Bella giornata quella di venerdi 24 agosto in città alta.
Scritta minuscolo.
Fermi sotto il Palazzo della Ragione a guardare la meravigliosa
facciata della Angelo May (che riteniamo il palazzo più bello di
Bergamo) nonostante nessuno visiti almeno i due saloni principali,
davanti a noi c'è la Contarina e sull'altro lato della piazza c'è la
panda dei vigili con un vigile appostato presso quel cesso di fioriera
sfiorita all'angolo. Una coppia sui trent’anni con un bimbetto
appena appena sgambettante si avvicina ad una delle vasche della
Contarina, quella verso di noi. La mamma leva il pannolone caccoso al
bimbetto e il papà lo solleva mentre la mamma gli lava il culetto con
l'acqua della vasca. Il tutto in bella vista sotto lo sguardo dei
turisti. Poi lo asciugano e gli mettono un pannolone nuovo mentre il
pannolone caccoso finisce in un sacchetto assieme a quella dei
cani. L'ora: verso mezzogiorno e un quarto.
Faga cos'è? L'è 'u angelì!
Ci spostiamo verso la galleria antistante la biblioteca perché dovremmo
incontrare uno dei soliti professori di liceo pensionati spacca marroni
che stanno RI-scrivendo la storia patria. Lui esce e ci avviamo verso
lo scivolo davanti alla chiesa di San Michele all'Arco per
chiacchierare del destino di gran parte della sua biblioteca visto che
deve trasferirsi da dove abita adesso (il prof però ha anche 78 anni…).
Sotto il porticato della biblioteca compare una coppia di
giovani sui venticinque anni con al seguito due bimbetti maschio
e femmina. Mentre il maschietto rischia di cionfare dal gradino in
strada il babbo leva il pannolone caccoso alla bimbetta e poi la mamma,
armata di fazzolettini, completa la pulizia. Il pannolone caccoso
finisce stavolta in una pattumiera della piazza. Il tutto mentre
c'è il solito andare venire dalla biblioteca e dai curiosi che passano
sotto il portico e in piazza.
Faga cos'è? L'è 'u angelì!
In via Colleoni 17C c'è una delle più antiche pizzerie di città. Forse
addirittura la prima aperta a Bergamo alta. Uno dei suoi proprietari è
anche il capogruppo consigliare al comune di Bergamo per la lista del
sindaco. Al 17B c'è una libreria e al 17A c'è un bar che adesso ha le
stesse insegne della pizzeria antica. Davanti al 17C c'è al civico 26
un mini ristorante -sempre dello stesso proprietario di quello al 17C-
con un'offerta presentata come di alto livello. Mai frequentato perché
lo giudichiamo “un buco”. E così alla luce del sole potete vedere i
camerieri che con in mano un piatto con delle pietanze o una pizza che
passano dal 17C al 26; o dal 17C al 17A; o dal 26 al 17C con dei piatti
usati. Insomma a Bergamo non c'è solo la cucina del territorio ma anche
quella “transitante” in pubblica via in balia degli agenti atm
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VANNO A SBATTERE.
E CON LORO L'ITALIA
Il delirante video-facebook-messaggio di Salvini dell'altro ieri per
tenere prigionieri gli immigrati del Diciotti (però mantenuti da noi e
senza rimborso dell'UE…). Intanto però si verifica che nel
frattempo come ministro dell'interno Salvini non ha combinato
nulla per ridistribuire quelli di ieri. Fino a oggi 223 di quei
270 migranti (soprattutto eritrei e somali) non si sono mossi dalla
Sicilia, nonostante l'impegno preso ufficialmente da un pezzo d'Europa
di aiutare l'Italia: in 163 sono ancora a Pozzallo in attesa che la
situazione si sblocchi - ma appare molto difficile -, gli altri sono
già stati ridistribuiti in Italia. Solo la Francia, come ha
riconosciuto il responsabile del Viminale, ha mantenuto la promessa
accogliendo 47 migranti dei 50 annunciati. Gli altri tre sono
ricoverati in ospedale. Ed ecco perché Parigi viene ritenuta affidabile
anche per il suo interessamento sul caso Diciotti. Diverso per ora
l'atteggiamento degli altri cinque Paesi che si sarebbero dovuti
occupare degli immigrati di Pozzallo.
Il delirante intervento di DiMaio quando ha annunciato che “per
l'aggiudicazione dell'Ilva « è stato commesso il delitto perfetto » .
