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Di cosa parliamo in questa pagina.
L'immagine del titolo. In Lombardia bruciano capannoni apparentemente vuoti ma riepmpiti di scarti-rifiuti. A Curno come va?.

SPIGOLATURE DALLA STAMPA QUIOTIDIANA
C'è dunque una questione che nessuno in questa maggioranza prende in considerazione: si chiama capacità di governo. Ne sono deficitari soprattutto i pentastellati, anche nel confronto con i leghisti. La denuncia che Di Maio vuole presentare contro chi ha modificato il decreto fiscale, è di fatto un'autodenuncia. La capacità di governo si sostanzia pure nella perizia con cui si discutono e si trattano i provvedimenti. Le "manine" sono un alibi per nascondere le inefficienze di un personale politico improvvisato. L'arroganza dell'ignoranza si sostanzia in questi momenti. Il populismo, quando viene traslato dalla campagna elettorale alla gestione della macchina statale, non può che mimetizzarsi dietro le presunte macchinazioni altrui. I politici così si trasformano da classe dirigente in classe compiacente. Per conservare i voti non hanno altra scelta che compiacere gli elettori anziché guidarli. E per raggiungere l'obiettivo hanno bisogno consapevolmente di distruggere chi sa di più e inconsciamente di disarticolare lo Stato.(...)

LA GIUNTA GAMBA CHIEDE ALLA REGIONE 300 MILA EURO PER RISTRUTTURARE LA PISTA DI ATLETICA. SE NON ARRIVANO TUTTI I SOLDI BISOGNA METTERCENE DI NOSTRI. C'E' BISOGNO DI UNA SPESA COSI' RILEVANTE PER UN'OPERA CHE VIENE USATA POCHISSIMO E PRATICAMENTE SOLO DUE SETTIMANE ALL'ANNO DAGLI STUDENTI?
Nello stesso giorno in cui il Comune pubblica la Delibera di Giunta n. 146 del 18-10-2018 di approvazione del progetto definitivo dei lavori di manutenzione straordinaria pista di atletica presso il CVI1 che prevede una spesa di euro 300.213,23 il sito del comune pubblica anche il volantino «Diamoci una mossa» che illustra «l’assalto» di associazioni private ai beni comunali per una serie di corsi sicuramente utili e necessari (specie per chi li tiene) a mantenere un buon livello di vita: inteso come benessere non strettamente economico.
Il dispositivo regionale prevede che l’erogazione del contributo avverrà in tre soluzioni negli anni 2018, 2019 e 2020, secondo le risorse disponibili a valere sulle rispettive annualità (3,950 milioni sull’esercizio 2018, 2,025milioni sull’esercizio 2019 e 2,025 milioni sull’esercizio 2020, fatta salva la possibilità di incremento fino ad un massimo di 15 milioni di euro in caso di ulteriori disponibilità) da suddividersi in maniera proporzionale tra tutte le domande ammesse a contributo. La situazione quindi è fluida nel senso che... potrebbero arrivare tutti come una parte o una parte infinitamente piccola.

SE IL POLITICAMENTE CORRETTO PROTEGGE LE MINORANZE CHE HANNO IN MANO IL POTERE
In Italia vige il principio politicamente corretto secondo il quale se un metalmeccanico della Tenaris ruba i gratta&vinci non si può dire che TUTTI i metalmeccanici siano dei ladri (di gratta e vinci). Questo principio si applica ferramente soprattutto alle persone importanti: politici, preti, dirigenti statali, imprenditori ma non si applica a chi sia di pelle nera o marrone. I due esempi riportati qui sopra –a sinistra la doppia pagina del Corriere/Bergamo sulle accuse del direttore del carcere di Bergamo, Porcino. A destra invece la notizia che l'acqua potabile dell'acquedotto di Matera è inutilizzabile per qualsiasi uso umano in quanto infetta di batteri fecali.









































SPIGOLATURA DALLA STAMPA QUIOTIDIANA








C'è dunque una questione che nessuno in questa maggioranza prende in considerazione: si chiama capacità di governo. Ne sono deficitari soprattutto i pentastellati, anche nel confronto con i leghisti. La denuncia che Di Maio vuole presentare contro chi ha modificato il decreto fiscale, è di fatto un'autodenuncia. La capacità di governo si sostanzia pure nella perizia con cui si discutono e si trattano i provvedimenti. Le "manine" sono un alibi per nascondere le inefficienze di un personale politico improvvisato. L'arroganza dell'ignoranza si sostanzia in questi momenti. Il populismo, quando viene traslato dalla campagna elettorale alla gestione della macchina statale, non può che mimetizzarsi dietro le presunte macchinazioni altrui. I politici così si trasformano da classe dirigente in classe compiacente. Per conservare i voti non hanno altra scelta che compiacere gli elettori anziché guidarli. E per raggiungere l'obiettivo hanno bisogno consapevolmente di distruggere chi sa di più e inconsciamente di disarticolare lo Stato.

