ALLA FACCIA DELJOBS ACT
ALLA FACIA DEL DECRETO DIGNITA'
“Il lavoro nero sottrae ogni anno alle casse dello Stato 20 miliardi di euro”
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro stima che nel 2017 siano
stati 1,5 milioni i lavoratori completamente sconosciuti al fisco e
alla previdenza (c.d. lavoro “nero”) a fronte di 5,7 milioni di aziende
attive sul territorio italiano. Per combattere il fenomeno del Sommerso
serve un'azione preventiva attraverso nuovi strumenti legislativi che
consentano di attestare la regolarità dei rapporti di Lavoro.
***
LaFondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha rielaborato i
dati 2017 - primo anno di attività dell'Ispettorato Nazionale del
Lavoro – relativi al lavoro sommerso. È stato cosi stimato il
numero di lavoratori “in nero” presenti ogni anno in Italia con i
conseguenti oneri previdenziali e fiscali sottratti alle casse dello
Stato. In base a questa proiezione il dato risulta elevato. Si tratta
di 1,5 milioni di lavoratori completamente in nero a fronte di 5,7
milioni di aziende attive sul territorio italiano. Ma il dato è
tendenzialmente in riduzione di circa 200.000 unità grazie anche agli
interventi mirati della vigilanza dell'Ispettorato, che ha potuto
applicare il nuovo regime sanzionatorio sul Caporalato. Il fenomeno,
tuttavia, rimane ancora rilevante poiché ogni tre aziende ispezionate
si riscontra un lavoratore “in nero” (il tasso è 2,9). L'evasione
fiscale e previdenziale per il lavoro sommerso, stima la Fondazione
Studi, è ancora consistente e si attesta ogni anno attorno a 20
miliardi di euro.
I DATI DELL'ISPETTORATO NAZIONALE
Nel corso 2017 sono state 160.347 le aziende ispezionate
dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro, secondo i dati ufficiali
diramati. Di queste, le aziende risultate con qualche forma di
irregolarità per almeno un rapporto di lavoro sono state 103.498, vale
a dire il 64,54% delle aziende ispezionate. Il dato è in aumento di
1,53 punti percentuali rispetto all'anno 2016. Dunque, nel 2017 aumenta
il rapporto delle aziende irregolari rispetto a quelle ispezionate.
L'aumento della probabilità di individuazione di almeno un rapporto di
lavoro irregolare è dovuta al miglioramento delle tecniche ispettive e
della conoscenza del territorio da parte dei servizi ispettivi, anche
supportati da una programmazione oculata delle mappe di rischio
adottate dalla Vigilanza. Le irregolarità possono riguardare
sostanzialmente 3 fattori:
1. Forme di elusione previdenziale,
assicurativa e fiscale (esempio, mancato assoggettamento a Inps, Inail
e Irpef di parte della retribuzione corrisposta);
2. Lavoro parzialmente sommerso (rapporti
avvianti in part-time che invece risultano a tempo pieno);
3. Lavoro completamente sommerso (lavoro nero).
Se si analizza solo il lavoro nero, nel 2017 sono stati 48.073 i
lavoratori completamente sconosciuti all'Agenzia delle Entrate,
all'Inps e all'Inail, vale a dire circa un lavoratore “in nero” per
ogni 3 aziende ispezionate.
Molto interessante risultano i risultati ottenuti dall'Ispettorato
Nazionale del Lavoro applicando l'appesantito quadro sanzionatorio
penale in materia di caporalato. Nello specifico, nel 2017 si
registrano il deferimento di n. 94 persone all'Autorità Giudiziaria,
delle quali n. 31 in stato di arresto, e l'individuazione di n. 387
lavoratori vittime di sfruttamento.
E il 2018 si presenta con dati relativi ancor più incoraggianti. Per
quanto riguarda infatti il primo semestre dell'anno in corso , si
registrano il deferimento di n. 60 persone all'Autorità Giudiziaria,
delle quali n. 1 in stato di arresto e 47 in stato di libertà, e
l'individuazione di n. 396 lavoratori coinvolti. Sono, inoltre, stati
adottati n. 9 provvedimenti di sequestro.
Insomma, una serie di interventi realmente pesanti e deterrenti, che
indicano la corretta via da seguire per combattere tutte la fattispecie
di sfruttamento del lavoro.
