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IL COMMENTO
Col 30% in meno di docenti e il 40% in meno di personale amministrativo rispetto ad altri atenei con lo stesso numero di studenti hai voglia di sperare in un «ranking» migliore dell’11 posto tra gli atenei di media dimensione. Lecito il diritto del preside dell’UniBg di lamentarsi di quel che gli manca ma questa ci pare «anche» una zappata sui piedi perché se ti mancano un terzo di insegnanti, il cittadino - genitore, studente, impresa, libero professionista- si domanda che livello di istruzione-formazione può concretamente fornire una università in quelle condizioni. Vero che l’università deve lottare e stare entro certi parametri nazionali ma «anche» questo caso è indicativo -come per l’aeroporto oppure il potenziamento della ferrovia a cavallo della città oppure la vicenda dell’ospedale- ci dice che noi bergamaschi siamo un popolo «de patöss» vale a dire che facciamo un gran lavoro che pare sposti il mondo ma alla fine... siamo sempre fermi dove siamo partiti. Eppure non siamo poveri visto che abbiamo 23 miliardi di ricchezza finanziaria. Quando c’è da metterci l’euro, il pugno si serra. Votiamo Lega ma i nostri soldi
E’ stata una gara tribolata alla quale hanno partecipato  tre ditte. Una la Hera Luce srl in forma singola che alla fine ha ottenuto il punteggio di 100; in secondo s’è proposta TEA Luce srl  composta da RTI TEA Luce srl con Elettroindustriale srl e Martini&Martini snc che ha ottenuto un punteggio  di 86,69. 2.
Su Sintel l’operatore economico A2A Illuminazione Pubblica S.r.l. (Capogruppo e mandataria del costituendo RTI tra A2A Illuminazione pubblica Srl/ACSM-AGAM Spa (mandante)) non ha presentato la propria offerta, mentre ha inviato entro la scadenza del termine di presentazione delle offerte il plico contenente l’offerta tecnica. A tal proposito viene a conoscenza della nota del 21/03/2018 con la quale il Direttore della Stazione Appaltante respinge la richiesta di A2A Illuminazione Pubblica S.r.l. di riapertura dei termini per la presentazione delle offerte. Quindi l’A2A Illuminazione Pubblica srl non viene ammessa alla gara.
HeraLuce Srl è la società di AcegasApsAmga S.p.A. che opera nella illuminazione pubblica. Gestisce oltre 500.000 punti luce in 160 comuni italiani ed è il secondo operatore nazionale del settore. Hera Luce gestisce impianti di illuminazione pubblica e artistica, li mantiene e li costruisce. Costruisce e gestisce anche impianti di regolamentazione del traffico, controllo degli accessi, videosorveglianza e messaggi a testo variabile. Il tipo di offerta per Curno viene già applicata in quasi 160 comuni  tra Emilia Romagna, Lombardia Veneto e Marche di cui nove in provincia di  Bergamo (Bagnatica, Brembate, Palazzago, Gromo, Villongo, Telgate, Pradalunga, Caprino Bergamasco). Qui il fatturato 2016: http://www.gruppohera.it/gruppo/investor_relations/be2016/.
Il gruppo TEA Luce srl con Elettroindustriale srl e Martini&Martini snc  è una società multiservizi partecipata al 715 dal Comune di Mantova  che si è messa assieme alla Martini&Martini di Bagnacavallo e la Elettroindustriale srl di Levate che sarebbero state probabilmente le società operatrici nell’impiantistica e manutenzione.
Ovvio che anche l’azienda vincitrice si avvarrà di società locali per quanto riguarda la manutenzione e il rifacimento delle parti ammalorate dell’impianto di pubblica illuminazione. E non è detto che l’impresa esclusa non apra un contenzioso di durata infinita dietro sollecitazione di chi non vuol perdere la situazione attuale.
Questo appalto si presta a qualche riflessione.  La più evidente è che sostanzialmente in bergamasca non esiste impresa o raggruppamento temporaneo di imprese in grado di partecipare a questo tipo di gare. Il che la dice lunga sull’arretratezza economica culturale professionale  di questo tipo di tessuto produttivo. Che poi le aziende vincitrici vengano-verrano a cercare imprese locali come esecutrici questo è un altro par di maniche. Bergamo ha perso il treno.
La seconda riflessione è che «non é possibile» che a fronte di un appalto così ricco e consistente vi partecipino SOLO tre  imprese-aziende sia pure in raggruppamento temporaneo. In buona sostanza con tre imprese non esiste concorrenza  a vantaggio dell’utente finale che è il cittadino. Il che porta a conclusioni tutt’altro che positive.
L’ultima riflessione è che -a differenza del mega appalto per la cura e manutenzione dei beni pubblici: di ammontare quasi doppio di questo-  qui delle aziende partecipanti è possibile conoscere tutto dell’impresa e dei suoi amministratori. Che magari al centrodestra non piaceranno vista la regione di provenienza. Non è stato così col mega appalto per la cura e mantenimento dei beni pubblici. Si sa che ARCA Facility Management ha sede societaria via Betty Ambivery mentre quella operativa  si trova a Bolgare in Via Lago di Como... dove google maps ci da una serie di villette a schiera. ARCA F.M. si presenta come «un team di oltre 50 professionisti al vostro servizio. Una realtà solida e affermata in Lombardia e in continua crescita grazie al livello dei servizi erogati. Nata nel 2005 dalla volontà dei soci fondatori di costituire una realtà nuova, in grado di offrire alla pubblica amministrazione servizi in regime di global service». Nel sito della società non c’è l’indicazione ne dei soci ne del consiglio di amministrazione e nemmeno l’ultimo bilancio disponibile (dovrebbe essere del 2016). Il cittadino valuti da solo - anno domini 2018- la faccenda.