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Di cosa parliamo in questa pagina.
Meglio che l’Europa non sottovaluti la crisi turca e faccia memoria di alcuni numeri. La Grecia ha 10 milioni di abitanti; il Portogallo ne ha 11 milioni; la Spagna ne ha 46 milioni, l’Italia 61 milioni e la Turchia 80 milioni poco meno degli 83 milioni della Germania. Non dimentichiamo i 53 milioni dell’Inghilterra, gli 83 milioni dell’Iran e gli 8,6 milioni di Israele. Contrariamente (ma non troppo) a chi misura un paese in base al suo Pil, la grandezza della popolazione rende meglio il peso politico di un paese.
Curno: il paese bello da vivere.
Perchè ha una Scuola di Musica di Curno scippata dal Comune a chi l'aveva creata e adesso sarà data in appalto.
Ai soliti noti?
Paese bello da vivere anche perchè quanto a igiene pubblica... meglio soprassedere.


Salvini ha fatto la naia e la vuol far fare pure agli altri
La leva obbligatoria è un cavallo di battaglia di Salvini. Lo ha rilanciato ripetutamente, anche in campagna elettorale. Il ministero della Difesa Elisabetta Trenta boccia l'idea di Matteo Salvini di reintrodurre la leva obbligatoria, avanzata durante un comizio a Lesina in Puglia.  "I nostri militari sono e debbono essere dei professionisti”. L'abolizione della leva obbligatoria venne decisa nel 2000, durante il governo D'Alema, da attuare entro sette anni; l'iter si completò durante il governo Berlusconi nel 2004, la Lega era al governo. La nuova norma è in vigore dal 2005. Gli ultimi a essere stati chiamati sono stati i ragazzi nati nell'85.
Come mai Salvini insiste per la leva obbligatoria?. Basta fare qualche conto. I giovani (maschi e femmine) di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono circa il 10% della popolazione (6 milioni). Ipotizzando che tra studenti e non validi ed altre categorie la popolazione  che potrebbe essere chiamata alla leva obbligatoria potrebbe essere di due milioni accadrebbe che miracolosamente il numero dei disoccupati e dei neet  si ridurrebbe massicciamente. Infatti a maggio 2018 tra i 15-24 enni c'erano 1,047mila occupati, 485mila disoccupati e 4,327 mila inattivi per un totale di 5, 859 milioni. Togliere due milioni ai 4,3 milioni  di disoccupati e inattivi significa DIMEZZARE la disoccupazione tra i 15enni e i 24enni. Poi basta vendere bene l'informazione e così ecco scodellato il miracolo del governo SalviMaio: abbiamo due milioni di giovani disoccupati in meno. Successo del governo lega stellato.
Il Toninelli sempre in seconda battuta.
Chissà se il ministri dei trasporti si sia accorto che fa sempre da spalla a qualche suo collega. Lui arriva sempre in seconda battuta.
Notizia di ieri. Tav, sulla Gazzetta ufficiale l'ok al progetto definitivo della Tav. Toninelli: "Ininfluente" La delibera del Cipe approva l'ultima versione della Torino-Lione. Il ministro delle Infrastrutture: "Atto ostile ogni decisione che faccia avanzare l'opera". Una decisione che ha fatto arrabbiare il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli: "Nei giorni scorsi il Cipe ha dato il via libera a una serie di modifiche della cosiddetta 'delibera 30' sul Tav Torino-Lione - ha scritto su Facebook -. Il testo è di fine aprile ed è stato messo a punto dal governo precedente, nonostante la batosta elettorale appena presa che lo obbligava ad agire solo per gli affari correnti, cioè per quasi nulla. Invece si è comportato come una sanguisuga sulla carne viva del popolo italiano". "Ma state tranquilli - ha proseguito Toninelli - non è nulla che possa influire in modo decisivo sulla analisi costi-benefici che finalmente stiamo conducendo in maniera serie e obiettiva. Insomma… come dice il Conte… vedremo. Cioè: si farà.





























