LE PROPOSTE DEL PD SULLA MANOVRA DEL GOVERNO
Famiglie, giovani e lotta alla povertà
Le contromisure del Pd alla manovra del governo
Maurizio Martina, il segretario PD, rigira tra le mani i fogli della
“contromanovra” del Pd. È stata appena messa a punto dal gruppo di
esperti capitanati dall'ex ministro e predecessore di Tria, Pier Carlo
Padoan. Contiene le “contromisure”, vidimate da Padoan, elaborate con
Tommaso Nannicini, Antonio Misiani, Marco Leonardi, Luigi Marattin.
Il Pd fa circolare il documento, perché ciascuno possa giudicare punto
per punto la differenza con la manovra del governo gialloverde.
Manovra, attacca Martina, fatta «di condoni per gli evasori e più
debito pubblico sulle spalle dei giovani per misure inique. Il
vicepremier Luigi Di Maio, poi, pensa di giocare a Monopoli». Due sono
le stelle polari della “contromanovra” del Pd: equità e crescita. In
concreto. Le priorità sono i giovani, le famiglie con figli, la casa e
i poveri.
Taglio del costo del lavoro
È la misura a cui i dem danno assoluta priorità con un taglio stabile
del costo del lavoro di un punto all'anno per quattro anni per tutti i
contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti. Costo: 350 milioni,
primo anno.
Pensioni di garanzia
Si tratta di avviare dal 1 gennaio 2019 le pensioni minime a 750 euro
al mese. Significa gettare le basi di un pilastro di garanzia per i
giovani che andranno in pensione interamente col sistema contributivo e
che avranno carriere professionali totalmente discontinue. Obiettivo è
l'equità intergenerazionale.
Sostegno alle famiglie
Costa un quinto di quello che costerebbe la Flat Tax scritta nel
contratto di governo se realizzata. Questa sarebbe una misura molto più
equa e rappresenterebbe, da subito, un aiuto consistente alle famiglie:
la “contromisura” del PD prevede 240 euro al mese per ogni figlio
minore a carico. Il costo è di 9 miliardi, il più oneroso della
contromanovra.
Detrazioni sugli affitti
Centrali le misure sulla casa, a partire dalle detrazioni sugli affitti
uguali alle detrazioni sui mutui casa. In cifre: il 19% se si spendono
un massimo di 4.000 euro all'anno, pari quindi a massimo 760 euro
all'anno. Ma per i giovani under 30 è prevista una maggiorazione così
da raggiungere 1.800 euro all'anno. Per il Pd è indispensabile
occuparsi di 4 milioni di famiglie che vivono in affitto, più di un
terzo in condizioni di disagio abitativo. Il 38% delle giovani coppie
sono in affitto. Il costo della misura è di un miliardo. Si pensa poi a
rafforzare il piano delle periferie con investimenti nell'edilizia
popolare e sociale.
Reddito di inclusione
Contro la povertà. Con 3 miliardi in più si arriva a 6 miliardi
complessivi, aiutando un milione e mezzo di famiglie in povertà
assoluta. Il costo è di 3 miliardi.
Gli investimenti
Quelli pubblici vanno riportati entro 3-5 anni dal 2% al 3% Pil, il
livello del 2008, con priorità all'ambiente e alla manutenzione
soprattutto nel Mezzogiorno. Si deve accelerare la spesa dei 150
miliardi già stanziati dai governi del centrosinistra e dei
finanziamenti Ue. Su quelli privati, non smantellare ma potenziare
Industria 4.0, ecobonus-sismabonus.