STIMA DEL LAVORO NERO IN ITALIA NEL 2017 SU AZIENDE ATTIVE
In Italia sono presenti nel settore privato circa 5,7 milioni di
aziende attive compreso il settore agricolo. Rielaborando i precedenti
dati ispettivi forniti dall'Ispettorato Nazionale, nel 2017 il numero
di aziende con qualche forma di irregolarità dovrebbe attestarsi
attorno a circa 3,7 milioni. Circoscrivendo l'analisi al lavoro
sommerso, le ispezioni svolte hanno fatto emergere nel 2017 48.073
lavoratori in nero a fronte di 160.347 aziende ispezionate, ossia
un lavoratore in nero per ogni tre aziende ispezionate. A questo dato è
stato applicato un correttivo prudenziale riferito ad uno stock di
aziende nelle quali per le loro caratteristiche e settore di
appartenenza è ridotto (se non addirittura eliminato) il rischio di
utilizzo del lavoro sommerso. Sulla base di queste informazioni, è
possibile presuntivamente stimare che i lavoratori “in nero” in Italia
sul totale delle aziende attive, nel 2017 è di 1 milione e 538 mila
unità. Negli ultimi due anni (2016 e 2015) il dato è tendenzialmente in
diminuzione di circa 200 mila unità. Tuttavia, l'entità stimata dei
lavoratori che ancora lavorano totalmente in nero in Italia è ancora
molto significativa ed è tra i più alti in Europa.
STIMA MANCATO GETTITO PER LO STATO
A fronte di una stima di lavoro nero pari a 1 milione e 538
milalavoratori, l'importo sottratto alle casse dello Stato rimane
ancora consistente e si attesta sui 20 miliardi di euro. Come si
arriva a questa rilevante cifra, è presto dimostrato. In media, ogni
anno un dipendente lavora mediamente per 245 giornate di lavoro
retribuite (fonte: Inps banche dati
statistiche, www.inps.it anno 2016 dato più recente) e la retribuzione
media giornaliera stimata è pari a 84,53 euro al netto di trattamenti
retributivi variabili (fonte: Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su
dati Inps 2016). Se si considera la media delle giornate
sottratte agli oneri sociali e fiscali, il mancato gettito, solo del
lavoro nero, è così calcolato:
VEDERE TABELLA
Alla luce di queste elaborazioni, per l'anno 2017 il gettito sottratto
allo Stato per l'utilizzo di lavoratori irregolari è dunque stimato in
20 miliardi e 60 milioni di euro. A questo va aggiunto che i lavoratori
utilizzati totalmente in nero sono privi di tutele per malattia,
maternità, assegni per il nucleo familiare, infortuni sul lavoro.
Inoltre, questi lavoratori non potranno far valere gli anni lavorati in
nero ai fini del diritto alla pensione.
Comunicato della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, 25 agosto 2018.
|
L'ULTIMA DI FERRAGOSTO
La lunghezza non conta quanto alla larghezza...
«Questo libro è dedicato a tutti quelli che hanno un pene o che
conoscono qualcuno che ne ha uno». Così esordisce Aaron Spitz, uno dei
massimi esperti di salute sessuale maschile, professore di urologia
all'Università della California, in II libro del pene felice
(HarperCollins, pp. 416, euro 20), ima guida che ha il pregio di dire
tutto, veramente tutto, sull'organo genitale maschile. Dai dettagli
sorprendenti alle più minuziose informazioni di salute. Non tutti
sanno, per esempio, che i sottili condotti nei testicoli nei quali
vengono assemblati gli spermatozoi, se srotolati, sarebbero lunghi
quanto tre campi da calcio. 0 che alla base dell'eiaculazione precoce
può esserci un semplice disturbo della tiroide. In assenza di cause
fisiologiche esistono poi diversi metodi per trattarla: dagli esercizi
di Kegel (consistono nel contrarre i muscoli del pavimento pelvico)
agli spray che riducono l'ipersensibilità.
E veniamo alla vexata quaestio delle dimensioni. Il migliore studio
condotto finora è del King's College di Londra, e sentenzia: la
lunghezza media è di 9 centimetri a riposo, 13 in erezione. Ma conta
davvero meno di quanto molti uomini credano. Dovendo dare una
preferenza, le donne indicano la circonferenza (quella media è di circa
11 centimetri in erezione). Quanto ai rimedi contro la disfunzione
erettile, sono praticamente infiniti, dalle cure di testosterone
all'intervento chirurgico, con rimpianto di una protesi interna che
rimpiazza i corpi cavernosi. Ma anche la semplice attività fisica può
essere risolutiva, anche per chi ha provato il Viagra senza risultati.
Attenzione però: gli uomini che ne soffrono hanno il 50 per cento di
probabilità in più di avere anche disturbi cardiovascolari. Infine: il
trapianto di pene si può fare, e anche con ottimi risultati, ma
naturalmente è riservato alle vittime di traumi e incidenti o a malati
di cancro.
(giulia villoresi)
|
1 - BEPPE LOCATELLI, STALKER NOSTRANO
2 - INVECE DEL PETROLIO ALLA MARIGOLDA C'ERA DELL'AMINATO. LO DICE LA SINDACA GAMBA..
