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Se becco quelli di TEADS che hanno creato “ innovative soluzioni di video advertising outstream che si collocano all'interno di contenuti editoriali premium e funzionano su tutti i dispositivi “ li stendo.
Promettono: Pubblicità user-friendly. Le nostre soluzioni di pubblicità video out-end non intrusive sono interamente rispettose dell'esperienza dell'utente. È l'utente che decide di guardare o ignorare la pubblicità.
Visualizzabile dal design. I nostri formati pubblicitari sono costruiti attorno alla visualizzabilità, avviando solo quando sono visualizzati sullo schermo di un utente.
Alimentare gli editori più prestigiosi. Molti degli editori più prestigiosi del mondo hanno adottato la piattaforma di Teads: The Washington Post, Conde Nast, Time Inc., Tribune, Mashable, The Guardian, The Telegraph, Le Monde, Die Welt, Corriere della Sera, Nikkei, O Globo , solo per citarne alcuni che lavorano con noi.
1,2 miliardi di utenti unici raggiungibili tramite campagne programmatiche
Teads è stato classificato come il marketplace numero uno nel rapporto Ecosystem degli annunci video di comScore da dicembre 2015. Il nostro pubblico è enorme (1,2 miliardi di utenti unici, inclusi 720 milioni su dispositivi mobili) e di altissima qualità, riunendo il pubblico dei migliori editori del mondo.
Basato sulle prestazioni. Per colpire gli indicatori KPI di branding e coinvolgimento degli inserzionisti, le soluzioni pubblicitarie Teads possono essere acquistate e ottimizzate attraverso diversi posizionamenti, creatività e dispositivi.
Tutto vero. O quasi. Cosa sono queste stronzate? E’ successo a tutti quelli che utilizzano cellulari di ultime generazioni ma anche i PC domestici che mentre leggono faticosamente un articolo… tra un paragrafo e l’altro si apre una finestra in cui appare un filmato pubblicitario. Si chiama “Teads inRead” della https://teads.tv/

Teads, fondata nel 2011, è l'inventore della pubblicità video outstream e il principale mercato di pubblicità video nativo.
Che normalmente è quanto di più antipatico uno debba sopportare tenendo conto che già paga il collegamento internet.
Poi siamo andati  in rete ed abbiamo scoperto che la stronzata è Made in France nientepocodimeno che a Montpellier, fattura 216milioni di dollari (nel 2016) e adesso si è unita ad ALTICE (http://altice.net/about-us) che è un colosso controllato dal miliardario francese Patrick Drahi. Ebreo di nascita marocchina e cittadinanza franco-svizzero. Ammonta a 14-16 miliardi di euro il suo patrimonio ed è considerato da “Forbes” il primo di Israele, il quinto di Francia (ha la doppia nazionalità) e il 57° nel mondo.
Altice Europe (ATC & ATCB), quotata su Euronext Amsterdam, è un leader convergente in telecomunicazioni, contenuti, media, intrattenimento e pubblicità. Altice offre prodotti e soluzioni innovativi incentrati sul cliente che connettono e sbloccano il potenziale illimitato dei suoi oltre 30 milioni di clienti rispetto alle reti in fibra e alla banda larga mobile. Altice opera (con Altice USA) in Francia,. Rep. Dominicana, Israele e Portogallo.  Altice è anche un fornitore di soluzioni digitali aziendali per milioni di clienti aziendali. La società innova con la tecnologia, la ricerca e lo sviluppo e consente alle persone di vivere le proprie passioni offrendo contenuti originali, programmi TV di alta qualità e avvincenti e canali di notizie internazionali, nazionali e locali. Altice offre eventi sportivi premium trasmessi in diretta e consente ai propri clienti di godere dei media e dell'intrattenimento più noti.
Detto questo, siccome sono francesi, la prossima volta che vedo Salvini glielo dico di picchiarli.
«Da Milano sono certo che arriverà un contributo decisivo al rilancio del progetto democratico e al centrosinistra » , dice anche Maurizio Martina. La corsa verso la ricostruzione è partita. “Una Milano che adesso vuole continuare a tracciare una via futura portando in dote soprattutto idee e una ricetta fatta di apertura alla società civile e del tentativo di preservare l'unità andando oltre le correnti interne”. Ma la ricetta non appare affatto perfetta ne perfettibile perché  se è vero che il Pd a Milano resta il primo partito, a colorarsi di rosso durante le Politiche è stato soprattutto il centro, mentre da molti quartieri periferici hanno iniziato a dare segnali spiccatamente  opposti.
