LA NOTIZIA
Abbiamo recuperato la famigerata delibera n. 41 del Consiglio Comunale
nella seduta del 06 marzo 1990 con la quale viene approvato il
progetto allargamento e prolungamento via E. Fermi a scomputo oneri
di urbanizzazione dovuti dalla Curno Shopping Center (al Comune di
Curno).
A questa seduta del consiglio comunale partecipano:
Finassi Marco (come sindaco) (DC)
Arnoldi Roberto (assessore all'urbanistica)(DC)
Lodetti Silvano (DC)
Salvi Pierangelo (DC)
Locatelli Giuseppe (DC)
Locatelli Giuseppina (DC)
Morandi Giuseppe (DC)
Fustinoni Mario (DC)
Pelizzoli Giuseppe (PCI)
Benedetti Aldo (PCI)
Gasperini Franco (PSI)
Locatelli PierGiorgio (PSI)
Vanoncini Emilio (PSI)
Sono ASSENTI:
Maini Dante (DC)
Locatelli Ernesto (DC)
Lodetti G.Pietro (DC)
Novetti Giuseppe (DC)
Mazzoleni Chiara (PCI)
Naldi Emilia (PCI)
Bellezza Walter (PCI)
Verbalizza il segretario comunale dott. Giuseppe Stano.
Da questa situazione: «Udita la relazione dell'Assessore
all'Urbanistica Aw. Roberto Amoldi e l'illustrazione degli aspetti
tecnici grafici inerenti l'allargainento e prolunga-
Visto che l'opera, in base alla convenzione urbanistica stipulata con
la Curno Shopping Center, dovrà essere realizzata dalla lottizzante a
scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti per il rilascio della
concessione edilizia; Presa visione delle caratteristiche tecniche e
costruttive dell'opera risultanti dai disegni presentati dalla Cumo
Shopping Center; (...) DELIBERA con voti favorevoli unanimi legalmente
espressi, di approvare il progetto esecutivo inerente l'allargamento e
prolungamento della via Fermi presentato dalla Curno Shopping Center
SpA che prevede una spesa complessiva di L. 464.169.600 per somme a
base d'appalto più IVA.(...) Di dare atto che l'appro vazione del
progetto esecutivo equivale a dichiarazione di pubblica utilità,
indifferibilità ed urgenza dei lavori in esso previsti; 4)Di disporre
l'occupazione d'urgenza delle aree da effettuarsi entro sei mesi dalla
data della presente deliberazione, dando atto che la procedura
espropriativa dovrà concludersi entro i cinque armi successivi.
Votano a favore TUTTI i consiglieri presenti.
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TOCCHERA' A DUE FEMMINE ALFA
Risolvere i casini combinati da un maschio alfa com’era al tempo l’avv.
Roberto Arnoldi, vera e unica mente pensante per conto del grande
capitale nella DC degli anni ‘70-’80 a Curno. L’uomo che decise e
trasformò Curno nel «centro commerciale provinciale» cercando -secondo
le logiche dei bottegai cittadini- di salvarli in un qualche modo.
Risultato del tutto opposto nei trent’anni appena trascorsi e nei
prossimi trenta anni vedremo (probabile) il collasso dei centri
commerciali a vantaggio dell’on-line. Scorrendo i nominativi dei
DC presenti ad approvare la delibera sul centro commerciale e
l’ampliamento della via Fermi -assolutamente necessaria al centro- si
trova un Silvano Lodetti oppure un Mario Fustinoni che nessuno avrebbe
mai immaginato stessero dalla parte di quel modello di sviluppo. Il
primo -Silvano Lodetti- tradendo in un qualche modo il suo sodale della
prima ora nella DC, il cartolaio Foiadelli, la cui stirpe da sempre è
al comando della legione dei bottegai curnesi contrari a tutto: la
pedonalizzazione della piazza, il trasporto degli alunni, il bus
dell’ATB, lo spostamento della Rodari, la biblioteca pubblica, il CVI1.
