schermata 2000 pixels




























Di cosa parliamo in questa pagina.
QUANTO SPENDE IL COMUNE DI BERGAMO PER LE BIBLIOTECHE
L'Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti ha dichiarato (2 novembre '18) che Bergamo investe o spende per le biblioteche  –dalla Angelo May a quelle di quartiere compresa la Tiraboschi- la cifra di tre milioni per il funzionamento e il patrimonio librario. Facendo un po' di conti siccome  Bergamo ha 120.287 abitanti e il reddito medio è di 26.943 euro, la spesa pro cpaite per abitante è di 26,60 euro. Il Comune di Curno ha 7579  abitanti con un reddito medio di 22.675 euro corrispondente all84% di quello cittadino.
Il Comune di Curno dovrebbe spendere quindi ogni anno per il funzionamento della sua biblioteca 22,34 euro pro capite, vale a dire 169.000 euro. Tanto per capire dove stiamo.

IL COMUNE DI CURNO SI
MERITA IL PREMIO SCIATTERIA 2018
Volete un'idea della sciatteria nel Comune di Curno? Basta scaricare le due locandine “Concerto per la libertà e la pace  5 novembre 2018- il cui sfondo è un'immagine DEFORMATA di una foto della torre dei caduti -già un bruttura da sola- di piazza Vittorio Veneto in città. Un pene alla vittoria. Se poi volete consolarvi basta dare un'occhiata alla locandina «Programma culturale Comune di Curno mesi novembre dicembre 2018" che pare realizzata e digitalizzata (sempre alla cazzo di cane: per stare sul medesimo livello del Comune) da qualcuno che s'è bevuto dosi eccessive di vinello nuovo, quello che nasce dalle uve cresciute sull'argilla del Pascoletto. Lasciamo perdere il programma culturale, tutto “comprato” altrove e pieno zeppo di cazzate che solo qualche crapa uscita dalla scuola a tempo pieno delle scuole indigene –lautamente foraggiate da mega piani del diritto allo studio- può immaginare. Non vi basta imparare ad “addobbare un albero” come programma culturale?. Eccovi accontentati col “progetto cane amico” e se neppure questo vi basta, vi danno di più:una “mostra mercato arriva l'autunno”. (...)

UN PICCOLO PEZZO DI GEOGRAFIA
DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE SULL'ADAMELLO
La carta che apre questa pagina del blog  per il centenario della fine della prima guerra mondiale apparteneva a nonno Giuseppe, defunto nel 1951,  già negli alpini del 5° Reggimento Battaglione Edolo nella prima guerra mondiale. Quella che illustriamo fa parte di una carta militare austriaca 1:25.000 sulla quale sono state disegnate dai comandi austriaci alcune opere di difesa militari fatte dagli italiani e presenti nell’alta Valle d’Avio e della laterale del Venerocolo nell’estate del 1918. Era un documento riservato agli alti comandi austriaci. Poco comprensibile come sia pervenuta nelle mani del nonno allora militare una carta piegata in quattro parti e di dimensioni (piegata i 4) sui 30x40 cm. dal momento che trasportarla in uno zaino non sarebbe arrivata integra in così grande formato.
La Val d’Avio è una valle che corre da sud (monte Adamello e Baitone) a nord fino al fiume Oglio  nel paese di Temù. Nel 1918 non c’erano in Val d’Avio i quattro laghi artificiali Venerocolo, Pantano d’Avio,  Bendetto e il Lago d’Avio. Il sistema idroelettrico -costruito a partire dal 1959- prevede che i quattro laghi funzionino come bacini via via riempiti dalla primavera all’autunno ed un’unica centrale a valle. (...)


































QUANTO SPENDE IL COMUNE DI BERGAMO PER LE BIBLIOTECHE



L'Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti ha dichiarato (2 novembre '18) che Bergamo investe o spende per le biblioteche  –dalla Angelo May a quelle di quartiere compresa la Tiraboschi- la cifra di tre milioni per il funzionamento e il patrimonio librario. Facendo un po' di conti siccome  Bergamo ha 120.287 abitanti e il reddito medio è di 26.943 euro, la spesa pro cpaite per abitante è di 26,60 euro. Il Comune di Curno ha 7579  abitanti con un reddito medio di 22.675 euro corrispondente all84% di quello cittadino.
Il Comune di Curno dovrebbe spendere quindi ogni anno per il funzionamento della sua biblioteca 22,34 euro pro capite, vale a dire 169.000 euro. Tanto per capire dove stiamo.
IL COMUNE DI CURNO SI
MERITA IL PREMIO SCIATTERIA 2018