Giuseppe Locatelli dalla Marigolda, ragioniere pensionato
settantaduennne, contende al custode delLa Latrina di Nusquamia, l’ing.
Claudio Piga adbuano di Trezzo d’Adda, il ruolo di assiduo stalker
verso di noi. La faccenda la prendiamo con ironia per l’età di
lor signori. Giuseppe Locatelli è stato temporibus illis sindaco
DC in una di quelle stagioni in cui la dicci utilizzava spesso i
sindaci «usa & getta» per sopravvivere agli accoltellamenti
interni. Come del resto fanno nelle file del PD. Giuseppe Locatelli
però non era uno di seconda terza quarta fila: è stato una delle menti
più sopraffine che la DiCi curnese. Peccato che forse perché anziano
abbia la memoria corta. Qualche setti mana or sono il consiglio
comunale curnese è stato chiamato ad una variazione di bilancio per
630mila euro per avere perso una causa a seguito di una delibera
malfatta di una maggioranza dc-psi del 1991 votata pure da lui .
Adesso si è a stalkerizzarci (!) su un’altra pagina di facebook
dove non interviene mai sull’argomento ma solo per sfotterci.
Ricordiamo a Giuseppe Locatelli che esiste anche per facebook
l’art.612-bis c.p ed anche articolo 289 ter del codice penale. Gli
interventi di Giuseppe Locatelli ripetuti esattamente ad ogni nostro
post in quella pagina di facebook mirano a farci cacciare dalla pagina
in quanto non vuole che citiamo delibere della giunta Gamba. Probabile
visto l’alto acume politico del soggetto che dietro ci sia qualche
manina-manona che glielo suggerisce. I suoi ex amici democristiani si
sono ritirati tutti a vita privata mentre lui ed un’altro fossile del
PCI stanno ancora surfando: fossimo in loro non ci faremmo mai più
vedere. Nella foto il Giuseppe Locatelli che si congratula con la
sindaca emerita Serra quando venne eletta.
LA NOTIZIA. Oggetto: Comunicazione avvio servizio di bonifica amianto
Scuola Papa Giovanni XXIII - Curno. In seguito agli scavi eseguiti in
data 3 luglio 2017 presso l’edificio scolastico Papa Giovanni XXIII per
i lavori di adeguamento alla normativa antincendio, la ditta incaricata
ha rinvenuto del materiale di risulta contente dei piccoli pezzi di
materiale in cemento-amianto. L’Ammi nistrazione ha prontamente
segnalato a tutti gli organi competenti e coinvolto l’ATS. In data
6/7/2018 si è svolto il sopralluogo da parte di due tecnici dell’ATS.
In allegato si può leggere il verbale redatto. I tecnici dell’ATS hanno
sottolineato che non esiste situazione di rischio per le persone che
stanno vicino al cantiere e che ritengono comunque oppor tuno che
durante l’esecuzione dei lavori di bonifica nessuna persona, se non
quelle delle società specializzata, ac- ceda all’area di cantiere che è
stata opportunamente recintata. Le persone possono rimanere e lavorare
all’interno dell’edificio scolastico senza problemi. I due tecnici
hanno comunicato anche verbalmente quanto scritto al personale ATA
presente nella scuola il giorno 6/7/2018. Seguite tutte le procedure
previste dalla normativa, il servizio di bonifica è stato affidato alla
ditta Pagani Rodolfo Srl di Ranica, ed avrà inizio il giorno
27.08.2018. La previsione del servizio è stimata in 10 giorni
lavorativi e si svolgerà sotto il controllo dell’ATS Bergamo. I lavori
di bonifica saranno terminati prima dell’inizio anno scolastico. Il
Sindaco Luisa Gamba è a disposizione dei cittadini per eventuali
ulteriori chiarimenti. Il Sindaco Luisa Gamba. Curno 23 agosto 2018
COMMENTO. La sindaca ha emesso il comunicato qui sopra per documentare
col verbale congiunto dell’ATS, dirigente del Comune, il
Progettista e il Tecnico responsabile dell’impresa cosa si sia
rinvenuto negli scavi e che provvedimenti a tutela della salute degli
operatori e dei cittadini sono da applicarsi durante il funzionamento
del cantiere per la rimozione dei pezzi di amianto (o assimilati). Come
si legge nella documentazione da lei prodotta, risulta che il
sopralluogo e il verbale siano stati effettuati in data sei luglio 2018
mentre il documento, si legge nell’ultima riga, porta come data di
emissione il quattro gennaio 2016. Dobbiamo compraci un paio di
occhiali buoni oppure lei decide a pubblicare TUTTE le fotografie del
cantiere e del materiale rinvenuto? Come le abbiamo già scritto ci pare
si ripeta una storia identica a quella dei danni subiti dalla nuova
Rodari nello stravento. Qualcuno vuol sempre avere ragione a
prescindere di quel che scrive.
|