FAVOLOSA SCOPERTA ARCHEOLOGICA IN PIAZZA DUOMO DI CITTA' ALTA
Narra il Corriere / Bergamo come sia “bastato ravanare un po' più in
profondità sul quadrante ovest del massicciato sollevato per imbattersi
in quella che la funzionaria della Soprintendenza per il patrimonio
archeologico Stefania De Francesco definisce una «enorme macchia scura
di terra contenente gocce di bronzo fuso». L'arcano si è spiegato
riandando indietro al 1600, collegando in sequenza logico-storica tutti
gli elementi presenti: quella buca misteriosa altro non è che la fossa
di fusione della campana maggiore del Campanone. Che, stante il nome,
doveva avere una stazza imponente e stante il periodo storico era stata
realizzata in loco (ci sono altre due campane). (…) Per dare contezza
della scoperta si dovrà scavare a mano per un paio di metri in
profondità, ma una volta censita nei suoi aspetti strutturali la fossa
campanara verrà ricoperta dal nuovo massicciato. La scoperta non verrà
«messa sotto vetro», come spesso accade di vedere, perché la
funzionalità della piazza ha la sua logica preminenza. Tanto più che,
fermo restando l'indubbio fascino della ricostruzione
tecnico-logistica, non ci sono reperti da ammirare”. Per vendere
l'immagine di una città trasformata in una succursale di Oriocenter
attraversata da orde di turisti giornalieri qui pervenuti con uno dei
mille voli low cost che approdano al Caravaggio, per acquisti sold out
all'OC trascinanti rumorosissime valigie piene zeppe di articiocc da
rivendere in patria, dopo la bufala delle mura veneziane finite come si
vedono adesso dopo l'Unità d'Italia, adesso si può spendere anche
l'esplosiva news annunciata qui sopra. Basta leggere con attenzione il
pezzo della simpatica Donatella Tiraboschi per capire come
sostanzialmente, oltre l'ipotesi (fantasiosissima a nostro
avviso), questa del ritrovamento della cella di fusione del campanone
(non quello attuale: qui la prima palla) è appunto una speranza, una
illusione una intuizione insomma un'idea della sola Stefania De
Francesco ma senza uno straccio di prova tranne qualche sferetta di
bronzo (finora non analizzata da un laboratorio chimico merceologico).
Però la notizia del ritrovamento potrà essere spacciata alle torme di
pensionati turisti tedeschi from Como Lake by Rampinini appunto
come detto. Per concludere con una assicurazione ai bottegai di città
alta: “per dare contezza della scoperta si dovrà scavare a mano per un
paio di metri in profondità, ma una volta censita nei suoi aspetti
strutturali la fossa campanara verrà ricoperta dal nuovo massicciato.
La scoperta non verrà «messa sotto vetro», come spesso accade di
vedere, perché la funzionalità della piazza ha la sua logica
preminenza”. Oltre che al Vescovo che li ci deve passare per entrare in
casa.
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MA DIMAIO NON LO SA
(E NON LO IMPARERA' MAI)
«Se Banca d'Italia vuole un governo che non tocca la Fornero, la
prossima volta si presenti alle elezioni con questo programma», ha
dichiarato Luigi Di Maio il 9 ottobre scorso, commentando le
valutazioni espresse dalla banca centrale in Parlamento sulla Nota di
aggiornamento del Documento di economia e finanza. Dunque, per il
vicepresidente del Consiglio dei ministri tutto il potere discende dal
popolo ed è sempre il popolo che, mediante elezioni, deve pronunciarsi.
La democrazia è ridotta ad elezioni e anche i vertici della Banca
d'Italia debbono presentarsi all'elettorato o sottostare alla volontà
del governo.
Questa è una versione romanzata della democrazia, che, invece, ha al
suo interno poteri e contropoteri, non tutti con una investitura
popolare diretta. Le corti giudiziarie, la Corte costituzionale, le
autorità indipendenti, le università, sono corpi autonomi, alcuni
garantiti come tali dalla stessa Costituzione.
Le persone che ne sono titolari non sono elette, ma scelte in altri
modi, per lo più sulla base del merito, delle competenze,
dell'esperienza, con competizioni aperte (concorsi). In questo modo si
realizza il pluralismo del potere pubblico, si riconosce il potere
della conoscenza, quello della competenza, quello del giudizio
imparziale. Questo pluralismo serve a uno scopo fondamentale, quello di
impedire la tirannide delle maggioranze, un pericolo segnalato nel 1788
da James Madison in America, nel 1835 da Alexis de Tocqueville in
Francia e nel 1859 da John Stuart Mill in Inghilterra. Questi pensatori
e uomini politici, le cui idee sono state alla base delle democrazie
americana, francese e inglese, erano preoccupati di equilibrare i
poteri dello Stato e di evitare che la maggioranza (popolare e
parlamentare) imponesse alla società le proprie idee e le proprie
pratiche, garantendo così i dissenzienti e i diritti individuali nei
confronti dell'opinione e dei sentimenti prevalenti.
