schermata 2000 pixels




https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/09/04/news/accordo_tra_i_signori_della_guerra_in_libia_e_il_momento_della_tregua-205632044/







Di cosa parliamo in questa pagina.

LA TRASPARENZA DELLA GIUNTA GAMBA
per conoscere le decisioni della giunta bisogna
comprare il settimanle di Percassi

Ha voglia il consigliere Marco Battaglia dall'alto della sua Laurea Magistrale in Politiche Europee ed Internazionali all'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano, Milano (Italia) di fare l'addetto alla «comunicazione e trasparenza» della giunta Gamba. Da mesi è ormai scomparso dopo avere manifestato ampio scazzo per “dovere” rispondere alle osservazioni dei cittadini sul sito “sei di Curno se…” dove dilaga la mente più fine che ebbe la Dc – tale Giuseppe locatelli- e che adesso milita nel PD e in Vivere Curno. Tanto per gradire gli è toccato (al comunicatore)  il buffetto l'ass. Rota che ha provveduto da se a farsi un breve comunicato sull'approvazione del piano dei diritto allo studio. Adesso i Curnesi se vogliono essere informati dei problemi, debbono leggere il nostro blog (aggratis) oppure spendere 150 cent e comperare il settimanale di Percassi, diventato, da quando scrive Monica Sorti, il gazzettino ufficiale «debitamente "S"purgato» della giunta Gamba. Così scopriamo il politicamente corretto de La Miniera (che non è una invenzione della sindaca emerita Serra ma il proseguimento di quel che faceva già l'Oratorio prima che venisse sfrattato dalla speculazione di Piazza della Chiesa).  Veniamo anche a sapere che “nel 2017 dalLa Miniera sono stati raccolti e hanno trovato nuova vita otto tonnellate di materiali, che rappresentano l'87 per cento del totale raccolto. Quindi, ai fini ambientali, è stato un lavoro molto soddisfacente, e oltre a questo c'è stato un grande coinvolgimento di volontari che ha consentito di avere un'ottima ricaduta anche dal punto di vista sociale. Quest'ultimo è un aspetto fondamentale del progetto, che mette in campo un'ottima sinergia tra scopi ambientali e quelli sociali”. Salvo il fatto che l'immagine nell'articolo  mette una qualche tristezza nonostante i volti sorridenti dei ritratti. Uno su tre. Poi viene annunciata la creazione della società comunale per il servizio raccolta (deve essere una malattia nazionale quella della statalizzazione: penta stellati e leghisti vogliono nazionalizzare le autostrade mentre a Curno ci si limita alla nettezza urbana: meno male…) assieme ai soliti dolori della faciloneria o menefreghismo dei cittadini nel fare la raccolta differenziata. E per la tariffa puntuale, hai voglia. Forse non arriverà nemmeno per fine mandato (così leggiamo noi la notizia) in quanto com'è palesemente sgradita la differenziata anche peggio sarà con la tariffa puntuale (dal punto di vista elettorale).
Tornando all'inizio. Il Comune dispone di un sito web dove certe informazioni potrebbero essere date senza passare per un settimanale a pagamento dei cittadini. Purtroppo la trasparenza non è la qualità maggiore di questa giunta. Del resto “l'imprinting della maestra” è evidente. Trattano i cittadini come la maestra trattava nel medioevo i ragazzini discoli e non. Potessero metterebbero in castigo dietro la lavagna anche noi: inginocchiati col granello di mais sotto le ginocchia. Pensiamo che anche i due giovani coinvolti si siano resi conto che sono stati usati come specchietti per le allodole. Un Comune dove rifiutano di mostrare le vecchie delibere e determinazioni non è un comune trasparente. Un Comune che per un arco di tempo lungo oltre 50 giorni il municipio è stato aperto ai cittadini per 19 ore e mezza alla settimana non è un comune trasparente. Un Comune dove i cittadini per sapere le cose debbono comperare un settimanale o un quotidiano non è un comune trasparente. Le vicende dell'allagamento per lo stravento della nuova Rodari (e le sue inspiegabili giustificazioni) piuttosto che il rosario delle spese e spesucce che l'hanno accompagnata quasi ogni settimana per farla funzionare; la storia del rinvenimento dell'amianto presso le elementari del Brembo oppure quello dello scodellamento del  solaio nelle Medie (cosa ci voleva a pubblicare delle foto e dei documenti non contraddittori?). L'operazione “scuola di musica” assieme a quell'altra (da fare ancora) della “società in house” per la nettezza urbana altra palcia in termini di trasparenza. Senza spiegazioni, senza motivazioni che non siano banalità incredibili. Una pista ciclabile inchiodata da prima delle ferie senza che vi sia uno straccio di cartello del come perchè quanto chi.

