E’
proprio il caso di dire che dopo 14 fette ha(nno) capito che era
polenta. O meglio: finora hanno fatto finta tutti di non capire. Nel
Mediterraneo ci sono state e ci sono (state e ci sono ancora) quasi una
dozzina missoni per fronteggiare i problemi dell’immigra zione
clandestina: Poseidon 2006, European Union EUBAM LYBIA
maggio2013, Triton ottobre 2014, Sea Guardian della NATO luglio 2016,
Sophia maggio 2015, Ippocrate settembre 2016, Mare Sicuro gennaio 2017;
UNSMIL United Nations Support Mission febbraio 2017, Themis febbraio
2018. In quel pozzo senza fondo che sono le missioni militari
probabilmente ci abbiamo speso un miliardo di euro . Quel mucchio di
intelligenze sopraffine che stanno nel Consiglio Europeo non è mai
arrivato alla decisione -perfino dopo l’adozione dello «spazio
Schengen» tra il 1995 e il 1997- di stabilire che pure l’Europa aveva
una frontiera propria ma ancora 22 o 28 frontiere.
Adesso il presidente del consiglio Conte chiede di creare una unità
europea per la gestione dei migranti: che era una delle decisioni da
prendere assieme al trattato di Schengen. In buona sostanza l’Europa
non è stata in grado di guardare oltre la punta non del proprio naso ma
la sporgenza dei propri glutei. Figuratevi che casino succederà
nella creazione di questo nuovo organismo: occorreranno perlomeno
alcuni anni oltre a un sacco di soldi. Intanto la pressione
immigratoria non calerà. Ha voglia Salvini di terrificare quella gente
pronta ad imbarcarsi per arrivare in Europa. Esattamente come i suoi
amici di Visegrad gli fanno un pernacchione quando parla di
redistribuire gli immigrati tra tutti i paesi. L’esito tra cinque anni
della politica antimmigrazione del governo Salvini sarà un numero
altissimo di persone disperse per il paese, un aumento della
criminalità connessa alla repressione che ne abuserà e -dulcis in
fundo-quando andremo in Ue col cappello in mano per sforare lo 0,X% gli
faranno un sorrisetto e lo rimanderanno a casa.
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Milena
Gabanelli scriveva lunedi 16 luglio che la Bbc, una delle più
grandi e influenti istituzioni giornalistiche al mondo, diffonde in
Gran Bretagna un solo Tg: BBC news. La Rai, con le tre testate
nazionali, realizza ogni giorno oltre 25 edizioni di Tg; in Francia e
Germania le edizioni quotidiane sono 7, nel Regno Unito e in Spagna 6.
All’offerta ipertrofica si aggiunge il canale Rainews 24, che trasmette
notizie 24 ore al giorno. Abbiamo la più grande copertura informativa
d’Europa e un esercito di giornalisti, eppure, nonostante i
telespettatori siano inesorabilmente in calo perché si informano sul
mondo digitale, la Rai non ha un sito di news online.
Sta di fatto che il sito nazionale digitale esistente è dentro a
Rainews 24 produce un traffico irrilevante. Questa è la
classifica Audiweb degli utenti unici giornalieri, nell’ultima
settimana di giugno: RaiNews 95.000, TgCom 967.000, Corriere della Sera
1.300.000, Repubblica 1.400.000. In sostanza tutti i cittadini sono
obbligati a pagare il canone (1 miliardo e 700 milioni l’incasso del
2017), ma chi si informa soltanto online non ha un servizio pubblico
degno di questo nome. In compenso, lo stesso Cda ha portato avanti uno
studio di fattibilità di un nuovo canale tradizionale in lingua
inglese. Che non sarebbe un brutta idea se ci fosse un canale in
tedesco, russo, cinese, spagnolo, arabo. Insomma: farci conoscere visto
quel che c’è già magazzino RAI.
Mettendo un uomo ex Mediaset a comandare la RAI Salvini si sdebita alla
grande col suo compare Berlusconi e solo dei fessi come i piddini
possono accontentarsi del COPASIR. Della RAI e del COPASIR al PD se ne
era già parlato subito dopo la sua sconfitta elettorale e questa scelta
era stata già dettata o attribuita a Renzi, che con la RAI s’era già
fatto autogoal.
"La Rai non è dei sindacalisti né dei candidati dei partiti". Spin
doctor (del premier), giornalisti ed ex direttori della carta stampata,
e anche sindacalisti. Tre in quota Pd, uno in quota Ncd, due in quota
Forza Italia, uno in quota M5S e Sel. È una spartizione vecchia maniera
quella avvenuta per le elezione del consiglio di amministrazione della
Rai. Tant'è che il direttore del Tg La7 Enrico Mentana ha preso in giro
il premier Renzi dalla sua bacheca facebook: "Ora si chiama
rottizzazione" (rottamazione+lottizzazione).
Ieri è arrivato un altro (pentastellato).L’ex presidente della
Vigilanza Rai Roberto Fico, nomina che fu frutto di un’intesa dei
gruppi parlamentari sulle presidenze delle commissioni di garanzia,
oggi, da presidente della Camera, nel momento in cui si rinnova il cda
Rai e il Parlamento procede alla nomina del nuovo presidente della
Vigilanza (un berlusconiano, il senatore Barachini) ribadisce il
concetto intestando a sé e al suo Movimento l’avverarsi del sogno di
una Rai finalmente emancipata dai partiti: “Da oggi è finita
l’interferenza della politica sulla Rai”. Risate in tutt’Italia.
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