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Di cosa parliamo in questa pagina.

Di alcuni fatti di ordine pubblico accaduti nell'ultima settimana in provincia ed anche a Curno da cui emerge che nel Paese vengono avanti "modelli" di gestione dell'ordine pubblico che a nostro avviso non si confanno con l'ordinamento repubblicano.
A Brignano per fatti che alla fine si sono dimostrati assolutamente irrilevanti i carabinieri hanno bloccato  gran parte del centro abitato per una retata  vastissima che ha coinvolto un numero elevato di locali. Non siamo in Algeria al tempo dell'OAS e nemmeno a Roma col Baobab.

Il Comune ha pubblicato una relazione preparata dalla dirigente dell'ufficio tecnico per giustificare l'adesione del comune alla società SA spa per la gestione della raccolta e smaltimento della nettezza urbana e quanto collegato. Gran battage di carta per scoprire che alla fine  i cittadini risparmierebbero esattamente 5.819,85 euro.
Ma nella relazione SPICCA una notizia niente affatto piacevole: "Preliminarmente è utile qui ricordare che, per i servizi in discorso, il mercato è costituito da un numero insufficiente di competitors tale da minimizzare eventuali effetti distorsivi del mercato. La presenza di pochissime imprese territorialmente ben definite rende altamente probabile l'instaurarsi di un monopolio al quale l'Amministrazione pubblica non può validamente opporsi, dopo l'affidamento del servizio, mancando alternative percorribili”. Chiunque la può interpretare stirando il proprio scroto meglio che vuole, ma la notizia é penalmente gravissima.





Quando è apparsa la notizia dell'aggressione all'autista di un bus daparte di un senegalese di 49 anni non abbiamo letto ne l’origine dell’aggressore ne che l’episodio fosse accaduto alla Marigolda. S'è saputo dopo. Il titolo dell’articolo: “Martedì sera un uomo di 48 anni ha chiesto al conducente di tornare indietro. Al rifiuto è scattata la violenta reazione: 20 persone «sequestrate» sul bus”. Al che abbiamo commentato  come non si dovesse sottovalutare il fatto che VENTI  cittadini non abbiano sentito il DOVERE di menare l'aggressore e buttarlo giù dal bus. Poi ecco che scattano le difese corporative dei conducenti i quali invocano la cabina blindata, la guardia armata, il collegamento on line con le forze dell'ordine e (manca solo) la presenza il prete che somministri eventualmente l'estrema unzione.  Noi abbiamo una pessima stima dei conducenti dei bus in generale poi siamo buoni perché lavorare nel traffico farebbe saltare i nervi anche a Madre Teresa di Calcutta (cui saltavano spesso ed anche peggio…) ma anche di quei venti che se ne sono stati fermi e zitti.

Oggi leggiamo sul Corriere Bergamo notizie sul Comune di Bergamo: “Le entrate extratributarie crescono di 1,9 milioni: l'aumento è dovuto soprattutto alla crescita delle sanzioni amministrative pari a 1,4 milioni (dalle multe arrivano, in totale, 12,6 milioni): è l'effetto sia degli incassi relativi agli anni pregressi che dell'attività di accertamento lungo il 2018». Vero che le multe in città non riguardano soltanto gli abitanti del Comune di Bergamo ma ormai c'è la certezza che le multe da parte dei comuni sono fatte per fare incasso visto che in massima parte non sono fatte dai vigili ma sono fatte in maniera elettronica. Cerchiamo di intenderci: una infrazione  è tale a va sanzionata ma non possibile che un comune di 120.287 abitanti frutti 12,6 milioni di euro di multe. Non mettiamo in discussione che la giunta Gori  voglia perdere le prossime elezioni e che il bravo Gandi  non venga nemmeno rieletto, ma forse è il caso di riflettere.

Leggiamo sul sito del Comune di Curno la V.a Variazione di bilancio della giunta Gamba (68mila euro: ma pare non bastino e che ne occorrano almeno altri 10mila) di cui  l'Assessore Cavagna procede (nella seduta consigliare) ad illustrare il progetto «che è nato a seguito di esigenze di monitoraggio con la finalità di prevenzione della criminalità. Il progetto prevede nello specifico l'installazione di telecamere (due per ogni varco) in otto accessi al nostro territorio (varchi). Una telecamera per il controllo varchi ai fini di verifica, ad esempio, di adempimenti assicurativi, di revisione, o auto segnalate dalle forze dell'ordine, l'altra per il monitoraggio. Il posizionamento dei varchi è stato determinato anche in base alla verifica preventiva con i comuni limitrofi, dunque sulla base di sistemi di videosorveglianza già esistenti. L'individuazione dei varchi è stata effettuata dal Comandante della Polizia Locale e dal Comandante della Stazione dei Carabinieri di Curno”. natuaralmente i cittadini sono stronzi e NON meritano di essere imnformati dove verranno piazzate le telecamere per ingrassare i bilanci comunali.
Anche per la sindaca Gamba come per l'ass. Cavagna (rieletto per il rotto della cuffia al secondo mandato) non possiamo  che ricordare come le infrazioni vanno punite ma che le multe a strascico le fanno solo per fare soldi. Infatti proprio oggi leggiamo che i vigili di Spirano per una mancata revisione ad un'auto e una patente fasulla hanno comminato 14mila euro di multa ai due fuorilegge. Non per fare cassa ma per difendere i cittadini onesti: per chi ci crede. saremmo curiosi di sapere se poi quei 14 mila euro Spirano riuscirà davvero a riscuoterli oppure...