Per una sorta di legge del taglione tocca alle eredi politiche
delle forze che votarono la delibera che ha mazziato 717 mila
euro da pagare da parte del Comune ... deliberare il pagamento del
danno. Adesso viene il bello perché bisogna chiamare in causa chi
ha fatto il danno: i consiglieri che votarono la delibera?, il
segretario comunale?, il dirigente dell’ufficio tecnico? tutta la
fila?... perché rifondano il comune. Ma il caos è ancora tutto da
sbrogliare. Perché sarà la magistratura (come? in che anno?) a decidere
se dividere il danno in quote uguali oppure attribuirne più a questo
che a quello: ai politici piuttosto che ai due tecnici.
Fatto questo però quei 617mila euro non basta che tornino nelle casse
del comune ragione per cui... tutto torna come prima. Non essendo
ancora pubblicati i verbali dell’ultimo consiglio comunale e nemmeno le
registrazioni (ormai viaggiano con due mesi e passa di ritardo...) non
si sa cosa sia stato detto o deciso all’ultima riunione consigliare.
Il buonsenso suggerirebbe che il consiglio comunale approvasse una
delibera in cui «invita solennemente» tutti i soggetti coinvolti nella
preparazione e nella approvazione di quella delibera a decidere da soli
come spartirsi gli oneri da restituire e dare un tempo (breve) per
farlo. Non crediamo che ciò possa accadere. La telenovela quindi
continua.
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FATTO IL GOVERNO...SUBITO A INTERROGARSI...QUANDO CADE?
Fatto un governo in Italia iniziano subito le scommesse sulla sua
durata e la caduta prossima. Non crediamo che il governo SalviMaio si
sfasci per la beghina TAV/TAP oppure sul reddito+pensione di
cittadinanza piuttosto che sulla flat tax a uno due quattro otto
scaglioni. Sono fantasie che servono ai giornalisti per guadagnarsi la
pagnotta con un pezzo. Inutile. Dal 04 marzo ad oggi il governo
SalviMaio è riuscito ad approvare SOLO in mezzo Parlamento un «decreto
dignità» che è soltanto l’ennesima versione del jobs act dei
governi precedenti. Formalmente grandi e piccole imprese hanno
protestato per il DD ma è solo per spargere un po’ di fumo: quello che
alle imprese importa adesso è lo spread a 250, i dazi trumpiani e il
caos conseguente e il costo dell’energia.
Si farà la TAV, si faranno le due Pedemontane lombarda e veneta, si
farà il Terzo valico dei Giovi, si concluderà il TAP, si metterà in
funzione il mitico MOSE.
Perché la Lega sa governare (oddio!?) mentre i 5S peggio.
Apparentemente tutti i problemi paiono derivare -per il governo
SalviMaio- dallo stare in Europa mentre stanno solo nel fatto del
come&perché gli italiani hanno 4500miliardi di ricchezza
finanziaria e in parallelo 2350 miliardi di debito pubblico che
comporta 70 miliardi di interessi annui (due terzi dei quali vanno a...
impinguare quei primi 4500 miliardi di ricchezza degli italiani). Ci
sono però (anche) 1 milione e 778mila famiglie in
condizione di povertà assoluta e al loro interno, vivono 5 milioni e 58
mila individui. L'incidenza della povertà assoluta è del 6,9% per le
famiglie (era 6,3% nel 2016) e dell'8,4% per gli individui (da 7,9%).
Il vicepremier Luigi Di Maio rilancia su Facebook la partita: "Record
di poveri in Italia! Il reddito di cittadinanza è un diritto da
riconoscere subito!", dimenticando di parlare patrimoniale e si
accontendosi di tagliuzzi di spesucce senza costrutto. Cose che
dovrebbe essere fatte dalla burocrazia piuttosto che dalla politica.
Insomma siamo tornati nel merdone democristo con l’aggiunta di una
bella dose di neo-razzismo ad uso dei pensionati rimbambiti dalla tivù.
