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Di cosa parliamo in questa pagina.

Piano piano anche le cicali curnesi s’accorgono di vivere al di sopra delle loro possibilità. La giunta Gamba deve privatizzare i due CVI ma non può ammetterlo.
Partiamo subito dalle conclusioni così risparmiamo al lettore l'onere di leggere il malloppo che segue.
Il Comune di Curno non ha le risorse per mantenere i beni comunali a meno che non aumenti drasticamente la tassazione.  Non può  mantenere:
(1) l'impegno per la manutenzione e il mantenimento dei beni comunali stipulato con la ditta ARCA (275 mila euro ogni anno),
(2) il contratto per l'illuminazione pubblica e il rifacimento dell'impianto (altri 215 mila euro l’anno)
(3) il piano del diritto allo studio e tutto quanto ci sta appiccicato dietro facendolo figurare come qualcosa d'altro (700 mila euro l’anno).
(4) una quantità di personale enorme che p.e. nelle seconda metà del 2018 hanno avuto pochissimo da fare: basta leggere la scarsissimo numero e sostanza delle delibere e delle determinazioni pubblicate.
(5) tutta una parte del territorio comunale ad ovest della Dalmine-Almè è sostanzialmente abbandonata al “suo destino”.
(6) per adesso non hanno nemmeno i soldi per la rotonda della nuova scuola Rodari (300 mila euro).

Manifesto sulla colonna di sinistra.
Il volantino é un avviso di consultazione pubblica  per l'autorizzazione alla sottoscrizione di azioni della Società Servizi Comunali spa di Sarnico.
Fatto scrivere a un tecnico così la politica si nasconde dietro il mignolo.
In sostanza la giunta Gamba vuole diventare azionista di una società intercomunale  della zona Sarnico-Franciacorta che presta dei servizi (spazzartura, monnezza, acqua) per conto dei comuni  associati.
In sostanza un altro baraccone pubblico del tutto inutile col rischio che se fallisce, ci vanno di mezzo anche i cittadini. 
Prima hanno osannato la privatizzazione della manutenzione dei beni comunali e dell'impianto di illuminazione e adesso invece vogliono diventare "imprenditori" nella monnezza.
L'avviso è publicato il giorno 16 novembre e le osservazioni vanno presentate via PEC (ce l'hanno tutti!) entro le ore 12 del 24 gennaio.
Considerando che tutta la giunta ritiene che quel che delibera (la giunta) fa parte del programma da attuare da parte di Vivere Insieme (però lo scrive su volantini anonimi allegati ai verbali di consiglio comunale),  allora significa che la consultazione é una presa per i fondelli dal momento che la giunta Gamba ha già deciso che fare.
Che questa giunta non abbia nemmeno il minimo di metro politico  nel valutare quello che fa (in bene e sopratutto in danno) lo diciamo da tempo, ma che arrivi anche a sfottere i cittadini, forse é troppo.
Proprio vero che quando un partito comincia a franare, non lo reggono neppure le braccia del Signore.


























































Partiamo subito dalle conclusioni così risparmiamo al lettore l'onere di leggere il malloppo che segue.
Il Comune di Curno non ha le risorse per mantenere i beni comunali a meno che non aumenti drasticamente la tassazione.
Non può  mantenere:
(1) l'impegno per la manutenzione e il mantenimento dei beni comunali stipulato con la ditta ARCA (275 mila euro ogni anno),
(2) il contratto per l'illuminazione pubblica e il rifacimento dell'impianto (altri 215 mila euro l’anno)
(3) il piano del diritto allo studio e tutto quanto ci sta appiccicato dietro facendolo figurare come qualcosa d'altro (700 mila euro l’anno).
(4) una quantità di personale enorme che p.e. nelle seconda metà del 2018 hanno avuto pochissimo da fare: basta leggere la scarsissimo numero e sostanza delle delibere e delle determinazioni pubblicate.
(5) tutta una parte del territorio comunale ad ovest della Dalmine-Almè è sostanzialmente abbandonata al “suo destino”.
(6) per adesso non hanno nemmeno i soldi per la rotonda della nuova scuola Rodari (300 mila euro).

