LE BUGIE DI DIMAIO
QUANTO PESANO (INVECE) I FATTI
Tra una bicchierata sul balcone e una zingarata sul barcone, i «ragazzi
meravigliosi» di Beppe Grillo stanno perdendo l'epica battaglia contro
i nemici più irriducibili e pericolosi: i fatti.
È una pessima notizia per l'Italia, perché mentre i lega-stellati
ingrassano nei sondaggi il Paese perde peso, credibilità, ricchezza. Lo
dicono i fatti nudi e crudi, appunto, non i giornali cattivi e
complottisti.
Basta osservare con un minimo di onestà intellettuale, e non con la cecità illiberale del Potere.
Di Maio, piccolo Caudillo di Pomigliano, ostenta fintamente la prima ma è affetto palesemente dalla seconda.
Lo spread e le vendite a pioggia in Borsa si stanno mangiando la
"manovra del popolo". Dal 26 settembre (annuncio del deficit al 2,4%)
la curva dei rendimenti sui Btp è tornata ai livelli del 2013.
Il costo delle polizze contro il rischio default del Paese è tornato ai
livelli di maggio. Il «costo delle parole », per usare la formula di
Mario Draghi, ammonta già a 2 miliardi di maggiore spesa per interessi.
Non lo inventa Repubblica, sta scritto nella Nota di aggiornamento al
Def. È un fatto.
Il reddito di cittadinanza è un delirio psichedelico. Non tornano i
numeri per distribuirlo: 780 euro per 6 milioni di beneficiari fa 50
miliardi, non 10: lo scrive un "giornale amico" come il Fatto, non un
"fogliaccio sovversivo" come Repubblica. Non tornano i requisiti per
ottenerlo: Di Maio spiega che il sussidio sarà erogato con la tessera
sanitaria e che le « spese immorali » vietate saranno solo quelle per
il gioco d'azzardo. Ma non è stata Repubblica a sparare davanti alle
telecamere di Agorà che il reddito «sarà distribuito con il bancomat, o
forse con un'App da scaricare » , e poi ad aggiungere il grottesco «se
fai la spesa da Unieuro, ti arriva la Guardia di finanza a casa». È
stata invece la pirotecnica grillina Laura Castelli, sottosegretaria
all'Economia. È un fatto.
La pensione di cittadinanza (anche questa a 780 euro) pare una bella
mano tesa a chi campa con assegni da fame: invalidi civili, pensionati
"sociali" e "integrati" al minimo.
Ma « è un'opera zione ingiusta » ( perché riguarda categorie che non
hanno mai versato contributi) e dunque è « tutta a carico delle giovani
generazioni ». Non lo afferma Re pubblica, ma Alberto Brambilla,
presidente di "Itinerari previdenziali", esperto della Lega e dunque
coalizzato con M5S. È un fatto. La "pace fiscale" è uno schiaffo morale
ai cittadini onesti. Lo dice Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità
anti- corruzione, non la Santa Inquisizione dei soliti "giornaloni". Di
Maio la racconta con una formula da oggi le comiche: « saldo e stralcio
» solo per i padri di famiglia vessati da Equitalia, soglia massima a
100 mila euro e poi «carcere per gli evasori». Ma non è Repubblica a
riscrivergli il copione ai microfoni di Rtl, pretendendo un condono
tombale « fino a 500 mila euro anche sul capitale», cioè su sanzioni,
interessi di mora e pure sulle tasse dovute e non pagate. È invece il
suo socio sovranista Salvini, in ossequio ai padroncini del Nord che lo
votano in massa. È un fatto.
La flat tax è un'altra bieca truffa lessicale. Non è una, ma bina o
forse trina. Riguarda solo le partite Iva, che già ce l'hanno fino a 50
mila euro, e ora ne beneficeranno fino a 65 mila. Ma non è Repubblica a
obiettare che alla fine, per finanziare la tassa piatta su 1,5 milioni
di autonomi, si rischia di far pagare più tasse a 3,2 milioni di
professionisti e piccoli imprenditori (a causa dell'abolizione di Iri e
Ace). Lo denunciano invece l'Ordine dei commercialisti e l'ex
viceministro Enrico Zanetti. È un fatto.
Duro da leggere, il racconto dei fatti. E i giornali stanno al mondo
per scriverlo. La Corte Suprema americana sentenziò così, quando
Washington Post e New York Times pubblicarono i Pentagon Papers e Nixon
provò a impedirlo: «Il potere del governo di censurare la stampa è
stato abolito perché la stampa rimanesse libera di censurare il
governo». Era il 1971, è ancora più vero oggi.