Si era molto discusso su quanto si potesse sanare: fino ad un milione di euro avevano detto i leghisti, intorno a 100 mila avevano resistito i grillini. Alla fine il contestato testo uscito dal consiglio dei ministri di lunedì, e che ancora fa fede, non solo ha introdotto la possibilità di mettersi in regola pagando solo il 20 per cento di Irpef sull'evaso (invece del 43 per cento), non solo ha previsto il colpo di spugna sull'Iva e ha «escluso la punibilità» per chi aderisce al condono per reati gravi come la dichiarazione fraudolenta e il riciclaggio. Ma ha anche elevato a dismisura l'imponibile che si può sanare: a prima vista infatti si pone il paletto di 100 mila euro, ma a ben guardare il testo incriminato si scopre che il limite vale «per singola imposta e per periodo d'imposta». Dunque, visto che le annualità condonabili, cioè i periodi di imposta, sono cinque, il tetto complessivo sale a 500 mila euro. Ma non è finita: questo tetto di mezzo milione è da considerare per ogni singola imposta, come spiega il decreto, e visto che le imposte sono cinque, cioè Irpef, Irpeg, Iva, Irap, oltre capitali, si arriva a 2,5 milioni di imponibile condonabile frutto di più imposte evase negli ultimi cinque anni.


Si sfila l'amico Viktor Orban che nella corsa alla successione di Juncker dice di voler sostenere il tedesco Manfred Weber ed è feroce, tra i nemici, Guy Verhofstadt. «Se Salvini si trova così bene a Mosca, a letto con Putin, perché non resta lì? Sta tradendo l'interesse collettivo», scrive su Twitter il presidente dei liberali Alde all'Europarlamento. Per il resto dal fronte populista- sovranista non arrivano sostegni alla candidatura di Matteo Salvini alla guida della Commissione Ue. « È vero alcuni amici dei Paesi europei me lo stanno chiedendo, maggio è ancora lontano, vediamo ci penso » , ha detto a Repubblica il leader della Lega confermando di essere disponibile a correre come futuro candidato del fronte populista alle elezioni europee.

Di Maio invece, come è noto, tentava di trarsi d'impaccio nelle sabbie mobili del condono fiscale con un gioco delle tre carte applicato alla comunicazione politica. Ma l'operazione non è riuscita, anzi si è rivelata una piccola Caporetto per il Movimento Cinque Stelle, un soggetto che vive, appunto, di comunicazione (via web e televisione). In passato, con qualche destrezza da prestigiatore, Di Maio era sempre riuscito a ricondurre a coerenza ciò che coerente non era. Questa volta il trucco è fin troppo visibile per la buona ragione che il condono piace poco o nulla all'elettorato dei 5S e contraddice tutta la retorica del movimento. Quindi, prima ancora di trovare un'intesa — peraltro non facile — con il collega leghista, Di Maio ha dovuto sollevare un polverone mediatico per mascherare il pasticcio. Si dirà che l'elettore tipo del M5S ha fiducia assoluta nel suo leader anche quando afferma cose inverosimili o annuncia una denuncia alla Procura della Repubblica di cui non si ha alcuna conferma.

Il "discorso della Scala" è l'atto d'accusa più nitido e insieme la proposta di progetto alternativo per l'amministrazione del Paese che neppure l'afasica opposizione parlamentare al governo gialloverde ha saputo pronunciare. Ed è la frattura conclamata tra il ceto produttivo del Nord e il governo, dopo molti tentennamenti e qualche vistoso sbandamento anche da parte degli industriali. Inviperiti per il decreto dignità, ma solo su base locale (cioè nelle aree più sensibili del triangolo industriale) mentre a Roma l'opposizione dei vertici nazionali della Confindustria suonava assai più conciliante. Poi placati, quasi rabboniti dalla promessa ( Di Maio al Sole 24 Ore) di confermare gli incentivi del Piano Industria 4.0. Sconcertati a Breganze, Vicenza, quando il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia dichiarava che « di questo governo crediamo fortemente nella Lega » . Di nuovo preoccupati, poi spaventati, via via che le indiscrezioni prima e poi le bozze e i testi definitivi davano forma alla "manovra del popolo". Parole del presidente di Assolombarda Carlo Bonomi