Alla richiesta di rendere pubblico il parere dell'avvocato generale
dello Stato, Massimo Massella Ducci Teri (non abbiamo aggiunto
nomi-cognomi: sono tutti suoi) quando DiMaio l'ha ricevuto, l'ha letto,
ha richiuso la busta e non ha voluto rivelare a nessuno il suo
contenuto. Meglio: ci ha detto solo ciò che a lui è piaciuto. Sappiamo
perciò che l'Avvocatura ha usato la parola « criticità » . Che non è un
termine giuridico, ma burocratico. Forse DiMaio sperava che, cambiato
il governo, cambiasse anche il parere di Massella Ducci Teri. Ma la
risposta deve averlo deluso, perché questo nuovo parere lui non vuole
rivelarlo. Lo renderà pubblico solo «al termine della procedura» — cioè
a cose fatte, quando non interesserà più a nessuno — sostenendo che non
lui, ma l'Avvocatura lo ha secretato con una singolare «clausola di non
ostensibilità». Che tutti pensano sia stata suggerita richiesta fatta
capire al Massimo Massella Ducci Teri dallo stesso DiMaio per prendere
tempo fino al 7 settembre, quando quel documento sarà obbligatoriamente
pubblico.
Mentre emergono nuovi elementi a conferma del degrado del ponte
Morandi, la Commissione ispettiva del Mit finisce nella bufera. Un suo
componente, l'ingegnere genovese Antonio Brencich, si dimette per
ragioni di opportunità e per la stessa ragione il ministero revoca
l'incarico di presidente all'architetto Roberto Ferrazza, provveditore
di Piemonte e Liguria, nominando al suo posto Alfredo Principio
Mortillaro, dirigente ministeriale. Il ministro Danilo Toninelli ha
annunciato ieri in tarda serata l'inserimento nella commissione di «una
figura professionale di altissimo livello e con una esperienza
trentennale alle spalle». E che carriera. Il nuovo investigatore si
chiama Alfredo Principio Mortellaro, 66 anni, ed è stato per oltre un
ventennio alto dirigente dei servizi segreti. Campano si è laureato in
ingegneria al Politecnico di Torino nel 1980. Stando al suo curriculum,
nei primi anni ha curato un paio di progetti nella ricostruzione del
terremoto irpino: l'ampliamento di un edificio e il disegno di una
fabbrica di caldaie nelle zone industriali finanziate con i fondi del
sisma. Poi nel 1982 è entrato alla presidenza del Consiglio, a cui
fanno capo gli apparati di intelligence, dove ha avuto una rapida
carriera. Nello scorso ottobre quando gli viene assegnata ad interim
una poltrona vacante: la dirigenza dell'ufficio che vigila sulle
concessioni autostradali, per supervisionare i piani tariffari e gli
investimenti a carico dei privati, uno dei temi più caldi e controversi
esplosi dopo lo schianto di Genova. La posizione scadeva a gennaio e il
sito del dicastero non offre altri aggiornamenti.
Nel lungo curriculum di Principio Mortellaro si parla tanto di gallerie
ma non sono segnalate esperienze relative ai ponti, anche se ai tempi
dei Servizi ha partecipato ad attività di perizie giudiziarie. Nel
comunicato di Toninelli si sottolinea che «nell'ambito dei molteplici
compiti istituzionali, ha anche lavorato al collaudo di opere come il
Terzo Valico». Nei prossimi giorni la stampa nazionale provvederà a
illuminare l'ultima cazzata del ministro Toni Nelli coi capelli al
vento della padania.
Ineguagliabile quanto a delirio pure il presidente del consiglio Conte.
La contromossa del governo sulla revoca delle concessioni autostradali?
“Non la anticipo sui giornali, ma questo governo farà in modo che il
concessionario non possa trarre ulteriori vantaggi economici”. C'è un
dossier per le penali? “È nella mia borsa e sta viaggiando con me in
questi giorni”. Intendete nazionalizzare la rete? “Valuteremo in questi
giorni la modalità migliore per soddisfare l'interesse pubblico”. Chi
farà il nuovo ponte? “Abbiamo già ricevuto offerte”.Quando si decide su
TAV? “Stiamo completando un'approfondita analisi”. Reddito di
cittadinanza e Flat Tax? “Sono riforme di ampio respiro (…)
conserveranno tutto il loro impatto radicale anche se contempleranno
meccanismi graduati nella fase di attuazione”. E via su quest'onda.