Bisogna riflettere perché le gazzette nostrane portano un'altra notizia  niente affatto confortante che riportiamo sinteticamente. Blitz dei carabinieri a Brignano, transennato il centro: arresti, droga e locali chiusi foto. Per ore il centro del paese è stato setacciato da “cima a fondo” tra la curiosità dei cittadini Nella serata di venerdì 16 novembre a Brignano Gera d'Adda, i Carabinieri del Comando Compagnia di Treviglio unitamente al “gruppo interforze” hanno eseguito un imponente blitz in pieno centro abitato.  Hanno infatti passato al setaccio le due vie principali del piccolo Comune della Pianura Bergamasca, via Locatelli e via XX Aprile. Le estremità delle due vie in questione sono state transennate per delimitare l'area da sottoporre a verifica e perquisizioni.In un bar, già in passato controllato e sanzionato dai militari, è stato quindi fermato un giovane 26enne marocchino con in tasca hashish e cocaina. In un altro bar del Centro, invece, i Carabinieri e l'ATS hanno messo i “sigilli” al locale, sospendendone d'urgenza la relativa attività commerciale per gravi carenze igienico-sanitarie. Oltre allo sporco diffuso e all'assenza del piano di autocontrollo sanitario, i militari e gli Ispettori Sanitari hanno altresì rilevato la presenza di cibi scaduti (formaggi e insaccati), l'assenza di acqua calda nel locale, il non funzionamento dei servizi igienici, la promiscuità di materiale vario (alimenti ed oggetti diversi), ma anche la presenza di cani e gatti chiusi nei locali retrostanti del Bar in condizioni precarie. Comminate altresì sanzioni per diverse migliaia di euro, oltre che chiusa immediatamente l'attività. Per ore il centro del paese è stato quindi setacciato da “cima a fondo” tra la curiosità dei cittadini in transito o scesi per strada incuriositi dalla massiccia operazione in corso da parte dei Carabinieri. Fine della citazione.
Poi leggiamo l'esito di questo blitz e vediamo quanto modesto sia stato salvo il fatto che le forze dell'ordine -SENZA un'autorizzazione-ordine della magistratura, hanno chiuso blindato un pezzo di un paese ed applicato la tecnica delle truppe d'occupazione alla ricerca di partigiani. Insomma una sceneggiata da pubblicare sui giornali. Non ci vuole molto a sentire l'eco di qualcosa del genere che è successo a Roma. Con Salvini  sta accadendo che le città non siano più dei cittadini e le forze dell'ordine delle presenze in parallelo ma succede che  queste occupino militarmente dei pezzi di città per fare retate in pieno modello militare d'occupazione. Forse è il caso chequalche deputato piddino si svegli.








