SE IL POLITICAMENTE CORRETTO PROTEGGE LE MIBORANZE CHE HANNO IN MANO IL POTERE






In Italia vige il principio politicamente corretto secondo il quale se un metalmeccanico della Tenaris ruba i gratta&vinci non si può dire che TUTTI i metalmeccanici siano dei ladri (di gratta e vinci). Questo principio si applica ferramente soprattutto alle persone importanti: politici, preti, dirigenti statali, imprenditori ma non si applica a chi sia di pelle nera o marrone. I due esempi riportati qui sopra –a sinistra la doppia pagina del Corriere/Bergamo sulle accuse del direttore del carcere di Bergamo, Porcino. A destra invece la notizia che l'acqua potabile dell'acquedotto di Matera è inutilizzabile per qualsiasi uso umano in quanto infetta di batteri fecali. Per stare politicamente corretti non si può dire che tutti i direttori delle carceri italiane siano degli emuli di Porcino come non si può dire che tutti gli acquedotti lucani siano merdosi. L'altro ieri la ministra delle guerra Elisabetta Trenta del governo Salvimaio ha fatto da mediatrice per l'incontro di Ilaria Cucchi col con il comandante generale dei carabinieri, Giovanni Nistri. Ilaria Cucchi ha così illustrato l'incontro col generale: "Mi sarei aspettata non dico delle scuse, perchè avrebbe potuto essere per lui troppo imbarazzante, non 45 minuti di sproloquio contro unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel mio processo". La ministra ha poi precisato che  il generale non abbia non ha sproloquiato, e che le spiace per incomprensione".
Stare politicamente corretti è non mettere tutti i direttori delle carceri italiane nel sacco con Porcino. Stare politicamente corretti è non sfottere Matera, i Materani e la Regione Basilicata perché, volendo essere –Matera- non solo capitale della regione ma anche la Capitale Eurpea della Cultura che cavolo fai se hai l'acqua potabile inutilizzabile perché inquinata dalla cacca?. Cerchiamo di separare il grano dal loglio visto che di direttori di carceri in Italia non sono tanto numerosi come i metalmeccanici: di carceri ce ne sono 231 e quindi i direttori sono presto contati. Come si fa presto a contare quanti siano i generali comandanti l'Arma dei carabinieri: UNO. Come si fa presto a contare che di capitali Europee della Cultura ce n'è una all'anno: nel 2019 sarà Matera con l'acqua fecale. Poi ci si stupisce se DiMaio non legge quel che firma e poi va da Vespa a denunciare l
LA GIUNTA GAMBA CHIEDE ALLA REGIONE 300 MILA EURO PER RISTRUTTURARE LA PISTA DI ATLETICA. SE NON ARRIVANO TUTTI I SOLDI BISOGNA METTERCENE DI NOSTRI. C'E' BISOGNO DI UNA SPESA COSI' RILEVANTE PER UN'OPERA CHE VIENE USATA POCHISSIMO E PRATICAMENTE SOLO DUE SETTIMANE ALL'ANNO DAGLI STUDENTI?