Adelante Pedro, facite l’ammuina.
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Facite ammuina 1
Continua la lite Lega-Movimento 5 stelle su Tav e Tap
Scricchiola ancora l'alleanza di governo tra Lega e M5s. Tutta colpa,
oltre che del caos vaccini, delle idee decisamente divergenti sulle
questioni Tav e Tap. In particolare quest'ultima ha aperto un
botta e risposta tra i due schieramenti della maggioranza. Il
vicepremier Matteo Salvini, dal palco della festa della Lega Romagna a
Cervia dove era ospite d'onore, aveva parlato nella notte di sabato di
«alcune cose su cui il governo deve ancora trovare un accordo». Il
riferimento a Tav e Tap era abbastanza scontato. Per la Lega, infatti,
il progetto della linea ferroviaria Torino-Lione in Val di Susa deve
essere completata, così come il Gasdotto Trans-Atlantico in Puglia.
«Secondo me l'Italia ha bisogno di molte infrastrutture soprattutto al
Sud. Penso alla Puglia: se arriverà alla fine quel gasdotto l'energia
costerà il 10% in meno», ha detto Salvini spingendo verso il sì alle
due opere.
La replica del ministro lezzi su tav e tap
Ed ecco che, dopo il botta e risposta con Alessandro Di Battista,
è stata la volta della ministra per il Sud Barbara Lezzi ad aprire una
nuova crepa nell'alleanza Lega-M5s. «Caro Matteo Salvini, in Italia
servono le infrastrutture e in particolar modo ne hanno estremo bisogno
il Sud e le aree interne del Centro-Nord. È la carenza di questo genere
di investimenti che ha provocato una perdita ulteriore di posti di
lavoro nel Mezzogiorno di 300 mila unità durante gli anni della crisi.
Strade sicure, ferrovie, scuole, ricerca, università, bonifiche,
anti-dissesto idrogeologico, energia pulita. Questi sono gli
investimenti che L'Italia aspetta», ha spiegato senza mai citare Tav e
Tap.
La nuova frattura fra le due forze di maggioranza ha immediatamente
provocato le reazioni delle opposizioni. «Guarda caso per tutte le
grandi opere che insistono in territori a guida leghista, o per le
quali ci sono ordini superiori (si veda quanto accade con la Tap e
Trump), l'analisi costi-benefici è stata già fatta», ha ironizzato il
dem Sergio Chiamparino. e governatore del Piemonte. Che poi ha anche
aggiunto: «Solo per la Tav bisogna contare fino all'ultimo spicciolo,
nonostante siano già state fatte sette analisi costi-benefici da
diverse agenzie indipendenti, tutte con esito ampiamente positivo. Non
vi viene il sospetto che c'entri qualcosa la vicinanza politica di
quelle amministrazioni regionali?».
Forza Italia si schiera con Salvini
A sostenere il ministro dell'Interno c'è invece Forza Italia. Con un
post su Facebook il capogruppo di Fi alla Camera dei deputati,
Mariastella Gelmini, ha espresso l'appoggio completo alla realizzazione
delle due opere: «La Tav è una infrastruttura fondamentale per il
nostro Paese in ottica di un migliore scambio delle merci e per
collegare in modo strategico e intelligente le regioni del Nord
all'Europa. I continui niet del Movimento 5 stelle non fanno altro che
produrre incertezza e scoramento negli imprenditori italiani che ormai
da troppo tempo aspettano risposte chiare». Ma l'attacco ai
pentastellati non finisce qui: «Il ministro Toninelli continua a
buttare la palla in tribuna senza dire una parola conclusiva sulla
vicenda. Conte e Di Maio preferiscono un connivente e dannoso silenzio.
Ci aspettiamo che Salvini faccia sentire nel governo la voce del
centrodestra e dei tanti cittadini che ci hanno votato per realizzare
un programma di crescita e di sviluppo. Stop oscurantismo, serve
guardare al futuro».
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