Non sottovalutare la Turchia

Meglio che l’Europa non sottovaluti la crisi turca e faccia memoria di alcuni numeri. La Grecia ha 10 milioni di abitanti; il Portogallo ne ha 11 milioni; la Spagna ne ha 46 milioni, l’Italia 61 milioni e la Turchia 80 milioni poco meno degli 83 milioni della Germania. Non dimentichiamo i 53 milioni dell’Inghilterra, gli 83 milioni dell’Iran e gli 8,6 milioni di Israele. Contrariamente (ma non troppo) a chi misura un paese in base al suo Pil, la grandezza della popolazione rendono meglio il peso politico di un paese.
Che la Turchia  dopo l’avvento di Erdogan non sia più un paese a democrazia compiuta secondo i criteri e i valori occidentali è sicuro ma proprio la sua dimensione demografica la colloca come protagonista del Mediterraneo. Turchia, Iran ed Israele sono e saranno il triangolo politico militare di maggiore evidenza nella zona. Oltre ad avere l’esercito più numeroso della NATO (cui aderì  ) nel sud della Turchia c’è una base NATO (Incirlik) con la presenza di ordigni atomici che si fronteggia a 200 km dalla base russa di Latakia in Siria dove non è detto ci siano pure ordigni atomici.
Quest’anno la Turchia ha acquistato dalla Russia il sistema missilistico terra-aria russo S-400 e per la NATO il problema é come verrà integrato nell’impianto militare dell’alleanza visto che viene dato come superlativo rispetto a quanto posseduto dalla NATO stessa. L'incompatibilità del sistema russo con i con i sistemi di difesa aerea della NATO rende la decisione di Ankara un "grave problema" per l'Alleanza.

Scrive Luca Pandolfi su Il Manifesto come «negli ultimi quindici anni, quelli che coincidono con il potere dell’Akp di Recep Tayyip Erdogan, la ricchezza nazionale si è più che triplicata. In media, l’economia è cresciuta ad un ritmo del 5% annuo, con picchi del 9,2% e 8,8%, rispettivamente nel 2010 e nel 2011. Il 2017 si è chiuso con un +7,4%, ma per l’anno in corso si prevede un rallentamento (+5,4%). A questo ritmo di crescita, molto sostenuto (si è parlato di «tigre del Bosforo»), non si è accompagnata però una riduzione significativa del tasso di disoccupazione, che rimane ancora molto elevato (10%), al di sopra di quello che si registra nella più stagnante economia dell’eurozona. Oggi, la comunità turca in Germania è la più numerosa, 2,6 milioni, contro i 600 mila scarsi italiani. I giovani turchi sognano la Germania piuttosto che Francia o Inghilterra o gli USA. Il dato si spiega col fatto che il Pil, in questi anni, è stato trainato per quasi la metà dalla spesa privata (3% del Pil), a sua volta sospinta dal crescente indebitamento delle famiglie (il debito delle famiglie oggi vale più del 50% del reddito disponibile delle stesse). Questo eccesso di spesa privata spiega anche il successo elettorale di Erdogan: siamo in presenza di una società spaccata in due. Chi ha reddito sta dalla parte opposta di chi non. D’altro canto, non si spiegherebbe un’inflazione ben al di sopra del 10% con salari medi che non superano i 400 euro al mese ed un persistente divario di reddito tra centro e periferia, città e campagna. Il resto l’hanno fatto gli investimenti pubblici, i grandi progetti infrastrutturali (tra questi il tunnel euroasiatico, i ponti sul Bosforo, l’aeroporto internazionale di Istanbul), che, secondo i piani del governo, dovrebbero toccare, da qui al 2023, i 400 miliardi di dollari». 

Quello che appare nel futuro prossimo è che molti stati ritenuti razzisticamente dall’Occiden te come minoritari nel contesto mondiale stiano costruendo alleanze e interdipendenze inimmaginabili fino a dieci anni or sono e questo modello potrebbe essere recepito a breve anche da altri paesi come l’Egitto o l’Arabia Saudita per non dire dell’Iraq. Giungono così a compimento quelle che sono state le guerre di liberazione di quei popoli che ovviamente non ci vedono poi così bene mentre da altre parti del mondo affluiscono nel mondo occidentale popoli in cerca di pace libertà benessere sicurezza e l’Occidente non è in grado ne di rapportarsi coi primi ne coi secondi.
Vedere tutto questo solo col metro delle esposizioni bancarie dell’Occidente verso la Turchia (Unicredit è padrona di Yapi Kredi che al conto economico di Unicredit ha portato 183 milioni di euro (+28% nel secondo trimestre a cambi costanti, ma -3,4% per effetto della svalutazione della lira turca). Si tratta di meno del 2% dei ricavi del gruppo. Unicredit, che ha anche una piccola esposizione in titoli di Stato di Ankara (circa 165 milioni di euro), ha spiegato agli analisti che una svalutazione del 10% della lira turca avrebbe un impatto di circa 2 punti base sull'indicatore patrimoniale Cet1. La Fiat è andata a Bursa con la Tofas perché oggi paga i suoi operai 400€ al mese e può vendere  la new Tipo a prezzi stracciati).
Insomma il mondo sta riposizionando i propri baricentri e chissà quanti scossoni subiremo ancora nei prossimi anni.