Chi abbia l'occasione di leggere la relazione della Responsabile del Settore Urbanistica Ambiente Ecologia Arch. Roberta Maggioni del Comune di Curno dal titolo: “Relazione illustrativa delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti per la forma di affidamento prescelta (ex D.L. 18 ottobre 2012 n. 179, art. 34 comma 20 )” approvata con delibera di giunta n. 168 del 15-11-2018 già alla seconda pagina si domanda se sia una “relazione terza” oppure sia un elzeviro alle padrone del vapore, vale a dire la sindaca Gamba e la sindaca emerita Serra oggi consigliere delegata allo “sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente” molto prosaicamente ai problemi della nettezza urbana.
Del resto questo tecnico le nostre due sindache l'hanno fatta venire apposta dal Comune di Albino – e ci si domanda se non sia più titolato dirigere l'UUTT di una “città” (Albino ha il titolo di CITTA') piuttosto che l'omologo ufficio di un comune graziosamente definito “sgarruppatato” dagli intellettuali sardAgnoli come Curno- proprio per arrivare a mettere nero su bianco  questa relazione che per il contenuto e come è stesa si può utilizzare per il 99% dei comuni (tranne qualche pezzo e qualche comune aggiustando quel pochissimo che c'è da aggiustare).
Era già accaduto  con qualcosa di analogo per la compilazione delle regole per l'appalto  di mantenimento e manutenzione dei beni comunali. Anche in quel caso avevano fatto venire da Filago un architetto – femmina anche in quel caso- che aveva compilato tutto il malloppo necessario per essere mandato in appalto. Ed infatti il compito era talmente bene compilato che a vincere l'appalto, peraltro  anche quello fieramente snobbato dalle ditte: parteciparono solo in tre o quattro, lo vince la stessa azienda che già l'aveva vinto a Filago dove il malloppo era stato  compilato dalla stessa architetta.
Leggendo la relazione Maggioni quando si arriva a pagina 14 e si legge: “Sezione d1- motivazione economico - finanziaria della scelta D.l ragioni economiche. Preliminarmente è utile qui ricordare che, per i servizi in discorso, il mercato è costituito da un numero insufficiente di competitors tale da minimizzare eventuali effetti distorsivi del mercato. La presenza di pochissime imprese territorialmente ben definite rende altamente probabile l'instaurarsi di un monopolio al quale l'Amministrazione pubblica non può validamente opporsi, dopo l'affidamento del servizio, mancando alternative percorribili”. Chi legge fa un salto sulla sedia dal momento che chi ha scritto quella frase, perlomeno dopo averla scritta “dovrebbe” avere spedito una PEC alla procuratore Walter Mapelli ed un'altra al presidente dell'autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone perché da quella affermazione appare evidente come gli enti locali che cercano una ditta per la nettezza urbana, in realtà non hanno a che fare con una settore in competizione ma in un settore  monopolistico. Un settore dove è inutile fare le gare d'appalto perché non vi é  concorrenza.

I brividi raddoppiano e triplicano pensando che alla gara d'appalto per la manutenzione e mantenimento dei beni comunali e alla gara per  manutenzione mantenimento illuminazione pubblica e fornitura energia elettrica hanno partecipato MENO di QUATTRO aziende. Che dire o pensare allora? Peggio che per la nettezza urbana.

 A cornice di questo quadretto occorreva qualcosa di più diretto. Un cazzotto tirato  al momento giusto e nella direzione giusta. Ecco che il giorno 17 (diciassette) novembre pubblicano sul sito comunale l' “avviso di consultazione pubblica ai sensi dell'art. 5, comma 2, del d.lgs. 175/2012 e s.m.i. per l'autorizzazione alla sottoscrizione di azioni della societa' Servizi Comunali s.p.a” dove viene precisato (il 17.11.2018) che “Ai fini dell'attuazione del disposto di cui al secondo comma dell'art. 5 del D.Lgs. 175/2016, in assenza di specifiche modalità di espletamento della consultazione pubblica definite dal Comune, tutti i soggetti interessati, (cittadini, imprese, organizzazioni sindacali, associazioni di imprese, associazioni datoriali, professionisti, stakeholders, ecc.) possono presentare osservazioni entro le ore 12,00 del giorno 24 novembre 2018 a mezzo di posta elettronica certificata all'indirizzo (…)”. Tra il 17.11 ore 12 e il 24.11 ore 12 forse ci sono sette giorni e nelle bacheche comunali non si vede-legge nemmeno un manifesto.
Vero che l'ass. Conti ha dichiarato in un volantino anonimo allegato ad una delibera si lavori pubblici che la maggioranza intende mettere in atto il proprio programma e giudica proposte diverse come “mere provocazioni” ma – se tanto mi da tanto- vuol dire che anche questa “consultazione”è una presa per il culo dei cittadini e imprese perché tanto è tutto deciso (dalla sola maggioranza).

CONCLUSIONE. Il modo di muoversi e le scelte della giunta Gamba a partire da come hanno preparato l'appalto per i beni pubblici per passare a quello dell'illuminazione ed arrivare a questo delle nettezza urbana, per dirla in maniera elegante - pecca di approssimazione dal momento che – visto le somme in ballo- sarebbe stato più opportuno affidare a soggetti professionalmente più ESPERTI e preparati per allestire le relazioni e le regole dei contratti.
Secondo che il numero ESIGUO delle imprese che hanno partecipato a queste gare (meno di cinque) avrebbero dovuto far rizzare le antenne alla giunta Gambaproprio applicando anche per i primi tre appalti la medesima osservazione fatta per questo tema: “il mercato è costituito da un numero insufficiente di competitors tale da minimizzare eventuali effetti distorsivi del mercato. La presenza di pochissime imprese territorialmente ben definite rende altamente probabile l'instaurarsi di un monopolio al quale l'Amministrazione pubblica non può validamente opporsi, dopo l'affidamento del servizio, mancando alternative percorribili”.
Non c'è gara d'appalto quando non partecipano neanche cinque aziende!.
Si doveva sospendere tutto e ripensare il che fare coi piedi per  terra.

