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Di cosa parliamo in questa pagina.
La manovra 2019: alta tensione Lega-5 Stelle il condono perde pezzi e cala l'incasso previsto.
Alitalia, Ilva, TAV, TAP...: il governo Salvimaio vuole tirare a campare fin dopo le europee. Qualunque decisione prendano su questi problemi, uno dei due soci perde le elezioni.
PD bergamasco: si avvisano gli iscritti che i giochi sono già fatti. E ciao state bene.
Questo agosto sarà ricordato come assai tragico per i  piccoli italiani. Per merito dei grandi.
La foto  di copertina. Oh quanto sono belli i nostri colli!. Specie se non conosci - capisci nulla e non vedi che sono tutti abbandonati in attesa che franino del tutto.
Il porticato della biblioteca A.May: per una volta lo si vede privo di ogni mendacio che lo invade e mostra tutta la sua forza.
La nonnina in carrozzella posta come sul balconcino verso Piazza Vecchia: una soddisfazione prima di...?





























Alitalia, Ilva, TAV, TAP...
il governo Salvimaio vuole tirare a campare fin dopo le europee

Al 30 giugno 2018 erano 144 le aziende in crisi e vedevano coinvolti 189.000 lavoratori. La lettura della pagina del MISE e del lungo elenco lascia stupiti.
Il ministro DiMaio s’è affrettato a dire che «stiamo parlando di aziende, in alcuni casi multinazionali, che hanno incassato soldi pubblici per poter andare avanti e ripartire e poi una volta usati quei soldi prendono e se ne vanno. Non hanno alcun interesse nel risolvere le crisi o i problemi, non gli interessano i lavoratori o il tessuto sociale in cui operano. Questi non sono imprenditori, questi sono prenditori e come sistema Paese non abbiamo alcun interesse nell'attirare questa gente in Italia». Che è la scoperta dell’acqua calda ma alla quale non corrisponde, da parte del MISE, la pubblicazione di un adeguato elenco dei soldi che lorisgnori hanno incassato e adesso scipperebbero al Belpaese.
Ma tutto quel che sta combinando il governo Salvimaio non ha certo come obiettivo a breve-medio termine di risolvere i problemi dei 189.000 lavoratori coinvolti soltanto quello di tirarla per le lunghe oltre le prossime elezioni europee. Una serie di ammuine senza fare passi in avanti ma consistenti passi indietro.
Perché se esistono crisi aziendali, non tutte sono simbolicamente e politicamente identicamente pesanti. Alitali, Ilva, TAP e TAV sono quattro macigni che il governo Salvimaio vuole spostare avanti oltre le elezioni europee perché qualunque soluzione sia prospettabile per ciascuna di esse comporterà delle forti perdite elettorali ai due partiti  di governo.
I 5S intendono chiudere ILVA, TAV e TAP. Completamente opposta l’idea della Lega.
Quindi nel frattempo bisogna navigare a vista e soprattutto vendere a massicce dosi -si ascolti l’intervento in facebook del PdC Conte- la continuità coi governi precedenti mascherandola da un nuovismo che sta facendo comunque pagare al Paese oltre 150 punti di spread  sopra il dovuto-necessario.
Il problema per Salvini e DiMaio è di arrivare al «dopo le europee» col cantiere ancora aperto sia delle 149 crisi aziendali e di tutto il resto anche perché il campo in cui si gioca la finanziaria dell’anno prossimo è limitato.
La situazione viene giornalmente peggiorata dalla politica di Trump che non lascia passare giorno per qualche misura che metta in ginocchio l’Europa. Europa che non ha più delle leadership forti capaci di tracciare un percorso per una maggiore integrazione politica, anche a più passi.
Le azioni unilaterali degli Stati Uniti contro la Turchia ci obbligheranno a cercare altri alleati" così Erdogan sul New York Times pubblica questo ultimatum: se Trump non rinuncia ai dazi e altre sanzioni, il suo paese potrebbe uscire dalla Nato.
La posta in gioco è alta. Il ruolo strategico della Turchia, nazione di 80 milioni di abitanti ha nella base aerea di Incirlik gli squadroni di cacciabombardieri americani e inglesi. Incirlik guarda da qualche centinaio di chilometri la base russa di Latakia in Siria. La Turchia è anche firmataria di un accordo con l'Unione europea in virtù del quale — dietro remunerazione (3 miliardi di euro all'anno) — trattiene flussi di profughi che fino al 2015 si dirigevano verso la Germania. Infine l'Europa già sente l'impatto economico di questa crisi, con tre grandi banche sotto osservazione da parte della Bce per l'esposizione verso l'economia turca. Che è la 17esima nel mondo, e la maggiore economia emergente affacciata sul Mediterraneo.
Intato il goverrno SalviMaio si trastulla aspettando la prossima primavera.
 



IL PD BERGAMASCO: già tutto deciso.

Due pagine del Corriere-Bergamo dedicate al futuro del PD a Bergamo e provincia in cui sostanzialmente si avverte sottilmente che i giochi sono già fatti. Gori tornerà candidato per il prossimo mandato in città. Casati, sindaco di Scanzorosciate diventerà segretario provinciale e Pedersoli sarà segretario cittadino. Signore e signori accomodatevi.
La bufera Renzi è (quasi) passata, si sono salvati tutti, renziani e non renziani, c’è un segretario nazionale a tempo bergamasco: che vogliono di più i bergamaschi, ricchi sfondati di 23 miliardi di tesoretto finanziario in banca?
Il mite Gori ha trasformato città alta nella seconda galleria dell’Orio Center; a capo della SACBO abbiamo l’illustre concittadino Bruni già sindaco della città. UBI banca ha in mano gran parte dell’oro di Arezzo e il cemento è in sicure mani tedesche. L’università scoppia di studenti per via delle tasse basse anche se manca un terzo degli insegnanti e il 40% degli amministrativi. Il casino di Astino-Longuelo va per essere risolto. Il monastero di Astino è diventato un ristorante restaurato coi tutti i bergmaschi ed affittato ai soliti. Longuelo forse non verrà più allagata perché hanno messo mano (sempre cosi soldi di tutti i bergmaschi) a riparare un po’ delle cappellate compiute. Se tutto va bene ci saranno pure lavori milionari con gran vantaggio del PiL nazionale e delle imprese locali. Pure la Tangenziale sud si allungherà ... a nord di qualche chilometro (dopo 25 anni di balle varie) con un progetto da latte nelle ginocchia e planerà nella piana del pascolo dei tedeschi. La BreBemi regalerà ai paesi del Meridione provinciale qualche nuovo insediamento logistico e così verrà cancellato lo sconcio dei danni ambientali INUTILMENTE inferti alla pianura da una progettazione errata sia dell’autostrada che dell’alta velocità-capacità. Forse apriranno la variante di Zogno soprannominata aspetta e spera e forse si arriverà prossimi al prolungamento del trenino da Albino a Vertova se non a Ponte Nossa e, miracoli permettendo, la Vitari trasformerà in un Eden lo scalo ferroviario. E’ stato un fallimento la fermata FFSS dell’ospedale così come quei due «MURI» che serrano la città a ridosso della collina, non c’è verso che maturino di spostarli a valle. Guardando il fatto e il da farsi, aspettiamo e speriamo.