L'INPS
–per bocca del suo presidente Tito Boeri- ha presentato il 4 luglio
2018 a Montecitorio la relazione annuale 2018 alla presenza del
presidente della Camera, Roberto Fico, e del Ministro del Lavoro, Luigi
Di Maio. Significativi nella relazione le informazioni riguardanti
pensioni d'oro, rapporti di lavoro a tempo determinato e il reddito di
inclusione, giudicato, dal Presidente Tito Boeri, come uno strumento
utile ma sottofinanziato.
Tra le molte cose ha affermato che c'è un dato che, più di
altri, sottolinea la crisi demografica italiana. Le pensioni percepite
dai pensionati dai 70 anni in su hanno assorbito nel 2016 il 56% della
spesa pensionistica complessiva. Era il 40% nel 1995. "Le previsioni
sulla spesa - sottolinea Tito Boeri nella relazione - indicano che
anche innalzando l'età del ritiro, ipotizzando aumenti del tasso di
attività delle donne che oggi tendono ad avere tassi di partecipazione
al mercato del lavoro più bassi, incrementi plausibili e non scontati
della produttività, per mantenere il rapporto tra chi percepisce una
pensione e chi lavora su livelli sostenibili è cruciale il numero di
immigrati che lavoreranno nel nostro paese". Secondo l'Inps "eventuali
politiche di recupero della bassa natalità italiana o dei tassi di
occupazione femminili e maschili potranno correggere gli squilibri
demografici nel lungo periodo, ma non potranno da sole arginare la
riduzione delle classi di popolazione in età lavorativa prevista per il
prossimo ventennio". Per Boeri, inoltre, "gli italiani sottostimano la
quota di popolazione sopra i 65 anni e sovrastimano quella di immigrati
e di persone con meno di 14 anni. Non sono solo pregiudizi. Si tratta
di vera e propria disinformazione". La storia "ci insegna che quando si
pongono forti restrizioni all'immigrazione regolare, aumenta
l'immigrazione clandestina e viceversa: in genere, a fronte di una
riduzione del 10% dell'immigrazione regolare, quella illegale aumenta
dal 3 al 5%".
La critica al ragionamento di Boeri sugli immigrati deriva da due
osservazioni. La prima è che se l'Italia persegue la piena occupazione
(anche con una frizione stabile del 4-5% di disoccupazione) i
contributi che pagherebbero questi nuovi occupati potrebbero soddisfare
in larga parte il calo & l'invecchiamento della popolazione.
Savona nella sua lettera scrive anche che: “ se al posto degli
immigrati ci fossero stati italiani, il gettito contributivo sarebbe
stato lo stesso perché il sistema pensionistico italiano è basato sul
metodo distributivo: i giovani lavoratori pagano per gli anziani andati
in pensione e se tra essi vi sono immigrati non è la loro nazionalità a
dare un carattere particolare al contributo che essi danno al sistema”.
Che con tutte le modifiche clientelari fatte al sistema pensionistico
negli anni passati ci si sia ridotti nella condizione per cui i
lavoratori d'oggi coi propri contributi pagano le pensioni degli ex
lavoratori di ieri è vero in parte dal momento che l'INPS ha grandi
riserve che vi contribuiscono. Oltre a quanto contribuisce il bilancio
dello stato –facendo deficit- non si comprende mai bene se per le
pensioni o per la socialità.
Savona bella sua lettera vuol dare (pretende di dare) del
padronato italiano un'immagine dorata: che tutto il padronato sia
“socialmente” motivato a non scegliere il nero illegale perché lo paga
di meno. Faccia un giro dalle parti dei ghetti agricoli nel Meridione.
Poi mescola o assimila il padrone che specula sullo status
dell'immigrato illegale tirando in mezzo il mantenimento nei centri
degli immigrati in attesa di deciderne il destino. Come se fosse colpa
di chi li assiste piuttosto che di chi –anziché dare la risposta in
pochi mesi- impiega anni.