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LE PROPOSTE DI UN ISCRITTO PD SLLA FINANZIARIA 2018
Purtroppo in questa fase, oltre il tiramolla nella maggioranza e nelle
beghine nella spartizione delle sottilissime fette di torta (neanche)
disponibili, non si è sentita la minoranza PD mettere sul tavolo alcuni
numeri. Questo lo abbiamo scritto 24 ore prima del comunicato del PD
nazionale. Per esempio in quanti anni mirare a recuperare i 100
miliardi di tasse evase. In quanti anni cercare di ridurre al
fisiologico i 30 miliardi di evasione contributiva. In quanti anni
cercare di ridurre i 36 miliardi di IVA evasa. Come e in quanto tempo
abbattere almeno della metà i 75 miliardi di sconti fiscali derivati da
636 occasioni legali che finiscono quasi tutti a chi non ne ha
bisogno. Non occorre la calcolatrice per verificare come
abbattendo del 50% la mostruosa somma qui sopra, il Paese disporrebbe
di quasi 50 miliardi ogni anno di entrate in più. Il PD dall'opposi-
zione non ci ha detto come abbattere il caporalato sotto qualsiasi
forma, visto che c'é ancora. Non ha detto neppure come tagliare di
dieci punti il costo del lavoro. Come rimettere a posto il caos della
«buona scuola» combinato dalla maggioranza di Renzi&Alfano. Come
rimettere a posto la storia degli 80 euro senza obbligare un milione di
cittadini a rimborsare il riscosso senza imbroglio. Poi alcuni dettagli
sulle tariffe pubbliche in particolare abolire del tutto le
legnate ai consumatori dei padroni delle reti energetiche: come
la tassazione sulla tassazione in bolletta. Pe quanto riguarda la casa
va detto che oggi non esiste crisi degli alloggi (sono in
sovrabbondanza) ma domanda e offerta non si incontrano. Bisognerebbe
lasciare ai Comuni l’onere di affittare le case libere e darle ai
necessitanti liberando la proprietà del caos che subisce chi affitta.
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LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SCUOLA
Sarebbe interessante conoscere quanti sono i genitori che lavorano
entrambi e che manderanno i propri figli ai vari
corsi-intrattenimenti di OLTRE LA SCUOLA: sicuramente sapere questo
dato numerico violerà la privatezza di quelle famiglie oltre al fatto
«che.te.frega.a.te?» di cui sono maestri-e i dirigenti del Comune
e le amministratrici. Chissà perché certe operazioni paiono talmente
ben combinate da apparire perfino eccezionali. Come si crea occupazione
in ambito scolastico alla faccia della buona scuola renziana? Riducendo
le ore della scuola pubblica e quindi creando dei corsi di
intrattenimento da parte di insegnanti disoccupati semi occupati
organizzati in onlus, cooperativee tutto quanto può inventare l'animo
umano: una strt-up!. Del resto ormai la pressoché totalità del corpo
insegnante è uscito dalla scuola media dell'obbligo e ... non ha fatto
(nemmeno) il classico! Magari ha una laurea triennale presso una
università al 21 posto e forse neppure quella, quindi un bel doposcuola
basta ed avanza a levare di torno i pargoli ai genitori (che
lavorano!), alle madri (che lavorano!) ed ai nonni così possono
dedicarsi a se stessi o scartocciare gratta e vinci. E nel contempo
dare lavoro ai disoccupati. Questa storia di OLTRE LA SCUOLA è un
altro passo verso la privatizzazione della scuola, verso la sua
espulsione dalla cultura e dalla pratica degli Italiani per creare
nelle famiglie e nei ragazzini la convinzione che sostanzialmente lo
stato è un peso e non un vantaggio. Un accidente temporaneo. Del resto
280 euro per l'intero anno scolastico sono un prezzo-costo vantaggioso
sia come dopo scuola che come badante titolata. Perché questi
corsi-intrattenimenti poi si sommano ad altre iniziative comunali
destinate sempre a custodire i ragazzini dopo la scuola per fare sport,
per fare i compiti, ecc. Il fatto è che alla fine non si riesce mai a
conoscere il risultato rispetto a quello che sarebbe il dovere primario
della scuola. Questa storia di OLTRE LA SCUOLA assieme e tutto il resto
che viene realizzato fuori dalla scuola pubblica, fa pensare che come
per la salute- se hai bisogno di una visita- per averla col solo tichet
devi attendere qualche mese o anno o MAI mentre se paghi subito in
privato, la fai dopo poche ore. La questione è che chi comanda ha
sempre uno stipendio e una pensione superiore agli a
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C'E' DELL'AMIANTO PRESSO LA SCUOLA ELEMENTARE DI VIA ABRUZZI? SI MA NON VE LO FACCIAMO VEDERE.
Testo essenziale della lettera di risposta al geom. Mastromattei del
Comune di Curno in ordine al suo rifiuto di mostrare le immagini dei
reperti lapidei di eternit rinvenuti presso la scuola elementare di via
Abruzzi.