Poi. Nella colonna di snistra diamo conto dell'esito della gara per l'assegnazione dei fondi alla società vincitrice dell'appalto per la Scuole di muisca del Comune (di Curno). La domanda: c'hanno la "patente" i giudici di gara per giudicare in tale gara?
Nella colonna di destra un resoconto commentato sulla tempesta perfetta che sta per abbattersi su Genova. Certo é che un ministro che nomina quattro commissari e poi devono dimettersi tutti e quattro per conflitto di interessi non sai se sia un pollo o qualcosa di peggio.
E' il risultato della scuola obbligatoria e dell'università italiane degli ultimi 30 anni.


































SCUOLA MUSICA DEL COMUNE DI CURNO
MA QUESTI COMMISSARI C'HANNO LA "PATENTE"?


Alla   presenza  di  Maria Grazia Criscuoli* in qualità di Segretario Comunale , Sergio Massimiliano Staffiere**, Responsabile Settore Servizi alla Persona del Comune di Bagnatica e  Simonetta Zanchi*** in qualità di Responsabile del Settore Servizi Sociali e politiche giovanili del Comune di Azzano San Paolo nonché di Elena Bigoni, Istruttore Amministrativo Settore Servizi alla Persona  che compilerà il verbale della seduta nonché di Bertuletti Paolo delegato dell'Associazione “Milleunanota”, Saltarelli Paolo, consigliere dell'Associazione “Accademia musicale di Curno” e Gamba Marco dell'Associazione “Accademia musicale di Curno” è stata effettuata la  ““procedura negoziata per l'affidamento in concessione della gestione e dei servizi della “scuola di musica” presso i locali comunali per la durata di anni scolastici tre( dal 2018 al 2021)”.
Non si conoscono i titoli professionali in ordine all'organizzazione di una “scuola di musica” da parte delle tre persone indicati con asterischi: Criscuoli, Staffiere, Zanchi. Neppure quelli della Caligiuri che ha steso il relativo bando. Non risulta che nessuna di loro sia diplomata o laureata oppure abbia frequentato qualche scuola di musica titolata e quindi quanto vale il loro giudizio? Il che fa pensare.
Come andare da una callista per una visita ginecologica.
E’ stata una seduta molto lunga e un po' tribolata che si è svolta in varie tornate quella in cui era demandata la valutazione delle offerte presentate dalle ditte candidate.
Che poi  le quattro persone citate dal punto di vista burocratico siano dei manici nessuno mette dubbio. Ma non basta essere bravi compilatori di determinazioni per essere buoni valutatori di qualcosa di tutt'altro che assai specialistico. Insomma uno zoccolo ed una scarpa: come usa spesso la giunta Gamba. All'orizzonte c'è del fumo.
L'esito finale poi lascia ulteriormente perplessi visto che una maggioranza (di Vivere Curno) sostanzialmente in balia del vetero femminismo delle 3-4-5 femmine alfa che la governano assieme ad un altro mezzo esercito di funzionarie ecco scodellato che la ditta vincitrice dell'appalto è formato tutto da... donne e insegnanti. Già il nostro municipio è eccessivamente declinato al femminile non sempre proprio all'altezza, ma che tutti i maschi siano brutti sporchi e cattivi, forse pure loro hanno imparato a cambiarsi mutande e calzini senza aspettare la femmina alfa di turno.
Alla fine  si configura la graduatoria provvisoria:
--“Milleunanota”: 94 punti
--“Passioni & Futuro”: 76,29 punti
--“Accademia musicale di Curno”: 72 punti.
Una ricerca in rete mostra come  quella denominazione “milleunanota” con varie minime varianti ne esistono  moltissime in tutt'Italia: il che –per noi- farebbe già decidere di scartarle a priori. Hanno una fantasia da veri musicisti !.