Altra battutaccia di un finto ignorante quella sui giovani che
emigrano. Basta vedere le possibilità occupazionali e le
differenze salariali di un laureato assunto in Italia rispetto a quelle
in Francia Germania piuttosto che USA e Inghilterra per capire che
scappano appunto perché i datori di lavoro italiani non li vogliono
pagare. Il bello è che Savona sta dall parte di chi respinge i migranti
economici ma comprende quando sono italiani che vanno all'estero.
Anche fuori dell'Ue. Non sono migranti economici anche quelli?
Tutta la lettera di Savona finge l'esistenza di un mondo che non
esiste. Non esiste più. Finge di non sapere che se mangia
gli spaghetti al pomodoro dove hanno versato la polpa di pomodoro che i
ristoranti pagano meno di un euro al chilo, vuol dire che qualcuno ha
coltivato quei pomodori a che costo e prezzo? Quanto sono stati pagati
i coltivatori e i raccoglitori e gli operai del conservificio per
permettere a Savona di consumare 200gr di polpa di pomodoro a 20
centesimi?
Quei neri illegali servono a garantire a Savona un chilo di polpa a meno di un euro. Anche a me:ovviamente.
Lo stesso dicasi per i quotidiani che ogni mattino sfoglia a 1,30euro
cadauno. Provi Savona a informarsi chi sono e quanto sono pagati
gli autisti che distribuiscono quei giornali alle edicole.
Inutile che Savona faccia finta di non sapere “come gira il mondo”. Il
sistema produttivo e commerciale italiano (francese, spagnolo, tedesco
, ecc. ecc.) hanno bisogno di disporre di una elevata quota di
personale con presenza illegale nel paese per fare soldi. Da impiegare
sotto ricatto non solo del lavoro quotidiano ma addirittura di
essere espulso quando non ucciso. L'economia italiana non cresce sia
per i bassi salari degli italiani mutuati e pensionabili ma soprattutto
perché almeno uno-due milioni di persone –bianchi e neri e marroni-
lavorano senza tutele economiche e pensionistiche ed
assicurative. Quell'uomo presente illegalmente che raccoglie i
pomodori e prende si è no 20 euro al giorno, contribuisce al PIL
italiano. Quella parte che accumula 200 miliardi di evasione ogni ano.
Viceversa arricchisce chi nella filiera gli otto centesimi al chilo di
prodotto li fa diventare 20 al grossista e 1,2 euro alla massaia.
Savona fa finta di non sapere che oggi la lavatrice di sua moglie la
costruiscono in cento paesi identica mentre quando lui conobbe sua
moglie c'era solo la fabbrichetta di Comerio. La macchina che fa la TAC
per verificare lo stato della prostata di Savona oggi la fabbricano in
cento nazioni al mondo mentre quando il sistema idraulico di Savona
funzionava perfettamente in Italia c'era solo una fabbrica di
apparecchi per i raggi X. Che in genere non bastava a salvare del
tumore alla prostata il Savona di turno.
Quindi la si metta come si vuole ma in un paese che perde mezzo milione
dei suoi abitanti ogni anno se vuole restare la settima-ottava nazione
manifatturiera al mondo deve trovare il metodo perché il sistema
produttivo disponga di manodopera altamente qualificata e sia disposto
a ben pagarla e la smetta di crogiolarsi nelle stupidaggini delle
eccellenze che nascono crescono fioriscono e fanno fare i soldi (solo a
qualcuno: però) pagando i neri immigrati illegali 3 euro l'ora
senza assicurazione e contributi. Che piacciono tanto soprattutto
ai padroncini amici di S
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Alla
fine l'unica scelta che potevano fare quelli della direzione PD era
solo tenersi Martina e dargli un incarico più concreto e (semi)
definitivo.
Il problema del PD è che l'unico dirigente capace di governare il Paese
è e resta Renzi e all'orizzonte schiamazzano una serie di
figurine che al massimo potrebbero governare una bocciofila. Martina è
una di quelle: senza storia lotte scuola esperienza.
