SE UN SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD CONVOCA I CRESIMANDOI DEL PAESE IN COMUNE...
Quando ho visto la foto del sindaco di Scanzo, candidato a segretario
del PD provinciale, nella foto del ricevimento dei “cresimandi” del suo
paese nella sede del comune mi sono cascati gli attributi nelle
pantofole. Un altro di quelli che non hanno ben chiara la
larghezza del Tevere. Ormai i sindaci piddini e quelli di coalizioni
“larghe” prossime al centrosinistra hanno messo in piedi un “sistema
formigoniano” dove alle imprese ed alla professionalità scelta
preferiscono lo scambio politico con ogni organizzazione sociale che di
impresa hanno solo la partita iva. Scuola e socialità sono gli spazi in
cui questi strani organismi di natura ciellina –nati cioè alla scuola
di Formigoni prima maniera- vengono chiamati quando addirittura non
suggeriscono alle amministrazioni problemi e soluzioni, in massima
parte gonfiati ad arte, in modo da inserire la propria idrovora nelle
casse comunali. Basta scorrere gli albi pretori per verificare.
Il sistema è ormai bene oliato e va via via ampliandosi ed è diventato
un bacino elettorale di livello locale provinciale regionale nazionale.
No. Non è questa la repubblica cui aspiro.
No. Non sono questi i metodi di governo che mi si confanno.
Liberi tutti gli altri di condividerli nella speranza di tornare sulla
giostra del potere e lucrare qualche vantaggio anche personale (vedi
foto) ma non è il mio modo di guardare vedere aspirare la politica.
Passando poi ai contenuti più eminentemente politici, sono personaggi
che non hai mai sentito formulare un discorso politico compiuto ma
recitano una serie di slogan che – proprio perché slogan- li puoi
adattare a qualsiasi formazione. Salvo che poi non si realizzano. Chi
si schiera per le foto di gruppo a sostegno del candidato provi a
registrane il discorso e risentirlo con orecchio leggermente critico e
poi comprende perchè il PD parla a nessuno. Perché s'è ridotto al
18%.
Da quattro o cinque lustri la bergamasca si sbatte con quella decina di
problemi –e mi riferisco solo a quelli locali- senza risolverne nessuno
o al massimo realizzarne qualche pezzetto. Impotenti. Senza coraggio.
Senza idee.
Una provincia con 23 miliardi di ricchezza finanziaria depositata in
banca che non riesce a finire la galleria di Zogno o ri-portare la
ferrovia a Clusone. Che non riesce a concludere l'investimento della
circonvallazione sud (adesso manca solo ad ovest...però). Coi pendolari
perennemente arrabbiati per il disservizio. Per il trasporto alunni
delle scuole superiori in provincia. Con una dozzina di ospedali
dispersi per ogni dove e con ritardi storici nelle prestazioni. Per
dire (forse) i maggiori e più evidenti.
A che serve un segretario provinciale del PD e un presidente della
provincia eletto per la seconda volta coi voti filo-piddini per restare
nella palta che ho descritto? Serve a pagargli uno stipendio? Bastava
lasciarlo dov'era che già stava benissimo: senza cisogno ne di REI ne
di reddito di cittadinanza.
E la Valle Seriana del tutto deindustrializzata e la Val Brembana
ridotta a periferia in via di dismissione di tutto: dal turismo
alle scuole alla vita?
A che serve la politica se in 25 anni non ha spostato di un centimetro
i problemi? Quando i politici passano davanti alla galleria di Zogno o
sulla SP470 non gli viene in mente di spararsi un colpo di P38 nella
tempia?
Davanti ad Astino e tutto quel che gli è girato e gli sta girando
attorno, non gli vengono dei dubbi? Davanti al Caravaggio ed all’ultima
bagarre sulle rotte neppure?
Ecco perché il PD è arrivato al 18%.
Hai voglia di recuperare conse
|
A GENOVA OCCORRE UN VIADOTTO. NON HANNO ANCOR APPROVATO LA LEGGE PER LA RICOSTRUZIONE MA GLIENE PROMETTONO ADDIRITTURA DUE!
Genova, la carta Fincantieri subito un ponte di scorta
Il progetto: struttura in ferro sul Polcevera non lontano dal Morandi per alleggerire il traffico Sì al disegno di Piano
Correrà per ricostruire il Ponte Morandi, in squadra con altre aziende,
prendendo a modello il disegno di Renzo Piano. Nel frattempo,
Fincantieri chiede di prepararsi all'impegno principale con la
realizzazione di un altro ponte, a poche centinaia di metri da quello
crollato il 14 agosto.
La disponibilità a costruire una nuova struttura in ferro, sempre alla
foce del Polcevera, è stata ricordata ieri all'interno del protocollo
d'intesa per Genova ufficializzato da Cassa depositi e prestiti. Il
gruppo che fa capo al Tesoro ha infatti messo sul tavolo tutte le
potenzialità delle sue aziende presenti sul territorio, da Fs a Snam,
passando per Terna, Ansaldo Energia, Cdp Immobiliare e, ovviamente,
Fincantieri. Un parterre di imprese in campo per dare sostegno alla
ripresa di Genova all'interno del quale Fincantieri offre il
potenziamento del suo stabilimento di Sestri Ponente, specializzato
nella costruzione di navi da crociera, ma anche la disponibilità alla
realizzazione di un nuovo ponte per alleggerire una viabilità ordinaria
più che mai congestionata a Ponente.
