Crollo ponte Morandi, i due monconi vanno abbattuti
La relazione della commissione del ministero non lascia dubbi, si partirà da quello sopra le case.
LA NOTIZIA.I due monconi di Ponte Morandi saranno entrambi abbattuti,
partendo in tempi rapidi da quello Est che insiste sulle abitazioni al
momento evacuate. La relazione della commissione del Mit sui piloni
rimasti in piedi, secondo quanto si apprende, sottolineerebbe infatti,
soprattutto per quello di Levante, un forte rischio cedimento. Nel
momento in cui la decisione sull'abbattimento diventerà ufficiale,
verrà chiesto alla Procura di procedere con il dissequestro dei monconi
per permetterne l'abbattimento. Al momento è in corso un incontro in
Prefettura che sta affrontando questa tematica. La commissione ha
scritto al Ministero e alla concessionaria Autostrade per avviare gli
interventi.
"Abbiamo ricevuto una relazione dal presidente della commissione
ministeriale che segnala sul pilone 10 un evidente stato di corrosione
di grado elevato" - ha detto la prefetta di Genova Fiamma Spena - ci
siamo riuniti per vedere se ci fossero attività da fare in via
precauzionale. Il Comune è stato informato, ma gli scenari evidenziati
erano già stati censiti, quindi non c'è al momento l'esigenza di
allargare l'area rossa, salvo ulteriori indicazioni da parte dei
tecnici. C'è una continua vigilanza all'area rossa e resta sospeso il
prelievo dei beni personali dalle case degli sfollati".
Meno male, magna magna.
IL COMMENTO. Quando ci sono gli attributi, le decisioni arrivano in
fretta. Oppure arrivano più in fretta quando c’è profumo di quattrini
dove possono pucciare vecchi e nuovi soci della kasta?
Vedendo le immagini di questo viadotto che per essere costruito hanno
segato piccole parti di un edificio residenziale che esisteva
prima della costruzione del mega-manufatto e che dista pochi centimetri
dal fabbricato viene in mente quella che in diritto si chiama
«servitù». «La servitù è un diritto reale limitato che consiste nel
peso imposto sopra un fondo, denominato servente, per l'utilità di un
altro fondo, denominato dominante, appartenente a diverso proprietario;
si distinguono in servitù volontarie e servitù coattive in relazione
alla loro fonte, in apparenti e non apparenti in relazione alla loro
materialità, in positive e negative in relazione al loro contenuto e in
continue e discontinue in relazione al loro esercizio».
Finora non abbiamo letto sui giornali di chi siano quegli appartamenti
o quel fabbricato ma è sicuro che i proprietari del tempo non si siano
fatti «segare»un pezzo del proprio fabbricato ed edificare quel
viadotto «aggratis». Come è sicuro che nel farsi compensare della
servitù si siano tutelati anche per eventuali danni futuri. Poi magari
è successo la classica fregatura all’italiana ai danni dei piccoli
proprietari: mai escluderla a priori.
Basti immaginare il disagio per la quantità di ponteggi messi in
opera al tempo per edificare il viadotto e la durata
dell’impacchettamento per finire l’opera.
Adesso è arrivata - per via gerarchica...- l’ordinanza di demolire
viadotto e fabbricati sottostanti partendo da un documento
firmato «anche» da un esperto che oggi domani o doman l’altro dovrà
rassegnare le dimissioni dalla commissione.
Intanto non si sa a chi verranno addebitati i costi dell’operazione dal
momento che non essendoci una sentenza definitiva -che se tutto andrà
velocissimo non arriverà prima di dieci anni- e quindi campa cavallo.
Gli unici che si fregheranno le mani (con un sorriso che ricorda il
terremoto all’Acquila) sono le imprese. Ma ci saranno altre tartarughe
che sono pronte ad azzannare non i resti delle demolizioni ma gli euro
dei pagamenti perché altrimenti s
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Dov’é il filmato del consiglio comunale?