Dopo lo schiaffone della riunione tecnica di oggi a Bruxelles Conte
tuitta: “L'Italia è costretta a prendere atto che l'Europa oggi ha
perso una buona occasione: in materia di immigrazione non è riuscita a
battere un colpo in direzione dei princìpi di solidarietà e di
responsabilità che pure vengono costantemente declamati quali valori
fondamentali dell'ordinamen
to europeo. Nel corso della riunione convocata d'urgenza dalla
Commissione Europea e che si è appena conclusa non è stato dato alcun
seguito alle Conclusioni deliberate nel corso dell'ultimo Consiglio
Europeo di fine giugno”. Poi inizia la poesia: “Ancora una volta
misuriamo la discrasia, che trascolora in ipocrisia, tra parole e
fatti” e passa subito alle minacce: “Bene. Se questi sono i “fatti”
vorrà dire che l'Italia ne trarrà le conseguenze e, d'ora in poi, si
farà carico di eliminare questa discrasia perseguendo un quadro
coerente e determinato d'azione per tutte le questioni che sarà
chiamata ad affrontare in Europa”. DiMaio subito: non paghiamo il
contributo di 20 miliardi all'Europa. Dall'Ue sghignazzano: la
media degli ultimi dieci anni dei nostri versamenti è stata sui 14
miliardi contro 12 ricevuti.
Per concludere in bellezza, oggi Salvini annuncia che a metà settembre
ci sarà la riunione dei ministri dell'Interno europei, e lì si vedrà
come vanno le cose. Lui, ci informa, nei prossimi giorni, incontrerà
Viktor Orban a Milano. Uno di quelli che gli sarebbe amico e gli
rifiuta d'accogliere la sua parte di profughi. Si ricorda per auto
consolazione che trattati e convenzioni si possono cambiare. Peccato
che all'Ue non abbia la maggioranza.
Scrive oggi Claudio Tito: Illegalità, avventurismo, paura, disastro
economico. Non si tratta più semplicemente di opinioni diverse. Non si
discute più solo di progetti politici alternativi, innovativi o
reazionari. Questo governo rischia di mettere in gioco la tenuta stessa
del Paese. I principi democratici che lo hanno accompagnato in 70 anni
di storia repubblicana e i riferimenti internazionali che ne hanno
tutelato la libertà e la crescita. Le parole e le scelte compiute dal
ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sono l'ultimo tassello di un
mosaico che punta a disegnare un'Italia completamente diversa, fuori
dal diritto e fuori dall'Europa.
Ecco in che mani si sono messi gli italiani.
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Oggetto: Comunicazione avvio servizio di bonifica amianto Scuola Papa Giovanni XXIII - Curno
In seguito agli scavi eseguiti in data 3 luglio 2017 presso l’edificio
scolastico Papa Giovanni XXIII per i lavori di adeguamento alla
normativa antincendio, la ditta incaricata ha rinvenuto del materiale
di risulta contente dei piccoli pezzi di materiale in cemento-amianto.
L’Amministrazione ha prontamente segnalato a tutti gli organi
competenti e coinvolto l’ATS. In data 6/7/2018 si è svolto il
sopralluogo da parte di due tecnici dell’ATS. In allegato si può
leggere il verbale redatto.
I tecnici dell’ATS hanno sottolineato che non esiste situazione di
rischio per le persone che stanno vicino al cantiere e che ritengono
comunque opportuno che durante l’esecuzione dei lavori di bonifica
nessuna persona, se non quelle delle società specializzata, acceda
all’area di cantiere che è stata opportunamente recintata.
Le persone possono rimanere e lavorare all’interno dell’edificio scolastico senza problemi.
I due tecnici hanno comunicato anche verbalmente quanto scritto al personale ATA presente nella scuola il giorno 6/7/2018.
Seguite tutte le procedure previste dalla normativa, il servizio di
bonifica è stato affidato alla ditta Pagani Rodolfo Srl di Ranica, ed
avrà inizio il giorno 27.08.2018.
La previsione del servizio è stimata in 10 giorni lavorativi e si svolgerà sotto il controllo delTATS Bergamo.
I lavori di bonifica saranno terminati prima dell’inizio anno scolastico.
Il Sindaco Luisa Gamba è a disposizione dei cittadini per eventuali ulteriori chiarimenti.
Il Sindaco
Luisa Gamba
Curno 23 agosto 2018
Non ci crediamo
La sindaca ha emesso il comunicato qui sopra per documentare col
verbale congiunto dell’ATS, dirigente del Comune, il
Progettista e il Tecnico responsabile dell’impresa cosa si sia
rinvenuto negli scavi e che provvedimenti a tutela della salute degli
operatori e dei cittadini sono da applicarsi durante il funzionamento
del cantiere per la rimozione dei pezzi di amianto (o assimilati).
Ebbene signor sindaco, ci dobbiamo credere oppure no? Ci
pare ripetersi una storia identica a quella dei danni subiti dalla
nuova Rodari nello stravento. Qualcuno vuol sempre avere ragione a
prescindere di quel che scrive.
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