Un posto particolare, tra i poteri indipendenti, hanno le banche
centrali. David Ricardo, nel 1824, auspicava la separazione
istituzionale tra il potere di creare denaro e il potere di spenderlo e
il divieto di finanziamento monetario del bilancio dello Stato. Più di
un secolo dopo, Milton Friedman voleva che il sistema monetario fosse
libero da interferenze governative. Nel 1981, per opere di Nino
Andreatta e di Carlo Azeglio Ciampi, si realizzò il completo divorzio
tra Tesoro dello Stato e Banca d'Italia, che fu liberata dall'obbligo
di acquistare i titoli pubblici inoptati da banche e risparmiatori. Ora
la Banca d'Italia fa parte del Sistema europeo delle banche centrali.
Lo Stato italiano ha firmato un trattato secondo il quale il governo si
impegna a non cercare di influenzare gli organi della banca centrale.
La Banca europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di
banconote. Le banche centrali non possono avere istruzioni dai governi,
né sottostare a loro direttive, i loro dirigenti non possono esser
rimossi, le loro competenze sono esclusive, la loro indipendenza
finanziaria e organizzativa è piena. Tutto questo per sottrarre la
politica monetaria alle influenze dei governi, per assicurare la
stabilità dei prezzi e il controllo indipendente dei tassi di interesse.
Di Maio, nel fare la voce grossa, ignora tutto questo e commette
l'errore di confondere il governo con lo Stato, errore che commette di
frequente, quando, ad esempio, invita presidenti di enti a dimettersi,
o pretende che alti funzionari dello Stato godano della sua fiducia.
In un momento di «hybris», l'altro vicepresidente del Consiglio dei
ministri ha detto, recentemente, che l'attuale governo rappresenta la
volontà di 60 milioni di italiani. Sarebbe bene che ambedue i
vicepresidenti ricordassero che hanno avuto complessivamente poco più
di 16 milioni di voti, che rappresentano poco più di un terzo degli
italiani con diritto di voto.
Sabino Cassese
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SPIGOLATURE DALLA STAMPA QUOTIDIANA
DAVANTI ALLE AZIENDE CONVOCATE, da Cassa depositi e prestiti, a Terna,
Leonardo, Snam, Eni, Saipem, Ansaldo Energia, Enel, Poste Italiane,
Fincantieri, Italgas, Ferrovie dello Stato, Open Fiber, è stato il
ministro dell'Economia, Giovanni Tria, a definire gli investimenti,
«pilastro della manovra» snocciolando i numeri: 15 miliardi di fondi
aggiuntivi nel triennio, più 5,7 miliardi già stanziati, per un totale
di 20,7 miliardi. COMMENTO. Nel 2017 queste aziende avrebbero fatturato
200-220 miliardi. Dovrebbero investire in tre anni il 10% del proprio
fatturato. Già immaginiamo le Poste Italiane che con 33,4 miliardi di
fatturato hanno 127mila dipendenti.
I DATI ISTAT E BANKITALIA ATTESTANO come la ricchezza finanziaria
italiana sia relativamente intatta e cospicua. Circa 4.400 miliardi a
fine 2017, per il 31% tra cassa e depositi, un 24% azioni e fondi
comuni, il 23% polizze, un 7% titoli di Stato. Poi ci sono 9.500
miliardi di attività non finanziarie, per l'84% immobili. COMMENTO. No
comment.
VITA DA TRIA, di Massimo Gramellini. Sei un professore bravo e stimato,
con una curiosa somiglianza col ragionier Filini (poi geometra) e il
vezzo ammirevole di raccattare le cartacce abbandonate nei corridoi
dell'università. In un mondo ideale verresti incoronato assessore al
decoro per acclamazione. Invece il governo Pop & Folk ti installa
al ministero dell'Economia, dietro la scrivania costruita per il
leggendario Quintino Sella, che non fece in tempo a sedervisi perché i
sovranisti dell'epoca, smaniosi di fare debiti, lo mandarono a casa. Tu
resisti, pronto a qualsiasi sacrificio, persino a vedere l'economia
maltrattata da certi ministri che nella tua facoltà non supererebbero
un preappello. Non si fidano di te, ti stanno addosso: uno ti spegne il
microfono mentre parli, un'altra ti porta via per le ascelle. E tutti
danno i numeri. Tu dici 600 e loro 1.700, ma poi ti fanno firmare una
nota in cui si certifica che 600 e 1.700 sono la stessa cosa, però
vista da prospettive diverse. Cominci ad avere gli incubi: il cameriere
che ti sfila il piatto mentre stai ancora mangiando, l'amministratore
di condominio che ti manipola il preventivo della caldaia,
l'automobilista spregiudicato che ti taglia la strada per soffiarti il
parcheggio a cui facevi la posta da ore.Non sai più chi sei, ma sai
ancora che cosa vuoi. Un passaggio segreto che colleghi la scrivania di
Quintino Sella con la tua università. Non ne puoi più di raccattare le
cartacce del governo, anche perché il cestino più vicino è a Bruxelles.