(...) Detto questo, mi pare che Lei non si sia reso ancora conto di
quanto ha firmato nel verbale dello 06 luglio 2018 quando unitamente
alla coppia Biffi-Colombo dell'ATS Bergamo e all'arch. Roncalli avete
compiuto il sopralluogo al cantiere per verificare o meno la presenza
di tali reperti. Al termine della seconda pagina – scritto in caratteri
del medesimo corpo degli altri e quindi PERFETTAMENTE leggibili- c'è
scritto a stampa “data di emissione 04 gennaio 2016”. Lo scrivo in
lettere perché non si pensi a un errore di dattilografia: quattro
gennaio duemila sedici.
Non ci vuole molto a capire che il verbale di una sopralluogo a luglio
2018 non può essere emesso a gennaio di due anni prima. Peraltro,
siccome si presuppone che nel vostro lavoro prestiate la debita
attenzione se quella scritta a fine documento non era contestuale col
sopralluogo, chi ha redatto il verbale e chi l'ha firmato poteva
benissimo cancellare la scritta e firmarla.
Quindi quel verbale palesemente errato se non falso.
Nella sua risposta viene confermato che nel corso del sopralluogo avete
eseguito delle riprese fotografiche e che “In riferimento al punto 3,
si comunica che il procedimento è peraltro oggetto di informativa all'
Autorità Giudiziaria, alla quale è stato chiesto se la documentazione
da lei richiesta può, in questa fase, essere divulgata; siamo in attesa
di precise disposizioni della Procura della Repubblica nel merito”.
Sorge immediatamente la domanda: come mai non è stato scritto nel
verbale del sopralluogo che erano state effettuate delle riprese
fotografiche che sono anch'essa parte FONDAMENTALE del verbale
stesso? E come mai non è scritto chi-dove siano conservate queste
riprese fotografiche?
La scuola di via Abruzzi ha un'età superiore al mezzo secolo ed è
abbastanza ovvio e scontato che –essendo coperta dal lastre di eternit
come si usava al tempo – lo sfrido della lavorazione e le lastre rotte
siano state semplicemente interrate sul posto anche perché la
legislazione restrittiva di oggi a quel tempo non era nemmeno
immaginata. Nessuno riteneva (allora) che l'eternit fosse così
pericoloso come accade oggi, visto che la normativa vigente
ha creato un business sullo smaltimento mescolando i pericoli e i danni
subiti da chi lo produceva o lo lavorava in continuazione per molte ore
al giorno e per un’intera vita lavorativa coi scarsissimi se non nulli
pericoli che corre il cittadino comune che viva in uno spazio coperto
da lastre di eternit come una casa o una scuola. Mi pare che la vicina
palestra abbia ancora la copertura in eternit.
Questo lungo preambolo ed anche gli articoli di stampa in ordine
al business dello smaltimento appalesano ancora meglio la necessità, in
termini di trasparenza, che i cittadini sia ESATTAMENTE E
CORRETTAMENTE informati se la quantità di quei reperti sia di pochi
chilogrammi o di qualche tonnellata.
Qualche anno or sono la copertura di quella scuola ha visto la
rimozione delle lastre di eternit originali con applicazione di
materiali nuovi. Potrebbe essere successo che alcune di quelle lastre
smontate si siano rotte e chi ha effettuato i lavori abbia sepolto il
materiale dov'è stato rinvenuto.
Sia al momento della costruzione della scuola che al momento della
rimozione delle lastre negli anni scorsi, c'era un dirigente
dell'ufficio tecnico del comune, un direttore dei lavori ed un'impresa
esecutrice a cui bisogna porre delle domande in ordine alla presenza di
quel materiale fuorilegge (oggi).
Siccome chi ha redatto e firmato quel sopralluogo con le date errate o
non ha prestato la debita attenzione oppure altro, ecco uno dei
motivi per cui, visto l'avviso fatto dalla Sindaca in ordine alla
frequenza nella scuola, la necessità di una ASSOLUTA TRASPARENZA
e conseguente OBBLIGATORIA INFORMAZIONE perché (1) si sbagliano le date
(2) non si elencano come sopralluogo le immagini scattate e chi ne è
custode (3) non è dato sapere se qualcuno degli attuali dirigenti
dell'ufficio tecnico fossero al tempo responsabili nel merito, credo ci
sia sufficiente materiale per una riflessione tecnica legale e politica
dell'insieme e dell'accaduto.
Non vorrei sbagliare ma il dirigente dell'ufficio tecnico al tempo
della rimozione delle lastre originali e della sostituzione potrebbe
essere uno dei firmatari del sopralluogo: il che porrebbe qualche
problema di conflitto d'interessi nella redazione del verbale e nella
risposta di cui al vostro pro
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