Renzi nel suo lungo intervento le ha cantate chiare al partito
dimenticando di cantarle a se stesso. Soprattutto nella direzione PD
hanno dimenticato tutti di avere governato con tante di quelle palle ai
piedi che... vuoi mettere un Alfano?. Eppure ce l'hanno fatta nei
cinque anni più difficili per il paese nel secondo dopoguerra.
Detto questo non mi pare che gli elettori piddini si stiano scaldando
più di tanto in quanto sanno che nel PD vale la prassi di cominciare a
distruggere il neo segretario prima che gli abbiano consegnato le
chiavi della segreteria.
Non succede così solo al vertice ma la prassi si attua in forme più o
meno violente anche in periferia ed è una delle ragioni per cui le
sezioni sono svuotate e si inanellano sconfitte una dietro l'altra.
La spocchia e l'impreparazione di una classe dirigente periferica
cresciuta senza dibattito e confronto l'hanno resa solitaria. Se il
vivaio non esiste o è fatto di mezze cartucce, mica crescono
geni. In molti paesi i piddini vanno nelle liste civiche senza
nemmeno informare e avvertire il partito. Immaginate cosa pensa un
cittadino nel vedere due segretari del PD -il precedente e l'attuale-
nascosti (perché non dicono di essere segretari del PD) dentro una
lista civica alle amministrative. Minimo li sfancula. Immaginate cosa
pensa un elettore piddino che scopre due dirigenti piddini dentro due
liste civiche concorrenti alle amministrative dello stesso comune.
Minimo li sfancula. Immaginatevi cosa pensa un elettore piddino quando
scopre che tra i grandi sostenitori di una lista civica compaiono delle
facce che hanno contribuito ad un salasso di 630mila euro per avere
approvato un delibera interamente sbagliata.
L'elettore piddino pensa che stiano li per evitare che la giunta
attuale non si costituisca parte civile per riavere indietro i soldi
che dovrà cacciare.
Hanno eletto Martina! Alleluja. Magari nel PD a Curno si sfregano le
mani pensando di cogliere al volo l'occasione di avere un segretario
nazionale targato BG e sistemare un po’ di cose o persone. Fino ieri i
potenziali contestatori dei padroni del vapore venivano indirizzati
alla carriera sindacale e adesso godono delle relative pensioni ad hoc.
Tutto regolare ovviamente. Curno ha dato una gran messe di sindacalisti
cigiellini così si toglievano dalle balle della sezione. Vedi dov’é
arrivata.
Chiacchiere a parte i nodi che gli italiani debbono sciogliere entro breve sono a mio avviso:
ridurre di almeno 300-500 miliardi il debito pubblico con una patrimoniale sugli immobili e sui titoli
stabilire una serie di scelte di politiche industriali ed agricole nazionali preminenti
ridurre il cuneo fiscale e la curva della tassazione a imprese e famiglie di almeno 10 punti
dimezzare i costi energetici della parte non propriamente di materia prima
mettere ordine nel patrimonio edilizio pubblico e privato
portare l'investimento nella scuola a livello superiore delle media Ue
abolire le regioni e rimettere in piedi le provincie e
rendere obbligatoria la fusione dei comuni per arrivare a una
dimensione minima di 30mila abitanti
portare la spesa sanitaria a livello superiore della media UE
un REI costruito su una curva adeguata ed esteso a tutta
la popolazione indipendentemente dall'occupazione disocccupazione
pensione invalidità
lasciare (quindi) all'INPS le sole pensioni togliendo l'assistenza.
uscire dalla NATO e lavorare per una unità politica e militare dell'UE.
Vasto programma direbbe qualcuno. Purtroppo puoi giochicchiare a
cambiare il jobsact o la Fornero o tutto il resto su cui hanno
giochicchiato Letta-Renzi-Gentiloni e giochicchierà pure il governo
SalviMaio. Ma i nodi da sciogliere sono quelli indicati (e ne abbiamo
dimenticati volutamente altrettanti) ma davanti a 2300 miliardi di
debito pubblico e 4500 miliardi di ricchezza finanziaria di famiglie e
imprese italiane, o si usa l'accetta oppure ci si prende per i fondelli.
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