impone la loro responsabilità nell'educazione e cura dei figli.
Segue un'altra sberla. Alla domanda: Quesito 12 - Minori ore di istruzione equivalgono a minori possibilità di crescita culturale. La risposta è eclatante. Nelle 257 risposte ve ne sono 94 che la giudicano poco importante, 135 molto o semplicemente importante e 28 sono del tutto indifferenti.

Alla fine la giunta Gamba fa le sue considerazioni che sintetizza:
Le risposte date dalle famiglie evidenziano che:
-una parte importante delle famiglie (194 famiglie) avrebbe voluto essere coinvolta nelle decisioni rispetto all'assetto orario
-una parte significativa delle famiglie non è d'accordo con la decisione presa dal consiglio d'istituto (171 famiglie)
-le famiglie lamentano l'impossibilità di avere a disposizione più opzioni di scelta oraria (216 famiglie)
-l'atteggiamento della scuola che ha deciso di non coinvolgere le famiglie nuoce all'immagine della stessa scuola (207 famiglie)
-esistono preoccupazioni rispetto alle spese per le attività integrative e per la ripercussione sul piano di diritto allo studio (168 famiglie).

Il problema è che i numeri delle risposte rispetto al numero dei questionari distribuiti è talmente distante che così come le buone intenzioni non sempre si traducono in altrettante buone azioni appare evidente la distanza tra il modo imperativo della giunta di governare un mondo di cui pretende rappresentanza mentre in concreto i numeri la danno a meno di un terzo anche perché alla fine SOLO 43 famiglie su 250-270 hanno ritenuto o saputo dare consigli in merito. Il che  può essere letto come un disinteresse di massa, come una ignoranza a altrettanto di massa e come un “me ne frego tanto fate sempre come volete”. Che non sono bei pensieri.

Inoltre il questionario non aveva un qualche riferimento allo stato economico della famiglia. Comprendiamo come fosse difficoltoso farsi dare questa informazione attraverso una questionario NON anonimo ma pensiamo che proprio il fattore reddito e stato di benessere (o malessere) famigliare era uno dei punti dirimenti per stabilire il risultato che da un lato può essere considerato positivo (250-270 risposte su 700 questionari sono numeri medi e quindi con significato) ma dall'altro lato ha manifestato una FORTE frattura tra i tre soggetti (genitori scuole comune) che varrebbe la pena di approfondire.

L'immagine  che esce da questa “indagine” spannometrica (che autorità ha o aveva chi l'ha elaborato?) fa emergere un'idea di famiglia che considera la scuola come uno (s)comodo obbligatorio per i figli che deve costare il meno possibile ed occupare il maggior tempo (dei figli) possibile. Che è poi l'immagine “simmetrica” dei mega piani del diritto allo studio adottati dal comune che si accompagnano alle altre “offerte” di varia natura, oltre quella puramente sportiva fatta da persone senza professionalità, in cui  si pensa che la quantità faccia aggio e soddisfazione sui contenuti (del tutto incontrollati: si parte dal principio che la scuola –come tutto quello che attiene ai ragazzi- sia fatta da insegnanti bravissimi e preparatissimi).
Ma da  questa indagine emerge anche il “modello” di democrazia e di relazioni tra famiglie scuola comune che la giunta Gamba hanno in mente, che non è esattamente un modello costituzionalmente corretto dal momento che il soggetto più responsabile –le famiglie-appaiono come i protagonisti solo economici dell'insieme mentre dovrebbero essere gli attori principali.
Proprio lo spirito che  vi si legge e lo stesso fatto che il documento, redatto da un soggetto anche stavolta del tutto anonimo e quindi di ignota qualificazione- è quello di una concezione autoritaria verso i due soggetti ( famiglie e scuole ) che dovrebbero stare al primo posto in tema.
Del resto quando si ha il coraggioso coraggio di scrivere il quesito n.3, meglio chiudere ogni discorso. Quando si ha il coraggioso coraggio di scrivere questo documento senza che sia firmato da un soggetto qualificato e conosciuto, fa apparire questo documento come chi va dal medico col mal di pancia e dice al dottore: dottore c'ho un cancro.
Ciao stai bene è l'unica risposta sensata.
Sgomberi e demolizioni in diretta. Ecco il nuovo format tv del governo gialloverde