A fine anno va in scadenza la convenzione col GS Marigolda per la gestione del centro sportivo di via Abruzzi e –dopo che glielo diciamo e scriviamo dai tempi della sindacatura Morelli- adesso dovranno  fare una gara per l'assegnazione del CVI2 e tra un paio d'anni anche del CVI1. Fine delle assegnazioni a scopo di scambio politico.
Ecco allora che la  giunta Gamba, nota urbi et orbi per il suo decisionismo di tipico stampo femminile che cala velocemente le braghe e: “rilevato che l'Amministrazione non è in grado di vedere direttamente né alla mera gestione del Centro sportivo in oggetto, né prov– tanto meno – ad una sua ulteriore valorizzazione che richiederebbe di intraprendere investimenti, in ipotesi anche strutturali, che possano rendere il Centro medesimo più rispondente alle attuali esigenze della cittadinanza e del potenziale bacino di utenza;
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“preso atto che, secondo autorevoli linee interpretative che si sono andate formando in seguito all'entrata in vigore del D. Lgs. 50/2016 (con particolare riguardo al parere dell'Autorità Nazionale Anticorruzione espresso con delibera n. 1300 del 14.12.2016), rimarrebbe (altro che condizionale: lo vieta  del tutto!ndr ) esclusa la possibilità di affidare direttamente alle associazioni sportive dilettantistiche la gestione degli impianti sportivi sia di rilevanza economica sia privi di rilevanza economica, secondo le modalità previste dalle previgenti disposizioni di cui all'art. 90, co. 25, L. 289/2002 e di cui alla L.R. 27/2006”;
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“nel citato parere l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha, in particolare, ritenuto che debba essere esperita procedura ad evidenza pubblica ai sensi del D. Lgs. 50/2016 sia per l'affidamento di una concessione di servizi nel caso si tratti di impianti sportivi a rilevanza economica, sia per l'affidamento di appalto di servizi nel caso si tratti di impianti sportivi privi di rilevanza economica”
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“ritenuto pertanto necessario impartire agli Uffici gli opportuni indirizzi affinché vengano esperite le verifiche propedeutiche a mettere in condizione l'organo di indirizzo politico di esprimere le pertinenti valutazioni circa le modalità più appropriate per affidare la futura gestione del Centro sportivo, ottenendone la massima valorizzazione a beneficio sia delle associazioni sportive del territorio che storicamente ne hanno fruito sia della cittadinanza”;
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“DELIBERA di impartire (mica male il “segno del comando e dell'imperio!) al Responsabile del settore Servizi alla persona, pubblica istruzione, sport e cultura l'indirizzo di prorogare almeno sino al 15 giugno 2019 la convenzione stipulata con l'Associazione Gruppo Sportivo Dilettantistico Marigolda il 2 dicembre 2013 alle medesime condizioni ivi previste, nelle more dell'espletamento delle verifiche propedeutiche all'individuazio ne delle più appropriate modalità di affidamento della futura gestione del Centro sportivo di via Abruzzi, n. 9. “
Nonché “di impartire al Responsabile del settore Servizi alla Persona, pubblica istruzione, sport e cultura l'indirizzo di esperire, occorrendo anche avvalendosi di adeguate professionalità esterne all'Amministrazione, le verifiche di natura tecnica indispensabili per esprimere le pertinenti valutazioni circa le modalità più appropriate per affidare la futura gestione del Centro sportivo, indagando le attuali condizioni manutentive del Centro sportivo di via Abruzzi, n. 9, la potenziale remuneratività della gestione del Centro sportivo di via Abruzzi, n. 9 e le potenziali prospettive di sua valorizzazione eventualmente con il concorso di investimenti del privato gestore”.
Fine della citazione lunga. Belle quelle tre battute sulle “indagando le attuali condizioni manutentive del CVI29, la potenziale remuneratività della gestione del CVI2 (ripetuto) e le potenziali prospettive di sua valorizzazione eventualmente con il concorso di investimenti del privato gestore”.
Raccomandiamo all'intera giunta di fare un salto presso uno dei centri sportivi Gamba e poi confrontarli con le stallette sportive del Comune di Curno che neppure un miracolo potrebbe mettere in condizioni “diciamo minimamente civili”.

Le varie giunte che stanno governando Curno da quando c'è stato l'avvento del primo e dei successivi centri commerciali hanno governato il paese  “al di sopra delle sue possibilità”. Come quelli che comperano l'auto e applicandovi una scarsa manutenzione per risparmiare e spendere altrimenti, alla fine scoprono che l'auto si deve demolire MA avendo allegramente sperperato... non hanno nemmeno i soldi per comprarne un'altra. Allora si piange sul latte versato e si spera e invoca sulle potenziali remuneratività della gestione del CVI2 (ripetuto) e le potenziali prospettive di sua valorizzazione eventualmente con il concorso di investimenti di un privato gestore.
Hai voglia!.

La giunta Gamba ha fatto la furba quando ha combinato l'appalto per la manutenzione e il mantenimento sia dei beni comunali che della illuminazione pubblica: ha fatto finta che i CVI uno e due non esistessero perchè tanto li stavano gestendo le due società sportive.
Adesso ha fatto finta di giustificarsi dietro il parere di un avvocato (così bisogna pagare anche quella parcella!) per quello che sapevano anche i sassi: che la pacchia dello scambio e ricatto politico elettorale reciproco tra sportivi e partito che governa in comune doveva finire.
Il fatto è che a Curno finisce quando il Comune è  senza soldi e sarà senza soldi negli anni a venire.
Perché poi il Comune sarà chiamato anche a gestire la biblioteca auditorium e se non vorrà fare la figura dello straccione (esattamente come ha finito per fare coi CVI1,2) investendo meno che il Comune di Bergamo, dovrà trovare anche i soldi per farla funzionare. L'Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti ha dichiarato (2 novembre '18) che Bergamo investe o spende per le biblioteche  –dalla Angelo May a quelle di quartiere compresa la Tiraboschi- la cifra di tre milioni per il funzionamento e il patrimonio librario. Facendo un po' di conti siccome  Bergamo ha 120.287 abitanti e il reddito medio è di 26.943 euro, la spesa pro capite per abitante è di 26,60 euro. Il Comune di Curno ha 7579  abitanti con un reddito medio di 22.675 euro corrispondente all' 84% di quello cittadino. Il Comune di Curno dovrebbe spendere quindi ogni anno per il funzionamento della sua biblioteca 22,34 euro pro capite, vale a dire 169.000 euro. Tanto per capire come stiamo.

Non c'è solo l'Italia che va a finire in braghe di tela per via del governo SalviMaio. Anche le cicale curnesi (e tanto per farle arrabbiare ci riferiamo alle sindache Morelli, Serra e Gamba e relative giunte). A ciò si aggiunga la botta dei 630mila euro presa sulle orecchie  per la recente sentenza Leggeri, i 300 milioni pagati dalla giunta Morelli sull'arbitrato malgestito per la biblioteca, e i 160mila euro regalati dalla giunta Serra per i danni dello stravento alla nuova Rodarti (anzichè imputarli all'impresa e direttore dei lavori) forse è meglio che ci diamo una regolata. Cantone non c’entra: siamo noi che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità.