schermata 2000 pixels









Non si comprende bene se la ferrovia sia al servizio delle popolazioni locali oppure dei centri commerciali. Non si comprende bene (o forse lo si comprende perfettamente ?) il silenzio del Comune di Curno in merito alle capocchiate della Regione e delle FFSS sul raddoppio della linea da Bergamo a Milano via Carnate, ormai chiusa fino a chissà quando per via dell'interuzione per il ponte di Calusco-Paderno. Scommettiamo che resterà chiusa per almeno dieci anni?
Come non si é mai compreso bene il defilarsi del Comune di Curno rispetto alla ristrutturazione della Dalmine-Almè.
A cosa serva una stazione FFSS all'altezza del passaggio a livello della via Fermi non si comprende bene del resto -a partire dalla DC fino alle giunte miste col PSI e il PCI- l'idea di una stazione all'altezza del municipio (di Curno) era ed é vista come quanto di meno possibile dalle lobby dei bottegai bianchi e rossi che hanno distrutto il paese per preservare le proprie botteghe e osterie. Immaginandosi  così intelligenti di mungere il commerciale per finanziare il sano clientelismo cattocomunista che ingrassa la socialità agli anziani e il mega piano del diritto allo studio che avvantaggia  rivenditori di materiale e onlus-coop che s'ingranano nei mille servizi inventati dalla giunta e da questi suggeriti.
Stesso giochetto con le c.d. piste ciclabili che sono fatte a spizzichi e bocconi e partono da mille posti senza mai arrivare FINITE da qualche parte che sia utile ai cittadini ciclisti. Utili però alle aziende a pagare meno oneri ed alla politica di Conti and Company a fare le foto da piazzare sulle locandine elettorali.
Vade retro stazione in centro (paese) quindi, sennò ci scappano i polli. Alias i clienti. Del resto ci sarà bene una ragione se le due consiglieri comunali comuniste NON votarono l'avvento del centro commerciale e nemmeno l'ampliamento della via Fermi (che é costato una legnata da 630mila euro al Comune...) mentre  l'urbanista di nomina comunista che le ha sostituite coll'ultima variante del PGT ha regalato al commerciale di via Fermi e Bergamo... 300mila? 350mila? dai facciamo 400 mila metri cubi di altro commerciale ma solo... per salvare i posti di lavoro minacciati dall'invecchiamento dell'attuale. Finora le immobilairi padrone dei capannoni hanno spremuto fino all'ultimo centesimo il massimo ricavabile da edifici antichi come la Maresana e adesso, siccome il centro soccombe sotto le  botte di Oriocenter e del Caravaggio, immaginano che...
Ed infatti MediaWord ha chiuso i battenti e s'é ritirata altrove.




Di cosa parliamo in questa pagina.
QUALCHE VOLTA BASTA UN'OCCHIATA
O UN LEGGERO CAMBIAMENTO DEL TONO DELLA VOCE
Il consiglio comunale del 20 luglio u.s. era talmente corposo da meritare di essere ascoltato attentamente. Tra le altre cose era in approvazione il piano delle opere pubbliche dei prossimi tre anni a cui avevamo posto una osservazione e quindi ci interessava  conoscere  l'intera discussione. Il verbale della seduta, debitamente edulcorato, compare oltre 40 giorni dopo e con una mail abbiamo sollecitato la sindaca alla pubblicazione della registrazione della seduta. Dal verbale appare evidente il contrasto tra maggioranza e minoranza su parecchi temi non propriamente banali....
LA NOTIZIA
APPROVATA LA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DEF. I PENTASTELLATI SI AUTOCELEEBRANO DAL BALCONE
E così, il sedicente “governo del cambiamento” ha gettato il debito oltre l’ostacolo, approvando una nota di aggiornamento al Def che prevede un rapporto deficit-Pil al 2,4% per ben tre anni, per finanziare nuova spesa senza copertura. Vinte le resistenze del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, le cui dimissioni sono probabilmente state bloccate dal presidente della Repubblica, almeno per ora. Avremo giorni e settimane molto interessanti...
IL COMMENTO. 28.09.2018
Adesso vedremo davvero l’effetto che fa. Così devono avere pensato DiMaio Salvini, Conte e tutta la compagine governativa, compreso il «mite» Tria che dopo questa operazione meglio  tornasse ad insegnare Economia Politica alla Facoltà di Economia nell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Chissà come saranno contenti i suoi allievi nello scrivere nel proprio curriculum di avere sostenuto qualche esame  con Tria. E con Conte? Una autentica felicità. Do per certo-ovviamente non ho uno straccio di prova- che questa operazione (vuota) del 2,4% costituisca il primo passo del governo SalviMaio per uscire dall’Ue dando ovviamente la colpa «agli altri». Cioè all’Ue e in sovrannumero aggiungiamoci anche Renzi: che non guasta mai.





























QUALCHE VOLTA BASTA UN'OCCHIATA
O UN LEGGERO CAMBIAMENTO DEL TONO DELLA VOCE


Il consiglio comunale del 20 luglio u.s. era talmente corposo da meritare di essere ascoltato attentamente. Tra le altre cose era in approvazione il piano delle opere pubbliche dei prossimi tre anni a cui avevamo posto una osservazione e quindi ci interessava  conoscere  l'intera discussione. Il verbale della seduta, debitamente edulcorato, compare oltre 40 giorni dopo e con una mail abbiamo sollecitato la sindaca alla pubblicazione della registrazione della seduta. Dal verbale appare evidente il contrasto tra maggioranza e minoranza su parecchi temi non propriamente banali.
La sindaca ha risposto che la registrazione della seduta non sarà trasmessa. Vedasi quanto pubblicato sul sito comunale. Ed ha dato un link in cui si legge: «Le video riprese del Consiglio Comunale del giorno 20 luglio 2018 non sono disponibili. Durante la discussione sono state citate persone non presenti alla seduta del Consiglio e di cui sono state riportate informazioni di vario genere che possono configurarsi come divulgazione di dati personali. Sentito il consulente sulla normativa sulla privacy, Gruppo IMTEAM, il Sindaco ha deciso di applicare l' Art. 4 – Trasmissione delle video riprese - comma 2 del “Regolamento per la disciplina delle attività di ripresa audiovisiva e diffusione in streaming delle sedute del Consiglio Comunale” che prevede: “Il Sindaco, in relazione anche ai poteri di sospensione e interruzione già previsti negli articoli che precedono, ha piena facoltà di decidere di non autorizzare la pubblicazione di registrazioni effettuate per ottemperare alle leggi in materia di tutela della privacy o altre norme affini.”.
Abbiamo fatto notare alla sindaca che col regolamento adottato sulla trasmissione delle sedute consigliari, si metteva in mano ai consiglieri (quindi anche alla sindaca) il potere di censura  delle sedute perché bastava che un consigliere nominasse –anche senza alcun motivo attinente la discussione consigliare- una persona che automaticamente la seduta era censurata. Facevamo anche presente di non avere MAI letto una determinazione o una delibera che affidava al “Gruppo IMTEAM” l'incarico in merito  alla consulenza in ordine alla tutela della privatezza dei cittadini.
Pertanto abbiamo chiesto all'ufficio competente di leggere il parere del consulente sulla normativa sulla privacy, Gruppo IMTEAM e l'ufficio competente ci ha risposto “specificando altresì che non esiste alcun documento come richiesto” e ci ha comunicato l'esistenza di una “determinazione nr. 209 del 30.04.2018, peraltro pubblicata sul sito istituzionale dell'Ente e all'albo pretorio (…) con la quale è stato assunto impegno di spesa a favore della società TeamQuality SRL, quale incaricato per il Comune di Curno del servizio di stesura della documentazione e formazione necessari per gli adempimenti normativi in conformità al Regolamento Europeo 2016/679 - GDPR sulla protezione dei dati personali. A titolo informativo la determinazione decide una spesa di TEAM QUALITY SRL con sede a Villa d*Almè via Sigismondi 40 di 2.750 euro.
Il lettore si rende conto da solo con che gente abbiamo al governo del paese. La sindaca cita un parere che non esiste per iscritto (quindi?). La sindaca indica una ditta “Gruppo INTEAM” mentre la determina ne indica un altro: TEAM QUALITY SRL. Tra l'altro una ricerca in rete indica l'INTEAM come una azienda bolognese. Insomma… mettetevi d'accordo altrimenti pensiamo male.
LA NOTIZIA
APPROVATA LA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DEF. I PENTASTELLATI SI AUTOCELEEBRANO DAL BALCONE

E così, il sedicente “governo del cambiamento” ha gettato il debito oltre l’ostacolo, approvando una nota di aggiornamento al Def che prevede un rapporto deficit-Pil al 2,4% per ben tre anni, per finanziare nuova spesa senza copertura. Vinte le resistenze del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, le cui dimissioni sono probabilmente state bloccate dal presidente della Repubblica, almeno per ora. Avremo giorni e settimane molto interessanti.

Al momento non sono disponibili le stime macroeconomiche che hanno portato a questi numeri, e quindi non è possibile trarre valutazioni in dettaglio, ad esempio sulla costanza del deficit-Pil per 3 anni (serve capire quale valore di crescita è stato indicato). Il 2,4% pare anche essere l’imitazione avvelenata dell’annuncio francese di alzare al 2,8% il deficit-Pil del 2018. Questa notizia avrebbe tolto i freni inibitori ai nostri sfascisti, al grido “siamo sovrani”.

La cosa tragicomica è che non hanno capito che la manovra francese è solo frutto di una sfasatura temporale in alcune misure, destinato quindi a normalizzarsi già dal 2020, e che il taglio di tasse è comunque coperto mediante riduzione in valore reale di alcune voci di spesa. Ma non stupiamoci: questo governo rappresenta l’epitome di un paese di analfabeti funzionali orgogliosi di esserlo, ed è giusto che paghi le conseguenze di tale condizione.

Come detto sino alla nausea, questa è l’essenza del populismo: soluzioni semplici ed irrealizzabili a problemi complessi. Dopo aver vaneggiato di coperture inesistenti, oppure esistenti ma che avrebbero esatto un pedaggio pesante in termini di consenso (vedasi riallocazione degli 80 euro di Renzi), ora ai nostri peronisti falliti non resta che la strada che ha portato il paese sin qui, nei decenni: il deficit da spesa pubblica. E su quello la punizione sarà durissima.

Nel documento italiano non ci sono previsioni di tagli di spesa sostanziali, neppure i mitologici “sprechi” né spending review o simili. Solo purissimo deficit, per finanziare il dissesto finale del sistema previdenziale e sussidi parassitari di disoccupazione e di incentivazione al sommerso. Dal versante delle entrate, inoltre, resta la forte alea sul condono fiscale fortemente voluto dalla Lega, che è entrata una tantum, il che significa essenzialmente che il deficit “vero” potrebbe essere ben superiore al 3%.

Si è detto che, con un deficit a 1,6%, il rapporto debito-Pil sarebbe diminuito, pur se di un ordine di grandezza simbolico, o rumore statistico. Con questo numero, il governo italiano pro tempore mette nero su bianco che il debito-Pil aumenterà. Un tentativo di suicidio, in pratica, e pure maldestro. Dato questo scenario, è pressoché impossibile pensare che le agenzie di rating non sanciranno che il debito pubblico italiano è junk, spazzatura, e lo faranno con ovvio ritardo su quanto già sanzionato dal mercato. Dopo di che, auguri per il collocamento del nostro debito pubblico.

E qui torniamo a parlare dell’Incidente: se questo impianto di conti pubblici sarà confermato, l’Italia subirà il downgrade delle agenzie di rating, che arriveranno buone ultime a certificare l’esistente. Il debito pubblico italiano diverrà spazzatura, e perderemo l’accesso ai mercati. A quel punto, la componente della maggioranza di governo che non ha mai smesso di puntare all’uscita dalla moneta unica, avrà l’occasione per introdurre una moneta domestica parallela, e proseguire col Piano B.

Da quel punto in avanti, vedremo se la popolazione manifesterà ancora appetito per la “resistenza” alla realtà, cioè per farsi condurre al macello, oppure se reagirà, si spera non in modo violento. Anche perché, ad oggi, non ci sono ancora stati effetti tangibili sul paese, che invece inizieranno a manifestarsi nelle prossime settimane. Quello che appare evidente, al momento, è che le manifestazioni coreografate di giubilo di ieri sera, sotto Palazzo Chigi, sono la replica (su scala infima, posticcia e farsesca) delle tragiche feste di popolo viste in Grecia dopo il no al referendum sul bailout europeo, a luglio 2015. Con l’unica differenza che, nel caso italiano, questo è un esperimento di deliberato autolesionismo condotto da un gruppo di irresponsabili, e che ci avvicina all’esito greco. Ma questo è soltanto l’approdo di un percorso iniziato molto tempo addietro, favorito da un mainstream italiano fatto di radicato autoinganno e vittimismo, innestato su una struttura demografica disastrata e disastrosa.

I tentativi maldestri di ricattare l’Europa e la Bce sono destinati a fallire, portandosi dietro una scia di distruzione che resterà largamente circoscritta ai confini nazionali. Quando questa tragica farsa sarà finita, avremo un paese da ricostruire. Per ora, l’unica cosa visibile è il muro dell’Inciden te, contro il quale lanciarsi a velocità folle.

Phastidio.net

IL COMMENTO. 28.09.2018



Adesso vedremo davvero l’effetto che fa. Così devono avere pensato DiMaio Salvini, Conte e tutta la compagine governativa, compreso il «mite» Tria che dopo questa operazione meglio  tornasse ad insegnare Economia Politica alla Facoltà di Economia nell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Chissà come saranno contenti i suoi allievi nello scrivere nel proprio curriculum di avere sostenuto qualche esame  con Tria. E con Conte? Una autentica felicità. Do per certo-ovviamente non ho uno straccio di prova- che questa operazione (vuota) del 2,4% costituisca il primo passo del governo SalviMaio per uscire dall’Ue dando ovviamente la colpa «agli altri». Cioè all’Ue e in sovrannumero aggiungiamoci anche Renzi: che non guasta mai. Comunque stanno correndo il rischio, proprio perché l’Ue non è costruzione politica ma semplicemente di comodo alle imprese ed alla finanza, evidente che per quei mondi non sia immaginabile l’Italia fuori dell’Ue. Mai dimenticare che per adesso la GB non è ancora fuori dall’Ue e non si sa bene come «finirà fuori». Il 04 marzo gli italiani hanno fatto una scommessa con se stessi e da qui alle prossime  elezioni europee proveranno i primi risultati, pronti esattamente a fare i voltagabbana come hanno fatto con Renzi. Del resto non è un caso che  in pochi giorni vengano approvati adottati provvedimenti importantissimi come il DEF e il Decreto per Genova proprio perchè l’effetto eco dell’uno si sovrapponga al secondo rendendo incomprensibile il tutto. Tra poche ore partirà l’azione giudiziaria di ASPI contro il Decreto Genova  e saranno settimane di altro caos mediatico facilmente immaginabile che sia bloccato non solo nella parte che  fa divieto agli operatori in ambito autostradale di partecipare alla ricostruzione, ma in chissà quante altre parti, visto che Genova in quel decreto non ha nemmeno la metà degli articoli. Se poi settimana prossima sarà una settimana di passione nella quale il mitico spread toccherà i 400 punti e le perdite in borsa toccheranno i 100 se non 150 miliardi (e di quelle perdite saranno toccati anche gli italiani che hanno depositato i propri soldi alla cassa Depositi e Prestiti...), Salvini e DiMaio non li vedremo più. Comunque questa situazione è una lezione anche per quelli che «gli elettori hanno sempre ragione». Vediamo come la mettono le banche e le imprese quotate qualora perdessero 100-150 miliardi di valore rispetto ai 164mila a cassa integrazione finita. Vediamo come saranno (vuoti) i centri commerciali nel mese di ottobre quando i cittadini cominceranno a risparmiare perché non vedono chiaro in futuro.