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Di cosa parliamo in questa pagina.
Conferenza stampa di ASPI-Atlantia a Genova sul disastro. Gente che si sente abbastanza sicura del fatto suo e dei suoi soldi. Purtroppo. Giornalisti non all'altezza del fare domande.
Lo stato ci mette 31 milioni la società ne promette subito almeno 500. Per bocca di giacchettina DiMaio però  lo Stato non accetta la carità. Mi pare che la carità a Genova per adesso la faccia appunto lo Stato.
Ci dovevano essere 42+1 salme e ce n'erano solo 18. Le altre sono state riportate a casa dai parenti. Altro che applausi al governo: proprio non lo vogliono vedere e nemmeno sfiorare.
E c'era anche lo striscione dei cittadini di Viareggio a ricordare la strage impunita delle FFSS del 29 giugno 2009.
Nove anni or sono.
E meno male che c'erano solo 18 sarcofaghi: la sceneggiatura noi avrebbe saputo piazzarne 42+1.
Il custode delLa Latrina di Nusquamia torna a sbrodolare che la nuova biblioteca a Curno non serve: basta quella fuorilegge che c'é e basta sfruttare il prestito interbibliotecario. Tutto nella sua filosofia: dallo sfruttare gratis i testi della A.May per farsi conferenze pagate al mettere in piedi imprese editoriali ma dimenticando di mettere la partita iva. E i libri? perchè comprarli noi quando possiamo sfruttare quelli  presi dalle altre biblioteche? Come al solito questo Pinocchio fa finta di non sapere essendo tra i suggeritori al sindaco Gandolfi di non finire i lavori quando c'aveva i soldi: 11 anni persi anche per colpa sua.
La politica a Curno  di anni ne ha persi 21 per questa biblioteca e auditorium.
































Cani da guardia senza zanne

Se i cani a guardia della trasparenza sono quei giornalisti che erano presenti alla conferenza stampa dell'ad Castellucci e il presidente Cerchiai di ASPI-Atlantia non c'è da stare molto allegri, viste le «forti» domande che hanno posto. Poi magari sono quelli che prendono cinquanta euro al pezzo e quindi non si può pretendere latte da una capra affamata. Del resto le facce del duo Castellucci&Cerchiai non lasciavano trasparire alcuna commozione che non fosse quella formale di difendere la borsa. Dalla conferenza stampa sono uscite due non notizie, nel senso che finora i giornalisti e la politica ci avevano fatto credere la dirigenza dell'ASPI persa nel profondo del mare ed invece stavano trattando con comune e regione di quali provvedimenti mettere in campo rispetto alle persone coinvolte e quelle evacuate. Poi hanno detto  di essere pronti a realizzare in otto mesi un audace intervento sostitutivo del viadotto crollato e sornionamente hanno precisato che i mesi si dovevano contare dalla data di rilascio delle autorizzazioni. Come dire: campa cavallo. Hanno anche detto che prevedono di botto di mettere a disposizione 500-600 milioni tra aiuti immediati ed opere sostitutive precisando che poi ci sarà anche il resto. La domanda più intelligente reiterata più volta riguardava le cause del crollo e i due hanno ribadito sessanta volte che aspettano che la magistratura faccia le sue indagini «in fretta» ed arrivi a delle conclusioni che sono curiosi pure loro di conoscere. Proprio la sottolineatura che nonostante la demolizione e lo spostamento dei pezzi crollati loro si attendono comunque che i due consulenti tecnici nominati dalla magistratura sappiano dire come-perché sia crollato il viadotto appare evidente che... sarà dura arrivarci in maniera convincente senza approdare a tre gradi di giudizio quando tutti saremo defunti. Del resto proprio la presenza alle esequie di una delegazione dei parenti della strage di Viareggio era un preavviso niente affatto stimolante. Eccoli in foto i cinque becchini «malgrado loro». Non si è visto nelle foto in chiesa il capellone cremonese: che fosse al ministero a scrivere la disdetta all'ASPI?. Che una disgrazia del genere dovesse capitare proprio coi più incapaci e ignoranti come classe di governo, questa si che è una vera sfor
Scrive e insiste il custode delLa Latrina di Nusquamia:»Curno ha già una biblioteca: grazie inoltre alla Rete Bibliotecaria Bergamasca, non ha bisogno del bibliomostro. Come scrivevamo in Curno ha già una sua biblioteca. Il bibliomostro non è necessario: «Iscrivendosi alla Biblioteca di Curno, i cittadini hanno diritto di accesso al prestito della rete bibliotecaria bergamasca, comprendente 451.743 titoli, a parte i libri per ragazzi».

  La Biblioteca e l’auditorium fu un progetto approvato nel 1997 e se tutto fosse andato diritto (e non storto come ha voluto la politica) la Biblioteca e l’Auditorium erano in funzione già dal 2000. Cioè staremmo utilizzando i due spazi da DICIOTTO anni.
  Se il sindaco Gandolfi  avesse voluto poteva fa finire i lavori della biblioteca dieci anni or so mentre –sia per sostenere le tesi del custode delLa Latrina di Nusquamia che gli interessi dei bottegai, ha dimenticato in cassa una abbondante somma bastante per finire i lavori adducendo motivazioni poi smentite dagli uffici. Se si fosse mosso con la dovuta avvedutezza potevamo godere della Biblioteca e l’Auditorium da dieci anni.
  La Biblioteca e l’Auditorium rispetta i parametri stabiliti dalla L.R. sulle biblioteche  mentre quella attuale NON rispetta ne quei parametri ne è in condizioni di sicurezza sia rispetto ai problemi dei vigili del fuoco che per le volumetrie rispetto agli addetti e frequentatori. Quella attuale è del tutto fuorilegge.
  Il progetto della Biblioteca e l’Auditorium é del 1997 è nato con la consulenza di due dozzine di biblioteche già aperte in quel momento in tutto lo spazio regionale tra Bergamo, Milano e Brescia.
  Il ragionamento dell’idiota di turno è esattamente coerente con l'idea della sindaca emerita Serra per la quale la “cultura” a Bergamo città  basta e avanza. Il problema è che la Serra ha un “qualche conflitto” di interessi in quanto  fa la guida in città ed è legata per frequentazioni scolastiche ed amicali col milieu che ha in mano cultura cinema spazi espositivi visite. L'affondamento del cinema estivo ha favorito sia il Conca Verde che lo spazio della Caversazzi. Non giriamoci attorno.
  Il prestito interbibliotecario funziona se TUTTE le biblioteche provvedono ad acquisti mirati per ampliare la disponibilità del patrimonio librario (e non) provinciale.
  In fase di progetto venne presentato anche un conto economico sui costi/ ricavi per il funzionamento della Biblioteca e dell’Auditorium (che si può noleggiare a  terzi per iniziative proprie). L’insieme era perfettamente compatibile con le risorse del paese.
  Il patrimonio libraio della biblioteca di Curno attuale  supera i 30mila volumi e i 700dvd. Fanno cinque libri a testa per ogni abitante. Ai 451mila  volumi del patrimonio provinciale  contribuiscono ANCHE i 30 mila di Curno ! .
  La kasta ha delegato alla dirigenza, dandole le opportune dritte politiche, l’attuazione delle proprie scelte clientelari. Chi legge libri non appartiene al genere di cittadini parassiti che godono o fanno scambio elettorale con qu