COMMENTO. Chissà che razza dui laureati producono università che hanno
Tria Conte Savona come insegnanti.Il futuro dell’Italia in ottime mani.
O zampe?
IL SEGNALE DI AUMENTO del rendimento dei Bot annuali dell'asta di ieri
non è tranquillizzante. Ieri la remunerazione è volata infatti dallo
0,436% di settembre allo 0,949%. Il costo aggiuntivo per il Tesoro è
pari a poco meno di 30 milioni di euro. Sembra lontano anni luce il
risultato dell'asta di appena un anno fa. L'11 ottobre 2017 il Tesoro
era riuscito a collocare un ammontare pressoché doppio di Bot a un anno
— per l'esattezza 11,77 miliardi di euro — al tasso negativo del
-0,334%.
COMMENTO. Finalmente i pensionati possono tornare ad andare in ferie.
IL SENATORE A VITA ARCH.PIANO si mette in gioco, gratuitamente, per la
propria città e per l'Italia, ma potrebbe essere bocciato da un gruppo
di solerti incompetenti in base al metodo dei costi/benefici. Il danno
maggiore non è il costo di un altro progetto, ma che nel frattempo il
ponte a Genova resta materia di campagne elettorali mentre non viene
ripristinato. Non vorremmo che per ripristinare il ponte di Calusco
alla fine si perdessero 2 o 3 anni. COMMENTO.Meglio di no.
L'anno scorso l'Agenzia federale del Lavoro tedesca ha scoperto ben 150
mila casi di truffe sull'Hartz IV. Complessivamente, sono quasi 4,2
milioni i tedeschi che beneficiano ogni mese dell'aiuto sociale più
famoso, che prende il nome dall'ex ministro del Lavoro del governo
Schroeder, Peter Hartz. I raggiri più clamorosi riemergono
regolarmente, come se ci fosse un sistema. (...) D'altra parte, Hartz
IV è vincolato: non si può rifiutare per più di tre volte un'offerta di
lavoro senza il taglio dell'assegno. L'aiuto economico può variare
moltissimo in base ai figli o a un partner che non lavori, fino ai
duemila euro al mese nel caso di una famiglia di quattro persone. E già
qui si annida per qualcuno la cosiddetta trappola della povertà, il
rischio che si rinunci a lavorare, se la busta paga è più magra del
sussidio. Peraltro, mentre il governo gialloverde si vende la Hartz IV
in Italia come l'uovo di Colombo, in Germania si pensa di abolirlo.
Troppo forte lo stigma sociale: "Hartz IV" è diventato un modo per
descrivere chi è scivolato ai margini della società, "Hartz IV" sono
definiti i quartieri difficili, dove si registrano forti tensioni
sociali. E il dibattito su un sussidio che rischia di cristallizzare
milioni di persone nella condizione di "working poor" va avanti da
anni. COMMENTO. Poi (non) si dica che solo gli Italiani sarebbero i
soliti furbacchioni.
IL PRESIDENTE DELL'ANTICORRUZIONE Cantone è stato esplicito: «È
convinzione, non solo mia, che il modo migliore perché un appalto sia
espletato in tempi rapidi — e che soprattutto i lavori vengano eseguiti
in modo ugualmente spedito ma anche a regola d'arte — è che ci sia un
quadro normativo chiaro e certo». (...) Proprio il Movimento 5S,
storicamente paladino della legalità, adesso invece sogna di liberare i
cantieri da qualunque controllo, rivitalizzando il sistema dei general
contractor che ha fatto prosperare corruzione e scandali, come nei casi
Expo e Mose. La ricostruzione di Genova potrebbe diventare la prova
generale del cemento in deroga, come avverte Cantone: «L'eccezione si
presta a diventare regola, trasformando una piccola crepa nelle diga in
una vera e propria falla». E il decreto Toninelli arriva al punto di
cancellare persino la prevenzione antimafia, aprendo i subappalti alle
aziende interdette dalle commesse per collusioni con i clan. Con il
rischio che l'extra ordinem si trasformi in fuori legge. COMMENTO.
Quando si è una manica di asini, scontato che una
volta al potere si replichi le sceneggiate precedenti.
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