Massimo Giannini
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AUTOSTRADE PER L'ITALIA SMENTISCONO IL RPOFESSORE DEL POLOTECNICO MILANESE
L’INTERVISTA . è riportata nel link qui sopra
La risposta di ASPI-Spea all’intervista del prof. Gentile del Politecnico di Milano
L’ACCUSA."Spea ha omesso di consegnare al Prof. Gentile del Politecnico
di Milano delle informazioni riguardanti lo stato di salute del ponte.
Con il coefficiente di sicurezza delle travi a 0,58 si doveva attivare
la chiusura immediata"
LA RISPOSTA DI ASPI. In merito a quanto dichiarato dal prof. Gentile
del Politecnico di Milano nelle interviste rilasciate oggi ad alcuni
quotidiani, le strutture tecniche di Autostrade per l'Italia precisano
– sulla base delle informazioni fornite da SPEA e già comunicate
pubblicamente nella giornata di ieri – che i valori inferiori all'unità
del coefficiente di sicurezza a taglio delle travi del sistema portato
erano adeguati. Questi valori erano stati determinati, infatti,
dall'applicazione delle nuove norme per le costruzioni entrate in
vigore nel 2008 e, contrariamente a quanto sostenuto dal prof. Gentile,
non descrivono in alcun modo lo stato di sicurezza del Ponte. E non
potevano dunque indicare la necessità di chiudere al traffico il Ponte
Morandi da parte della Direzione di Tronco, unico soggetto competente
ad assumere decisioni di questo tipo.
Tali informazioni sono state allegate al progetto presentato al
Ministero per le Infrastrutture e Trasporti nell'ottobre 2017 e non
sono state considerate preoccupanti da nessuno dei tecnici preposti
alla valutazione. L'approvazione del progetto da parte del
Provveditorato delle Opere Pubbliche recitava testualmente:
"complessivamente il progetto esecutivo esaminato appare ben redatto e
completo in ogni dettaglio. Lo stesso risulta studiato in modo
metodologicamente ineccepibile non solo alla luce delle verifiche delle
strutture esistenti, degli effetti del degrado constatati, dei
rinforzi, ma anche tenendo in considerazione la grande mole dei dati di
monitoraggio e controllo raccolti via via negli anni precedenti".
Come già chiarito da SPEA, infine, si ricorda che il prof. Gentile
aveva ricevuto tutte le informazioni e la documentazione necessaria per
svolgere il proprio incarico, che riguardava esclusivamente l'analisi
degli stralli e non di altre parti del Ponte . Tale analisi non ha
evidenziato alcuna necessità di intervento urgente, e lo stesso prof.
Gentile non ha mai richiesto alcuna integrazione di documentazione che
potesse avere relazione di causa-effetto con l'analisi dinamica degli
stralli, oggetto del suo incarico. Dunque le sue affermazioni
sull'omissione di documentazione consegnata da Spea, così come le
valutazioni sullo stato di sicurezza delle travi del viadotto Polcevera
di cui non si è mai occupato, sono da ritenersi errate e fuorvianti.
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SPIGOLATURE QUOTIDIANE DAI GIORNALI
INVESTIRE SUI CENTRI PER L'IMPIEGO È MOLTO IMPORTANTE. Ma può rivelarsi
inutile se poi non ci sono posti di lavoro da offrire. E questo è il
rischio che vogliamo evitare». La leader della Cisl Annamaria Furlan
parla al telefono ieri sera, appena uscita dalla riunione delle
segreterie di Cgil, Cisl e Uil. COMMENTO.Allora non ce ne eravamo
accorti solo noi.
DIECIMILA EURO DI BTP ACQUISTATI A MAGGIO ORA NE VALGONO 8.500. La
perdita per chi a maggio di quest'an- no avesse acquistato un
controvalore di 10 mila euro di Btp a dieci anni è considerevole: circa
1.500 euro. Cerchiamo di capire. A inizio maggio il Btp con scadenza
2028 quotava circa 140, un valore largamente superiore al valore di
rimborso (alla pari) cresciuto nel tempo grazie al calo dei rendimenti.
Ma nel momento in cui lo spread fra Btp e Bund ha cominciato ad
aumentare (da 130 punti di inizio marzo agli oltre 300 attuali) i
rendimenti del Btp sono cresciuti vorticosamente, passando dal 2% di
maggio al 3,6% di ieri. Poiché le quotazioni di un titolo già emesso (a
un tasso fisso, poniamo, dell'1,5%) sono inversamente proporzionali al
rendimento di mercato corrente (che sale o scende ogni giorno) ecco che
i prezzi di mercato dei Btp a dieci anni hanno cominciato a precipitare
via via che il rendimento cresceva. COMMENTO. Il fatto è che è il
ragionamento delle banche e degli speculatori. Il pensionato o chi ha
nascosto i soldi frutto di evasione fiscale non gli importa nulla di
questa svalutazione tanto loro quei titoli li tengono sempre fermi fino
a scadenza. Invece sono contentissimi di beccare il 3,5% piuttosto che
lo zero di ieri.Questione di prospettiva.
