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Di cosa parliamo in questa pagina.
FUOCO AMICO
DI MAIO TEME L'ASSASSINIO DEL M5S
Accuse feroci, insulti, offese. Luigi Di Maio teme brutte sorprese  elettorali alle europee di maggio. Così spara a cannonate contro il “sistema”, i “vecchi partiti”, i “tecnocrati”, l'”establishment” italiano ed europeo. In particolare mira contro il malconcio Pd. Matteo Renzi, ex segretario democratico, è «un assassino politico» perché nel 2015 fece approvate il Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro. Maurizio Martina, attuale segretario del Pd, è tra «gli assassini politici dei diritti degli italiani» dopo la difesa di Renzi e l’attacco alla politica fatta con “odio” e “rancore”.
  Il capo politico del M5S ha abbandonato i toni pacati e rassicuranti della campagna elettorale delle elezioni politiche del 4 marzo, vinte con un trionfale 32% dei voti. Da quando è diventato vice presidente del Consiglio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha imboccato sempre di più la strada delle accuse infuocate ad avversari politici vicini e lontani.
IL MONDO E' (LEGGERMENTE) CAMBIATO
METTIAMO kEYNES IN LIBRERIA.
John Maynard Keynes è nato nel 1833 ed è morto nel 1946. La sua vita (adulta) ha attraversato l'ultimo secolo degli imperi europei che dominavano il mondo. JMK non ha mai conosciuto ne praticato la democrazia in senso compiuto come viene praticata oggi nella stragrande maggioranza dei paesi al mondo. Basta prendere in esame qualsiasi dato economico dei paesi per capire che il mondo è del tutto capovolto rispetto al suo. Con tutto il rispetto richiamare oggi in aiuto JMK per interpretare o decidere o farsi promotori  come detrattori delle sue idee forse meglio di no.
SPIGOLATURE DALLA STAMPA DI GIORNATA
I RENDIMENTI PER COMPENSARE chi compra i titoli di Roma a scadenza fra dieci anni sono saliti quasi ai massimi dal 2014, come se quattro anni di interventi della Bce per 360 miliardi di euro fossero finiti in fumo. E i costi che deve affrontare l'Italia per indebitarsi hanno continuato a salire rispetto al resto d'Europa: altri otto punti (0,8%) persi sulla Spagna, sette su Portogallo e Francia, sei su Olanda e Germania. Dunque al mercato non piace ciò che legge, oppure non ci crede. COMMENTO.Vero. Ma i pensionati sono contenti che CDP paghi loro qualcosa in più dello zero attuale.
SE ANALIZZIAMO l'evoluzione della composizione degli elettorati dei due principali partiti, emerge che la crescita della Lega ha grande trasversalità, ma segnala alcuni punti di maggiore espansione: i titoli di studio medio/bassi, le età elevate, le casalinghe. È stato il processo di progressiva cannibalizzazione dell'elettorato classico di Forza Italia. Il M5S invece vede perdite più consistenti tra i ceti dirigenti e il lavoro autonomo, probabilmente proprio per il reddito di cittadinanza, e tra gli studenti, mentre mantiene e addirittura migliora di poco il proprio consenso tra ceti medi, operai, disoccupati.





































FUOCO AMICO
DI MAIO TEME L'ASSASSINIO DEL M5S



Accuse feroci, insulti, offese. Luigi Di Maio teme brutte sorprese  elettorali alle europee di maggio. Così spara a cannonate contro il “sistema”, i “vecchi partiti”, i “tecnocrati”, l'”establishment” italiano ed europeo. In particolare mira contro il malconcio Pd. Matteo Renzi, ex segretario democratico, è «un assassino politico» perché nel 2015 fece approvate il Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro. Maurizio Martina, attuale segretario del Pd, è tra «gli assassini politici dei diritti degli italiani» dopo la difesa di Renzi e l’attacco alla politica fatta con “odio” e “rancore”.
  Il capo politico del M5S ha abbandonato i toni pacati e rassicuranti della campagna elettorale delle elezioni politiche del 4 marzo, vinte con un trionfale 32% dei voti. Da quando è diventato vice presidente del Consiglio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha imboccato sempre di più la strada delle accuse infuocate ad avversari politici vicini e lontani. Durante la campagna elettorale per le politiche incontrava diplomatici europei e americani, imprenditori e lavoratori assicurando: «Il M5S sarà garante della stabilità contro il caos». Adesso ha di nuovo imboccato la strada della rivoluzione populista, la vecchia strada del sanguinoso insulto, dell’offesa lacerante, cavalli di battaglia del travolgente successo di Beppe Grillo. Manca l’ironia del grande comico genovese, fondatore e guru dei cinquestelle, ideatore della politica del “vaffa..”, ma la dirompente impostazione populista è analoga.
  Però le differenze sono molte: Grillo si scagliava a testa bassa contro un Pd potente, al governo, guidato prima da Pierluigi Bersani e poi da Renzi. Di Maio se la prende con un Pd in stato comatoso, sconfitto, lacerato, in cerca di un nuovo segretario, incapace perfino di realizzare una efficace opposizione all’esecutivo penta-leghista.
  Il nervosismo del ministro cinquestelle, comunque, si può spiegare: l’agognata conquista del governo invece di accrescere i consensi li fa perdere al partito fondato da Grillo. Di Maio teme un bagno elettorale alle europee così picchia duro contro il Pd in disfacimento e contro Bruxelles, per cercare di rispondere con la radicalizzazione alla prorompente avanzata leghista e alle critiche interne (per ora sommerse) tra i grillini in stato di allarme.
  Di qui l’audace “Manovra del Popolo” con il deficit pubblico alzato al 2,4% del Pil per tre anni per cancellare “la povertà”. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo vuole mantenere nel 2019 le costose promesse elettorali introducendo, almeno in parte, il reddito e la pensione di cittadinanza, la modifica della legge Fornero sulle pensioni, il risarcimento dei risparmiatori colpiti dal crac delle banche.
  I mercati non l’hanno presa bene, lo spread si è impennato fino ad oltre 300 punti (dai 120-130 del governo Gentiloni) facendo aumentare pericolosamente gli interessi sui titoli del debito pubblico italiano. Si è sfiorata la tragedia. Solo le mediazione del ministro dell’Economia, il tecnico Giovanni Tria, con la soluzione di ridurre il deficit nel 2020 e nel 2021, ha riportato un po’ di calma e lo spread è ridisceso sotto quota 300.
  Di Maio teme il collasso finanziario e cerca di scaricare le responsabilità sugli altri. Ha accusato la Commissione europea di giocare «a fare terrorismo sui mercati» criticando la manovra economica. Ha accusato i giornali, il Pd e Forza Italia perché «creano terrorismo mediatico» sperando «in un altro colpo di stato finanziario». Ma se lo spread metterà a rischio la credibilità economica dell’Italia sarà difficile uscire dalle contraddizioni. In testa una: l’uomo che assicurava di voler garantire la stabilità politica ed economica causerebbe una perniciosa instabilità.
Il nuovo attivismo bellicoso di Di Maio, però, non riesce ad invertire le tendenze elettorali: secondo gli ultimi sondaggi la Lega sarebbe sempre il primo partito italiano con il 32% dei voti (dal 17% delle politiche) mentre il M5S stazionerebbe al 29% (dal 32%).
  L’irritazione e i contrasti con il collega di governo Matteo Salvini, in maniera prudente, ogni tanto emergono. Cautamente si è lamentato: «Quando non siamo d’accordo discutiamo un po’ tra di noi, visto che l’opposizione non è granché». Di Maio teme la concorrenza leghista e batte i pugni sul tavolo per recuperare i consensi drenati da Salvini in favore del Carroccio. Interviste e dichiarazioni del giovane ministro del Lavoro piovono su giornali, televisioni, radio, internet. È già campagna elettorale permanente per le elezioni europee. L’avversario da tenere d’occhio non è tanto il Pd di Martina o Forza Italia di Berlusconi, due forze in caduta libera, ma il Carroccio del collega di governo Salvini in forte ascesa. Di Maio sembra temere l’assassinio del M5S. Potrebbero arrivare perfino le elezioni politiche anticipate.

  Rodolfo Ruocco
IL MONDO E' (LEGGERMENTE) CAMBIATO
METTIAMO kEYNES IN LIBRERIA.



Occhio croce John Maynard Keynes è nato nel 18833 ed è morto nel 1946. La sua vita (adulta) ha attraversato l'ultimo secolo degli imperi europei che dominavano il mondo. JMK non ha mai conosciuto ne praticato la democrazia in senso compiuto come viene praticata oggi nella stragrande maggioranza dei paesi al mondo. Basta prendere in esame qualsiasi dato economico dei paesi per capire che il mondo è del tutto capovolto rispetto al suo. Con tutto il rispetto richiamare oggi in aiuto JMK per interpretare o decidere o farsi promotori  come detrattori delle sue idee forse meglio di no. La mia lavatrice da 800 euro che è tra quelle tecnologicamente più avanzate del mondo viene fabbricata in 4 dozzine di paesi e venduta in tutto il mondo. Avessi aggiunto 200 euro mi avrebbero dato pure un tv a led da 45pollici. Quando JMK muore era impossibile telefonare attraverso l'Atlantico e il Pacifico. Questi brevi lampi per dire che vecchi e novi keynesiani sono fuori dal mondo reale. Andassero in guerra col '91 semmai sappiano cos'era. Conclude Ruffolo che “E proprio nella insofferenza verso l'euro si crea un terreno di incontro ancora più ampio: quello tra il radicalismo di sinistra e grillino e il sovranismo della destra leghista. Visto da sinistra, l'euro diventa la testa d'ariete del neoliberismo dominante; visto da destra è la spada che recide ogni anelito di sovranità nazionale. Le analisi sono diverse, il nemico è lo stesso”.
L'UE è sostanzialmente un grande processo di unificazione normativa ed economica per ridurre i costi alle imprese e far circolare meglio le persone per garantirsene un più comodo sfruttamento. Il sistema è poi parzialmente aperto verso chi non è dell'UE ma solo e sempre per il primo scopo: ridurre i costi di produzione delle aziende. Il resto se c'è meglio, se non c'è si sopporta. L'Ue incorpora stati con sistemi e governi molto prossimi al fascismo ma è importante che le merci e le persone che consumano possano circolare il più liberamente possibile. E  che gli immigrati siano di quantità e qualità adeguate allo sfruttamento necessario laddove serve. In Germania come in Italia.
Il fatto è che il sistema ormai è bloccato. Il disavanzo della Germania e dell'Italia va bene finchè riguarda sostanziose nicchie di produzioni che comunque  si riversano non come consumi di massa ma come consumi strettamente necessari. Il distretto medicale dell'Emilia Romagna serve benissimo in UE ma non ce ne possono esistere 28  identici nei 28 paesi UE. La fabbrica di dischi al carbonio della Brembo ne basta una in Italia per (quasi) tutto il mondo e semmai ne occorra una seconda probabile sarà in Cina.
Ha ragione Ruffolo quando dice che negli USA l'investimento pubblico si realizza entro pochi mesi mentre in Italia, si parla di quinquenni, decenni o tre, quattro, cinque lustri. La burocrazia italiana allevata dalla classe politica italiana è perfettamente simmetrica –anzi: ne è l'aspetto di tutela-  di un Paese che –secondo il Confindustria- nel 2016 ha evaso 122,2 miliardi di euro.
Del resto un paese che perde per strada un quarto della popolazione scolastica prima dei 18 anni e quella dopo i 23 metà non è utilizzata ed un buon quinto se ne va altrove –però vota sempre in massa chi glielo promette a breve- è evidente che abbia  dentro di se una gran dose di lievito madre per cui “lo stato ci deve aiutare” che spazia dalla destra alla sinistra  passando per li impostori catolec che poggiano dove butta meglio al momento.
Adesso l'Italia s'aspetta il miracolo di SalviMaio. Che è poi la cionata combinata con l'ILVA di Taranto. Che sarà la cionata che combineranno con la tragedia del crollo del viadotto Morandi: forse tra dieci anni. Che è poi la cionata di quota cento o del condono tombale. Risolvere i problemi a breve. Scavalcare col minore impegno. Metterli da parte se proprio non si trova l'accordo sulla lottizzazione. Basta stare una mattina in un CAF per capire l'Italia meglio della lettura di JMK. Oppure, se proprio avete buona volontà seguire un corso gratuito di CONTABILITA' (durata 100 ore, suddiviso in due moduli), rivolto a persone disoccupate nel periodo dal 17 ottobre al 09 novembre  c.a.  Che volete di più? Un Lucano!
SPIGOLATURE DALLA STAMPA
DI GIORNATA



I RENDIMENTI PER COMPENSARE chi compra i titoli di Roma a scadenza fra dieci anni sono saliti quasi ai massimi dal 2014, come se quattro anni di interventi della Bce per 360 miliardi di euro fossero finiti in fumo. E i costi che deve affrontare l'Italia per indebitarsi hanno continuato a salire rispetto al resto d'Europa: altri otto punti (0,8%) persi sulla Spagna, sette su Portogallo e Francia, sei su Olanda e Germania. Dunque al mercato non piace ciò che legge, oppure non ci crede. COMMENTO.Vero. Ma i pensionati sono contenti che CDP paghi loro qualcosa in più dello zero attuale.

SE ANALIZZIAMO l'evoluzione della composizione degli elettorati dei due principali partiti, emerge che la crescita della Lega ha grande trasversalità, ma segnala alcuni punti di maggiore espansione: i titoli di studio medio/bassi, le età elevate, le casalinghe. È stato il processo di progressiva cannibalizzazione dell'elettorato classico di Forza Italia. Il M5S invece vede perdite più consistenti tra i ceti dirigenti e il lavoro autonomo, probabilmente proprio per il reddito di cittadinanza, e tra gli studenti, mentre mantiene e addirittura migliora di poco il proprio consenso tra ceti medi, operai, disoccupati.