Il fatto è che un conto è governare una metropoli importante ed tutt'altra cosa governare  il settimo-ottavo  paese al mondo come PIL e manifattura.
Pare invece che esista un accordo chiuso su Martina segretario ma nel Pd, che sabato riunisce l'assemblea nazionale, resta aperta la data del congresso: prima o dopo le europee? A distanza di quattro mesi dalla sconfitta alle elezioni politiche il Partito Democratico avrà di nuovo un segretario con un mandato pieno. L'accordo per l'elezione di Maurizio Martina, reggente del partito dopo le dimissioni di Matteo Renzi, c'è e viene definito dalle varie anime dem "largo". La battaglia sulla data del congresso invece è apertissima. Di certo c'è che non si terrà nel 2018. La segreteria, è il ragionamento di Martina, non vuole essere un "prender tempo per tirare a campare" ma una fase di ripartenza e riprogettazione con idee forti da proporre e un nuovo gruppo dirigente figlio delle migliori esperienze dei territori da spendere ora a livello nazionale. Hai voglia con quella razza di partito che c'hanno in mano.
Martina intende incontrare i mille galli e galletti del partito. Martina ha  in programma un incontro con Nicola Zingaretti .  Non si sbilanciano i renziani, prudentissimi sulla data del congresso per cui non hanno neanche un candidato.  Carlo Calenda, ex ministro, attivissimo su twitter nel commentare le mosse del governo Conte preferisce non commentare questa fase anche se viene indicato come uno dei possibili candidati alle primarie. Così come Paolo Gentiloni anche se i suoi smentiscono. Dario Franceschini assicura che sta lavorando all'unità del partito . Martina ha presentato alla Camera con i capogruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci un pacchetto di proposte di aiuto alle famiglie con figli: "Si può lavorare, da subito, all'alternativa politico-culturale a questo governo e a questa maggioranza", ha detto il reggente. "Faremo vivere queste proposte non solo in Parlamento ma nel paese, useremo le feste dell'unità, le feste democratiche per raccontare cos'è l'alternativa", ha promesso.
Aspetta e spera.
Dire oggi chi possa essere un buon segretario per il PD dopo le batoste subite è invocare un miracolo. Nemmeno  lo Spirito santo che tocca le menti degli eligendi del papa potrebbe farlo. Li vedi tutti li schierati col coltellaccio tra i denti pronti a tirar fendenti ai vicini.
La questione è a mio modesto avviso che oggi nessuno – ne il PD, ne i 5S ne FI ne la Lega-  ha il coraggio di proporre alcune soluzioni drastiche e drammatiche per fare uscire il Paese dallo stallo in cui s'è infilato nonostante l'esito delle ultime politiche e amministrative. Non ce l'hanno perché hanno ancora in mente la politica come fatto consociativo che tiene insieme tutto e tutti: ed infatti Milano essendo il soggetto traente dell'economia nazionale, continua con la giunta  Sala quel consociativismo che regge più o meno come nella prima repubblica. Anche lo sbandierato Decreto Dignità penta stellato (non riconosciuto proprio dalla Lega, però…) resta nel giudizio dei “non aficianados” l'ennesimo pastrocchio che mescola un po' di diavoli con qualche spruzzata di acqua santa. Una roba democristiana insomma.
I nodi che  gli italiani debbono sciogliere entro breve sono:
  ridurre di almeno 300-500 miliardi il debito pubblico con una patrimoniale sugli immobili e sui titoli
  stabilire una serie di scelte di politiche industriali ed agricole nazionali preminenti
  ridurre il cuneo fiscale e la curva della tassazione  a imprese e famiglie
  mettere ordine nel patrimonio edilizio pubblico e privato
  portare l'investimento nella scuola a livello superiore delle media Ue
  abolire le regioni e rimettere in piedi le provincie e rendere obbligatoria la fusione dei comuni per arrivare a una dimensione minima di 30mila abitanti
  portare la spesa sanitaria a livello superiore della media UE
  un REI costruito su una curva adeguata
-    lasciare all'INPS le sole pensioni  togliendo l'assistenza.
  uscire dalla NATO e lavorare per una unità politica e militare dell'UE
Vasto programma direbbe qualcuno. Purtroppo puoi giochicchiare a cambiare il jobsact o la Fornero o tutto il resto su cui hanno giochicchiato Letta-Renzi-Gentiloni e giochicchierà pure il governo SalviMaio. Ma i nodi da sciogliere sono quelli indicati (e ne abbiamo dimenticati volutamente altrettanti) ma davanti a 2300 miliardi di debito pubblico e 4500 miliardi di ricchezza finanziaria di famiglie e imprese it