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Di cosa parliamo in questa pagina.
La rivista "economia&società" spiega come verrà finanziato il reddito di cittadinanza. Il Corrierone pubblica una bella tabella riassuntiva. Quelli di Formiche.net fanno le pulci.
E' tutto un gioco nel togliere da una parte e spostare dall'altra. Sarebbe un gioco a costozero o quasi.
Ficht nel frattempo ha dato il suo parere "sospeso" sul futuro italiano e il p.d.c. Conte non ha dimenticato di... stare zitto.
Finalmente il segretario della Lega e ministro dell'interno part time ha deciso di mostrare gli attributi: sbattendo fuori gli occupanti abusivi delle case. Peccato che non provi a sconfiggere la camorra a Napoli e i casamonica ad Ostia. O i colletti bianchi della sua regione.
A proposito: non dimentichi di restituire i 49 milioni che il suo partito s'é  arraffato.



































REDDITO DI CITTADINANZA:COME TI FACCIO FESSO ILPUPO
PRENDI DI QUA, METTI DI LA; PRENDI DI LA, METTI DI QUA.




Niente politiche attive e più “inattivi in nero”, siamo de sinistra
Nei giorni scorsi, sul sito di analisi e proposte di politica economica di sinistra con venature sovraniste “Economiaepolitica“, è stata pubblicata una proposta di “riordino” delle spese sociali previdenziali, assistenziali e di stimolo fiscale esistenti, finalizzato al finanziamento di un reddito di cosiddetta cittadinanza, costante e permanente, che l’autore della proposta qualifica (bontà sua) “condizionato”, pur senza mai sporcarsi le mani con declinazione operativa di tale condizionalità.
Ve la faccio molto breve: si tratterebbe di mandare al macero le politiche attive del lavoro, a vantaggio di una erogazione che viene definita “condizionata”, con una non lieve dose di ipocrisia, mentre in realtà si punta tutto sullo stimolo alla domanda aggregata ed ai consumi che tale sussidio produrrebbe.
A parte alcune premesse fortemente ideologizzate, come l’esigenza di “recuperare 20 anni di innovazioni liberiste del mercato del lavoro, dalla legge 196 al Jobs Act”, vediamo le fonti e gli impieghi di questa “rivoluzione”. In primo luogo, quantitativamente, 9 dei 15 miliardi di spesa verrebbero dai famosi 80 euro di Renzi, definiti “sgravi fiscali per i ceti medi”.
Al netto della forzatura di una simile classificazione, non sono pregiudizialmente ostile a rivedere questa erogazione, che critico da quando è stata introdotta. Poi vedremo se ed in che modo i nostri eroi si metteranno contro i percettori, spostandola ad altre ipotesi di intervento. E la coperta resta corta, se pensiamo che dal versante pentastellato questi nove miliardi dovrebbero andare ai reddito di cittadinanza, mentre i leghisti vorrebbero usarli per la cosiddetta flat tax. Ma non divaghiamo.
Altri 2,75 miliardi di coperture verrebbero dall’assorbimento del reddito d’inclusione (Rei). Qui il rischio è quello di fare un bel mischione tra politiche di attivazione e contrasto alla povertà, cioè tra politiche del lavoro e quelle sociali, come aveva ben evidenziato Luigi Oliveri. Ah, ma che sbadato che sono: le politiche di attivazione sono libberiste, serve altro. Quindi quei fondi possono essere tolti alla destinazione attuale.
Ed infatti ecco che tra le coperture verrebbero utilizzati i 2 miliardi di assegno di ricollocazione e Garanzia Giovani. Di quest’ultima, nell’assetto attuale, credo in pochi sentirebbero la mancanza. Salterebbero poi anche l’espansione della Naspi, l’assistenza per la disoccupazione (Asdi) e l’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (Dis-coll). Il motivo ve l’ho detto: secondo il proponente di questo riordino, le politiche attive sono l’artefatto liberista dei rapporti di produzione (ve l’ho detta alla marxista, vi piace?)
Lo studio non quantifica la platea di destinatari ma i conti sono presto fatti, e li fa Dario Di Vico oggi sul Corriere, commentando la proposta: 1,6 milioni di individui se prendiamo l’importo magico di 780 euro mensili per i single, e tre milioni di beneficiari se l’assegno scendesse a 400 euro mensili. Ora, non serve una laurea in astrofisica per intuire che si tratterebbe di platea comunque troppo ristretta e di conseguenza l’importo iniziale di 15 miliardi è destinato ad esplodere, date le premesse ideologiche di questa analisi. Oppure, dopo aver buttato a mare l’orpello liberista-paternalista delle politiche attive, ma volendo tenere fermo l’importo da destinare al sostegno della domanda aggregata, spenderemmo spiccioli pro-capite. Oppure no, ideona! Destiniamo l’intera Naspi, e non solo le sue estensioni, al reddito di cittadinanza fintamente condizionato, tanto la sola cosa che conta è la domanda aggregata.
Il numero di percettori è però destinato ad esplodere (e con esso la spesa) per un altro banalissimo motivo: il potente disincentivo all’offerta di lavoro e l’altrettanto vistoso incentivo all’allargamento del sommerso che un sussidio del genere porta con sé. Il trionfo degli inattivi in nero, in pratica. Questo punto non viene mai trattato dagli adoratori dello stimolo alla domanda aggregata, strano. Anzi, no, per nulla strano. Però questa proposta, come detto, è del tutto de sinistra, oltre ad avere un dichiarato intento redistributivo (della povertà, immagino), e come tale destinata a fare salivare copiosamente alcuni editorialisti. Anche qui, nessuna sorpresa: se le politiche attive del lavoro sono un’ubbia degli odiati liberisti, e se il solo stimolo alla domanda aggregata salverà il mondo, allora ci siamo. I conti non tornano ma ci siamo.
Io invece resto in attesa della campanella di fine ricreazione. Che temo si trasfomerà nel suono delle sirene che avvertono che occorre recarsi nei rifugi.

