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Di cosa parliamo in questa pagina.
Su L'Eco un articolo che lamenta la situazione difficle dei pensionati bergamaschi. Ma oggi i pensionati  stanno meglio dei figli e dei giovani. Tre quarti di loro sono proprietari della loro abitazione e tutti hanno una pensione. Giovani e figli in maggioranza ancora no.
Riportiamo le conclusioni di una indagine del 2002-2003 sulla popolazione anziana di Curno.
Magari anche all'attuale maggioranza viene voglia di farne una "solidamente scientifica"?
La sindaca Gamba nega la pubblicazione della videoregistrazione della seduta del consiglio comunale perchè una società (??!!??) glielo avrebbe sconsigliato per via di alcuni nomi di persone esposti dai consiglieri nella seduta.
Siamo al ridicolo: farli dal vivo é possibile, sentirli registrati é vietato. Siamo in un mondo alla rovescia.
Basta che un consigliere inserisca a capocchia dei nomi che la seduta si censura: ma siete tutti ammattiti?. E allora che succede al Comune di Bergamo dove le sedute sono addirittura in streaming?
Insomma biosgna darsi da fare per perdere le elezioni.

































L'INDAGINE SULLA CONDIZIONE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA DI CURNO 2003


Leggendo l’inchiesta del Comune di Curno sulla condizione degli anziani nel 2002-2003 per alcuni versi si pensa di stare in un altro mondo benché distanti solo quindici anni. Ne  la giunta Serra e neppure la giunta Gamba finora hanno replicato una inchiesta così approfondita: adesso sarebbe ora anche perché il linguaggio problemi e informazione degli anziani è differente da 15 anni or sono. Bisogna anche capire quanto siano informati (e come) oggi sulle principali malattie apparse «in primo piano dopo» il 2003 (pensiamo solo all’alzheimer e alla demenza senile) che oggi sono sulla bocca di tutti.  La ricerca di cui diamo la copertina del volume  venne coordinata  da Ivan Cortinovis, Lucia De Ponti, Raffaele Latella ed Elisa Manzoni. Vennero interpellati tutti i 1123 anziani delpaese e rispose il 79,4% alle 65 domande di cui era composto il questionario compilato a mezzo intervista dai ricercatori.
Diamo alcuni flash scelti volutamente dai risultati. Risultò che l’82,75 dei maschi e solo il 75,0% delle femmine era proprietario della casa in cui abitavano.  Il 45% degli intervistati giudicava la propria condizione economica da stabile a benestante e quindi le pensioni e i risparmi non parevano davvero soddisfacenti.

Riportiamo  le conclusioni dell’inchiesta.

Gruppo A: “Le sempreverdi”
E' un gruppo di donne, più della metà con meno eli 70 anni e quasi la metà vive con il coniuge. Tre su cinque esprimono un giudizio soggettivo positivo sulla propria salute. Circa il 70% va in ferie, la stessa percentuale ascolta P. radio mentre il 40% vede la televisione per 1-2 ore al giorno C'è un eguale proporzione (31%) di casalinghe e di ex lavoratrici manuali o esecutive. 1/5 delle persone di questo gruppo svolge attività di volontariato pm della meta cura i nipoti. Non hanno problemi nella gestione della casa e nel lare le spese. Circa 3 su 4 leggono il quotidiano, 2 su 5 sono andati
ad un concerto d'opera, circa il 60% ha visitato mostre. Due terzi non guida veicoli a motore.

Gruppo B: “Le disponibili per la famiglia”
E un altro gruppo di donne, un po' più anziane (2/5 hanno meno di 70 anni). Quasi la metà vive con il coniuge, anche in questo la caso la proporzione di casalinghe ed ex lavoratrici manuali o esecutive è uguale, ma è maggiore il valore (38%). Sono ancora autonome nella gestione della casa, senza difficoltà a fare le spese. Tengono i nipoti, senza i loro genitori, poco meno deIla metà; due su cinque esprimono un giudizio soggettivo sulla propria salute come positivo o molto positivo. Quasi la metà ascolta la radio, circa il 40% vede la televisione per 3-4 ore al giorno, circa i 2/3 leggono un quotidiano. I due quinti dei componenti di questo gruppo non va in ferie.