Potrebbe apparire interessante quel che viene scritto e previsto al punto D4 di pag. 12 che è un lungo elenco di buone intenzioni e speriamo anche buone azioni tra le quali spicca in particolare questa speranziella: “L'inserimento della gestione della tariffa puntuale attraverso la misurazione delle quantità di rifiuto indifferenziato conferite da ogni utenza. Tale servizio consentirà di meglio calibrare in futuro l'articolazione della tariffa sull'effettiva produzione di rifiuti. (…)”. L'asabeso dato in pasto al vecchietto per convincerlo che la fregatura sarà ottima. Ma TUTTO il capitolo D4 da l'idea che il Comune si spoglia sostanzialmente di tutto questo servizio e lo affida interamente a carico della SA spa. Che da un lato è il segnale di una totale fallimento del comune come amministratore (diventa un ufficiale pagatore e mette il cittadino nelle mani della società) e mette nelle mani di un soggetto esterno tutta una serie di responsabilità (anche) di natura economica ed etica che spettano in primis al comune come PRIMA istituzione repubblicana con la quale il cittadino si deve confrontare o che ha occasione di incontrare.

Con questi passaggi a partire dal contratto sulla manutenzione dei beni pubblici e via via, compreso anche il piano del diritto allo studio oppure il piano per l'illuminazione pubblica fino a questo dei rifiuti e il disegno di mettere all'asta l'assegnazione del CVI il Comune viene SPOGLIATO  della sua funzione istituzionale come struttura statuale e viene TRASFORMATO in un  prestatore di servizi qualsiasi come se fosse un operatore telefonico, un fornitore di tv a pagamento  oppure il fornitore dell'energia elettrica o del metano. Significativo –specie da parte di una giunta gamba che ha letteralmente in odio la rete e la trasparenza di tutta l'amministrazione – questa lode dell'”app” che addossa al cittadino l'onere del mettersi in  contatto con ARCA, con IREN, con SA  ecc. come se…”il comune non c'entra, che il cittadino si arrangi!”.
Che di questi tempi vede il cittadino piuttosto incazzato con qualunque utenza dove non esista il contatto personale, specie per la popolazione anziana.
Con tutta questa serie di processi di privatizzazione del comune, che diventa il pagatore di rate mensili a dei privati, si semina la disistima dell'ordine repubblicano sbolognando la palla di ipotetici vantaggi. Se è vero tutta questa operazione di adesione alla SA spa potrebbe concludersi con un risparmio di BEN 5.819,85 euro da parte del Comune. O ci siamo oppure no: avete letto bene cinquemila ottocento diciannove euro virgola ottantacinque centesimi.
Tre ragionamenti infine sempre nella medesima stanza.
Il Comune di Curno ha in ballo e sta mettendo in piedi un sistema di “finanze bloccate” pericolosissimo dal momento che con questo tipo di appalti deve versare ogni mese un cifra (piano diritto allo studio e correlati,  beni comunali, illuminazione pubblica, nettezza urbana e domani manutenzione CVI1 e mantenimento biblioteca-auditorium) che sostanzialmente ne bloccano gran parte delle finanze. Se per qualche ragione vengono meno le entrate saltano anche quelle importanti e generose rate.
In Italia vige l'abitudine per cui gli interessi dei cittadini vengono rappresentati dalle forze politiche. Ragionamento di MedioEvo. Oggi la nettezza urbana non è solo un debito a carico dei cittadini che eleggono la maggioranza di governo del comune ma-più che probabile- di un altro migliaio di soggetti. Sarebbe il caso che a rappresentarsi nel cda della Servizi Comunali spa non ci fosse il solito consigliere comunale o ex politico trombato ma che questo fosse eletto da chi “paga le bollette” residenti e non.
Alla giunta Gamba è caduto addosso anche la questione delle convenzioni con le due associazioni sportive che hanno in mano i CVI. Primo il CVUI2 e tra pochi mesi anche il CVI1. Baristi e bottegai del paese “odiano” questi  centri come concorrenti e siccome i bottegai-baristi  governano “una volta da sinistra e un'altra volta da destra” il comune, vige il principio di fare scambio elettorale a seconda del momento.
Adesso però pare che i cittadini volontari  nelle associazioni sportive hanno capito  che i CVI sono dei “beni comuni” e quindi tocca al Comune mantenerli (esattamente come le strade le scuole l'illuminazione la spazzatura) mentre a loro conviene –in quanto associazioni storiche- avvalersi del diritto costituzionale di accesso a tariffe privilegiate. La giunta Gamba sembra invece orientata verso un appalto di gestione  assai onerosa per il contraente che “rimetta in piedi” queste strutture fisicamente stra-obsolete ed follemente energivore. Ovvio che le due società sportive attendano al varco la giunta per legnarla. Un bel di vedremo.