LA GIUNTA GAMBA NON RIESCE A MANTENERE L'ESISTENTE LA PROGETTA ALTRE SPESE.
Lo stato comatoso delle finanze comunali lo si evince dalla assenza di
raffiche di delibere e determinazioni di spesa da un paio di mesi in
qua. A consolazione degli afflitti (cioè della giunta) è apparso un
annuncio di riapertura dei termini per la richiesta di contributi da
parte di associazioni in parallelo ad un avviso riapertura termini per
la presentazione delle istanze per la trasformazione del diritto di
superficie in diritto di proprietà. Marzo è aprile sono stati
magrissimi ed anche maggio non è partito largo. In compenso la botta
del vincolo dei 630mila euro per la sentenza del febbraio u.s. che ha
costretto la giunta ad una mega variazione di bilancio eviterà
due spese del tutto inutili come la passerella sul Quisa (ma non si sa
come diverrebbe raggiungibile da Curno: tranne sorprese dell'ultimo
minuto come il mega piano TS1?) e la rotonda sulla via Lecco a
ridosso del quadrifoglio con la Dalmine-Almè: altra opera su cui sono
ferramente intestarditi sia Conti (assessore e vicesindaco) che il
capogruppo forza leghista Locatelli. In compenso le piazze e le strade
principali del paese: Largo Vittoria, Piazza della Chiesa (pomposamente
titolata a papa Giovanni XXIII) e via Roma assieme alla Piazza del
Comune sono ridotte peggio delle mitiche strade della Raggi. Il meglio
sta nella piazza dell'ex mercato (che appartiene alla parrocchia e il
comune paga un affitto simbolico) dove hanno dovuto applicare la sosta
regolamentata a cinque posti auto. Chissà perché. Magari in paese ci
sono qualche decina di monolocali affittati più o meno in regola e
quindi sono aumentate le auto da parcheggiare stabilmente notte e
giorno.
Così alla Marigolda non c'è uno straccio di piazza perché gli
“sportivi” debbono parcheggiare a ridosso del centro (sportivo) a Curno
(centro) strade e piazze sono ridotte a colabrodo dove come minimo ti
rompi una caviglia. Per non parlare della pulizia in genere, dello
stato igienico dei cassonetti portarifiuti e –sopratutto!- del rutto
(sinonimo bergamasco di letame) che insozza la piazza del municipio.
Dimentichiamo la sporcizia della piazza che pare dovrebbe vedere ogni
giorno la ferrea e ferma mano di un addetto. Il buon padre di famiglia
prima di soddisfare le proprie sboronate, pensa a tenere in ordine la
casa, a cambiare le piastrelle rotte, a pulire tutti gli angoli di
casa, a tenere i fiori nelle aiuole se hanno finito la loro storia.
Ogni tanto pure a lavare il cortile con la pulivapor e -soprattutto-non
vive in una abitazione dove al posto delle piastrelle ci stanno delle
foppe (sinonimo bergamasco di buche).
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LA DECISIONE DI TRUMP CONTRO L'IRAN FAVORISCE IL GOVERNO REAZIONARIO DEL PAESE
Abbiamo scritto sulla pagina 683 di questo blog: «non sapremo mai se il
dittatore nord coreano ha cambiato strategia a seguito delle
pressioni cinesi e le minacce USA ma noi crediamo che proprio il fatto
di essere diventato una potenza nucleare ed avere dimostrato coi lanci
di missili di potere minacciare non l'innocuo Giappone ma gli Stati
Uniti (senza contare gli stati a sud ed a ovest della Nord Corea…) sia
stato il viatico per cui abbia iniziato a riallacciare le relazioni col
Sud e (forse: si dice) domani anche cogli USA. L'Iran del resto sta
facendo la stessa operazione: vuole diventare una potenza atomica non
tanto perché immagina (ma questa immaginazione gliela attribuiamo noi
sulla base delle loro propaganda…) di distruggere Israele ma proprio
perché l'insieme di quello che porta a casa la conoscenza e la
tecnologia atomica da al paese che la possiede un “altro” ruolo
internazionale rispetto a quello ancillare e schiavo cui lo vorrebbe
condannare e mantenere l'Occidente.