Gruppo C: “ Le fragili”
Sono per Io più donne anche in questo gruppo, più di 2/3 hanno più di 75 anni e piu della metà non vive con alcun famigliare. Metà sono ex lavoratrici manuali o esecutive, tre quarti non fanno ferie lontano da casa. Hanno un po di difficoltà nella gestione della casa: tre su quattro hanno difficoltà a portare a casa e spese, e 2/5 non fà le spese. Circa la metà non riesce a tagliarsi le unghie dei piedi da sole (indicatore di non autosufficienza) e circa il 42% esprime un giudizio soggettivo sul proprio stato di salute come negativo o molto negativo. Meno di 1/5 tiene i nipoti senza i genitori. Circa i2/5 ascoltano la radio e circa  i 2/3 vedono la TV per 3-4 ore al giorno.


Gruppo D: “I pantofolai”
Sono tutti uomini, due su tre con meno di 75 anni. Quasi il 90% vive con il coniuge, i due quinti non fanno un periodo di ferie. Più della metà giudicano il proprio stato di salute come positivo o molto positivo, meno della metà tiene i nipoti senza la presenza dei genitori. Un terzo non guida veicoli a motore e due su cinque non fa le spese. Solo un terzo ascolta la radio mentre 2/5 vedono la televisione per 3 - 4 ore al giorno e 3/4 leggono un quotidiano.

Gruppo E: “Gli inossidabili”
E' un gruppo prevalentemente costituito da uomini; più della metà ha meno di 70 anni e il 90% vive con il coniuge. Il 90% guida veicoli a motore, 1/3 ha trascorso un periodo di ferie al mare e due su tre esprime un giudizio soggettivo sulla propria salute come positivo o molto positivo. Meno di un terzo sono ex impiegati e per un altro terzo sono ex lavoratori manuali o esecutivi. Poco più di un quarto si dedica ad attività di volontariato. Il 90% vede la TV da 1 a 4 ore al giorno, quasi tutti leggono un quotidiano e solo
2su 5 ascoltano la radio. Due su cinque sono andati ad un concerto d'opera e il 70% ha visitato almeno una mostra o un museo.

Gruppo F: “I soli e fragili”
Due terzi di questo gruppo è composto da donne, un terzo vive con il coniuge e un terzo vive solo. L'80% circa ha più di 75 anni, più della metà erano ex lavoratori manuali o esecutivi, i 4/5 non hanno fatto alcun periodo di ferie. Quasi un terzo ascolta la radio, i due terzi leggono un quotidiano, un quarto vede la TV per 5-8 ore al giorno e il 14% anche per più di 8 ore. Solo un po' più di 1 su venti tiene i nipoti senza i genitori. Ci sono difficoltà nella gestione della casa: solo il 7% pulisce la casa, più di 4/5 non si preparano da mangiare, tre su quattro hanno difficoltà a portare a casa le spese. Quando esce da casa più della metà fa uso di ausili e il 70%  si fa accompagnare da una persona.
LA BALLA DEL PAESE BELLO DA VIVERE