Phastidio.net
IL MINISTRO SE LA PRENDE COI MISERABILI: PROVI A NAPOLI OPPURE OSTIA


Piero Colaprico
Più facile colpire i poveri, gli sbandati, gli «sfigati» che restano ai margini delle metropoli. Più difficile colpire il racket delle occupazioni delle case popolari. Più semplice mettere nel mirino i giovani dei centri sociali, che a volte sono tra le poche oasi di libertà dove chi non ha soldi può passare la sera. Più complicato farlo con i clan che occupano interi piani e chiedono una tangente come affitto. Che Matteo Salvini sia uno stratega intelligente lo dicono i suoi risultati politici.
Proprio perché non è stupido, in qualche modo deve rendersi conto che sta facendo alcune cose «cattive». L'ultima è la circolare inviata alle prefetture per accelerare gli sfratti di chi occupa immobili senza averne titolo. Il popolo populista e para-populista applaude. Ma, nel rispetto della proprietà privata e della legalità, e in base alla nostra modesta esperienza di strada, vorremmo far sapere al ministro dell'Interno che la strada maestra del Viminale sarebbe combattere chi sfrutta la miseria altrui, non il miserabile. E questo concetto è molto presente nello stile di vita di molti carabinieri e poliziotti.
MENTRE FITCH PARLA
CONTE STA ZITTO