Nella sostanza, si tratta di intervenire sulla vecchia struttura che
scavalca la foce del torrente Polcevera, lo stesso che passa sotto il
Morandi, chiamato il " Ponte del Papa", a ricordo dell'inaugurazione
negli anni Novanta con il transito di Giovanni Paolo II. Già a fine
agosto, al commissario per l'emergenza, il presidente della Regione
Giovanni Toti, Fincantieri si rese disponibile per questo tipo di
intervento. A fine settembre il progetto è stato presentato da
Fincantieri Infrastructure, la controllata specializzata nella
carpenteria pesante che entrerà in gioco anche nella corsa a
ricostruire il Morandi. A fine ottobre, infine, il progetto definitivo
è stato presentato a Toti e al commissario per la ricostruzione, il
sindaco Marco Bucci.
Per poter procedere con il progetto esecutivo serve l'ok del
commissario. Ma è ovvio che un impegno di questo tipo non farebbe che
rafforzare il ruolo di Fincantieri nella gara per la ricostruzione del
Morandi. Il progetto è sostanzialmente pronto e verrà consegnato entro
lunedì prossimo, quando scadranno i termini per la presentazione.
Fincantieri interverrà con la propria controllata Infrastructure, in
"associazione temporanea di imprese" con altre aziende, fra cui
sicuramente un'impresa di costruzioni che dovrebbe essere la
capogruppo. Sono infatti necessarie le "attestazioni Soa" (la
certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d'appalto per
l'esecuzione di appalti pubblici di lavori) che solo un'azienda di
costruzioni può offrire, affiancando così Fincantieri, che dispone di
una autorizzazione alla " produzione e posa in opera di grandi
strutture metalliche".
Il progetto che il gruppo guidato dall'ad Giuseppe Bono si prepara a
presentare avrà a modello il disegno dell'architetto Renzo Piano che
del nuovo ponte aveva parlato proprio come di " una strana nave", per
la sua forma allungata e chiusa in una sorta di prua, essenza stessa di
una città votata al mare. Un ponte di 22 campate e con 43 lanterne, a
ricordo delle vittime del 14 agosto, di colore chiaro e del costo di
circa 200 milioni. Una grande struttura in ferro che Fincantieri
costruirebbe a blocchi sfruttando il suo cantiere di Sestri Ponente, ma
anche quello di Palermo che poi farebbe arrivare via nave i tronconi
fino a Genova.
Massimo Minella
|
NOTIZIONA: SE NE VA IL SEGRETARIO PD DI CURNO E LO COMUNICA VIA LA LATRINA DI NUSQUAMIA
Massimo Conti, fino ieri segretario della sezione piddina curnese,
annuncia sulLa Latrina di Nusquamia che “si conclude il mio percorso
nella comunità di Curno”. Il paese é attraversato da torme di elettori
piddini ignudi ed in lacrime e le fognature faticano a smaltire tale
pioggia. Peggio di uno stravento. Erede di una ricca famiglia di
piccoli costruttori edili locali, di quelle che attraverso il controllo
del comune curavano da un lato la massimizzazione del proprio profitto
e dall'altro un'adeguata adesione all'ideologia dominante per sicurezza
della DC, ha cambiato decisamente mestiere dopo una laurea in geologia.
Non gli è mai passato per la testa d'essere al centro di qualche
conflitto di interessi sia del pregresso che dell'attualità visto che
la politica urbanistica di Curno l'ha ideata a cannata interamente,
assieme ad una gran messe di lavori pubblici – suo cugino Vito
Conti- inossidabile assessore al territorio dai primi anni '90
con qualche breve parentesi nelle quali comunque non ha fatto
defaillances. La massa dei problemi in cui è assediato Curno
nasce tutto dalla DC, PSI, PCI che alla fine degli anni '80 decisero e
subirono con grande gioia passione guadagni politici la trasformazione
del paese nella zona commerciale della città. Ormai (detta
trasformazione) è giunta al proprio suicidio nonostante la folle
regalia concessa coi due piani TS1 e Ts2. Massimo Conti potrebbe
puntarsi al petto la medaglia per l'elezione della sindaca Serra e
Gamba, peccato che siano state eletto più per le pessime formazioni del
centrodestra leghista che per merito proprio. E magari anche con
qualche aiutino da dentro il PD verso la lista della fascio femminista.
Non c'è bisogno di insegnare certe prassi agli eredi della dicci e del
pici. Naturalmente il custode delLa Latrina di Nusqumaia –al
ricevimento della lettera- è andato immediatamente in orgasmo e
conoscendosi come bugiardo matricolato ha subito messo avanti le
zampine contro le zabette. Cioè contro se stesso viste certe cronache
sulLa Latrina sulle vicende famigliari di qualche avversario.
Tutto preso a zabettare sulle divisioni coniugali altrui ha dimenticato
di pagare i diritti di riproduzione delle carte della Biblioteca
Angelo May: “sono un po' fuso”. Noi pensiamo sia politicamente davvero
fuso del tutto. Poi si lancia a navigare nel suo abituale minestrone
puzzolente avvisando di avere votato Pd (ecco perché è crollato al
18%...) ma che lui voleva votare quel fighetto (gli invidio
l'abbigliamen- to!) di Oscar Giannino ma che non ha potuto farlo per
via di certe cacate carte inesistenti. Vabbè non si può avere tutto. La
conclusione non poteva che confermare il suo amore per le donne,
nell'auspicio che “speriamo che non diventi segretario (del PD a Curno)
una donna, solo perché “è giusto che alla carica di segretario di
sezione ci sia una donna”. Una donna intelligente andrebbe benissimo,
ma non una donna solo perché è donna”. Toccatina finale alla Boldrini
(poteva mancare?) “Ma chi è la Boldrini, adesso che non può più abusare
della carica di Presidente della Camera? Niente, è soltanto una che è a
rischio di fare la fine di Irene Pivetti, visto che non vuole
abbandonare la scena e si aggrapp
|