Nello stesso giorno in cui il Comune pubblica la Delibera di Giunta n. 146 del 18-10-2018 di approvazione del progetto definitivo dei lavori di manutenzione straordinaria pista di atletica presso il CVI1 che prevede una spesa di euro 300.213,23 il sito del comune pubblica anche il volantino «Diamoci una mossa» che illustra «l’assalto» di associazioni private ai beni comunali per una serie di corsi sicuramente utili e necessari (specie per chi li tiene) a mantenere un buon livello di vita: inteso come benessere non strettamente economico.
Il dispositivo regionale prevede che l’erogazione del contributo avverrà in tre soluzioni negli anni 2018, 2019 e 2020, secondo le risorse disponibili a valere sulle rispettive annualità (3,950 milioni sull’esercizio 2018, 2,025milioni sull’esercizio 2019 e 2,025 milioni sull’esercizio 2020, fatta salva la possibilità di incremento fino ad un massimo di 15 milioni di euro in caso di ulteriori disponibilità) da suddividersi in maniera proporzionale tra tutte le domande ammesse a contributo. La situazione quindi è fluida nel senso che... potrebbero arrivare tutti come una parte o una parte infinitamente piccola. Nel caso la differenza dovremmo mettercela noi: sempre che li abbiamo.  Siccome il Comune di Curno sta ancora aspettando i 600mila euro di contributo regionale per la costruzione della palestra della Rodari (e li sta aspettando da parecchi anni) adesso siamo messi nella  (s)piacevole situazione per cui ci attendiamo quasi un milione di euro come contributo a fondo perduto per investimenti  da parte della Regione a governo di... centrodestra.
Detto questo sarebbe interessante conoscere quante ore viene utilizzata ogni anno e da quante persone quella pista perché la voce popolare ne da numeri insignificanti rispetto alla spesa (300 mila euro) prevista.
L’abbiamo già scritto ma occorre ripeterlo.
Il CVI1 ci venne spacciato come una regalia che si sarebbe mantenuta coi proventi del commerciale sul territorio curnese. Non è mai stato così dal momento tranne importi poco significativi.
Del resto quest’idea post bellica e post neo industriale per cui ogni paese, passato dall’agricoltura all’industria ed al commercio, «doveva» disporre di impianti sportivi per il benessere delle popolazioni lavoratrici in fabbrica, supermercati ed uffici (e residualmente per la scuola: che lo usa pochissimo e di malavoglia). Dagli anni ‘70 ad oggi la necessità e le abitudini sportive della popolazione sono completamente mutate. Sono sorti decine di centri sportivi privati di altissimo livello ed alto costo d’accesso e quando si confronta un CVI1-2 o le attrezzature di un comune con questi centri privati, viene il latte alle ginocchia guardando la differenza. Quello che soprattutto è cambiato a livello di massa sono proprio gli sport praticati dalle persone, la maggior parte delle quali si è spostata verso attività all’aperto per combinare l’attività fisica con un ambiente meno urbanizzato più naturale.
Per quel che vale un ricordo personale. Quando  nei primi anni 2000 abbiamo iniziato a percorrere e pulire quello che oggi é «il sentiero di papa Giovanni« nei primi anni succedeva che il bosco crescesse più veloce di noi che lo volevamo sedare. Oggi nei fine settimana, ogni stagione, ci sono almeno un migliaio di runner ciclisti (e motociclisti...) su buona parte del percorso. Sempre in quegli anni abbiamo tracciato il primo percorso pedonale e ciclabile che dal capolinea ATB di Ponte san Pietro percorreva sia la sponda sinistra che destra del fiume Brembo fino alla sua foce nell’Adda.La gggente ci guardava come si guardano i matti  mentre oggi migliaia di persone lo percorrono in tutto e in parte (tranne Curno... che in quei primi anni era comunque accessibile). Qualcosa del genere successe col percorso lungo il Serio da Seriate fino alla sua foce nell’Adda a Montodine. Per non parlare dei percorsi pedonali e ciclabili ieri percorsi da rarissimi camminatori in cerca di funghi e castagne monopolizzati da migliaia sulle colline di Bergamo. Era una ambientalismo che coniugava l’impegno politico col volontariato senza pubblicarci come accade oggi quando le sindache si fanno vedere su facebook a pulire le piazze pubbliche.
Eravamo grezzi: non ci vergognavamo di passare anche in motocross.
Oggi l’idea stessa che un comune disponga di due centri sportivi gestiti come attualmente è tutto incongrua rispetto alle esigenze dei cittadini e ai conti pubblici. Quei 300 mila euro  per il rinnovo della pista d’atketica sono 300 mila euro di debito pubblico visto che come investimento servono quasi a zero per la potenziale utenza. Quei 300 mila euro varrebbero molto di più se finalmente venisse realizzata la NOSTRA parte di percorso lungo il fiume Brembo (siamo gli unici a non averla  sulla sponda sinistra da Almenno alle foci: una bella vergogna!) e se il campo a 11 dentro il CVI assieme al cambio dell’orribile piantumazione attuale venisse finalmente destinata ad un giardino pubblico DEGNO di questa funzione e assieme al resto.
Impossibile. Impensabile.
Le maggioranze bottegaie che gestiscono il paese dal dopoguerra