Siamo abbastanza convinti che il mondo moderno non vedrà più
conflitti nucleari proprio perché le popolazioni del mondo non sono
così ignoranti (come preparazione personale e come informazione
globale) come negli anni '50 e '60.
Oggi l'arma più pericolosa è un satellite delle comunicazioni che porta
in casa dell'avversario uno stile di vita domestica e di relazioni
politiche nel paese che suscita e contribuisce alla crescita della
democrazia in quel paese.
Inimmaginabile che domani Israele o Iran si scambino missili e bombe
atomiche Glielo proibirebbero i suoi militari. Si rivolterebbe tutto il
mondo».
L'Iran, così come fu la Germania orientale e gran parte del blocco
sovietico, sarà-venne costretta a cambiare regime con la TV e internet.
Anche perché l'Iran è un paese con popolazione molto giovane e
prolifica, sono geograficamente posti in una zona geograficamente
potenzialmente molto produttiva e quindi sono in grado di garantirsi
l'alimentazione della propria popolazione.
L'approccio di trent'anni or sono basato sui ragionamenti e
interessi imperialisti che hanno generato il trattato di non
proliferazione atomica –basti pensare a com'è cambiata la geografia
delle risorse energetiche nel frattempo- oggi non ha nessun senso
politico nel contesto internazionale.
Regge ancora in parte coi paesi del nord Africa o del MENA perché
–tranne Turchia, Iraq e (penisola d') Arabia- hanno gravi difficoltà
nell'autonomia alimentare ma non può reggere quel sistema di controllo
e minacce da parte delle c.d. potenze occidentali verso chi vuole
diventare una potenza atomica. Certo genera non pochi timori l'idea che
paesi con grandi differenze socio-culturali come i paesi musulmani
(l'Iran PERO' non è musulmano) diventino potenze nucleari ma
questo non saprei se definirlo un residuo di razzismo e
imperialismo oppure una incapacità a inventare e creare nuovi
rapporti con quei paesi da parte dell'Occidente.
Bisogna però tenere anche conto che le libertà individuali e politiche
in Iran sono tutte da conquistare ancora. Oggi siamo più indietro del
tempi dello Scia. L'Occidente non riesce ancora ad ammettere che una
Turchia oppure un Iran, l'Egitto ma anche gran parte dell'Iraq
(per stare vicino a noi) possano diventare delle potenze economiche in
grado di fronteggiare entro i prossimi dieci-venti anni sia
l'Europa che gli USA.
Trump -72 anni- ragiona come ai tempi della guerra fredda quando
cannoni e petrolio e colpi di stato sistemavano le cose. Tanto è vero
che pretende dall'Europa una maggiore partecipazione alle spese della
NATO che ormai (la NATO) all'Europa interessa quasi zero. Certo che
l'Europa non è proprio del tutto tranquilla rispetto al macho
Putin –pure lui però invecchia e il suo paese soffre…- ma l'Europa
ha dentro le proprie carni e storia la liberazione della Germania
orientale dal comunismo e la sua integrazione. L'Europa mica ha
combinato i casini putiniani sul Mar Nero. Trump non ha compreso che
l'Iran e quanto c'è intorno a quel paese saranno le zone
strategiche del futuro per la vicinanza con l'Europa la Cina e l'India.
E che la democrazia arriverà dai segnali radio e tv piuttosto che dai
cannoni.
Del resto che debbono pensare gli Europei di un Trump che mette
“America first” e vuole ritrarsi dappertutto mentre l'Europa sta
mescolandosi coi paesi del MENA più degli USA con gli schiavi neri e i
cen
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