Dalle ruspe di Matteo Salvini a quelle di Chiara Appendino e Virginia Raggi. Che si tratti di rom o Casamonica poco importa, ciò che conta è che il tutto avvenga live sui social
Sgomberi e demolizioni in diretta. Ecco il nuovo format tv del governo gialloverde

di David Allegranti

Non bastava Danilo Toninelli che in tv su RaiTre gattona davanti a una classe di marmocchi nel tentativo di mimare il titolo di un film. Men che meno bastava Giorgia Meloni, che ha un problema enorme di identità politica, visto che al governo c’è uno - Matteo Salvini - che fa meglio le cose che vorrebbe realizzare lei, ed è costretta a pubblicare foto con le forme di formaggio e la scritta “O parmigiano, portami via”.

Il trash dell’Internet offre adesso un nuovo genere: le dirette Facebook degli abbattimenti dei campi rom. Evidentemente, la distruzione delle case abusive riporta alla mente epoche in cui - fanciullina - la gente si divertiva con il Meccano o con il Lego a fare e disfare. Finora l’abbattimento dei campi rom era appannaggio della Lega, con Matteo Salvini pronto a vestire l’elmetto giallo per mostrare ai follower come viene bene giù una casa (versione aggiornata di certe gare da spogliatoio), come quando ha orgogliosamente mostrato “le ruspe in azione nel campo Rom di Ospedaletto”, a Pisa, a settembre: “Per ora smantellati solo i capannoni vuoti, ma si sta già lavorando per far sgomberare completamente l’accampamento entro pochi mesi”.

Adesso è il turno anche di Chiara Appendino, la sindaca di Torino che viene costantemente soverchiata dalla sua maggioranza su qualsiasi argomento ed è finita sotto tutela dei No Tav del M5s torinese, a partire dal suo vicesindaco, Guido Montanari. Oggi ha annunciato l’“abbattimento delle baracche abusive nel campo Rom di via Germagnano. Tra pochi minuti in diretta”.

Dopo gli sgomberi a Roma del centro Baobab e delle case abusive dei Casamonica - due vicende e storie diverse che possono tenersi insieme solo nell’immaginario felpastellato - poteva essere da meno la sindaca di Torino, costretta a specificare che in diretta non sarebbero andati operai con petti nudi e campi di grano alle spalle ma solo una conferenza stampa? Resta, comunque sia, il duello fra leghisti e Cinque stelle su chi è più bravo a demolire. Un tema, come si vede, trasversale. Lo annota anche il capogruppo della Lega in Comune a Torino Fabrizio Ricca: “‘Ruspa’ non è più un modo di dire ma una realtà dei fatti contro gli abusivi. Prima di avere Matteo Salvini come ministro dell’Interno nulla si muoveva sotto il sole”. Ora la ruspa piace anche ai Cinque stelle, in quest’eterna rincorsa della politica italiana all’agenda Salvini.

A Pisa, da mesi, i leghisti pubblicano foto e video di abbattimenti, tutto molto scenografico perché serve a far presa sull’elettorato che così non può distrarsi troppo con inezie come lo spread che vola. “Primi interventi di demolizione alle baracche dei rom al campo nomadi di Oratoio (Pisa). La pacchia è finita!”, ha scritto su Facebook Edoardo Ziello, deputato della Lega, pubblicando la foto di una ruspa in azione contro le mura di cartone di una casa appena abbattuta.

A Cascina idem,l’amministrazio ne leghista guidata da Susanna Ceccardi ha preparato lo sgombero del campo rom del Nugolaio. Il problema, spiega l’associazione Articolo 34, che fra le altre cose si occupa di facilitare l’accesso all’istruzione scolastica dei bambini rom, è che il campo “esiste da circa 30 anni ed era autorizzato come ‘Area attrezzata per la residenza per Rom e Sinti’. Attualmente ci vivono 27 adulti e 25 bambini, a cui non vengono date soluzioni alternative. Si tratterebbe pertanto di uno sgombero forzato, che lascia per strada persone in uno stato di precarietà peggiore di quello in cui si trovano e risulterebbe illegale”. L’importante insomma è abbattere, lasciare la gente per strada, per avere una nuova emergenza e potersene comodamente lament