Come avevamo già scritto con questo appalto il Comune ha messo in piedi un carrozzone che non si comprende bene se sia comunale o privato o una sorta di concessione autostradale. Una cosa è certa: il Comune ha dimenticato di “intitolarsi” il “marchio” “Scuola di musica (del Comune) di Curno” e tuttora questa denominazione può essere catturata e usata da chiunque. Oltretutto una spesa in gran parte del tutto inutile visto che il numero dei curnesi che la frequentano è meno della metà del totale, resta solo un costoso passatempo addossato alla comunità (speriamo che in paese non sorga una associazioni di golfisti…) di cui –come in gran parte delle spese sociali del comune- non si sa mai se finiscono in bene o nella palcia o in tasca agli amici degli amici. Bisogna sempre fidarsi delle parole della funzionaria o della sindaca o dell'assessora. Che finora non hanno il diritto e il pregio istituzionale di parlare “ex catedra” come il Papa neppure nel proprio comparto.

Tutte donne quindi le vincitrici dell'appalto: c'era da dubitarlo?  Siamo sempre nel solco del «privatizziamo la scuola». Prime tra tutte proprio dalle insegnanti e per di più in comune retto da una maggioranza col PD maggiore azionista.
Che ha perso le elezioni perché ha badato poco ai poveri e di più ai ricchi.
Chissà se alla sindaca Gamba, ex maestra e dottoressa in gestione aziendale, le verrà mai in mente di fare qualche conto  per confrontare quanto spende-investe il Comune per tutta una serie di attività e corsi di supporto delle famiglie scuola alunni giovani rispetto a quanto spende lo Stato per gli insegnanti statali e la scuola statale.
Senza dimenticare una riflessione «ideologica» sul come perché quanto lo Stato si ritiri e invece sulla scuola ci mettono le mani e ne cavano risorse i privati col debito aiuto delle amministrazioni comunali. Ormai quando si dice «scuola per i ragazzi» non si intende più una scuola pubblica aperta a tutti e gratuita ma si intende una scuola in MASSIMA parte privatizzata dove se hai i soldi della famiglia puoi accedere a «qualcosa di più» rispetto a quel poco che ti darebbe la scuola pubblica. Tutto quello extra comporta esborsi extra alle famiglie: se non li hanno  s'arrangino.
Lo comprendiamo benissimo, questo nostro ragionamento scardina lo scambio politico elettorale quindi... è ovviamente sbagliato.
DOPO LA TRAGEDIA
TEMPESTA PERFETTA
SU GENOVA?