Dopo quasi 40 giorni dal maxi consiglio comunale del 20 luglio  abbiamo scritto una mail alla sindaca chiedendo (finalmente) la pubblicazione della videoregistrazione della seduta. A sera sul sito del comune è apparsa questa comunicazione:
“Le video riprese del Consiglio Comunale del giorno 20 luglio 2018 non sono disponibili. Durante la discussione sono state citate persone non presenti alla seduta del Consiglio e di cui sono state riportate informazioni di vario genere che possono configurarsi come divulgazione di dati personali. Sentito il consulente sulla normativa sulla privacy, Gruppo IMTEAM, il Sindaco ha deciso di applicare l' Art. 4 – Trasmissione delle video riprese - comma 2 del “Regolamento per la disciplina delle attività di ripresa audiovisiva e diffusione in streaming delle sedute del Consiglio Comunale” che prevede: “Il Sindaco, in relazione anche ai poteri di sospensione e interruzione già previsti negli articoli che precedono, ha piena facoltà di decidere di non autorizzare la pubblicazione di registrazioni effettuate per ottemperare alle leggi in materia di tutela della privacy o altre norme affini.” Questa la pagina del comunicato (che non appare in prima pagina web):
http://www.comune.curno.bg.it/c016089/images/
Segreteria%20Protocollo%20e%20messo/
Comunicato_streaming_CC_200718.pdf
Morale della favola. Hanno fatto il regolamento per la videoregistrazione e pubblicazione delle sedute prima  “dimenticando” di indicare entro quanti giorni la sindaca doveva dare o negare l'autorizzazione alla pubblicazione. Poi ecco l'ulteriore imbroglio. Basta che un consigliere comunale dica dei nominativi anche “ad cazzum” che la videoregistrazione viene censurata per tutela della privatezza delle persone nominate. Vale a dire che hanno messo in mano ai consiglieri la possibilità di censurare secondo le proprie utilità. Nel comunicato, non firmato, privo della data e del protocollo, la sindaca nomina “il consulente sulla normativa sulla privacy, Gruppo INTEAM”. Possibile che ci sia scappata la delibera di nomina e la determinazione di pagamento del consulente ma che –visto il sito- questi siano adatti allo scopo, abbiamo qualche dubbio. Secondo noi quel comunicato è una bufala messa giù alla svelta per dare una risposta qualsiasi attribuendo a terzi una responsabilità che è solo della sindaca. Forza sindaca Gamba: ci mostri la determina di incarico alla INTEAM e la lettera di INTEAM, con relativo protocollo, in cui “consiglia” di non pubblicare la videoregistrazione. Il Comune di Curno ha messo in piedi una commissione (insabbiatrice) ad hoc per il regolamento di videoregistrazione e trasmissione delle sedute del consiglio comunale ed ha speso una bella cifra per le apparecchiature. Al primo colpo hanno censurato tutto. Sindaca Gamba legga cosa scrive il Comune di Bergamo: «le sedute di consiglio comunale in diretta streaming. Da lunedì 10 febbraio 2014, sul canale youtube del Comune di Bergamo, è possibile seguire in diretta streaming e in differita, le sedute del Consiglio comunale.
IL CUSTODE DELLA LATRINA DI NUSQUAMIA
AL SECOLO ARISTIDE O ING. CLAUDIO PIGA



Il custode delLa Latrina di Nusqumaia “gira” ancora al largo. Fa finta di non capire. Rimesta per l'ennesima volta la merda che lui e il suo amico ex sindaco hanno sparso  nella politica  curnese dimenticando la batosta elettorale che hanno subito. Qui non si fanno denunce anonime (mai fatta una anonima o in chiaro e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario) ne si invoca la manina di qualcuno: il custode delLa Latrina di Nusquamia non scimmiotti il Salvini per mettersi l'aureola del martire. Stiamo parlando di una ditta di pubblicità che lei e il suo amico Gandolfi avete impiantato dentro il negozio di fiorista del padre del Gandolfi. A sua insaputa. Visto che lei ha la buona abitudine di usare le cose di tutti per fare o promuovere i propri affari -quella della conferenza aggratis è un classico- le avevamo chiesto qualche tempo fa –e torniamo a chiederglielo adesso- il come e il perché un grande professionista che  aveva in piedi un'azienda capace di fornire prodotti editoriali nientepodimeno che a Mondadori, fosse caduto così in basso ad una modesta agenzia di pubblicità – i famigerati flayers!-  dentro un negozio di fiorista e senza indicare ne partita iva ne iscrizione alla camera di commercio nella pagina web dell'impresa.
Ecco: la vicenda della cinquecentina della May usata per preparare la conferenza di auto promozione è (quasi) superata (deve ancora versare i soldi dei diritti alla  May). Quella vicenda, assieme ad altro, ci ha fatto capire che  lei ha scarso rispetto per la cosa pubblica che ritiene di potere usare ed abusare pro domo sua. Anche l'impiantare un'impresa pubblicitaria editoriale senza indicare iva e iscrizione alla camera di commercio dentro un negozio di fiorista sta nel medesimo corso. Fare i soldi senza pagare i dovuti diritti. Si chiami evasione o elusione ci frega un tubo. Paghi i diritti alla May e indichi il numero di partita IVA e di iscrizione alla CCCIA di Daedalus Lab: ci vuole poco e la smetta di girare a vuoto fingendo di non capire