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Di cosa parliamo in questa pagina.
Il governo Salvimaio aveva promesso di abolire la legge Fornero e finisce per tangentare le pensioni più grasse per alcuni anni.
Altrimenti sarebbero saltati i conti e la legge cassata dalla Corte Costituzionale.
Come i gamberi.
Il nostro Pinocchio glissa sulle spiegazioni sul Daedalus Lab.
Certo che un genio cultural industriale latinorum che forniva prodotti finiti alla Mondadori e finisce per fare i famigerati flayer alloggiato da un fioraio nel paese più sgarruppato del regno...
A Curno arrivano due conferenze del ciclo "Molte fedi sotto lo stesso cielo". Mentore la sindaca emerita Serra.
Scommettiamo che le faranno nel nuovo Auditorium?






























PARTITI PER ABOLIRE LA FORNERO FINISCONO PER TANGENTARE POCHE PENSIONI PER ALCUNI ANNI.
E DOPO?

Le promesse elettorali erano di mandare al rogo la Fornero. La legge non la professoressa  s’intende. Alla fine  ne verrà fuori un’altra come già è stato per i diddi ovvero Decreto Dignità.
Era di  luglio e la riforma pensioni 2018. Tra i dossier più caldi sul tavolo del governo Movimento 5 Stelle-Lega c’era sicuramente quello legato all’abolizione della Legge Fornero. Cavallo di battaglia delle due forze politiche, la riforma che porta il nome dell’ex ministro Elsa Fornero verrà smantellato e sostituita dalla Quota 100, ovvero la somma di anni di età (64) e anni di contributi (36). L’obiettivo, come sottolineato a più riprese dagli esponenti dell’esecutivo gialloverde, soprattutto nell’ultimo periodo dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, l’obiettivo è quello di arrivare a Quota 41. Il provvedimento scelto da Lega M5s trova d’accordo la stessa Elsa Fornero, che però ha sottolineato che serviranno dei sacrifici per mettere in pratica la Quota 100: “Non esistono cose gratis: i 5 miliardi di spesa necessaria vanno trovati e al momento si farebbe fatica a trovarli”. E nelle ultime ore si è discusso della possibilità di inserire già il provvedimento nella prossima Legge di Bilancio.
Il contratto di governo che il Carroccio ha firmato con il Movimento 5 Stelle ha l'obiettivo di mandare in pensione la gente “quando la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100, con l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva“. Matteo Salvini infatti punta molto sulla Quota 41, “41 anni di anzianità contributiva credo siano sufficienti“ l'analisi del segretario federale del primo partito del Centrodestra. Non resta che aspettare e vedere le mosse dell'esecutivo gialloverde: dalle parole ai fatti.
Alla fine della fiera della chiacchiere ecco scodellata la proposta di legge. Che ovviamente significa poco o niente visto che nel frattempo sono maturati altri casini: Genova non ultimo.
Conclusione. Visto che il progetto di legge  n.1071 non migliorerebbe ma peggiorerebbe la legge Fornero eco scodellata l’ennesima urticante camomilla di scuola andreottiana.  Ecco dunque che rispunta dal cassetto il contributo di solidarietà. Il meccanismo, le soglie, lo scopo sono tutti elementi da definire. Quante cose da definire da ottobre in avanti. Motivo in più per non farne niente. E ripiegare sulla vecchia idea del prelievo alle pensioni dei benestanti. In nome di una sacrosanta solidarietà con i pensionati più poveri.
Gira e rigira la questione torna sempre agli inizi. Finché si sta intrappolati nel gioco del bilancino delle convenienze politiche o del minora danno politico possibile non se ne esce.

Il problema italiano prima che le pensioni d’oro d’argento di plastica sta nel fatto che prima di togliere quello che qualche legge ha dato, varrebbe la pena di pensare ad una patrimoniale che in cinque anni riduca del 30% il debito pubblico. In questo modo si salverebbero i poveri che con un nuovo REI potrebbero benissimo reggere mentre gli Italiani comincerebbero a capire che il doppio gioco di diventare ricchiprivatamente ed essere un Paese indebitato oltre misura deve cessare. Ma un governo che vuole statalizzare di nuovo le autostrade e i tramezzini degli autogrill, è un governo che no
IL CUSTODE DELLA LATRINA DI NUSQUAMIA GLISSA SUL DAEDALUS LAB


Glissa. Lui glissa perché autodenunciatosi con le mani nella marmellata. L'ing. Claudio Piga, abduano di Trezzo sull'Adda, uno che ha fatto il classico in una scuola dei preti (non gli dico che la frequentò pure A. Gramsci: non si sa mai, può portare male), è laureato al Politecnico di Milano (al tempo quando  c'erano ancora 35 esami  di quelli colle palle e non in una modesta università di provincia) dove ha seguito le lezioni di Analisi matematica uno e due della prof.ssa Ajroldi Vasconi ci dedica 1741 parole ricopiando per l'ennesima volta la sua serie di cappellate attribuendole a noi. Sparge fumo, anzi puzza della sua merda.Dimentica sempre di essere uno che è al servizio (copiosamente pagato) di una compagine politica che è stata sconfitta DUE volte di seguito alle elezioni anche per merito suo. Questo basta a  far capire chi racconta balle e chi dice il vero. I cittadini non si fanno infinocchiare tanto al tocco.  La più bella che scrive nell'ultimo post: Domanda: «se uno studente di medicina studia su un libro preso a prestito da una biblioteca e poi, una volta conseguita la laurea, guadagna esercitando la professione, dovrà pagare la biblioteca, e quanto?. Pinocchio conosce la risposta ma fa finta di no. Gli rispondiamo noi: quello studente ha pagato il libro che prende in biblioteca con le sue tasse personali e scolastiche. Quel libro  esiste in migliaia di copie (mentre quello che lui ha sfruttato in A.May esiste in meno di dieci copie al mondo) lo possono utilizzare solo gli studenti iscritti e chi ne abbia una autorizzazione ad hoc.