Volete un'idea della sciatteria nel Comune di Curno? Basta scaricare le due locandine “Concerto per la libertà e la pace  5 novembre 2018- il cui sfondo è un'immagine DEFORMATA di una foto della torre dei caduti -già un bruttura da sola- di piazza Vittorio Veneto in città. Un pene alla vittoria. Se poi volete consolarvi basta dare un'occhiata alla locandina «Programma culturale Comune di Curno mesi novembre dicembre 2018" che pare realizzata e digitalizzata (sempre alla cazzo di cane: per stare sul medesimo livello del Comune) da qualcuno che s'è bevuto dosi eccessive di vinello nuovo, quello che nasce dalle uve cresciute sull'argilla del Pascoletto. Lasciamo perdere il programma culturale, tutto “comprato” altrove e pieno zeppo di cazzate che solo qualche crapa uscita dalla scuola a tempo pieno delle scuole indigene –lautamente foraggiate da mega piani del diritto allo studio- può immaginare. Non vi basta imparare ad “addobbare un albero” come programma culturale?. Eccovi accontentati col “progetto cane amico” e se neppure questo vi basta, vi danno di più:una “mostra mercato arriva l'autunno”. C'è anche qualche mela buona in un csto di mele marce. O finte spacciate per mele buone. Poi ancora “Autunnando raccontami una storia”. Si può proseguire tra salvi e dannati.  Il programma culturale del comune è quello di un grande bottega che rivende quel che altri hanno inventato, strapaese compreso. Poi si comprende come mai l'Italia ha il 30% di disoccupati e il governo Salv
UN PICCOLO PEZZO DI GEOGRAFIA
DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE SULL'ADAMELLO



La carta che apre questa pagina del blog  per il centenario della fine della prima guerra mondiale apparteneva a nonno Giuseppe, defunto nel 1951,  già negli alpini del 5° Reggimento Battaglione Edolo nella prima guerra mondiale. Quella che illustriamo fa parte di una carta militare austriaca 1:25.000 sulla quale sono state disegnate dai comandi austriaci alcune opere di difesa militari fatte dagli italiani e presenti nell’alta Valle d’Avio e della laterale del Venerocolo nell’estate del 1918. Era un documento riservato agli alti comandi austriaci. Poco comprensibile come sia pervenuta nelle mani del nonno allora militare una carta piegata in quattro parti e di dimensioni (piegata i 4) sui 30x40 cm. dal momento che trasportarla in uno zaino non sarebbe arrivata integra in così grande formato.
La Val d’Avio è una valle che corre da sud (monte Adamello e Baitone) a nord fino al fiume Oglio  nel paese di Temù. Nel 1918 non c’erano in Val d’Avio i quattro laghi artificiali Venerocolo, Pantano d’Avio,  Bendetto e il Lago d’Avio. Il sistema idroelettrico -costruito a partire dal 1959- prevede che i quattro laghi funzionino come bacini via via riempiti dalla primavera all’autunno ed un’unica centrale a valle.
Ogni chilometro quadrato sul terreno è individuato sulla carta con quattro numeri (p.e. la cima dell’Adamello sta a cavallo dei quadranti 97-98).
Come  si vede  al posto dell’attuale Lago Venerocolo esisteva una grande fossa chiusa poi con una diga in due parti per realizzare il lago artificiale.
La diga del Venerocolo ha avuto una grande attenzione filmografica quando Ermanno Olmi, per conto della Edisonvolta (costruttrice e propruietaria degli invasi della Val d’Avio). Tra i suoi primi lavori, infatti, spicca «Il tempo si è fermato», lungometraggio del 1958 girato interamente sopra Edolo, che ripercorre il lungo inverno dei due custodi del cantiere della diga della Vedretta del Venerocolo, in Adamello, a 2.600 metri.
Nella carta si possono leggere le teleferiche dalla 2.a cascata vanno alla  3.a cascata da cui ne partono due fino al lago naturale del Venerocolo a da qui altre due. Una si dirige verso il passo omonimo quota 3151 mt e un’altra coppia verso il Passo Brizio quota 3147 mt. Ad est del Passo Brizio si stende il grande Pian di Neve - Vedretta del Mandrone- che è il ghiacciaio più importante delle Alpi Retiche meridionali.
Gli spazi perimetrati in nero con macchie rettangolari nere sono gli accasermamenti  nelle varie zone. Ne diamo un’immagine di quello imponente a nord del Passo Brizio verso Passo Tredicesima. I tratti neri sono i percorsi costruiti apposta per collegare i vari accasermamenti mentre quelli segnati con puntini neri fitti sono i percorsi militari attrezzati in zone perennemente innevate o ghiacciate.
Si vedono gli accasermamenti alla 2.a e 3.a Cascata, quelli del Lago Venerocolo e i tre tra il Passo Brizio e il Passo Tredicesima vicinissimo al Passo Venerocolo. Tra questi ultimi due i  tre segmenti rossi indicano le trincee mentre a destra del numero 9 della quota 3169 di Passo Tredicesima è segnato un «qualcosa» che non abbiamo individuato essendo denominato con una brevissima abbreviazione in tedesco.
Con doppio tratteggio in rosso viene indicato il tunnel (scheneetunnel) scavato nel Pian di Neve che va verso la Lobbia Alta con una deviazione verso il Corno Bianco (ci sono ancora adesso tracce di un percorso attrezzato di risalita dalla conca del Lago Venerocolo per il Pian di Neve). Sopra il percorso  di puntini neri segnato ed attrezzato  per l’attraversamento superficie del Pian di Neve. Va tenuto presente che sul Pian di Neve operavano anche i cani  da traino delle slitte per trasportare materiali e persone (ferite) e gli accasermamenti  di Passi Brizio ospitavano molte decine di cani da slitta.