Su Genova, dopo il disastro del crollo del viadotto Morandi, sta per abbattersi la tempesta perfetta degli ignorantoni. O delle doppie triple quadruple facce. Dopo Roberto Ferrazza, Antonio Brencich e Bruno Santoro, anche Michele Franzese lascia la Commissione istituita dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli per indagare le cause del crollo di ponte Morandi. Davanti al ministro Toni Nelli che nella nomina della commissione d'indagine sul disastro inserisce quattro nomi su quattro in evidente conflitti d'interessi di questi uno si domanda: ma al ministero hanno bevuto? Perché il Toni Nelli può benissimo accampare la scusa di quello appena arrivato ma nella piramide di governo del ministero non c'era nessuno in grado di “capire al volo” che quei nominativi  non si dovevano neppure suggerire? Ignoranti anche delle più elementari norme. Non stupisce se poi – come viene scritto da più parti- l'ASPI e l'AISCAT facevano del ministero “camera e cucina”. Cioè il ministero -per quel che cocnerne le autostrade in cocnesisone- sarebbero state… “loro”.  Bellissima l'uscita del primo presidente della commissione (poi dimissionario) tale Ferrazza: Il crollo del viadotto di ponte Morandi potrebbe essere stato determinato da «una serie di concause», non soltanto dalla rottura di uno strallo. Lo ha spiegato dopo il sopralluogo sulle macerie del ponte, a Genova. La dinamica «non è ancora del tutto chiara - ha aggiunto Ferrazza- non è chiaro quale sia stato l'innesco ma il ponte non è caduto nella sua proiezione: prima si è storto, poi è caduto. Bisognerà lavorare ancora sul posizionamento e ribaltamento delle macerie - ha concluso - considerando che c'è stata una rottura che ha provocato un movimento della struttura non equilibrato». Cioè: non è venuto giù di piatto ma in costa. Un presidente di una commissione che indaga su una tragedia umana e materiale di dimensioni impensabili che esterna da solo un parere del genere quando lo sanno anche i sassi che IL  presidente deve parlare sempre e solo per ultimo.
Forse venerdì 15 (meno male che non è un 17…) vedrà la luce il “decretone” su Genova che però pare sarà un sillabario con tanti capitoli che spaziano dalle Alpi al Lilibeo. Forse. Di sicuro si sa che non ci sarà il nome del commissario per la ricostruzione dal momento  che Lega e 5S stanno begando di brutto sul nome. Perché prima di tutto il governo non ha soldi da mettere in campo (per adesso ha promesso 30 milioni ma non è arrivato nemmeno UN euro) e quindi deve mungere l'ASPI che non pare proprio ben disposta. Secundo sarà interessante verificare com'è che il governo riesce a mungere 300-400 milioni all'ASPI e nel contempo convincere almeno una cinquantina di imprese CE che vorrebbero-potrebbero benissimo partecipare all'appalto per la progettazione e realizzazione del manufatto sostitutivo del viadotto crollato e di quella parte… ancora in piedi di  farsi da parte.
Non ci vuole molto ad immaginare come queste abbiano già messo in moto le proprie lobby presso la commissione europea per non acconsentire di affidare direttamente la ricostruzione del ponte di Genova a Fincantieri. I primi dubbi iniziano ad emergere: in sostanza si sta valutando se l'affidamento a Fincantieri (controllata al 71,6% da Fintecna, finanziaria del ministero dell'Economia) possa costituire un aiuto di Stato. Ma forse questo é ancora il male minore. I contatti tra Roma e Bruxelles sono frenetici. Una delegazione tecnica del ministero dei Trasporti ha incontrato lo staff politico (i gabinetti) dei tre responsabili europei di concorrenza, trasporti e mercato interno. Poco prima a Bruxelles c'è stato un primo incontro per verificare proprio se sia possibile derogare al Codice degli Appalti, come vorrebbe fare il governo, e assegnare immediatamente senza gara la ricostruzione del ponte Morandi a un soggetto pubblico come Fincantieri. La direttiva Ue sugli appalti pubblici del 2014 prevede 'in situazioni eccezionali' la possibilità di aggiudicare appalti con procedura negoziata senza previa pubblicazione, bisogna dunque vedere se il crollo del ponte di Genova sia compatibile con questo punto poiché le norme europee prevedono che l'affidamento diretto, cioè senza gara, possa essere fatto in casi gravi e urgenti. Ma solo se l'importo dei lavori resta sotto i 5 milioni di euro. La ricostruzione del ponte Morandi costerà molto di più. L'unica strada percorribile è la cosiddetta procedura competitiva, una gara ristretta in cui vengono invitate almeno 5 aziende. È più veloce di un normale bando, si può chiudere anche in 30/40 giorni. E, sempre in caso di casi gravi e urgenti, non c'è una soglia massima per l'importo dei lavori sicuramente superata da quest’opera.
Il governo ha avviato la procedura per la revoca della concessione al gruppo. Ma i tempi non sono brevissimi: anche se si dovesse arrivare alla revoca, devono passare ancora 5 mesi. In questo momento la concessione resta nelle mani di Autostrade che, come stabilisce l'articolo 3 della convenzione, ha l'obbligo di affidare i lavori per la ricostruzione. Dovrebbe essere proprio Autostrade per l'Italia a decidere chi invitare alla gara ristretta. Per procedere con un affidamento diretto e saltare la società della famiglia Benetton, il governo dovrebbe aspettare la revoca della concessione. Ma fermare tutto per cinque mesi non sembra possibile. Mentre forzare la mano subito comporterebbe il rischio di una serie di ricorsi. Non per forza con i tempi lunghi dei tribunali ma anche con la possibilità di una sospensiva del Tar, visto che il decreto legge avrebbe comunque bisogno di decreti attuativi, impugnabili d'urgenza davanti alla giustizia amministrativa. Ma la mediazione resta possibile.
Il che significa che DiMaio, Salvini, Toni Nelli e Conte dovranno smentirsi di nuovo davanti a 43 morti.