Come previsto in tutte le decisioni sulla trasparenza della giunta
Gamba (e stavolta dell’intero consiglio comunale) «in cauda
venenum». Abbiamo già sottolineato come nel regolamento per la
pubblicazione in rete delle videoregistrazioni del consiglio comunale
(per adesso ce ne dovrebbe essere una sola di un consiglio di oltre un
mese or sono) «hanno dimenticato» di fissare entro quanti giorni la
sindaca deve dare o negare l’autorizzazione alla pubblicazione. Il che
vuol dire che la sindaca può «dimenticare» di dare l’autorizzazione per
cinque anni senza essere passibile di contestazione. Naturalmente non
si è trattato di una dimenticanza ma di una di quelle scelte
all’unanimità che «basta un’occhiata» perché maggioranza ed opposizione
siano d’accordo. Pure l’attribuzione alla sindaca del diritto di
dare/negare la pubblicazione manifesta la palese volontà di eludere il
principio della trasparenza. Che differenza ci sia se un cittadino vede
ed ascolta in diretta le veementi ca***te che si scambia con
l’avversario piuttosto che se le rivede l’indomani registrate? Nessuna.
La trasparenza è una merce da vendere come slogan ma quando c’è da
renderla in concreto... dimenticano la
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Post maschilista
Tutti avremmo voluto a 17 anni un'Asia Argento
Avvertenza: questo è un post volontariamente maschilista. Alzi la mano
quel maschietto che a 17 anni non desiderava essere “stuprato da
un'Asia Argento. Magari pensando alla meccanica del fatto (parlo dei
maschietti) uno sa benissimo che se la tipa non gli aggrada, l'attrezzo
resta duro come lo straccio bagnato. Rendendo lo stupro meccanicamente
impossibile. Indubbiamente meglio essere stuprati da un'Asia Argento
piuttosto che da un maschio tutto chiesa casa famiglia se non
addirittura ad un pretone che viaggi col SUV.
Generalmente questo tipo di cronaca mi lascia abbastanza indifferente
perché credo sia difficile se non impossibile verificare tutta la
verità per condensarla eventualmente in una sentenza. Lo stupro è un
reato, e come tale viene trattato. Sto parlando di sesso. Tra due
persone che hanno una relazione emotiva di qualche tipo, che sono nella
stessa stanza senza che qualcuno le abbia costrette, o da qualsiasi
altra parte, nell'incertezza di qualcosa che può accadere o anche no.
Se quella cosa accade, senza che una delle due venga legata, o
picchiata, può essere considerata violenza? Può essere, davvero,
considerata un reato la violenza psicologica, quella che spinge un
sottoposto a far sesso con un superiore, un ragazzino con una donna
adulta bella e famosa, una ragazzina con un regista che gli promette un
ruolo in un film? Forse quella cosa lì si chiama semplicemente
scambio. Detto questo a quell'età con la mia compagnia «dovevamo
ripiegare» sulla Lena, che al tempo viaggiava per il doppio dei
miei-nostri anni e di mestiere la dava via a pagamento. Lei aveva
l'abitudine di prendere il sole nuda nell'uccellanda di sant'Olorio
(era sorella di un contadino che coltivava quella terra) e noi
rischiavamo la vista e i crampi alle mani spiandola dalle frasche di
carpino che facevano corona all'uccellanda (roccolo rettangolare) dove
lei esponeva le proprie grazie giunoniche. Quando a suo stimato parere
qualcuno di noi raggiungeva la «debita età» valutata a peso e
dimensioni, ella ci prestava la sua prima lezione. Che normalmente per
noi maschietti era un fallimento ma, proprio perché giovanissimi aveva
una risalita velocissima. Semel in anno, una gratis. Poi da quando
avevi la patente le lezioni erano a pagamento. Quella cosa lì era uno
scambio. Per noi segnava il passaggio definitivo all'età adulta e
per lei era il togliersi di dosso la puzza di una clientela adulta e
particolarmente schifosa. Più tardi l'avremmo capito “anche” molti di n
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