L'economia italiana rallenta, con il Pil che è cresciuto del +0,2% contro il +0,3% dei due trimestri precedenti e il +0,4% di metà 2017.
Alle prospettive economiche non brillanti si aggiungono le incertezze politiche della maggioranza che - solo per fare degli esempi - oltre a rimandare la risoluzione di problemi contingenti (vedi Ilva, Alitalia, RAI, ecc: 194 casi) e ad affrontare problemi imprevisti (vedi Autostrade) non con razionalità, ma con l'irrazionalità della propaganda, dovrà affrontare una manovra di bilancio in cui dovrebbero essere approvati provvedimenti relativi alle promesse fatte durante l'ultima campagna elettorale.
Con quali soldi? Di sicuro non con quelli previsti dalle regole di bilancio dell'Ue, come ha ricordato anche ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti intervenendo alla Festa del Fatto quotidiano, a Marina di Pietrasanta.
«Noi dobbiamo intavolare con l'Europa un negoziato serio su questo tema. Sfondare il 3% se è necessario per mettere in sicurezza questo paese...»
Moscovici, commissario Ue agli Affari economici e finanziari, al Sole 24 Ore diceva invece l'esatto contrario.
«[Per l'Italia] l'obiettivo è risanare il debito. Un disavanzo superiore al 3% del Pil provocherebbe difficoltà che non voglio neppure immaginare.»
Ovviamente, chiunque faccia speculazioni sui mercati finanziari, valuta le dichiarazioni che vengono fatte da persone che, comunque, un'influenza sui conti in un Paese, in un modo o nell'altro, la possano avere. Pertanto, come risultato di tutto questo è il rialzo dello spread, tra titoli decennali del debito pubblico italiano e tedesco, fino oltre quota 290 punti. Ciò porta ad un maggiore costo sugli interessi pagati dall'Italia sui titoli emessi ed un conseguente aumento del proprio debito.
E chi deve vigilare e valutare la sostenibilità del debito pubblico dell'Italia che giudizio darà allo scenario sopra descritto? Tutto considerato, visto il quadro, un giudizio abbastanza positivo... almeno per quanto riguarda l'agenzia di rating Fitch che, finora, è stata la prima ad esprimere il proprio parere sui conti dell'Italia gialloverde, mentre altre parrebbero attendere i contenuti della legge di bilancio.
Come Fitch ha giudicato il debito dell'Italia? Lo ha classificato con "BBB", come aveva fatto in precedenza, mentre per quanto riguarda le previsioni future, il giudizio è negativo.
Chi ha risposto a Fitch? Il ministro dell'Economia Giovanni Tria che si è detto certo che alcuni pareri saranno corretti in senso positivo a partire dal prossimo mese, nel momento in cui saranno comunicati i contenuti della manovra del Governo.
In questo resoconto, c'è da aggiungere una nota stonata che non può lasciare perplessi. Ma perché sul giudizio di Fitch non si è espresso, primo tra tutti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte? È lui il capo del Governo. È lui il "direttore d'orchestra" che deve dirigerne i vari componenti e dettarne i tempi... invece è il grande assente. A dettare la linea del Governo sono i due vicepremier che guidano le forze politiche a sostegno della maggioranza, con i vari ministri che ogni tanto  intervengono in relazione al settore di competenza.
Pertanto, in base a come sono andate finora le cose a Palazzo Chigi, siamo in grado di sapere tutto sui dati del Mibac in relazione ai beni recuperati dopo l'ultimo terremoto nel centro Italia, quanti siano gli alberi monumentali nel nostro Paese, quando riprenderanno le lezioni e quando ci saranno le vacanze nel prossimo anno scolastico, su Conte che ha vegliato per le vittime di Pescara del Tronto, che cosa ha detto Conte riguardo la Diciotti, come è andato il suo incontro con il Primo Ministro della Repubblica Ceca e che il 19 e 20 settembre andrà a Salisburgo per partecipare ad una riunione informale dei Capi di Stato e di Governo dell'Ue...
Però, che cosa abbia detto il capo del Governo sul giudizio da parte di un'agenzia di rating sul nostro debito pubblico, sulla base del quale dovrebbero essere redatti i punti del prossimo bilancio, non lo sappiamo... perché finora non ha detto nulla.
E questo dovrebbe avere un'influenza positiva sul giudizio del nostro Paese da parte dei mercati finanziari?

Vittorio Barnetti