«NEL PD VERTICI AUTOREFERENZIALI E LONTANI DALLA REALTÀ». Siamo
attivisti del circolo del Partito democratico «Silvio Miana» di Modena.
La scorsa settimana avevamo lanciato un appello per una sinistra
democratica unita, cercando di esprimere il disagio degli iscritti di
fronte alle lacerazioni che da anni e più che mai in queste settimane
sono inscenate dai vertici nazionali del partito. Pensavamo di mettere
in movimento almeno il Pd della nostra terra, una delle poche con
ancora il partito più rappresentativo, quando abbiamo chiesto a chi
ricopre posizioni di responsabilità di adoperarsi perché al prossimo
congresso ci sia una candidatura unica a segretario nazionale sulla
base di una condivisione di principi e di un programma di riforme
credibile. L'appello è caduto nel silenzio di vertici sempre più
autoreferenziali e distanti dalla realtà. COMMENTO. Ma no! Siete in
totale malafede. Il PD non è così. Qualche volta anche peggio.
DAVIDE CASATI: IL MIO PD RIPARTIRÀ DAI SINDACI. «Renzi? L'ho apprezzato
come sindaco e per l'azione di governo. Ma se ascolto i cittadini al
bar devo concludere che non è più credibile». COMMENTO. Ragionamento da
finissimo politico. Scambia l’Atalanta per il PD.
IL GOVERNO ITALIANO È SCESO IN CAMPO IN FORZE IN QUESTA BATTAGLIA
CONTRO LA LIBERA INFORMAZIONE. Dalle "veline" di Rocco Casalino, agli
sberleffi via social di Matteo Salvini, agli auspici di licenziamento
dei giornalisti del ministro del Lavoro, fino alle dichiarazioni – ieri
– del sottosegretario all'editoria Vito Crimi (M5S): "Nessuno di noi
attacca la 'libertà' di stampa. Semmai condanniamo la 'NON-libertà' di
stampa. Cioè quella condizione per cui alcuni giornali utilizzano come
clave i loro mezzi di informazione piegando i fatti, a volte
stravolgendoli e a volte inventandoli, pur di giustificare quello che
scrivono contro il governo". Un'acrobazia linguistica per marcare lo
stesso territorio: è la stampa a doversi difendere, il potere non si
tocca. COMMENTO. Se i giornali e le TV smettessero di intervistare chi
non accetta il contraddittorio, dimostrerebbero di avere la schiena
diritta. Invece li assecondano e quelli li mazzuolano. Certo è che il
governo SalviMaio è un pollo rispetto alle raffinatezze curnesi.
LA LEGGE DELLA REGIONE LOMBARDIA SULLE MOSCHEE "VIOLA I DIRITTI DEI
FEDELI. Deciderà la Corte costituzionale sulle norme regionali.
Il Tar infatti punta il dito sulla « mancata previsione, da parte delle
norma regionale, di tempi certi di risposta alle istanze dei fedeli
interessati » , provocando così « una situazione di attesa a tempo
indeterminato e di incertezza » che rappresenterebbe «un ostacolo
all'esplicazione della libertà religiosa». Tanto da rendere necessario
un nuovo pronunciamento sulla costituzionalità della legge da parte
della Consulta. COMMENTO. Maroni non è un avvocato? come fa a combinare
gaffes così smaccate?
POVERO PD, HA PIÙ CANDIDATI SEGRETARIO CHE ELETTORI. Il giochino di
questi giorni è il moltiplicarsi delle candidature per la guida del
partito nella gara del tutto futile delle Primarie che la gente del Pd
sente ormai come un lascito del passato che nessuno rimpiange, neppure
forse Arturo Parisi, il suo ideatore. Correrà Nicola Zingaretti che
però ha fatto saper che continuerà a fare il presidente di Regione (il
Pd come un dopolavoro) , correrà Cesare Damiano forse a nome dei
millenial di un secolo fa, correrà, è del 7 ottobre la notizia,
Francesco Boccia che non ha mai vinto una competizione ma che porta
come bandiera quel dialogo con i cinque stelle che vuole il suo dante
causa, Michele Emiliano, c'è l'incognita sul candidato o sui canditati
renziani, c'è forse lo stesso Matteo Renzi sullo sfondo, c'è il povero
Maurizio Martina che è l'unico che si sta facendo un 'coso' così per
tenere in piedi una baracca piena di falle. COMMENTO. Segretario
nazionale di una lis
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