CENTROSINISTRA, TRA PARROCCHIE E ASSOCIAZIONI NASCE DEMOS. Ci saranno anche l'ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e l'ex ministro Andrea Riccardi al battesimo di Demos- Democrazia solidale, il movimento che compie i primi passi oggi al Seraphicum di Roma con l'obiettivo — «se le condizioni lo consentono» — di diventare soggetto politico in vista delle amministrative e delle europee del 2019. Parrocchie, esperienze civiche, ong, associazioni legate al mondo protestante e a quello ebraico, consiglieri regionali e comunali (Piemonte, Veneto, Lazio, Marche e Campania), l'Azione cattolica, la Cisl, Alleanza democratica: «È la rete delle periferie — spiega l'ex viceministro degli Esteri Mario Giro che si è fatto le ossa alla scuola della comunità di Sant'Egidio — che condivide i problemi delle persone ma è anche la rete delle periferie della società civile tenuta ai margini dai partiti». L'area è il centro sinistra ma Democrazia solidale ritiene che molti temi siano bipartisan: le case popolari, l'immigrazione, le famiglie con malati cronici e terminali in casa, l'abbandono scolastico, gli anziani e l'Alzheimer. Davanti a questo «vissuto quotidiano, aggiunge Giro, non abbiamo il tempo di attendere le elucubrazioni nella battaglia tra capi e capetti del Partito democratico». E il discorso che oggi Gentiloni terrà per Democrazia solidale? «Gentiloni ha lo sguardo lungo e largo e sa che il Pd ha bisogno di alleati». COMMENTO. Allegria!. Rinasce la DC «di sinistra».

IL PROBLEMA È CHE LUIGI DI MAIO È FEROCEMENTE OSTILE ALL'IDEA. È convinto che la strada giusta sia quella indicata da un pool di economisti di segno opposto. Anti austerity, anti Europa, un po' anche anti euro. «Secondo loro dobbiamo resistere, non modificare la legge di Bilancio e andare avanti sul reddito – ha spiegato il vicepremier ai suoi interlocutori -. Lo spread calerà. Non dobbiamo cedere all'Europa, saranno loro a mollare». Tutto nasce dall'infatuazione del leader grillino per le tesi di questo gruppo di studiosi. Nel chiuso della sala di governo, Di Maio è stato chiaro. «Mi hanno spiegato che Bruxelles vuole spaventarci. La verità è che se affondiamo noi, affondano anche loro». Per rafforzare il ragionamento, il ministro ha citato alcuni suoi «interlocutori» dei fondi d'investimento americani e inglesi. E ha riportato i consigli dei teorici del sovranismo monetario che si abbeverano al “trumpismo” di Steve Bannon. Parliamo del ministro Paolo Savona, autentico guru della sfida all'Unione. E di Antonio Maria Rinaldi, ovunque in tv e docente della Link Campus University. Sono i soldati della trincea del 2,4%. Sostengono che il futuro glorioso del populismo passa dalla sconfitta della tecnocrazia continentale e dalla difesa del reddito di cittadinanza, misura espansiva e non assistenzialistica. COMMENTO. Vediamo come butta?

LE CONDIZIONI: TRA LAVORO GRATUITO E LIMITE DI OFFERTE RIFIUTABILI. Per quanto riguarda la platea, si parla di 6,5 milioni di persone. Il reddito personale deve raggiungere i 780 euro, quindi dovrebbe essere erogato per intero a chi parte da zero, mentre per chi ha qualche forma di entrata si tratterebbe di una integrazione. L'accesso potrebbe essere legato all'Isee. In interviste successive Di Maio ha spiegato che non ci sarà nessuna esenzione per le persone che non lavorano ma hanno una casa di proprietà, semplicemente uno sconto sull'assegno calcolato in base ad un cosiddetto "affitto imputato". Per evitare abusi, il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha dato mandato alla Guardia di Finanza di mettere a punto un piano specifico di controlli. Per ottenere il sussidio bisognerà impegnarsi in un percorso di formazione professionale, prestare otto ore di lavoro gratuito a settimana nel proprio Comune e non rifiutare, senza motivo, più di tre offerte di lavoro. Il rafforzamento dei centri per l'impiego è il primo passo essenziale per il funzionamento del nuovo strumento. A oggi infatti, secondo gli ultimi dati Eurostat, in Italia meno di uno su quattro cerca lavoro attraverso le strutture pubbliche, che comunque già non riescono, soprattutto al Sud, a gestire l'attività ordinaria. Per la riforma si punta a utilizzare circa 2 miliardi dai fondi europei. COMMENTO.Se ad un disoccupato di Trapani vengono fatte di seguito tre proposte di lavoro per aziende di Aosta, Udine e Sondrio lui che fa? prende la valigia e sale al Nord oppure rinuncia tre volte e torna a reddito zero oppure cosa succede? Se hai 6,5 milioni di disoccupati come fai a creare 6,5 milioni di posti di lavoro? Quante fabbriche (semplificando) devi aprire?