Detto questo al custode delLa Latrina di Nusquamia gli abbiano postato quanto appare in un sito internet della coppia Angelo Gandolfi e Claudio Piga dal marchio  “DAEDALUS LAB di Angelo Gandolfi e Claudio Piga che propone per la clientela progetti e comunicazione per le imprese, per la cultura, per le persone. Il Laboratorio viene indicato in via Tullio Buelli 8 - 24035 Curno”. La sede  è il negozio di fiorista del padre del Gandolfi.

Ecco ci spieghi come mai un genio come lei che quando sfruttava per la sua autopromozione le pubblicazioni della A.May era  “titolare di uno studio editoriale a ciclo completo, specializzato nella produzione di libri scientifici e filosofici. Tra i miei clienti c'erano la Bruno Mondadori e il Saggiatore”: ci stupisce il tonfo culturale professionale d'impresa del passare dalla B.Mondadori alla produzione di flayer (senza successo a quanto pare).
Vorremmo soprattutto capire come mai uno non si perita ne di pagare pochi euro per lo sfruttamento professionale di un testo protetto così come mette in piedi una ditta senza indicare ne partita IVA ne iscrizione alla CCIA.Il vizietto è ben radicato?. Il suo tonfo imprenditoriale comunque ci consola: il fatto che lei abbia aperto un'impresa editoriale a Curno, vuol dire che non è esattamente “sgarruppato”.
Ciao stai bene.

L'AUDITORIUM SI INAUGURA CON DUE CONFERENZE DEL CICLO "MOLTE DEFI SOTTO LO STESSO CIELO"?

Con un audace colpo di mano da parte della giunta i Curnesi non dovranno invocare un oracolo o giocarsi le carte per conoscere il programma culturale del comune da qui al 31 dicembre (2018: cosa pensate?). Con la delibera di giunta n.107 del 03-08-2018 (assente la sindaca Gamba) viene deciso che considerato che per il buon risultato delle iniziative proposte o patrocinate dal
Comune è fondamentale una programmazione a medio – lungo termine; visto il programma culturale redatto dal Consigliere delegato alla Cultura, dott.ssa
Paola Bellezza, da agosto a dicembre 2018, delibera di dare atto di indirizzo agli uffici affinché predispongano i relativi atti amministrativi ed impegni di spesa necessari alla buona riuscita delle iniziative indicate nel piano culturale delle attività promosse o patrociniate dal Comune di Curno da agosto a dicembre 2018, come da programma allegato alla presente quale parte integrante e sostanziale.
I quattro gatti che ci leggono possono trovare delibera e programma sull'albo pretorio comunale .
A parte il solito clientelismo e localismo volto a soddisfare l'ego di ogni piccola associazione (tutte finanziate dal comune…) dentro ci sono due chicche da non farsi sfuggire.
Per il 15 novembre viene programmata nella sala consigliare una conferenza  dal tema "Fare famiglia. Insieme si potrebbe" incontro con Chiara Saraceno, sociologa".
Successivamente il 24 novembre nella palazzina comunale di via DeAmicis 11 (la vecchia Rodari) si terrà una conferenza dal tema “Patrocinio e contributo "Alleanze famigliari" con Ivo Lizzola”.
Le due conferenze appartengono al ciclo "Molte fedi sotto lo stesso cielo".
Adesso chissà che attacco di bile verrà  al nostro Pinocchio che scrive : per la stessa ragione su Nusquamia abbiamo più di una volta preso posizione contro l'egemonia strisciante dei cattolici non credenti e le soluzioni ecumeniche, pasticciate propugnate dalle Acli di Bergamo, con il movimento “Molte fedi sotto uno stesso cielo”, del quale non è difficile capire l'ambizione politica, di condizionamento e appoggio esterno ai politici di area cattoprogressista.”

Noi scommettiamo che le conferenze verranno fatte nel nuovo auditorium di via IV Novembre in barba a chi pretende di far spostare SEMPRE i cittadini di Curno in città.
Speriamo però che questo auditorium non diventi una sorta di oratorio laico del milieu catto-progressista  bergamasco ma proponga qualcosa di maggiormente laico e giocoso. Soprattutto che “tutti”  i gruppi e le persone d'Italia che “fanno cultura” abbiano spazio ed accoglienza (e finanziamenti) e non solo quelli che servono a costruire il consenso elettorale o le preferenze. Compresa