Nel paese bello da vivere

Altri ottomila euro all’anno (al massimo) per un intelligente passatempo musicale di giovani e adulti curnesi nella «Scuola di Musica di Curno». Gaetano Donizetti e Padre Davide da Bergamo stiano in campana. Pure il sassofonista Francesco Cafiso, passato alcuni anni alla Gatti di Curno, si metta in ascolto. Il secondo poi, era pure assai cattivello col potere. Poi gli iscritti al dopolavoro o doposcuola dovranno da parte loro contribuire con una adeguata retta a seconda del corso seguito. Retta e costi all’utenza per ora ignoti. Doposcuola cui  si aggiunge l’organizzazione di attività di educazione motoria per le scuole primarie, in particolare di un corso di nuoto per le classi prime e seconde della scuola “Rodari” (progetti con esperti di educazione motoria sono già previsti dalla scuola per le classi terze, quarte e quinte). Poche migliaia di euro disponibili per il nuoto. Non c’è che dire: dalla culla alla cassa da morto la giunta Gamba vede e provvede. Oddio!. Un po’ come le suore Orsoline che oltre al piatto di minestra ti facevano pagare l’uovo che si rompeva che loro avevano messo a cuocere nella pentola della minestra. La faccenda è che a Curno ci sono perlomeno due-tre associazioni/società che propongono o hanno proposto dei corsi musicali ed a meno di un chilometro di distanza in linea d’aria c’è il CdPM fondato nel 1987 e giudicato di livello internazionale come seconda scuola bergamasca dopo il Conservatorio Gaetano Donizetti. Ignoto finora chi si sia fatto avanti per partecipare alla gara. Sperem in be.

Nel volantino comunale in cui sono indicati i “numeri utili per migliorare il decoro del nostro paese” si legge che la cura del verde è in mano alla società ARCA mentre la pulizia parchi, il taglio del verde nei parchi e nei giardini delle scuole e la pulizia giornaliera della piazza e della zona centrale del paese avvengono a cura dell' Ufficio manutenzioni del Comune. Cioè i dipendenti comunali.
Il problema è che il mestiere lo si deve saper fare e lo deve saper fare anche chi scrive i contratti. Infatti la cura del verde sia quello affidato all'ARCA che quello in mano agli stradini (chiamiamoli così per semplicità) diciamo eufemisticamente che lascia a desiderare.
Per esempio. Basta osservare le ripe lungo via Lecco o in genere le aiuole per verificare come l'erba tagliata sia lasciata in massima parte sul posto e così, di anno in anno, su quegli spazi s'è creato uno strato di letame (l'erba marcisce e diventa rutto-letame).La buona tecnica prevederebbe che sia asportata immediatamente dopo il taglio così come si prevede che lo spazio verde “sia pulito” dal letame (GIA') presente altrimenti non è più uno spazio verde ma una concimaia travestita da verde pubblico. Ovviamente non sappiamo cosa sia esattamente prescritto nel contratto (chissà perché quel contratto NON è disponibile in un sito web). Un'occhiata ai giardini delle scuole – vedi la new Rodari- ci dice che gli stradini li hanno dimenticati. Così come accade che quando lo stradino soffia via  gli aghi dei pini marittimi di piazza del comune li soffi… nelle aiuole. Che sono ovviamente un cesso o un letamaio. Così come fa un bel vedere l'abbeveratoio inox per cani pieno di caccole antiche come ol Mut de Moss. Oppure la piazza del comune, lastricata all'origine di mattoncini bianchi (dovrebbero assorbire il PM10 o qualcosa del genere) e ormai diventate –visto che non le lavano mai col pulivapor-  nero grigiastre come un copertone d'auto. Comunque resta un paese bello da vivere.